Bohemia Interactive ha un rapporto davvero difficile con i titoli in Accesso Anticipato. Nonostante sia un team concretissimo, capace di realizzare titoli solidi e complessi come gli Arma, ha dimostrato di non avere grosse capacità di gestione dei prodotti sulla lunga distanza.
I giocatori di DayZ aspettano dal dicembre del 2013 di avere il titolo per cui hanno pagato, ma nel frattempo gli aggiornamenti sono diventati più fumosi e la strada da fare prima di vedere la release 1.0 è ancora lunga. Non stiamo parlando di un gioco da poche migliaia di copie, ma di uno che ne ha vendute più di tre milioni e mezzo. A Take on Mars le cose sono andate molto peggio: lanciato in uno stato dignitoso per un Accesso Anticipato, ha venduto poche decine di migliaia di copie. Gli aggiornamenti ci sono stati, ma infine Bohemia ha deciso di chiuderlo, lanciando una versione finale che versa purtroppo in uno stato pietoso. Poteva migliorare allungandone i tempi di sviluppo? Certo, ma calcolate che anche Take on Mars va in giro dal 2013... la verità è che l'Accesso Anticipato, da modo per raccogliere fondi per completare lo sviluppo di un gioco, è diventato un parcheggio per prodotti a lunga gestazione, che finiscono per non essere mai conclusi davvero così da allungarne la vita commerciale. Quando la vita commerciale non c'è, allora ecco i guai. Non va sempre così male, ma ormai i casi di sipari calati troppo presto sono numerosi e sarebbe il caso di iniziare a rifletterci su, per magari imporre dei paletti agli sviluppatori, così da evitare situazioni sgradevoli.
Take on Mars è una simulazione incredibile, di Marte e di tutti i bug che possiate immaginare
Marte e i suoi derivati
Come dicevamo, Take on Mars è in giro dal 2013. Si tratta di un prodotto pensato per una ristretta nicchia di giocatori, che simula le prime fasi della conquista di Marte. Il gioco è diviso in due campagne: nella prima si guidano degli strumenti scientifici robotici, come rover e sonde varie, con cui bisogna studiare la superficie del pianeta rosso. È una fase molto lenta e a suo modo affascinante, nonostante richieda grande pazienza.
Nella seconda si vestono i panni di un ingegnere astronauta, chiamato Mark Willis, che deve riuscire a sopravvivere dopo che la sua missione è stata spazzata via durante l'ammartaggio. Già qui si può rilevare uno dei problemi avuti da Take on Mars in fase di sviluppo: inizialmente era stato pensato come un simulatore, ed era quindi incentrato sulla ricostruzione della parte più strettamente scientifica dei primi approcci al pianeta rosso. Con il tempo il progetto originale è stato in un certo senso marginalizzato per introdurre delle più modaiole meccaniche da sandbox survival, che lo hanno Minecraftizzato un bel po'. Quindi ora l'attività più praticata dai giocatori non è la scoperta di Marte, ma la sua colonizzazione vera e propria. Nel tempo sono stati introdotti dei sistemi di artigianato e di costruzione degli edifici, tutti spiegati nelle missioni della campagna di Willis, completamente concentrata sulla sua lotta per la sopravvivenza. La campagna scientifica rimane, ma è di fatto secondaria rispetto all'altra, che fa da volano per tutte le altre modalità. A giocarle in sequenza sembrano quasi provenire da due titoli differenti, nonostante nella campagna survival ritornino alcuni elementi di quella scientifica. Volendo è anche possibile ignorare completamente le campagne e dedicarsi agli scenari, ossia a delle singole missioni con obiettivi specifici. Il gioco ne ha una manciata già incluse, ma volendo se ne possono scaricare delle altre, realizzate dagli utenti con l'editor incluso nel gioco, dal Workshop di Steam. Insomma, di contenuti ce ne sono molti, come anche diversi tocchi di classe. Tanto per fare un esempio esempio, citiamo l'interfaccia 3D differente a seconda del veicolo utilizzato (volendo si possono usare anche interfacce a schermo più tradizionali, ma vanno selezionate nel menù). Esplorare la superficie di Marte, riprodotta partendo da documenti scientifici reali, è indubbiamente affascinante. Certo, alcune operazioni sono davvero ostiche da compiere, dato che la natura simulativa è stata presa fin troppo sul serio e anche spostare un singolo oggetto si rivela più complicato del previsto. Comunque si tratta di dettagli, nel senso che chi è interessato a Take on Mars non si farà certo grossi problemi per gli eccessi causati dall'accuratezza della simulazione.
