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Il ritorno del ragazzo di pezza

Siamo semplici giocatori o ispirati creatori? O magari entrambi?

RECENSIONE di Antonio Fucito   —   21/01/2011
LittleBigPlanet 2
LittleBigPlanet 2
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In principio fu LittleBigPlanet e tutti (beh, quasi...) furono felici, una ventata d'aria fresca nel panorama videoludico che si è posizionata come uno dei maggiori sfoghi per la creatività degli utenti, unitamente a uno stile semplice e peculiare, un gameplay votato al multiplayer estremamente divertente - seppure un po' grezzo - e l'inaugurazione di quella che di fatto è diventata una delle mascotte più apprezzate dagli utenti PlayStation, il tenero ma non banale Sackboy, del quale ci siamo immediatamente innamorati. Col suo primo titolo Media Molecule ha aperto un nuovo varco, un modo di fare videogiochi diverso e innovativo, una pletora di idee vincenti amalgamate per creare qualcosa che ha sicuramente lasciato il segno presso critica e videogiocatori.

Il ritorno del ragazzo di pezza

Ma è anche stato l'inizio di una nuova avventura, e come spesso e volentieri accade in questi casi c'erano diverse cose da migliorare, legate soprattutto al bilanciamento tra la parte giocata vera e propria e quella di creazione, troppo a favore di quest'ultima, e dalla non estrema facilità nel muoversi tra la miriade di livelli pubblicati dagli utenti, sfavorendo di riflesso tutti quelli che preferiscono godere delle creazioni degli altri anziché cimentarsi in un editor piuttosto completo ma al contempo non di facile fruizione.

Lo sviluppatore in erba

E' bene chiarire subito che LittleBigPlanet 2 può essere considerato una vera e propria estensione del primo capitolo e non una rivoluzione, il proseguo e il perfezionamento di un lavoro cominciato nel 2008 e che continuerà a regalare agli utenti strumenti sempre più variegati e complessi per creare a partire da una piattaforma di sviluppo stilosa, relativamente rapida e intuitiva, con al contempo un miglioramento tecnologico e una parte sostanziosa dedicata a quelli che vogliono semplicemente beneficiare di quanto creato dagli utenti stessi e dagli sviluppatori.

Il ritorno del ragazzo di pezza

Confermando pienamente quest'ottica, LittleBigPlanet 2 segue il manuale immaginario del buon sviluppatore videoludico ed offre una transizione dove il profilo viene mantenuto in toto con oggetti ed espansioni e dove è possibile giocare a tutti i livelli fino ad oggi creati dagli utenti, che hanno superato la ragguardevole cifra di 3 milioni e mezzo.
 Il passaggio non è stato doloroso, ma anzi gli scenari preesistenti hanno beneficiato in maniera automatica di alcune delle caratteristiche tecniche di cui dispone il nuovo motore grafico nella gestione delle luci, ombre e in chiave effetti particellari. Quelli creati ex novo da Media Molecule e da tutti i creatori in erba denotano ovviamente il maggiore stacco, grazie ai miglioramenti di cui sopra ma anche a una pulizia maggiore e in generale diverse rifiniture qua e là, che sicuramente non fanno gridare al miracolo ma sono evidenti se si confrontano i due giochi fianco a fianco.

Stili e idee

La differenza maggiore in termini di impatto è ad ogni modo dovuta agli stili scelti per questo secondo capitolo, che vanno a intaccare positivamente sfondi, oggetti e in generale l'atmosfera di gioco, donando una precisa identità al prodotto. Se nel titolo originale è stato fatto un grande lavoro per crearne alcuni in grado di ammaliare il giocatore, ma tendenzialmente piuttosto simili tra loro, in LittleBigPlanet 2 si è decisi di andare oltre, magari forzare un po' la mano ma con lo scopo ultimo di dare un look sempre interessante ma anche differente nelle varie sfaccettature. Giocando quindi anche sulla contrapposizione tra diversi stili Media Molecule ha "inventato" 6 temi principali che caratterizzeranno il titolo, con nomi altisonanti quali Techno Reinassance, Steam and Cake, Neon Propaganda, Designer Organic, Hand Made Arcade e Fluffy High Tech. Il risultato è solitamente l'unione di due stili in forte antitesi tra loro, nell'ultimo caso ad esempio abbiamo a che fare con livelli fatto di strutture e oggetti tecnologici e futuristici, ma con all'interno personaggi fumettosi e morbidi.

