Come spiegato da Crystal Dynamics ai tempi dell'annuncio, ci sono stati motivi concreti dietro l'accordo di esclusiva temporale che ha legato finora Rise of the Tomb Raider alle piattaforme Microsoft. I possessori di PlayStation 4 hanno potuto ingannare l'attesa, se così vogliamo dire, grazie allo straordinario Uncharted 4: Fine di un Ladro, ma è chiaro che avrebbero voluto mettere le mani sulla nuova avventura di Lara Croft in contemporanea con gli utenti Xbox One e PC. A un anno di distanza, è dunque ora di celebrare il debutto del gioco sulla console Sony con un'edizione realizzata per il ventennale dell'iconico personaggio, mai così ricca di contenuti e a un prezzo ridotto.
Rise of the Tomb Raider: 20 Year Celebration è un titolo di straordinaria qualità, avvincente e corposo
Mi chiamo Croft. Lara Croft.
La campagna in single player di Rise of the Tomb Raider ci mette nei panni di una Lara Croft più matura e consapevole rispetto agli esordi, determinata a trovare la leggendaria Sorgente Divina: una reliquia che suo padre ha cercato per anni senza successo, esponendosi alle critiche dell'opinione pubblica e arrivando infine a uccidersi. Una missione dal significato preciso per la ragazza, che vuole in questo modo ripristinare la reputazione della sua famiglia e trovare finalmente delle risposte agli interrogativi che hanno consumato il suo genitore.
Le prime sequenze di gioco si svolgono sulle cime innevate di una montagna siberiana, dove Lara e il suo amico Jonah si sono recati in seguito al ritrovamento di indizi con cui la giovane esploratrice è entrata in contatto in Siria. Lo scenario siriano è protagonista di un consistente flashback dopo le fasi di arrampicata sul ghiaccio e alcune scene altamente spettacolari, ma tutto concorre a completare un tutorial che parte esattamente da quelle che erano le abilità del personaggio al termine dell'episodio precedente. I meccanismi platform sono stati raffinati e resi più vari, così come è stato introdotto un interessante elemento stealth che consente di affrontare i nemici in modi differenti, prendendoli alle spalle o centrandoli silenziosamente con una freccia quando sono in disparte, oppure cimentandosi con feroci scontri a fuoco. In tali frangenti viene evidenziata una buona intelligenza artificiale degli avversari, che dalla distanza si appostano, cambiano posizione, lanciano granate per stanarci oppure, presi dalla frustrazione, avanzano a testa bassa. Quando ciò si verifica vengono purtroppo a galla due difetti del combat system che nel passaggio su PlayStation 4 non sono stati risolti, vale a dire la scarsa consapevolezza dei nemici e una certa difficoltà nel mirare dalla breve distanza, inconveniente che peraltro si verifica anche durante le battute di caccia. A tal proposito, proprio l'elemento della caccia, che nel reboot finiva per essere semplicemente abbozzato, trova in Rise of the Tomb Raider nuovi sbocchi e utilità, moltiplicando le insidie in cui è possibile imbattersi durante l'esplorazione delle foreste.
L'avventura, quella vera
Esattamente come nel primo capitolo, la nuova avventura di Lara Croft non ha una progressione predeterminata, bensì utilizza un ricco sandbox per moltiplicare le cose da fare e da vedere. Ognuno degli scenari presenta collezionabili da raccogliere, mappe, testimonianze, reperti da studiare in lingua greca e russa che portano la protagonista ad affinare la propria conoscenza di tali idiomi al fine di tradurre le iscrizioni su determinati monoliti ed evidenziare un numero ancora maggiore di punti d'interesse sulla mappa.
