Dopo aver messo alla frusta la buonissima versione PlayStation 4 di Far Cry Primal, della quale potete leggere la nostra approfondita recensione cliccando sul seguente link, abbiamo ricevuto da Ubisoft una chiave Uplay di quella PC, lanciata sul mercato con circa una settimana di ritardo rispetto alle versioni per console. Per i dettagli più intimi sul preistorico action adventure in prima persona firmato da Ubisoft Montreal vi rimandiamo all'articolo di cui sopra; in questa sede ci limiteremo infatti ad esporre nel dettaglio le peculiarità tecniche di questa specificata iterazione.
Pur essendo più fluido e bello da vedere, Far Cry Primal per PC non surclassa le versioni console
Debutto agrodolce
Prima di immergerci nell'analisi tecnica dell'opera è doveroso sottolineare un dettaglio importante: durante le nostre prove non abbiamo sperimentato il famigerato errore "88500014", il quale, in base alle informazioni trapelate in rete, sta impedendo a una fetta di giocatori la normale fruizione del titolo con un blocco all'avvio. Dati specifici sulla diffusione al momento non ve ne sono, tuttavia una parte delle recensioni negative pubblicate su Steam (circa seicento su un totale di milleseicento) sono legate proprio a questo codice d'errore, divenuto uno spauracchio nelle comunità videoludiche.
Nelle scorse ore è persino circolata la notizia di un fantomatico rimborso da parte di Ubisoft per chiunque non volesse attendere il rilascio di una patch correttiva (in aggiunta a quella da circa 900 MB uscita il primo marzo) e di un gioco gratuito su Uplay per i più pazienti, tuttavia essa si è rivelata del tutto priva di fondamento ed è stata smentita dal colosso francese. Restiamo alla finestra in attesa di capire da cosa venga innescato il suddetto codice d'errore e soprattutto di una patch che risolva definitivamente il problema. Chiusa la doverosa parentesi, torniamo alla nostra analisi del titolo, che su hard disk occupa circa tre GB in più rispetto alla versione per console, ovvero sedici contro tredici. Al completamento di un terzo del download è comunque possibile iniziare a giocare con l'ormai celebre prologo dedicato alla caccia al mammut, che culmina col primo incontro con la raccoglitrice Sayla e l'arrivo del protagonista Takkar nell'affascinante Terra di Oros. Nel menù principale abbiamo immediatamente notato una curiosa differenza nelle impostazioni di base con quelle della versione PlayStation 4: se sull'ammiraglia giapponese la regolazione della luminosità viene agevolata dal tradizionale logo da rendere "quasi invisibile" su uno sfondo nero, su PC si deve far riferimento alla semplice immagine di un bosco di betulle da impostare con un indicatore. Benché meno intuitiva, questa soluzione è accompagnata da un paio di voci supplementari, ovvero la regolazione della gamma e del contrasto. Per quanto concerne le impostazioni grafiche avanzate, al netto di una buona scalabilità esse offrono comunque un pacchetto di scelte solo discreto, senza comprendere soluzioni all'avanguardia (come ad esempio l'occlusione ambientale HBAO+ di Nvidia) o filtri anti-aliasing particolarmente approfonditi. Ci torneremo nel prossimo paragrafo. Tali limiti si riflettono nella resa complessiva dell'immagine, che pur risultando molto più pulita e definita rispetto a quella dell'iterazione PlayStation 4, se ne discosta sensibilmente solo per la fluidità regalata dai sessanta fotogrammi al secondo. In poche parole, siamo innanzi al classico porting da console impreziosito da un semplice lavoro di rifinitura. E' sufficiente osservare con attenzione gli effetti volumetrici e la ricchezza di dettagli della vegetazione per rendersene conto; pur risultando più nitidi, infatti, essi sono del tutto sovrapponibili al risultato (eccellente) ottenuto dai grafici Ubisoft sull'ammiraglia Sony. Se con Far Cry 4 il gap tecnico tra le due versioni era sostanziale, in questo spin-off risulta molto più sottile, ed è probabilmente figlio del minor tempo di sviluppo rispetto a quello dedicato al capitolo ambientato nel fittizio Kyrat.
Poche ma buone
La qualità delle texture solitamente rappresenta uno dei parametri più importanti ed efficaci da regolare nei titoli per PC, tuttavia in Far Cry Primal sono presenti solamente due valori, ovvero Normale e Alta. In attesa del potenziale rilascio di un pacchetto adeguato alle risoluzioni più elevate, al momento bisogna accontentarsi di un risultato altalenante e solo leggermente superiore a quanto già apprezzato su console: avvicinandosi a una roccia, scalando una parete od osservando i dettagli della corteccia degli alberi risulta infatti evidente la "grana grossa" di molte superfici.
La maggior pulizia dell'immagine esalta comunque numerosi dettagli, tra i quali spiccano il vestiario preistorico dei personaggi (soprattutto durante le cutscene), il manto peloso degli animali e la resa di tessuti e materiali, come quelli che avvolgono le sacche di risorse appese agli alberi.