Il ritorno del ragazzo di pezza

Dobbiamo dire che queste contrapposizioni funzionano alla grande, donando un look convincente al gioco, cosa davvero importante visto che poi il motore grafico e tutta la piattaforma non sono e non possono discostarsi più di tanto dal titolo originale. Il numero dei temi non è messo lì a caso perché ognuno è legato ai rispettivi sei mondi che compongono la storia principale, i quali non differiscono pesantemente solo dal punto di vista estetico, ma introducono e propongono diverse sfaccettature del gameplay oltre a fungere da "vetrina" per la moltitudine di possibilità che offre il nuovo editor. In questo secondo capitolo il protagonista principale (rinominato simpaticamente Sackottino all'interno del gioco) deve affrontare 40 livelli allo scopo di salvare i cinque creatori che rendono LittleBigPlanet un'isola felice, con il fine ultimo di sconfiggere una volta e per tutte Negativitron, cattivone di turno intenzionato a minare l'equilibrio. Si comincia quindi con livelli piuttosto semplici che ripropongono le meccaniche platform e di base (salto con la X e il resto del sistema di controllo identico), per introdurre in ogni mondo tutti quegli strumenti inediti che vanno a modificare in maniera pesante il gameplay, aprendo a idee brillanti che sicuramente non tarderanno ad essere messe "su carta" da parte dei videogiocatori. Impossibile fare una lista completa anche per evitare di appesantire eccessivamente la lettura, qualche esempio però può essere esplicativo delle incredibili possibilità che mette a disposizione LittleBigPlanet 2.

Tante novità...

Partiamo dalla telecamera, particolare che cambia vistosamente, è il caso di dirlo, l'impatto col gioco. La sua gestione è nettamente più completa che nel titolo originale, adesso è possibile posizionarla secondo diverse angolazioni fino a quella completamente verticale, il che apre spazio a diverse implementazioni come la corsa sui topi con visuale dall'alto proposta direttamente dai programmatori. La gestione della telecamera è vitale nella creazione delle sequenze di intermezzo, che in questo secondo capitolo possono essere molto complesse e dal taglio cinematografico. Se aggiungiamo il sequencer musicale, che mette a disposizione oltre ottanta strumenti con i quali è possibile creare qualsiasi traccia musicale, nonchè l'opzione per registrare l'audio direttamente dal microfono collegato alla console, è chiaro che sia possibile creare dei livelli decisamente di maggiore impatto.

Il ritorno del ragazzo di pezza

Peccato per l'impossibilità di importare tracce audio direttamente dalla dashboard della console, ma già in questa configurazione le opzioni di creazione musicale sono praticamente infinite e tutta la storia principale di LittleBigPlanet 2 ha beneficiato di un comparto narrativo più integrato e "credibile" rispetto al titolo originale. Parlando invece di oggetti è impossibile non segnalare il tortificatore, una simpatica pistola che spara torte appiccicose dalle generose dimensioni, utili per abbattere i nemici, creare nuovi scalini ma anche per tirare giù ponti col loro peso piuttosto che bloccare la fuoriuscita di oggetti, tutte alternative che possono essere apprezzate durante la storia e che sono solo la punta dell'iceberg per i game designer in erba che vogliono creare puzzle ambientali o situazioni di gioco sempre varie. Il creatinatore potenziato permette invece di emmettere letteralmente qualsiasi cosa (anche mucche!) e proiettili di tipo elementale come acqua, fuoco ed elettricità, il che ha permesso a Media Molecule di proporre scontri con i boss più strutturati ma anche variazioni sul tema come in alcuni livelli extra che unitamente al nuovo sensore di punteggio propongono un clone del mitico Pang! piuttosto che uno sparatutto in terza persona.

...e molto altro!

Crescendo in quanto ad importanza legata al gameplay abbiamo sicuramente l'introduzione dei Sackbot, che va a colmare un'altra delle mancanze del titolo originale. Nel primo LittleBigPlanet infatti i personaggi secondari legati alla storia o semplicemente ai dialoghi erano statici e inanimati, venivano creati e poi associati a dialoghi, switch o altro. In LittleBigPlanet 2 la situazione cambia radicalmente, i Sackbot diventano esseri senzienti nella misura in cui è possibile crearli e associare loro dei comportamenti specifici, come quello di seguire il giocatore, attaccarlo, scappare e altro. Possono essere personalizzati nell'aspetto, associati a luci, colori, elettricità, replicati in numero indefinito e così via, in maniera da rendere anche la parte non gestita dal giocatore più dinamica e interessante.

