La passione dei videogiocatori per tutto ciò che riguarda gli zombie è dura a morire. Rendersene conto è piuttosto facile, visto che basta dare un'occhiata al numero di giochi dedicati a queste simpatiche creature senza neanche stare a viaggiare troppo indietro negli anni. Nell'ultimo lustro, il successo di The Walking Dead è stato di sicuro quello più altisonante a tema zombie, ma anche sorprese come State of Decay e il primo How to Survive hanno saputo sfruttare i rispettivi punti di forza per farsi accogliere dai giocatori. Per quanto riguarda How to Survive, si è ritagliato spazio facendo leva su un buon sistema di crafting, ottenendo dei buoni numeri che lo hanno prima portato verso una rivisitazione in terza persona, per poi mettere in cantiere un vero e proprio sequel. EKO Software e 505 Games hanno così dato vita ad How to Survive 2, arrivato già da qualche mese su PC e da pochi giorni disponibile anche per PlayStation 4 (presto pure per Xbox One). Con un DualShock in mano e un fucile nell'altra, siamo dunque tornati a farci guidare dal buon Kovac verso la sopravvivenza.
In How to Survive 2 perfino i cervi sono diventati zombie: ancora una volta, Kovac è l'unica speranza!
Trofei PlayStation 4
La versione PlayStation 4 di How to Survive 2 comprende un totale di cinquanta trofei, divisi tra un singolo di tipo platino, tre d'oro, sei d'argento e il resto di bronzo. La loro tipologia spazia tra tutti gli aspetti del gioco, con particolare attenzione per il sistema di crafting. Non mancano comunque quelli votati all'azione, come il trofeo dedicato all'uccisione di 5.000 zombie: buona caccia.
Infezione globale
Gli eventi mostrati in How to Survive 2 hanno luogo circa quindici anni dopo quelli presentati dal primo capitolo, all'interno del quale la diffusione degli zombie era confinata all'isola che offriva al gioco le sue ambientazioni.
Come potrete immaginare, nel frattempo l'infezione si è diffusa in tutto quanto il mondo, dando così al team parigino il pretesto per spostare il luogo dove avvengono i fatti nel sud degli Stati Uniti, per l'esattezza in Louisiana. Come abbiamo visto di recente anche in Resident Evil 7, New Orleans e i suoi dintorni (il famoso bayou) sono uno dei luoghi più suggestivi dove affrontare un'epidemia zombie, nonché più difficili a causa del terreno paludoso. Per fortuna, a portare la luce nel nostro buio troviamo ancora una volta il buon Kovac, inesauribile fonte di consigli per sopravvivere e prosperare grazie alla costruzione di un campo dotato di tutte le comodità. Il punto di partenza è quindi una delle tante paludi che fanno parte della Louisiana, nella quale mettere le radici del nostro campo senza però rinunciare a incursioni in luoghi più civilizzati. Lo spunto per andarcene in giro ci viene offerto come dicevamo da Kovac, il quale ci fornisce indicazioni importanti per ottenere tutto ciò di cui abbiamo bisogno, presentando la ricerca dei vari materiali sotto forma di una vera e propria quest. Il russo non è in realtà l'unica persona con cui ci si ritrova a interagire in How to Survive 2, titolo in cui la componente narrativa è ridotta ai pochi scambi coi vari personaggi viventi che ancora popolano la zona. Al centro dell'esperienza, come dicevamo, ci sono la costruzione e il potenziamento del nostro campo, per i quali farsi strada tra frotte di zombie diventa quindi una necessità. Non si tratta in realtà dell'unica, perché How to Survive 2 non dimentica quelle di tipo primario, rendendo necessario anche il procacciamento di cibo e liquidi per mantenere il proprio personaggio in vita. Rispetto al primo capitolo, scompare invece la necessità di dormire.
Non ci siamo già visti?
Il principale difetto di How to Survive 2 è quello di calare il giocatore in un circolo che sa di déjà vu, fatto di missioni alquanto simili tra loro svolte in luoghi che dopo un po' vi risulteranno familiari per tutto il tempo che dedicherete a questo titolo. Tutto questo in barba a quella che è effettivamente una generazione dinamica delle mappe in cui si svolgono le missioni, grazie alla quale almeno sulla carta chi ne dovesse avere voglia dovrebbe essere messo in condizione di concedersi un po' di sano grinding per andare avanti.