Ci sono missioni extra di cui potremo farci carico, che ruotano attorno alla distruzione di dispositivi elettronici o al ritrovamento di prigionieri, ma sono le tombe a rappresentare la parte più affascinante di questo sostanzioso contorno. Una volta trovata l'entrata all'interno della location infatti, dovremo addentrarci nel sottosuolo seguendo cunicoli o immergendoci sott'acqua, fino ad arrivare in una zona che richiede la risoluzione di complessi rompicapo ambientali perché si possa finalmente accedere al manoscritto ivi custodito e ottenere così un'abilità extra. Visto che il pacchetto include già tutti i DLC rilasciati per le precedenti versioni, dalla location della base russa potremo seguire le tracce della missione aggiuntiva "Baba Yaga: Il Tempio della Strega", che vede Lara incontrare una ragazza, Nadia, determinata a salvare suo nonno da un luogo apparentemente maledetto, protetto da una terribile strega. Ma qual è la verità? Senza voler anticipare nulla, la storia di questa piccola ma godibilissima espansione vale davvero la pena di essere vissuta, che lo si faccia nel mezzo della campagna o dopo averla completata. A tutti questi aspetti si aggiunge infine il sistema di potenziamento della protagonista, che tramite lo sblocco di punti abilità e la raccolta di materiali e progetti può migliorare le proprie capacità all'interno di tre differenti categorie (combattimento, caccia e sopravvivenza), secondo le priorità che vorremo dare alla nostra esperienza; nonché potenziare in vari modi le armi che costituiscono il suo arsenale: dai diversi archi alle pistole, dalle mitragliatrici ai fucili, passando per gli altri elementi dell'equipaggiamento.
Si torna a casa
Abbiamo detto che Rise of the Tomb Raider: 20 Year Celebration si pone come l'edizione più ricca del titolo targato Crystal Dynamics. Gli sviluppatori hanno inserito nel pacchetto tutti i contenuti scaricabili rilasciati su Xbox One e PC e aggiunto ulteriori novità, a cominciare dalla modalità "Legami di Sangue", che ci vede esplorare il Maniero Croft, la casa di Lara.
Dopo la morte del padre, in assenza di uno specifico testamento e considerate le misteriose circostanze della scomparsa della madre, lo zio della protagonista minaccia infatti di appropriarsi della tenuta e il nostro obiettivo sarà quello di esplorarla in lungo e in largo alla ricerca di documenti utili a scongiurare tale evenienza. La missione dura circa un'ora se completata senza badare troppo ai numerosissimi testi e registrazioni sparsi per il maniero, alcuni dei quali però vanno necessariamente analizzati per ottenere indizi utili alla risoluzione di un paio di enigmi. Non ci sono combattimenti né fasi platform: quella che gli sviluppatori hanno inserito nella modalità "Legami di Sangue" è pura e semplice avventura, godibilissima per chi ha anche solo un minimo interesse circa il background di Lara Croft e ha già goduto di azione a sufficienza con la campagna in sigle player. Certo, volendo è possibile sfruttare la medesima ambientazione in un modo molto diverso, come dimostra un'altra interessante aggiunta dell'edizione 20 Year Celebration intitolata "L'Incubo di Lara": si tratta di un'opzione survival che si svolge appunto fra le mura del maniero Croft e che offre un'interpretazione alternativa della vicenda, frutto evidentemente di un sogno tormentato della ragazza. In tale frangente dovremo affrontare orde di fantasmi all'interno delle varie sale, con l'obiettivo di trovare e distruggere tre teschi sospesi in aria. Non sarà affatto semplice, in primo luogo per via della morte permanente in caso di game over e dell'obbligo di ricominciare tutto da capo con elementi randomizzati, in secondo luogo a causa delle poche armi e delle poche munizioni disponibili in giro. Un'altra novità è rappresentata dall'introduzione della cooperativa per due giocatori nella modalità Stoicismo, che abbiamo potuto provare prima del lancio. Il valore di questa interpretazione survival dell'esperienza era già noto, visto che aggiunge al gameplay di base l'obbligo di procurarsi cibo e scaldarsi per poter sopravvivere, il tutto mentre si cercano reliquie e si affrontano eventuali agenti della Trinità, andando avanti il più a lungo possibile. Giocando in due ci si diverte ancora di più, e tanto basta.
