Chiusure di team di sviluppo e cancellazione di giochi sono purtroppo diventati una consuetudine negli ultimi anni, da quando la crisi economica da imposto ai produttori di soppesare con scrupolosa attenzione qualsiasi investimento riducendo al minimo i rischi collegati.
Non si può quindi considerare una sorpresa in senso assoluto la decisione, da parte di Disney, di staccare la spina dal progetto Disney Infinity dopo tre episodi che hanno comunque consolidato una robusta fanbase e raccolto un buon successo di vendite: prodotti appartenenti al genere dei "toys to life" sono molto impegnativi da sostenere economicamente visto il sempre più consistente ecosistema di statuette ed accessori collegati, e il progetto ideato da Avalanche Software possedeva enormi ambizioni che avevano portato a costi di sviluppo forse ritenuti eccessivi, visto anche il coinvolgimento di numerosi altri team a supporto. Tra l'altro, già la decisione di non realizzare un nuovo episodio per il 2016 aveva fatto suonare un campanello di allarme, che si è poi concretizzato nella maniera più triste e severa. L'avventura di Disney Infinity 3.0, dopo i tanti contenuti dedicati a Star Wars, Marvel e Disney, si chiude quindi con un ultimo Play Set incentrato sulla pellicola "Alla Ricerca di Dory" di Pixar, in uscita nei cinema italiani il prossimo 15 settembre ma già presente nelle sale statunitensi da metà giugno.
Il Play Set tratto dall'ultimo film di Pixar rappresenta l'addio alla serie Disney Infinity
Pesci da salvare
Anzitutto, niente paura se non avete ancora visto il film e temete gli spoiler: esattamente come successo con Inside/Out, anche in questo caso i punti di contatto tra gioco e pellicola sono piuttosto labili, e non certamente sufficienti a rovinare una successiva visita al cinema. Sta di fatto che il Parco Oceanografico ha subito un allagamento improvviso che ha fatto fuggire tutti i pesci; una volta saputo del problema, Dory, Nemo e Marlin decidono di correre in loro aiuto,così da riportarli alla salvezza prima che le vasche siano prosciugate. Il Play Set è fondamentalmente diviso in due sezioni principali: una, ambientata in un tranquillo fondale marino di una baia che rappresenta la casa base, da popolare appunto coi pesci salvati in giro per i livelli e da arricchire e personalizzare con strutture, edifici e decorazioni.
In questo caso, il gameplay è basato su una meccanica 3D con visuale in terza persona alle spalle del protagonista, quindi con una certa libertà di movimento che però non viene sostenuta alla perfezione dalla telecamera, un po' pigra e poco disponibile a mettersi a disposizione dell'esplorazione dell'ambiente, soprattutto nei cambi di direzione più stretti. Considerata l'assenza di nemici e di pericoli, è un difetto che tutto sommato può essere assorbito senza troppe difficoltà. Per il resto, le sezioni all'interno della baia sono sicuramente più rilassate, con un ritmo tranquillo e pacato, decisamente differente da quello del resto del gioco. I livelli "normali" di Alla Ricerca di Dory sono infatti basati su una più facilmente gestibile meccanica da action/adventure 2D, che si rivela infatti più appagante alla prova dei fatti. In questo caso il Play Set mostra il meglio di sé grazie ad una struttura compatta e asciutta, che impone al giocatore di attraversare livelli in maniera per lo più lineare, partendo dal punto A per arrivare al B. Lo scopo principale è quello di recuperare il maggior numero di pesciolini possibile, risolvendo nel contempo semplici puzzle e combattendo con nemici mai troppo agguerriti. Che sia un gioco principalmente indirizzato ai bambini è quindi più che evidente, ciò nonostante dietro a tale scelta non si nasconde una produzione di qualità scarsa: il level design è infatti ben studiato, certamente mai sorprendente ma comunque oltre la soglia della dignità. La possibilità di sfruttare degli aiutanti (una seppia, un gamberetto e un granchio), da sbloccare nel corso dell'avventura, consente poi di aggiungere ulteriori soluzioni di gameplay che aumentano la varietà complessiva.
Il sistema di combattimento poggia poi su una coppia di abilità da usare spesso in maniera combinata: la bolla con cui intrappolare i nemici può essere seguita dal colpo di coda, così da lanciare la bolla stessa contro alcuni elementi da distruggere. I livelli godono inoltre anche di una discreta rigiocabilità, di fronte allo stimolo di raccogliere tutti gli oggetti e completare le missioni secondarie a disposizione. Dal punto di vista tecnico Alla Ricerca di Dory è un prodotto più che gradevole, forte ovviamente di un materiale originale di qualità assoluta che deriva dal lavoro di Pixar. Certamente la ricchezza di dettagli e la cura nella realizzazione delle ambientazioni non è nemmeno lontanamente sullo stesso livello, ma l'atmosfera e lo stile sono stati conservati in buona parte. Va segnalato che, così come successo con Marvel Battlegrounds, anche questo Play Set porta con sé, al prezzo di circa 30€, la miniatura per sbloccare l'avventura e soltanto una statuetta, ovviamente Dory, a cui si può aggiungere eventualmente anche Nemo che viene venduto separatamente. Non ci sono però particolari differenze tra i due, a fronte di capacità praticamente sovrapponibili. In definitiva non si può certo ritenere che Alla Ricerca di Dory rappresenti un'uscita di scena col botto per Disney Infinity, anche perché non era stato certamente pensato come contenuto conclusivo del franchise. Si tratta comunque di un Play Set gradevole considerato in preciso target di utenza a cui è indirizzato, capace di intrattenere per qualche ora, che gode della grande qualità del materiale originale Pixar proponendo un gameplay semplice ma privo di gravi o macroscopici difetti.
Conclusioni
PRO
- La qualità del materiale di Pixar
- Gameplay gradevole
- Adatto ai bambini
CONTRO
- Solo una statuetta nella confezione
- Sezioni 3D meno convincenti