Quello tra razzi e caverne è un binomio non nuovo in ambito mobile, esplorato in tempi recenti anche dal divertente Flop Rocket. Si tratta tuttavia di un argomento che evidentemente affascina diversi sviluppatori, compreso il tedesco Jan Schoenepauck, autore del qui presente Cavernaut che punta però tutto sulla precisione del sistemi di controllo e su una costante stimolazione dell'utente a usare il suo istinto per scegliere la strada migliore...
Cavernaut è un gioco semplice e preciso che diverte senza strafare
Spazi ristretti
Senza perdersi in fronzoli relativi a storia e ambientazione, Cavernaut mette semplicemente il giocatore alla guida di una navicella che, partendo dal fondo di una cavità, deve cercare di risalire attraverso i cunicoli per raggiungere la maggiore distanza possibile prima di schiantarsi o esaurire il carburante. Parliamo dunque di un'impostazione che ha le sue radici nell'ultra-inflazionato genere degli endless runner, e che può contare su un'altra caratteristica molto comune in quest'ambito come quella della generazione casuale dello scenario per ogni partita. Ciò che distingue il titolo Einheit B sin dalle primissime battute è però la grande cura riposta nella precisione e prontezza del sistema di controllo. Toccando lo schermo si azionano i propulsori della navicella, mentre inclinando in dispositivo la si fa ruotare nella direzione desiderata: una soluzione certamente non innovativa, ma che mai come in questo caso si dimostra tanto affidabile da non far assolutamente rimpiangere dei comandi più classici (a patto di selezionare nelle opzioni l'inversione dell'asse, stranamente molto più intuitiva dell'impostazione di default). Esplorando i tunnel che compongono la caverna si possono trovare potenziamenti temporanei, artefatti da collezionare e soprattutto dei cristalli verdi che hanno la doppia funzione di incrementare il punteggio finale e servire come valuta per acquistare upgrade permanenti per la navicella, suddivisi tra cinque categorie che comprendono voci quali la capacità del serbatoio e la resistenza dell'armatura.
Mi faccia il pieno al razzo
Come accennato in apertura, la partita prosegue fin quando la navicella non si distrugge o finisce senza carburante. Il rischio nel primo caso è costituito non solo dalle pareti della caverna, ma anche da tutta una serie di ostacoli (presse, raggi laser e via discorrendo) che si incontrano lungo il percorso e che possono influire in maniera più o meno significativa sugli scudi a protezione del razzo. Bisogna prestare però uguale attenzione all'indicatore del serbatoio posto nella parte in alto a sinistra dello schermo: ogni sollecitazione ai propulsori prosciuga sensibilmente la riserva, che va riempita raccogliendo i (rari) power-up sparsi in giro oppure atterrando momentaneamente sulle piattaforme di rifornimento che fanno capolino nella caverna a intervalli regolari. Questo elemento, unito al fatto che il design della caverna è un continuo susseguirsi di biforcazioni delle quali non è possibile intuire il percorso (a causa di una visuale volutamente ristretta), costringe il giocatore a valutare costantemente il rapporto rischi/benefici: puntare dritto verso la successiva stazione di rifornimento è una scelta più sicura ma meno remunerativa dell'esplorazione di cunicoli che magari nascondono cristalli o gustosi potenziamenti. Pur senza inventare nulla di realmente nuovo né tanto meno spingere il mobile gaming verso nuovi orizzonti, Cavernaut si dimostra comunque un titolo solido e ben costruito, che per i pochi spiccioli che costa garantisce una buona dose di divertimento nonostante una lapalissiana ripetitività di fondo. Sotto questo profilo, il comparto tecnico del prodotto non contribuisce a migliorare la situazione: dal lavoro di una sola persona non ci si possono aspettare i miracoli, ma la grafica e il sonoro elaborati da Schoenepauck sono tanto funzionali e minimalisti quanto monotoni e limitati, e concorrono ad acuire la sensazione di non fare reali progressi avanzando lungo la caverna.
Conclusioni
La semplicità in ambito mobile è sicuramente una virtù, e in questo senso Cavernaut è un gioco decisamente ben riuscito: forte di un gameplay solido e di un sistema di controllo tanto immediato quanto preciso e perfettamente adatto allo scopo, l'opera Einheit B risulta un ottimo passatempo, considerando anche il suo prezzo contenuto. Inutile pretendere di più da un titolo evidentemente nato per questo scopo, e che infatti ha in una realizzazione tecnica essenziale e in una notevole ripetitività strutturale i suoi principali limiti.
PRO
- Semplice ma efficace
- Sistema di controllo affidabile e preciso
- Discreto livello di sfida
CONTRO
- Ripetitivo a lungo andare
- Contenuti ridotti all'osso
- Tecnicamente anche troppo minimalista