Si celebra anche su PC e Xbox One
Possedete Rise of the Tomb Raider per PC o Xbox One e vorreste accedere ai contenuti dell'edizione 20 Year Celebration? Nel caso possediate il Season Pass del gioco, potrete scaricare gratuitamente le modalità "Legami di Sangue" e "L'Incubo di Lara", insieme al nuovo grado di difficoltà estremo, la cooperativa per la modalità Stoicismo, gli abiti extra e le card speciali per le Spedizioni. Nel caso non possediate il Season Pass, potrete acquistare il pacchetto aggiornamento al prezzo di 9,99 euro. La versione Xbox 360 di Rise of the Tomb Raider è purtroppo esclusa dall'iniziativa.
Trofei PlayStation 4
Sono ben centoventicinque i Trofei presenti in Rise of the Tomb Raider: 20 Year Celebration e la maggior parte di essi si sblocca completando determinate azioni un certo numero di volte: curarsi tre volte durante un combattimento, uccidere cinque nemici in dieci secondi con un fucile, eseguire venticinque uccisioni furtive con il coltello, fabbricare cinque equipaggiamenti e così via. Alcuni achievement si sbloccano eseguendo un'azione per la prima volta, dopodiché ci sono i Trofei specifici dei DLC ad arricchire ulteriormente l'elenco.
Dal punto di vista tecnico
Rise of the Tomb Raider era spettacolare su Xbox One e lo è allo stesso modo su PlayStation 4. La nuova edizione del gioco gira a 1080p e 30 fotogrammi al secondo, ma sembra che gli sviluppatori abbiano migliorato alcuni aspetti del grafica in occasione del debutto sulla console Sony: il frame rate dà l'impressione di essere più stabile, sia durante le sequenze di intermezzo che nelle fasi più concitate dell'azione, mentre le texture appaiono più nitide.
Probabilmente il lavoro di ottimizzazione va di pari passo con il supporto a PlayStation 4 Pro, che come sappiamo offrirà la possibilità di attivare tre diverse opzioni di visualizzazione: a 4K e con 30 frame al secondo, a 1080p con 60 frame al secondo oppure a 1080p con dettagli ed effettistica migliorati. Non vediamo l'ora di poter sperimentare questi preset, ma nel frattempo è un gran bell'accontentarsi, tanto dal punto di vista strettamente tecnico quanto da quello artistico, vista la qualità delle ambientazioni e la loro varietà non solo estetica. Il Maniero Croft, la nuova avventura che si svolge fra le mura della casa di Lara, rimane coerente con il livello visivo del resto dell'avventura e ci propone una magione ampia e convincente, al netto delle aree chiuse per restauro. Ambienti che potremo visitare in realtà virtuale grazie all'inedita modalità pensata per il visore PlayStation VR: l'ennesimo extra di un pacchetto dal valore indiscutibile.
Conclusioni
Rise of the Tomb Raider: 20 Year Celebration è un titolo di straordinaria qualità, avvincente e corposo, che porta finalmente la nuova avventura di Lara Croft su PlayStation 4 e lo fa nel migliore dei modi, includendo nel pacchetto non solo tutti i DLC rilasciati finora su Xbox One e PC, ma introducendo anche nuove e affascinanti modalità come Legami di Sangue, L'Incubo di Lara e la cooperativa online per la modalità Stoicismo. Un titolo assolutamente da non perdere per chi non vedeva l'ora di potersi cimentare con l'action adventure di Crystal Dynamics, foriero di un'esperienza che sul fronte della completezza e della solidità ha ben poco da invidiare a qualsiasi altra produzione del genere.
PRO
- Visivamente spettacolare e ancora più rifinito
- Gameplay solido e variegato
- Edizione straordinariamente ricca di contenuti
CONTRO
- Bilanciamento della difficoltà tendente al ribasso