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Death Squared, recensione

Su Switch arriva un altro puzzle game che sembra cucito apposta per la console

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   30/07/2017
Death Squared
Death Squared
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C'è un ottimo potenziale umoristico da sfruttare nel freddo mondo della scienza e delle intelligenze artificiali, se si ha l'inclinazione giusta, e da Portal in poi è partita una sorta di filone che ha giocato sul cinismo e l'assurdità di certe sperimentazioni fini a se stesse per mettere insieme una visione che è insieme buffa e terribile della tecnologia e della ricerca scientifica. Death Squared si inserisce in questo immaginario fatto di prove crudeli e dipartite efferate, tutto in onore di non meglio identificati test portati avanti da parte di un impiegato chiamato David assunto presso la misteriosa ditta Omni-corp. Incalzato dal suo computer di lavoro Iris, dotato di una pungente intelligenza artificiale, David deve portare a termine 80 prove incentrate sull'intelligenza risolvendo puzzle ambientali che coinvolgono l'utilizzo in contemporanea di due robot da lavoro all'interno di strane e intricate ambientazioni.

Death Squared, recensione

La struttura del gioco segue un'impostazione piuttosto schematica, ma la freddezza apparente dello stile grafico adottato e del tema trattato viene stemperata dall'umorismo di fondo, sorretto costantemente dagli ironici dialoghi tra David e Iris, che oltre a fornire vaghe indicazioni sul sostrato narrativo di fondo commentano in maniera sarcastica i successi e i (numerosi) fallimenti che vanno in scena sullo schermo, mentre si cerca di capire precisamente come manovrare i due robot cubici evitando di farli finire nelle maniere più atroci. Come risulta evidente già dal titolo, la "morte" è un elemento sempre presente nel corso del gioco, nonostante si tratti in verità della distruzione dei due automi: non solo il minimo errore viene punito severamente, ma anche la ricerca della soluzione passa necessariamente attraverso un primo periodo di prova che, inevitabilmente, porta i due poveri robot a precipitare, esplodere o distruggersi in varie maniere. La frustrazione, insomma, sembra parte integrante del gameplay in Death Squared.

Death Squared, recensione

Azione concertata

Si tratta dunque di guidare questi due robot (o di più, nel caso di multiplayer a più di due giocatori) di forma cubica all'interno di livelli labirintici composti da blocchi sospesi nel vuoto, cercando di raggiungere il proprio punto di arrivo. Giocando da soli, il sistema di controllo ricorda da vicino quello visto in Brothers: A Tale of Two Sons, con i due stick che controllano i due robot in maniera indipendente. I puzzle sono strutturati in maniera tale da richiedere un'azione coordinata tra i due, che si trovano dunque a doversi spostare in contemporanea o a turni secondo dei pattern precisi, in modo da non incappare nelle trappole disseminate per i livelli. L'alternanza nell'utilizzo dei due è fondamentale e si gioca sugli elementi cromatici: ad esempio, le torrette rosse possono danneggiare solo il robot blu e viceversa, così come i cubi trasparenti blu possono essere calpestati solo dal robot rosso e viceversa, inoltre la pressione di alcune caselle può far scattare delle trappole contrapposte o dei meccanismi di trasporto, tutte situazioni in cui è necessario capire l'ordine con cui spostare i due personaggi e le precise manovre da effettuare.

Death Squared, recensione

Tutto questo porta a pianificare un attento utilizzo misto e perfettamente coordinato dei due robot per poter raggiungere la conclusione dei livelli, anche se in certi casi la soluzione può giungere in maniera un po' aleatoria e in altri si ha la netta impressione di poter forzare una soluzione non proprio ortodossa per raggiungere la conclusione. Per certi versi, la struttura ricorda anche l'ottimo SnipperClips, in particolare quando si gioca in multiplayer cooperativo a due giocatori, visto che in singolo, a differenza del titolo SFB Games, qui ci si trova a dover muovere i due protagonisti anche contemporaneamente, eseguendo movimenti diversi con i due stick analogici. La somiglianza appare invece evidente nel caso del multiplayer a due o più giocatori, in cui il divertimento aumenta con la necessità di accordarsi urlandosi istruzioni a vicenda e ridendo per ogni fine indegna dei poveri robot, stemperando in questo modo anche il senso di frustrazione che in singolo tende spesso a emergere, magari dopo numerosi tentativi andati male.

Tra allegria e angoscia

Death Squared abbandona qualsiasi ricercatezza grafica per puntare tutto sulle funzionalità, mettendo in scena livelli composti da semplici blocchi metallici e pochi orpelli estetici a ravvivare l'ambiente e contando sul supporto audio fornito dagli incalzanti dialoghi tra David e l'intelligenza artificiale per donare carattere al tutto. L'inizio è trascinante ma siamo piuttosto lontani dalle vette di caratterizzazione di Portal e l'umorismo presente non è sempre in grado di stemperare una certa monotonia e frustrazione che può emergere dalla struttura e dall'ambientazione scelta. Si rilevano peraltro alcuni problemi oggettivi, come l'imprecisione che può derivare dalla prospettiva dell'inquadratura fissa, che a volte nasconde alcuni elementi o rende difficile valutare in maniera perfetta le distanze. La risposta ai comandi è comunque sempre piuttosto precisa, elemento fondamentale in un gioco del genere, e il level design alterna soluzioni un po' ovvie ad alcune punte veramente geniali, rendendo comunque il raggiungimento della conclusione dei livelli sempre una conquista in grado di donare grande soddisfazione.

Death Squared, recensione

Certo la ripetizione degli elementi scenografici e in parte anche delle soluzioni di gameplay può portare a un fisiologico senso di monotonia, viste anche lo scarso senso di progressione dato da una storia che rimane sempre ai margini dell'azione, trattandosi di un vero e proprio puzzle duro e puro, ma se non si esagera con le dosi di rompicapo questo è un gioco che può andare avanti per parecchio. L'arma in più di questa versione, che giunge a distanza di quattro mesi dalle altre per PC, PlayStation 4 e Xbox One, per non scadere nella ripetitività proviene ancora una volta da quella che è poi una delle caratteristiche peculiari di Switch: il multiplayer immediato e ovunque. Al di là dei facili slogan, anche in questo caso il multiplayer "on the go" è in grado di donare nuova linfa a un gioco che potrebbe annoiare i meno propensi al rompicapo classico, facendo partire in ogni momento e situazione una vivace sessione di gioco cooperativo.

Death Squared, recensione

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 12,50 €
Multiplayer.it
7.7
Lettori (2)
7.1
Il tuo voto

C'è un buon lavoro di level design dietro a Death Squared, a volte veramente ottimo, e la particolare meccanica della gestione contemporanea dei due robot risulta ben implementata. La cornice giocata sul contrasto fra la seriosità della scienza e dell'intelligenza artificiale e il pungente sarcasmo dei dialoghi sopperisce bene a una certa mancanza di carattere della rappresentazione grafica, ma questo è prima di tutto un puzzle puro e semplice, senza troppi fronzoli a corredo. Peccato per alcune debolezze che emergono tra inquadratura e ritmo, con un inevitabile senso di ripetizione che emerge durante gli 80 livelli da superare, ma la possibilità di affrontare le sfide in multiplayer con grande immediatezza, grazie alla particolare configurazione di Nintendo Switch, rappresenta sempre un ottimo diversivo.

PRO

  • Buona struttura dei livelli
  • Il multiplayer conferisce una marcia in più
  • L'umorismo sotteso è piacevole

CONTRO

  • Un po' sottotono come caratterizzazione
  • Può risultare monotono
  • Alcuni problemi con l'inquadratura