La teoria purtroppo non coincide con la pratica, portando il giocatore ad andare alla ricerca di novità nell'ambientazione e nelle dinamiche che però arrivano col contagocce. Da questo punto di vista è fondamentale l'apporto offerto dalla modalità cooperativa a quattro giocatori, sia locale che via Internet, grazie alla quale è possibile aggiungere alla partita quel brio che in singolo finisce per mancare piuttosto presto. La colpa è anche delle dinamiche survival, troppo elementari per costituire un elemento di tensione per chi ha il joypad in mano: in un mondo devastato dagli zombie ci aspetteremmo provviste scarse da centellinare, invece How to Survive 2 si dimostra molto generoso. Anche troppo, trasformando i momenti in cui il gioco ci ricorda di mangiare e bere in fastidiosi ostacoli che si frappongono tra noi e la riuscita della missione, senza aggiungere a questa pathos aggiuntivo. L'ancora di salvezza di How to Survive 2 è il suo sistema di crafting, aspetto fondamentale che fa da collante per tutti gli sforzi profusi nelle varie missioni. Tutto ciò che raccogliamo diventa infatti materia da trasformare per costruire edifici del nostro campo, siano essi recinzioni difensive o un'armeria da sfruttare per realizzare armi di tipo diverso. I consigli di Kovac ci indirizzano immediatamente verso questa direzione, sfruttando i punti esperienza che accumuliamo nelle quest per innalzare il livello dell'accampamento, rendendo di conseguenza alzabile anche quello del nostro personaggio. La personalizzazione di quest'ultimo non è eccezionale, ma è comunque possibile scegliere tra un set di abilità abbastanza vasto, che tra le varie comprende una migliore efficacia nell'uso di armi di diverso tipo e doti fisiche in grado di fare la differenza quando si viene accerchiati dagli zombie. Per quanto riguarda i nemici, l'intelligenza artificiale messa a punto da EKO Software non è male: le creature reagiscono infatti in modo piuttosto efficace alla nostra presenza, muovendosi in branco quando possibile con particolare attenzione verso eventuali rumori emessi da parte nostra. L'assenza di un sistema di mira vero e proprio (basta puntare lo stick destro verso un nemico e aspettare qualche istante per garantirsi un headshot) toglie un po' di tensione agli scontri di How to Survive 2 che, complice una varietà non proprio esaltante delle creature nemiche, risultano piuttosto monotoni, a tratti addirittura noiosi.
Cucù, il mattone non c’è più!
A una prima occhiata, il comparto tecnico di How to Survive 2 si presenta niente male, con una particolare cura per i dettagli sia negli ambienti esterni che in quelli interni.
Tuttavia basta spendere poche ore in compagnia del gioco per rendersi conto che quello che si vede è più o meno sempre simile a sé stesso, partendo dall'aspetto dei nemici per finire agli elementi d'arredo e così via. L'aspetto peggiore è però legato al modo in cui il motore grafico gestisce le fasi di esplorazione al chiuso: invece di rendere subito trasparenti i muri per dare al giocatore una chiara visuale dell'ambiente in cui ci si trova, How to Survive 2 li "decompone" progressivamente, seguendo il movimento del personaggio. Con una visuale di tipo isometrico e uno zoom dell'inquadratura a due soli livelli, nei frangenti più impegnativi bisogna purtroppo fare i conti anche con una confusione che si poteva di certo evitare. Per quanto riguarda invece l'interfaccia di gioco, la versione console di How to Survive 2 eredita da quella PC la presenza di un puntatore da muovere con lo stick sinistro, poco pratico per schiacciare sui vari bottoni che popolano le schermate. Anche su queste ultime si poteva forse fare un miglior lavoro di ottimizzazione, visto che non sempre ciò che cerchiamo può essere trovato senza aver vagato tra le varie sezioni.
Conclusioni
Il conto finale tra luci e ombre di How to Survive 2 è purtroppo diverso da quello quello che ci saremmo aspettati, a causa di alcune lacune che a nostro giudizio vanno a sminuire i buoni spunti maturati per questo secondo capitolo. Con la complicità di un prezzo non elevato, immaginiamo che la fatica di EKO Software possa comunque trovare estimatori tra tutti quelli che ne dovessero apprezzare il binomio tra zombie e crafting. Anche a questi ultimi, resta caldamente consigliata la nuova modalità cooperativa, da giocare insieme ai propri amici per aggiungere al gioco un po' di varietà in più.
PRO
- Modalità cooperativa a quattro giocatori
- Sistema di crafting ottimo
CONTRO
- Missioni e ambientazioni ripetitive
- Eccessivamente semplificato in alcuni aspetti
- Scelte tecniche da rivedere