Ad affossare Take on Mars ci pensa Take on Mars
Take on Mars ha un unico, grande difetto, da cui derivano tutti gli altri: non è davvero finito. È chiuso, certo, ma manca di moltissime rifiniture, a partire dal motore grafico, con le ombre che vanno e vengono come vogliono, passando per una serie interminabile di bug, alcuni dei quali fastidiosissimi.
Ce ne sono davvero molti, troppi, a iniziare da crash che fanno tornare al desktop, per arrivare al sistema di salvataggio che ogni tanto si mangia i progressi fatti costringendo a ricominciare da capo. Ma questi sono soltanto due dei molti, troppi esempi fattibili. Se volete possiamo aggiungere alcune missioni delle campagne che vanno a donne di facili costumi perché si è deciso di tentare un approccio diverso rispetto a quello prestabilito (capita in particolare nella campagna survival, la meno rifinita delle due), oppure altre che non si riescono a terminare perché alcuni oggetti non ne vogliono sapere di funzionare, o ancora oggetti che spariscono dall'inventario evidentemente risucchiati da un buco nero di passaggio. Un altro esempio della poca cura riservata al gioco viene dai già descritti scenari, che per la maggior parte sembrano essere stati realizzati con grande pigrizia. Ne è la dimostrazione il fatto che sono molto peggiori, e non è un eufemismo, di alcuni di quelli che si trovano nel Workshop. Lo stesso vale per le mappe multiplayer: poche e blande quelle incluse, mancanti anche di alcune delle caratteristiche promesse, migliori alcune di quelle amatoriali; peccato che ormai i server siano quasi deserti e che sia difficilissimo riuscire a giocare una partita completa online in modo decente. In conclusione ci sarebbe ancora molto lavoro da fare su Take on Mars, che pare essere uscito dall'Accesso Anticipato solo formalmente. Chissà se Bohemia continuerà ad aggiornarlo o se lo lascerà a se stesso.
Sempre su Marte
Se vi piace il tema "simulazione spaziale" e volete approfondirlo, ci sono altri giochi che permettono di affrontarlo. Il migliore è sicuramente Osiris: New Dawn, che trovate sempre su Steam e che pur essendo ancora in Accesso Anticipato versa in uno stato migliore di Take on Mars. Altrimenti ci sarebbe Space Engineers, anch'esso ancora in Accesso Anticipato, che offre un sistema di costruzione avanzatissimo.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i7-4770
- 16 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
- Sistema operativo Windows 10
Requisiti minimi
- Sistema operativo Windows Vista o Windows 7
- Processore Intel Core2Duo 2.5 GHz or AMD Athlon Phenom X4 o più veloce
- 2 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA Geforce 8800GT o ATI Radeon HD 3870 con Shader Model 3 e 512 MB VRAM o più veloce
- 6 GB di spazio su Hard Disk
- DirectX 9.0c
Requisiti consigliati
- Sistema operativo Windows 7 / 8 / 10
- Processore Intel Core i5 o AMD Athlon Phenom X4 o più veloce
- 4 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 o AMD Radeon HD 7750 o più veloce
Conclusioni
Take on Mars mette ancora una volta in luce il problema principale dei lanci in Accesso Anticipato: se il gioco ha successo gli aggiornamenti arrivano copiosi, il team di sviluppo cresce e si dedica a inserire nuovi contenuti e il rapporto con l'utenza diventa fruttuoso e, in un certo senso creativo, perché c'è la possibilità economica di esaudire tutte le richieste sensate. Quando il successo è minore, o non arriva, le cose si fanno più critiche. In alcuni casi il gioco viene chiuso alla bell'e meglio e dato in pasto agli acquirenti incompleto e ancora pieno di bug, nei casi peggiori viene abbandonato a sé stesso. Take on Mars appartiene alla prima categoria e non riesce a nasconderlo in alcun modo. Ha del potenziale e può rivelarsi anche sorprendente in alcune delle cose che fa, ma il dover combattere costantemente con i troppi bug e la mancanza di rifiniture può rivelarsi deleterio sulla lunga distanza. Insomma, nonostante le sue indubbie qualità, allo stato attuale è difficile consigliarlo a qualcuno.
PRO
- A livello simulativo è eccellente
- Molte cose da fare e da sperimentare
- Marte ha un fascino tutto suo
CONTRO
- Troppi, troppi, troppi bug, alcuni dei quali odiosi
- Manca di tantissime rifiniture
- Ogni tanto le ombre se ne vanno non si sa bene dove