E ancora, anche la fase di creazione dell'intelligenza artificiale, legata non solo ai Sackbot, è stata aumentata esponenzialmente, ora è possibile creare una sorta di oggetto "cervello" all'interno del quale è possibile concatenare tra loro diversi tipi di azione, semplici o avanzate che siano. Ovviamente la prima implementazione che viene in mente è quella di un qualcosa in stile Lemmings, nella storia principale ci sono però diversi livelli che li vedono come protagonisti, alcuni dei quali molto complessi e divertenti da portare a termine. Dulcis in fundo, LittleBigPlanet 2 dispone di un altro importante oggetto che è destinato però a cambiare di molto la dinamica di gioco, ovvero la possibilità di associare i tasti del pad a qualsiasi componente del mondo di gioco, compresi i Sackbot oppure i veicoli creati. L'utilizzo è piuttosto semplice, grazie ad una piccola icona si accede al menu del controller PS3, e se ad esempio si è creato un mezzo di trasporto su due ruote, è possibile associarne il movimento allo stick analogico sinistro, eventuali proiettili al quadrato, il salto alla x e così via, oppure fare lo stesso procedimento ad un Sackbot piuttosto che ad ingranaggi presenti sullo schermo. Il tanto agognato accesso diretto agli oggetti quindi, che permette la creazione di diversi generi come e più di prima.

Trofei PlayStation 3

LittleBigPlanet 2 mette a disposizione 47 trofei, dei quali 5 segreti (legati alla storia), 7 argento e 3 oro. Quelli "classici" prevedono l'uccisione di un certo numero di nemici, spendere del tempo in modalità crea, pubblicare un livello piuttosto che cambiare costume. Quelli più impegnativi in termini di tempo sono legati al completamento dei livelli della storia al 100% oppure alla prova di quelli creati dagli utenti. I trofei più "esotici" infine si ottengono giocando al titolo ogni giorno della settimana oppure prima delle 9 del mattino e dopo le 21, giusto per non farsi mancare i teneri Sackboy in qualsiasi momento della giornata.

Il creatore

Gli amanti del videogiocare "classico" non disperino, tutte queste novità si manifestano in maniera estremamente positiva anche nella modalità storia, gli scenari creati infatti per questo secondo capitolo sono per larghi tratti più complessi, lunghi e divertenti di quelli originali, con punte eccezionali in quelli avanzati. La longevità è sicuramente superiore ma per la tipologia di gioco non è ancora completamente soddisfacente, per definizione poi LittleBigPlanet 2 dà il meglio di sè in multigiocatore, sia offline che online (con chat vocale) fino a quattro giocatori. Abbiamo dedicato tanto tempo a questo aspetto e le situazioni divertenti ed esilaranti sono state tantissime, il gioco riesce alla perfezione a catturare l'essenza pura del divertimento ed aumentare di molto la longevità, soprattutto quando si è un minimo intraprendenti e curiosi nel voler provare i livelli creati dagli altri utenti. A tal proposito l'interfaccia per la ricerca è stata potenziata per permettere una maggiore semplicità di navigazione all'interno della miriade di livelli disponibili. Ci sono maggiori filtri, un sistema di valutazione più esteso e livelli consigliati direttamente dallo staff, senza contare la coda collegata direttamente al sito LBP.me (si veda il box apposito). Anche il resto della navigazione è stato reso più coerente e rifinito dal punto di vista estetico, tutti orpelli che cercano di far sembrare il titolo rinnovato anche perché, è bene ricordarlo, siamo dinnanzi ad una piattaforma che pone le sue radici ed estende il primo capitolo. Dell'editor in realtà ne abbiamo parlato in maniera indiretta per tutta la recensione, perché come ben noto gli strumenti a disposizione permettono di ricreare esattamente tutto quello proposto da Media Molecule con la storia principale. La sua complessità alla luce di tutte le aggiunte è aumentata, l'interfaccia per larghi tratti identica ha subito però diversi accorpamenti e semplificazioni per numerosi compiti, fermo restando che per creare livelli di un certo calibro c'è bisogno di parecchia dedizione. Per dare un'idea della mole mastodontica sono presenti ben cinquantadue tutorial da visionare (c'è anche un trofeo legato alla visione di tutti!) che danno le linee guida per ogni singolo aspetto dell'editor, sta poi al creatore in erba sbizzarrirsi sperimentare e pubblicare qualcosa di memorabile. Ci sentiamo di segnalare un ultimo piccolo e utilissimo strumento, ovvero quello di concatenare più livelli tra loro senza dover uscire al mondo di gioco. Questa possibilità, insieme alle sequenze cinematiche permette di creare dei veri e propri videogiochi con storia e magari diversi stili di gameplay, un potenziale infinito che diventerà sempre più chiaro col passare delle settimane, dove i creatori più bravi non mancheranno sicuramente di raggiungere e sorpassare la qualità dei livelli creati da Media Molecule.

