Dopo averne parlato in lungo e in largo per mesi sfruttando la distribuzione di sporadiche notizie da parte di Microsoft e approfittando degli incontri in fiera e negli eventi dedicati, finalmente la versione finale e definitiva di Xbox One X è arrivata in redazione. Si tratta dell'edizione standard da 1 Terabyte di disco che trovate nei negozi, non della Project Scorpio Edition che solo una manciata di fortunati che hanno pre-ordinato la console potranno portarsi a casa. È stata sicuramente un'attesa lunga che ci ha costretto a una tabella di marcia decisamente forzata per poter essere finalmente pronti a redigere questa recensione. Un verdetto che arriva dopo una tre giorni intensa che ci ha permesso di testare ogni aspetto della console, di aprirla fino al metallo e di metterla sotto torchio con svariate applicazioni e titoli. Ma è necessario fare alcuni avvertimenti prima di entrare nel vivo dell'articolo: innanzitutto questa recensione prende in esame soprattutto la macchina così com'è, il suo funzionamento, la silenziosità, i consumi e gli aspetti più propriamente hardware, senza focalizzarsi in modo dettagliato sui videogiochi. Per questi ultimi arriveranno nei prossimi giorni degli approfondimenti dedicati con tanto di video di confronto. In seconda battuta questo articolo sorvolerà sull'analisi più spicciola della componentistica; se siete interessati a un'analisi approfondita sul SoC, la GPU, la RAM e gli altri pezzi di silicio vi possiamo consigliare di dare un'occhiata a un lungo speciale scritto e pubblicato diversi mesi fa, in occasione del reveal dell'hardware di Xbox One X e di rimanere sintonizzati su queste pagine per un imminente, nuovo articolo che approfondirà questi aspetti.
Le specifiche tecniche
Processore centrale con 8 core a 2.3 GHz basato su tecnologia AMD Jaguar e processo produttivo FinFET da 16 nanometri
Scheda video con 40 compute unit a 1172 MHz basata su tecnologia AMD Polaris
12 GB di RAM GDDR5 con 326 gigabit/secondo di banda passante
Connessione di rete tramite Wireless 802.11ac e porta Ethernet da 1 gigabit
Hard disk da 1 Terabyte da 2.5 meccanico
Lettore ottico Bluray compatibile con dischi bluray UHD 4k
Alimentatore interno da 245 watt con spina bipolare
Tre porte USB 3.0 (due sul retro, una frontale)
Una porta HDMI di ingresso, una porta HDMI di uscita
Uscita ottica S/PDIF
Ingresso per ricevitore infrarossi
L’interno
Partiamo subito col dire che Xbox One X non inaugura una nuova generazione, come alcuni siti si sono affrettati a evidenziare, ma rappresenta un aggiornamento sostanzioso e a tratti stupefacente di Xbox One S e più in generale dell'intero ecosistema Xbox One. La compatibilità con gli accessori e i giochi è totale e assoluta e lo stesso vale anche per la retrocompatibilità con la selezione di titoli di Xbox 360 e di Xbox originale già disponibili. Il salto in avanti di quella che a tutti gli effetti si presenta come una revisione dedicata ai fanatici dell'altissima definizione, riguarda "soltanto" la nuova componentistica. Quel soltanto è volutamente tra virgolette visto che Xbox One X ha tentato in tutti i modi di capitalizzare l'anno passato dall'uscita di PlayStation 4 Pro e i 100€ aggiuntivi richiesti per portarsela a casa, implementando delle soluzioni hardware, di design e di ingegnerizzazione in grado di rendere questa macchina eccellente da vedere ma soprattutto incredibilmente performante da utilizzare. Lasciamo un attimo da parte i proclami dei famigerati 6 TeraFLOPS e il suo essere il 40% più potente di PlayStation 4 Pro per focalizzarci su una manciata di aspetti tecnici: processore centrale e scheda video hanno subito un incremento di frequenza di lavoro con un importante boost soprattutto per quello che concerne la GPU che guadagna anche 4 compute unit in più rispetto all'ammiraglia di Sony. Ma è soprattutto la RAM a permettere alla console Microsoft di staccare in modo importante la concorrenza soprattutto in quella guerra, fortemente teorica, dei 4k nativi, dell'uso di texture in altissima risoluzione e dei filtri anti-aliasing di ultima generazione. Quei 4 GB di RAM GDDR5 che Xbox One X monta in più di PlayStation 4 Pro faranno probabilmente la differenza nei mesi a venire e da questo punto di vista è stata lungimirante la scelta di Microsoft di occuparne soltanto 3 per il funzionamento del sistema operativo, lasciandone 9 a totale disposizione degli sviluppatori. È per questo motivo che la dashboard di One X gira a 1080p anche in presenza di schermi 4k procedendo con un semplice upscale hardware e non con un rendering nativo. D'altra parte quest'ultima opzione avrebbe portato alla perdita di un ulteriore GB di RAM e onestamente troviamo sicuramente più intelligente che tutta la forza bruta sia riversata nei videogiochi e nelle applicazioni e non nell'interfaccia che rimane quindi la stessa identica di Xbox One S. Anche per quello che riguarda la velocità di caricamento delle app e di passaggio da una tab a un'altra non ci sono stati sensibili passi in avanti: con l'ultima versione della dashboard installata abbiamo infatti faticato a notare delle grandi differenze di prestazioni ma questo perché le recenti ottimizzazioni hanno reso il sistema operativo di Xbox davvero molto rapido.
