La razza umana ha fallito e messo più volte in pericolo l'equilibrio della Terra. Per rimpiazzarli, un gruppo di divinità meccaniche ha deciso di puntare tutto su dei nani nudi, pelati e pervertiti che basano la loro esistenza sul divertimento puro: i buddies. Queste creature dall'aspetto bizzarro, oltre a suonare su delle barche e bighellonare per le isole che compongono il mondo di gioco, amano ballare dalla mattina alla sera. Come faranno questi esseri inutili, nocivi e odiosi a salvare il mondo? Ovvio: non sono assolutamente in grado di farlo. Infatti la forza di gravità è andata a nani pelati e la crosta terrestre si sta smembrando come una sfogliatina. Sulla loro strada fatta di canti e vizi, i buddies incroceranno Flawkes, alla quale distruggeranno il dirigibile su cui sta viaggiando. Il motivo? Festeggiarla, quale altro?
Ora, se avete letto con attenzione, avrete già capito che non è facile descrivere Cargo! - The quest for gravity. Non lo è principalmente perché è uno dei titoli più originali pubblicati negli ultimi anni, realizzato da Ice-Pick Lodge, a cui dobbiamo gli splendidi e sottovalutati Pathologic e The Void. Il gameplay è ancora più complesso da descrivere, perché non esiste nulla con cui confrontarlo, sempre che non si vogliano fare paragoni ambigui o forzati.
È un gioco d’azione?
Dopo l'incidente del dirigibile, il giocatore prende i controlli di Flawkes e può fare i suoi primi passi nel mondo dei nani. La prima regola da imparare a memoria è: i buddies vogliono solo divertirsi. Perché è così importante saperlo e ribadirlo? Perché il loro divertimento è l'unica moneta spendibile per acquistare le parti che comporranno i veicoli guidabili e per acquistare alcune infrastrutture necessarie per andare avanti nel gioco, come una torre di ghiaccio o l'Empire States Building. I metodi per intrattenere i buddies sono diversi. Il più veloce è prenderli a calci lanciandoli in aria, in modo da farli scoppiare dalla gioia in un tripudio di fuochi artificiali e colori. Un alto modo consiste nel farli attaccare a un veicolo e trascinarli correndo, formando dei veri e propri serpentoni di nani urlacchianti. A cosa serve fare tutto questo? Ben presto le divinità parleranno con Flawkes e le chiederanno di mettere al loro servizio le sue abilità di ingegnere per fondare il nuovo mondo, quindi la nostra dovrà prodursi in attività estemporanee come lanciare rottami in un vortice mistico, salvare i buddies dal fascino di una turbina, recuperare alcune casse con dentro dei componenti meccanici, ammazzare dei cattivissimi pinguini che amano inglobare i buddies infilandoseli nel... come dire... sì... deretano, partecipare a delle competizioni sul ghiaccio, riattivare dei vulcani spenti sfruttando i buddies, spaccare dei blocchi di ghiaccio e così via.
È un gioco di costruzione?
Per compiere la maggior parte degli strani compiti richiesti per andare avanti nella trama, bisognerà costruire dei veicoli acquistandone le parti meccaniche nel negozio degli dei (che gentaccia: pretende di essere aiutata e di essere anche pagata per farlo).
L'editor dei veicoli ha due sezioni principali: la prima permette la costruzione libera sfruttando le parti possedute, mentre la seconda di usare dei progetti per avere subito il veicolo desiderato. I progetti possono essere trovati in giro per le mappe o creati dal giocatore per essere richiamati in qualsiasi momento, anche nella modalità sandbox, incentrata completamente sull'uso dei veicoli. Che tipo di mezzi si posso costruire? Tutti: di terra, di cielo e di mare; non ci sono limiti se non nella quantità di divertimento a disposizione e nel tipo di missione da compiere.
In giro per le mappe si trovano anche delle note musicali. Raccogliendone molte si ottiene una chiave. Quando utilizzate, le chiavi generano una melodia che richiama i buddies, facendoli raggruppare. Si tratta di una strumento molto utile per accumulare divertimento o per svolgere dei compiti legati alla trama, come far ballare i nanetti su un vulcano spento.