In realtà già nella beta e nei primissimi giorni dall'uscita del gioco (negli Stati Uniti ad esempio è già disponibile...) abbiamo potuto sperimentare livelli incredibili per realizzazione sia fine a se stessa che divertenti da provare. Tra cloni vari di sparatutto a scorrimento verticale o orizzontale, per arrivare addirittura alla simulazione di un sistema operativo, è chiaro che con l'editor del gioco si possano fare cose incredibili e siamo realmente eccitati nel vedere cosa verrà pubblicato nelle prossime settimane. Il lettore forse si starà chiedendo allora in cosa LittleBigPlanet 2 deve migliorare o difetta, il titolo originale aveva deluso alcuni utenti per la longevità bassa in single player piuttosto per la mancanza di mordente nei livelli, ancorchè per le meccaniche platform un po' "grezze" soprattutto nel salto. Questi aspetti sono stati mitigati anche vistosamente in alcuni casi (la possibilità di regolare la gravità nei salti apre il fianco a nuovi interessanti scenari), tuttavia LittleBigPlanet 2 come detto rappresenta un'evoluzione che condivide appieno la filosofia e il concetto del titolo originale - a nostro modo di vedere eccezionale - di conseguenza chi non riesce a sposarla o preferisce porre l'accento su aspetti sui quali il titolo pone minore attenzione, probabilmente non cambierà idea nemmeno in questo secondo capitolo.

LBP.me!

Come ogni gioco "social" che si rispetti, anche LittleBigPlanet 2 ha la sua controparte sul web, rappresentata dal sito LBP.me. Dopo essersi loggati col proprio account PlayStation Network è possibile infatti accedere alla pagina personale dove ci sono informazioni su tutte le ultime attività, i livelli pubblicati, quelli a cui è stato assegnato un cuore e così via. La parte più interessante è sicuramente quella demandata alla ricerca dei livelli creati dagli utenti, con una moltitudine di filtri per raffinare la scelta e informazioni per ognuno quali descrizione, voti positivi e commenti da parte degli altri giocatori. Dulcis in fundo è possibile aggiungere ogni livello ritenuto interessante alla coda, in maniera da ritrovare comodamente la propria selezione all'interno del gioco sotto la vocie "Comunità". Una maniera rapida e veloce per navigare nel mare di livelli creati dagli utenti, nelle prossime settimane dovrebbe arrivare anche l'integrazione diretta con YouTube e una serie di applicazioni per dispositivi mobili.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.6
Lettori (850)
8.8
Il tuo voto

LittleBigPlanet 2 va ancora una volta al di là del concetto di videogioco classico perché rappresenta una vera e propria piattaforma che espande in maniera clamorosa quanto cominciato col primo capitolo e mette nelle mani degli utenti più intraprendenti la possibilità di creare una quantità incredibile di variazioni sul tema, e finalmente dei veri e propri mini videogiochi composti da più livelli e maggiormente integrati tra loro. I nuovi strumenti si riflettono in maniera estremamente positiva anche nei livelli della storia, la cui varietà, complessità e divertimento procurato sono nettamente superiori rispetto al titolo originale, senza contare il comparto tecnico e "scenografico" rifinito che rende la progressione più interessante da questo punto di vista. Per definizione però LittleBigPlanet 2 è un gioco che riesce a esprimere tutto il suo enorme potenziale se giocato in multigiocatore e magari immergendosi nel mare di livelli creati dagli utenti, di conseguenza la mancanza di "mordente" in alcuni aspetti del single player non farà cambiare idea a chi è rimasto deluso, in parte o in toto, dopo il primo avvento dei simpaticissimi Sackboy, seppure tutto il resto sia assolutamente eccezionale.

PRO

  • Modalità Storia più complessa, varia e divertente
  • In multigiocatore il gioco è eccezionale
  • L'editor apre il campo ad una varietà di gameplay incredibile

CONTRO

  • La modalità Storia potrebbe essere ancora più corposa
  • L'impostazione simile al titolo originale non farà cambiare idea a chi è rimasto tiepido o deluso dal primo capitolo