L'altro elemento che ci ha sorpreso in positivo è la modifica completa del sistema di raffreddamento della console. Se Xbox One e la revisione S si poggiavano su una classica dissipazione ad aria sfruttando una ventola di dimensioni molto generose, One X fa davvero le cose in grande sfruttando la tecnologia delle camere di vapore, lo stesso sistema che viene utilizzato dalle schede video PC di fascia altissima. In pratica il SoC è coperto da un dissipatore che al suo interno ha un liquido che al contatto con il calore si trasforma in vapore permettendo una dissipazione termica estremamente più rapida ed efficiente. Si tratta di un circuito chiuso che non ha bisogno di alcun intervento da parte dell'utilizzatore ma che si porta in dote una gestione migliorata delle temperature senza che sia necessario aumentare ulteriormente la grandezza della ventola. Tra l'altro, rispetto al passato, la nuova disposizione della componentistica è studiata per avere sia il SoC che l'alimentazione nella parte posteriore della console così da avere un unico condotto di aerazione, in grado di investire entrambi i device e tenere il più possibile lontana l'aria calda dalle altre parti sensibili del sistema come l'hard disk, il lettore ottico e i chip che gestiscono il wi-fi.
La nuova gestione della dissipazione ha permesso poi alla console di perdere le griglie di aerazione sulla parte superiore dello chassis per averle tutte concentrate sui due lati, dove la console aspira l'aria fredda dell'ambiente, e sulla parte posteriore che serve invece a espellere il calore. Ma qual è il risultato di questo nuovo design? Innanzitutto la console è nettamente più silenziosa quando non si utilizza per giocare ma per utilizzare le applicazioni, vedere i bluray o navigare la dashboard. Nel momento in cui la macchina va a pieno carico, siamo arrivati a misurare un massimo di 52 decibel di rumore con una temperatura di esercizio del SoC inferiore ai 50 gradi e la temperatura dell'aria in uscita intorno ai 75 gradi, complice il calore generato anche dall'alimentatore. Sono valori eccellenti misurati in una condizione d'uso ideale: con la console poggiata su una scrivania. La nuova gestione delle griglie di aerazione dovrebbe però permettere anche l'alloggio di Xbox One X all'interno di librerie o scaffali con pochissimo spazio al di sopra della macchina. Ciò che conta è avere una buona circolazione d'aria sui lati e lasciare almeno una quindicina di centimetri tra il retro della console e il fondo dell'arredo. È importante però segnalare che la ventola mantiene sempre e comunque una minima rotazione di esercizio ed esattamente come avviene per alcuni modelli di Xbox One S, quella arrivata in redazione emetteva un leggero sibilo metallico ben percepibile a distanza ravvicinata.
L’esterno
Basta un rapido sguardo per rendersi conto che Xbox One X sia una diretta evoluzione del modello S in termini di design e costruzione. Le plastiche utilizzate sono le stesse, il pulsante di accensione e quelli per la sincronizzazione del joypad e per l'espulsione del blu-ray hanno la stessa meccanica e resistenza e persino la disposizione delle porte sul retro è perfettamente identica al punto che, in caso di aggiornamento, basta smontare la precedente console e inserire la nuova nella stessa posizione senza doversi preoccupare neanche dei cavi. Risultano invece invertiti i pulsanti frontali con la disposizione del ricevitore degli infrarossi e cambia ovviamente anche il colore, che da bianco passa a un grigio scuro oppure all'effetto gradiente della Project Scorpio Edition, e la disposizione delle griglie di aerazione come spiegato poco sopra. Anche in termini di dimensioni le due revisioni sono veramente molto simili. La X recupera qualche millimetro in spessore perdendoli in larghezza e lunghezza anche a causa di una sorta di "scalino" sulla parte sinistra ma di fatto siamo davanti una macchina veramente molto piccola e che tradisce l'eccellente tecnologia al suo interno solo una volta presa in mano, visto che è di gran lunga la console più pesante attualmente sul mercato superando di un 1 kg abbondante sia la sua sorella meno performante che PlayStation 4 Pro. Per la precisione le misure sono 30cm x 24cm x 6cm per un peso di 3,81 kg.