A tal proposito, su PC ci saremmo aspettati una cura maggiore della fisica applicata alla corda che le tiene sospese: purtroppo colpendola con una freccia essa "esplode" con un effetto tutt'altro che realistico e gratificante. Per quanto concerne le ombre è possibile regolarle da Basso a Ultra, con l'impostazione massima capace di dare corpo soprattutto all'affascinante vegetazione primordiale. Buoni risultati comunque si ottengono anche con valori inferiori. L'unica altra voce grafica avanzata da impostare su Ultra è quella relativa alle cosiddette "Geometrie", ovvero alla complessità poligonale del mondo di gioco; anche in questo caso lo stacco con la versione PlayStation 4 non è così netto, pur potendo contare su una maggiore ricercatezza di alcuni modelli tridimensionali, come ad esempio quelli delle armi equipaggiate da Takkar. Tra le altre opzioni grafiche troviamo il Post FX, la nebbia volumetrica, la qualità del terreno, dell'acqua e dell'ambiente, che al massimo del dettaglio sono praticamente sovrapponibili al risultato ottenuto su console: gli ottimi effetti particellari e volumetrici (in particolar modo quelli legati al fuoco, vero e proprio fiore all'occhiello per la saga Far Cry) e la resa degli specchi d'acqua rendono i tre biomi principali riprodotti nella Terra di Oros (Tundra artica, palude e foresta boreale) una vera e propria gioia per gli occhi. Come specificato nel precedente paragrafo, le opzioni per il filtro anti-aliasing sono piuttosto limitate; oltre all'immancabile FXAA troviamo infatti il solo SMAA (Sub-pixel morphological anti-aliasing), una tecnica sviluppata nel 2011 da Crytek che funziona piuttosto egregiamente, ma che su Far Cry Primal non permette di regolare il valore della maschera (2x o 4x). Fortunatamente le scalette si notano molto poco e si può evitare di intervenire dal pannello della scheda video. Chiudono il quadro delle impostazioni grafiche il motion blur, la distanza del campo visivo (di base impostato a 75) e la modalità del V-sync, che può essere normale o limitata. La maggiore nitidezza della versione PC non comporta solo vantaggi, ma anche l'emersione di qualche (piccolo) difetto legato al porting; tra essi vi sono la mappa del radar in basso a sinistra un po' sgranata e alcuni dettagli che sottolineano la natura poligonale dei modelli, come il taglio degli occhi di Syala.
Il prezzo della fluidità
Con la nostra configurazione di prova, che trovate indicata nel box soprastante, al massimo del dettaglio Far Cry Primal si comporta piuttosto egregiamente, con una fluidità media di 57 fotogrammi al secondo rilevata dal Benchmark nel menù delle opzioni. Curiosamente abbiamo ottenuto il medesimo risultato sia con il driver 361.91 che con il 362.00 di Nvidia, quest'ultimo legato alla linea "Game Ready" e rilasciato contestualmente al lancio di Far Cry Primal, Gears of War: Ultimate Edition e dell'ultimo update di Dying Light, proprio per migliorarne le performance.
I cali al di sotto dei sessanta fotogrammi al secondo sono comunque sporadici e nei momenti più critici siamo sempre rimasti attorno ai cinquanta: una delle sequenze più impegnative per il nostro sistema l'abbiamo sperimentata durante la missione "Visione bestiale", avvicinandoci al modello poligonale illuminato dello spirito del gufo reale. Per chi disponesse di una configurazione meno prestante, il titolo risulta comunque flessibile ed è possibile abbassare il valore di alcuni parametri e filtri ottenendo buoni risultati senza sacrificare troppo la resa visiva, sintomo del buon lavoro di base svolto col Dunia Engine. Chiudiamo la nostra panoramica su questa specifica versione del gioco con un accenno ai comandi attraverso mouse e tastiera. A differenza del pad, purtroppo, con queste periferiche non è possibile invertire la visuale in volo per il controllo del gufo; ciò crea qualche grattacapo se si è abituati con la modalità inversa, soprattutto nella già citata missione Visione Bestiale. I comandi sono comunque totalmente personalizzabili e la disposizione predefinita dei tasti rispecchia generalmente quella dei precedenti Far Cry e di altri sparatutto in prima persona. Il touch pad del DualShock 4, attraverso il quale si accede alla mappa e ad altri sottomenù premendo L1 ed R1, è sostituito da specifici tasti sulla tastiera, come M per la mappa, I per l'inventario e K per le abilità di Takkar.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema operativo: Windows 10
- Processore: Intel Core i7-4790 3,60 GHz
- Memoria: 8 GB RAM
- Scheda Video: MSI Geforce GTX 980
Requisiti minimi
- Sistema Operativo: Windows 7, Windows 8.1, Windows 10 (solo versioni a 64 bit)
- Processore: Intel Core i3-550 | AMD Phenom II X4 955 o equivalente
- Memoria: 4 GB RAM
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 460 (1GB VRAM) | AMD Radeon HD 5770 (1GB VRAM) o equivalente
Requisiti consigliati
- Sistema operativo: Windows 7, Windows 8.1, Windows 10 (solo versioni a 64 bit)
- Processore: Intel Core i7-2600K | AMD FX-8350 o equivalente
- Memoria: 8 GB RAM
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 780 | AMD Radeon R9 280X o equivalente
Conclusioni
Nella sua iterazione per PC Far Cry Primal conferma le buonissime doti ludiche ed estetiche che abbiamo già apprezzato su PlayStation 4, tuttavia non offre quel vantaggio tecnologico che ci saremmo aspettati, soprattutto alla luce delle esigenti richieste hardware. Nonostante la natura limitata del porting, questa versione può comunque contare su una solida fluidità a sessanta fotogrammi al secondo e su una pulizia dell'immagine sicuramente superiore, che rendono la preistoria dell'opera Ubisoft ancor più affascinante e coinvolgente.
PRO
- Sessanta fotogrammi al secondo
- Immagine più pulita e dettagliata
- Le qualità ludiche della versione console...
CONTRO
- ...e i medesimi difetti
- È fondamentalmente un semplice ed esoso porting