Dove avete nascosto la roba?
Ovviamente un titolo del genere non poteva che essere eccentrico anche nell'aspetto visivo. Pur non brillando in quanto a modelli tridimensionali e dettagli, Cargo! - The quest for gravity offre scenari vari e originali molto belli da vedere. I grafici hanno puntato su una palette coloratissima che ben sottolinea la decadenza scanzonata di tutta l'avventura e l'alternarsi delle quattro stagioni.
L'improbabile assembramento di luoghi che forma lo scenario nel suo complesso ha un che di sublime. Ad esempio, vedere il Big Ben affondato nel ghiaccio vicino a un vulcano fumante produce un effetto stranamente piacevole per l'osservatore attento che sappia lasciarsi trasportare dall'insolita composizione. Non mancano effetti speciali di varia natura, tutti orientati a creare situazioni bizzarre da osservare. Peccato per qualche errore di troppo, come i tagli nella regia di alcuni dialoghi che possono dare molto fastidio o i rallentamenti immotivati in alcune sezioni.
Ovviamente anche la colonna sonora segue lo stile della grafica, con una scelta di brani allegri che sembrano usciti da un carosello e alcuni effetti sonori spassosi e adatti al contesto, come le urla dei buddies nei momenti di massima felicità.
Difetti
Cargo! - The quest for gravity ha diversi difetti che possono infastidire più di un giocatore. In primo luogo manca di molti di quegli extra ai quali i videogiochi ci hanno abituato. Quindi niente aiuti in gioco, a parte una scritta in fondo allo schermo che descrive l'obiettivo attuale.
Gli americani hanno trovato lo spaesamento creato dalla mancanza di frecce o di indicatori luminosi giganti un difetto imperdonabile. Noi tendiamo a dargli meno importanza, anche se confessiamo di esserci trovati a vagabondare senza metà in un paio di occasioni. Niente di drammatico, ma se siete tra quelli che amano i videogiochi che si finiscono da soli, potreste trovarvi a disagio.
Altro problema è rappresentato dallo scarso appeal della modalità sandbox. Teoricamente serve a sperimentare i progetti, ma in pratica si rivela inutile perché non c'è abbastanza varietà da giustificare più di un paio di accessi. Sarebbe stato meglio se fossero stati creati dei percorsi per ogni tipo di veicolo o uno scenario specifico più articolato.
L'ultimo difetto, forse il più grave, è la mancanza generale di rifiniture. Non è raro imbattersi in qualche glitch grafico o rimanere basiti davanti a qualche brutta animazione. Non parliamo poi della traduzione in italiano, alla quale abbiamo dedicato un box apposito. Probabilmente con più soldi e un team più grosso, la maggior parte di questi problemi sarebbe stato risolto.
Conclusioni
Cargo! - The quest for gravity è un gioco difficile da giudicare. Qualcuno potrebbe essere tentato di stroncarlo per qualche difetto dovuto più ai limiti della produzione che all'incapacità degli sviluppatori, ma in questo modo non si renderebbe giustizia a un lavoro ispirato e pieno di elementi capaci di catturare il giocatore, a prescindere dai problemi. Semplicemente, leggete la recensione e decidete se vale la pena provare un titolo così peculiare venduto a una ventina di euro.
PRO
- Gameplay originale
- Trama originale
- Creatività immensa
CONTRO
- Traduzione in italiano indecente
- Qualche scenario in più nella modalità sandbox avrebbe aiutato
- Manca di rifiniture
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
- RAM: 4 GB
- Scheda video: GeForce 250 GTS
- Sistema operativo: Windows Vista
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows XP / Vista / 7
- Processore: Pentium 4 3GHz AMD Athlon processor equivalente
- RAM: 1GB XP / 2GB Vista
- Scheda video: Con 128 MB di memoria video o più, compatibile con le DirectX 9, con supporto per i pixel shader 2.0 (ATI Radeon X800 / NVIDIA GeForce 7600 / Intel GMA HD Graphics)
- Spazio su disco: 4 GB
- DirectX: 9.0c