Anche da un punto di vista degli accessori è chiaro che Microsoft abbia voluto sfruttare fino in fondo il restyling operato in occasione dell'uscita di Xbox One S. Il joypad è lo stesso identico fatta eccezione per il colore, l'hard disk montato è sempre meccanico e da 1 Terabyte ed è ancora una volta assente la porta per Kinect. Se per qualche strano motivo siete ancora tra i possessori della sfortunata periferica di rilevazione dei movimenti, dovrete munirvi di un adattatore USB per poterla utilizzare. Nessuna novità anche per quello che riguarda il lettore ottico: X, esattamente come S e a differenza di PlayStation 4, supporta i blu-ray ultraHD ed è pertanto in grado di riprodurre film e contenuti in 4k. C'è però un elemento interno che allontana con forza la sorella maggiore da quella meno prestante, oltre alla componentistica che le permette di raggiungere i 6 TeraFLOPS. Stiamo parlando dell'alimentatore che raggiunge ora i 245 watt teorici avvicinando pericolosamente Xbox One X alla Xbox One originale con un output che è poco più del doppio di quello di Xbox One S (120 watt) ma nettamente inferiore a quello di PlayStation 4 Pro (310 watt).
Si parla però, sempre, di dati teorici visto che in reali condizioni di uso le console non raggiungono mai la potenza massima nominale degli alimentatori. Durante i nostri test infatti, la console ha raggiunto un consumo variabile tra i 130 e i 175 watt durante l'uso di Gears of War 4 e Forza Motorsport 7, in base alla modalità visiva selezionata. Un buon valore considerata la potenza in gioco mentre molto meno positivi, purtroppo, sono i numeri relativi ai consumi durante l'uso della console al di fuori dei videogiochi. Navigando nella dashboard e utilizzando app e bluray, l'energia effettivamente consumata varia tra i 50 e i 60 watt e addirittura con la console spenta ma in modalità "accensione immediata" il valore oscilla intorno ai 30 watt. Per un rapido confronto sappiate che Xbox One S si ferma sui 15 watt quando "spenta" mentre durante l'uso della dashboard e dei bluray non supera i 30 watt. Le prestazioni maggiorate, a quanto pare, si pagano ma se non altro non hanno ripercussioni degne di nota sul fronte del riscaldamento della macchina come analizzato nel paragrafo precedente.
L’uso
Della dashboard e più in generale del sistema operativo abbiamo già detto all'inizio di questo articolo. Così come della procedura di aggiornamento già si era visto molto nelle settimane passate. Ed effettivamente il processo di upgrade è estremamente rapido e indolore: nel caso in cui si abbia una vecchia One o S in casa, basta semplicemente abilitare la condivisione via Wi-Fi e la nuova X inizierà a scaricare tutti i contenuti in automatico una volta attivata l'opzione. Se per qualche motivo puntate a liberarvi del vecchio modello prima di procedere all'acquisto del nuovo, vi basta semplicemente collegare un hard disk esterno per effettuare un backup da ripristinare poi sul nuovo acquisto. Molto interessante tra l'altro l'opzione per iniziare a scaricare le patch 4k dei giochi posseduti ancora prima del passaggio a One X così da poter trasferire al volo anche questi. È però importante segnalare in questo frangente una piccola limitazione riguardante la dashboard: parliamo della possibilità attuale di catturare al massimo 30 secondi di gameplay nativo in 4k tramite lo share interno. Tra l'altro se si provano a condividere queste catture, il sistema le scala in automatico a 1080p. Speriamo che il tutto venga sistemato in uno dei prossimi aggiornamenti di sistema. Nessuna limitazione invece per quello che riguarda le immagini catturate.
Per poter sfruttare al massimo Xbox One X è essenziale che gli sviluppatori approntino degli upgrade specifici e al momento la lista dei titoli che saranno effettivamente potenziati, consultabile direttamente sul sito ufficiale della console, conta circa 130 voci. Una volta effettuato l'upgrade ogni gioco ha le sue specificità: si passa dall'implementazione dei 4k nativi come nel caso di Gears of War 4, alla possibilità di selezionare differenti opzioni grafiche in grado di privilegiare la qualità grafica di texture e filtri a discapito del rendering nativo oppure la massima stabilità di un frame rate magari ancorato ai 60 FPS come nel caso di Rise of Tomb Raider. Nel mezzo troviamo un numero enorme di titoli multipiattaforma ed esclusivi che magari si limitano soltanto a implementare l'HDR, a caricare le texture in 4k oppure a offrire un boost di performance. In tutti i casi la lista è davvero lunghissima e comprende praticamente tutti i titoli usciti quest'anno o in procinto di arrivare sul mercato. Proprio in termini di high dynamic range la nuova console, tra le altre cose, supporta "soltanto" l'HDR 10 ignorando completamente il Dolby Vision mentre sul fronte audio è stato implementato il Dolby Atmos, in realtà disponibile su tutto l'ecosistema Xbox. Per utilizzare questo codec è necessario scaricare un'applicazione dalla dashboard e ricordatevi che se volete utilizzare questa tipologia di surround in cuffia siete obbligati a pagare una tantum 17,99€.
Nella manciata di test che abbiamo potuto effettuare, con La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra, Assassin's Creed Origins e con alcuni esponenti di un passato lontano come Quantum Break, Halo 3 e 5: Guardians, abbiamo effettivamente potuto notare risultati misti ma tutti positivi. Nei titoli più nuovi è molto facile notare un dettaglio maggiore delle texture caricate visto che la RAM aggiuntiva permette il caricamento in memoria degli asset 4k e soprattutto un uso più generoso del livello di dettaglio. In alcuni casi persino la gestione delle luci e dell'occlusione ambientale ci è apparsa molto più in linea con quanto siamo abituati a vedere su PC con le configurazioni top di gamma. E tutto questo senza citare l'anti-aliasing e il filtro anisotropico che spesso possono godere di sample maggiori proprio approfittando delle prestazioni maggiorate della GPU. Lavorando invece sui titoli più vecchiotti la prima cosa che salta all'occhio è un'ottimizzazione dei tempi di caricamento che porta a riduzioni significative molto spesso sull'ordine dei dieci secondi. È comunque evidente che al momento stiamo soltanto scalfendo la superficie di una macchina dal potenziale enorme e che potrà iniziare a mostrare davvero i muscoli quando gli sviluppatori inizieranno a considerarla fin dalle prime fasi di sviluppo e non soltanto per distribuire in fretta e furia delle patch in grado di sbloccare frame rate e risoluzioni maggiorate.
Un'ultima nota riguarda il supersampling. Xbox One X può gestire questa feature in modo nativo su tutti i titoli semplicemente partendo da una risoluzione di rendering maggiorata e poi scalata a 1080 o 720p per offrire anche ai possessori di schermi non 4k un miglioramento della qualità grafica che si concretizza in una riduzione degli artefatti grafici e delle "seghettature" che affliggono i punti di contatto dei poligoni. È scontato però che l'effettivo boost prestazionale e grafico possa avvenire solo in presenza di un supporto attivo da parte degli sviluppatori che spinga la console ben oltre quel minimo sindacale che è in grado di apportare a tutti i videogiochi sul mercato in modo automatico.
Conclusioni
Come ci è capitato di dire in molteplici occasioni fin dall'annuncio di questo sostanziale upgrade di generazione, è veramente complesso giungere a un verdetto univoco che risponda alla domanda: Xbox One X merita davvero di essere acquistata? È indubbio che si tratti di una console con un ottimo design estetico, un sistema operativo che ormai ha raggiunto la piena maturità e si presenta nettamente superiore alla concorrenza, ed è chiaramente la macchina con il miglior rapporto prezzo/prestazioni oggi disponibile sul mercato. Questo vuol dire che se non avete ancora fatto l'upgrade al 4k, non avete un PC aggiornabile con una spesa minima e siete principalmente interessati ai multipiattaforma, allora Xbox One X merita di essere la vostra console. Se invece dell'ultra HD vi importa molto poco, oppure siete intimamente legati alle esclusive Sony o ancora non reputate sensato spendere 500€ per "vedere meglio i giochi" allora la nuova nata in casa Microsoft non riuscirà minimamente a farvi cambiare idea. C'è comunque almeno un elemento di certezza che vogliamo evidenziare in chiusura di recensione: Microsoft ha dimostrato di poter riprendere in mano il primato delle prestazioni ma ora quello che deve urgentemente fare è spingere forte sul pedale delle esclusive perché solo sfruttando One X con titoli sviluppati in casa potrà risollevare le sorti dell'ecosistema Xbox.
PRO
- Da un punto di vista hardware e di prestazioni non ha rivali
- Il design è eccellente e le dimensioni sono compatte
- Tutti i titoli sul mercato, in un modo o nell'altro, vengono effettivamente migliorati
CONTRO
- Si poteva fare qualcosa di più sul fronte dei consumi
- Solo 1 Terabyte di hard disk finisce molto rapidamente