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A Plague Tale: Innocence, la recensione

La storia emozionante di due fratelli in fuga dagli orrori della guerra e della peste: ecco la recensione di A Plague Tale: Innocence.

RECENSIONE di Rosario Salatiello   —   14/05/2019
A Plague Tale: Innocence
A Plague Tale: Innocence
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Anche se Asobo Studio esiste dal 2002, prima di A Plague Tale: Innocence e di questa recensione il nome del team con quartier generale a Bordeaux era legato principalmente alla realizzazione di videogiochi su licenza riguardanti alcuni film d'animazione di Pixar. Scorrendo ulteriormente il curriculum di Asobo Studio si può in realtà notare anche una lista di progetti minori e collaborazioni, come quella effettuata con Armature Studio per ReCore. E non mancano titoli sviluppati in autonomia, come il racing game Fuel. Gli appassionati del genere ricorderanno probabilmente quest'ultimo per la sua mappa sconfinata, almeno per il 2009 in cui Fuel uscì, ma anche per non essere riuscito a mantenere le aspettative che in molti si erano creati su di esso. A distanza di dieci anni esatti, A Plague Tale: Innocence rappresenta quindi una nuova occasione per Asobo Studio per tentare di fare il definitivo salto di qualità. Dall'annuncio effettuato due anni fa, i ragazzi guidati dal creative director David Dedeine sono stati abili ad attirare sempre di più l'attenzione dei videogiocatori nei confronti di questo progetto, puntando soprattutto sulla forte componente narrativa che sin dai primi momenti ha dato l'impressione di caratterizzare A Plague Tale: Innocence. Il nostro ultimo incontro col gioco prima della recensione, avvenuto circa un mese fa, ci ha dato modo di avere conferme in via quasi definitiva dei suoi punti di forza, ma anche di rinnovare domande già poste in passato, alle quali possiamo finalmente rispondere oggi dopo aver trascorso circa undici ore in compagnia di Amicia e Hugo.

A Plague Tale Innocence 1

Ambientazione e trama al potere

La storia raccontata in A Plague Tale: Innocence ha luogo durante la Guerra dei cent'anni, chiamata così per raccogliere la lunga serie di conflitti che coinvolsero Francia e Inghilterra dal 1337 al 1453. Un periodo alla fine del quale in alcune zone della Francia la popolazione si ritrovò addirittura dimezzata in termini numerici, non solo a causa della guerra: nel 1347 ebbe infatti inizio l'epidemia di Peste Nera che coinvolse tutta l'Europa del Medioevo. In modo veloce e tremendo, la morte arrivò praticamente in ogni angolo del nostro continente, compreso il paesino francese dal quale parte la storia di Amicia e Hugo, i due fratelli protagonisti di A Plague Tale: Innocence. La ragazza quindicenne ci viene presentata nei primissimi attimi del prologo, nel quale la troviamo impegnata in una tranquilla battuta di caccia al cinghiale accompagnata da suo padre e dal suo cane. Un incidente costringe Amicia a fare ritorno nella tenuta della sua famiglia, i nobili De Rune, dove insieme alla servitù vivono anche la madre Béatrice e il fratellino Hugo. Quest'ultimo è un bambino di cinque anni affetto da una misteriosa malattia, a causa della quale non è praticamente mai uscito di casa rimanendo sotto la sorveglianza e le costanti cure della madre stessa, esperta di alchimia. Una situazione che col passare del tempo non è passata indifferente davanti ad Amicia, cresciuta lontana dalla figura materna a causa di un fratello minore che in pratica neanche conosce, e nei confronti del quale dimostrerà di nutrire una genuina gelosia. Senza andare oltre nei dettagli, ci limitiamo a dire che l'arrivo dell'Inquisizione nei paraggi farà precipitare la situazione in breve tempo, costringendo Amicia e Hugo a scappare di casa insieme senza neanche sapere perché i soldati stiano cercando i De Rune con così tanta determinazione.

A Plague Tale Innocence 07 Logo

Il racconto di A Plague Tale: Innocence si conferma quello che ci aspettavamo, con momenti molto carichi dal punto di vista emotivo legati soprattutto alla crescita forzata dei due fratelli. Una crescita che avviene in modo differente, coinvolgendo in primis Amicia, una ragazza che in realtà sa anche il fatto suo quando si tratta di usare la fionda, ma che ha sempre avuto nei confronti del mondo esterno un contatto filtrato dalle sue origini nobiliari. Per Hugo, invece, qualsiasi cosa può rappresentare una novità affascinante, anche in un mondo come quello di A Plague Tale: Innocence dove la morte è una compagnia costante. Non è di certo un caso se la parola "innocenza" è stata scelta per dare il titolo a questo gioco: per entrambi i protagonisti il racconto riguarda infatti la perdita della propria innocenza, anche se in forme diverse. Per Amicia la fuga segna l'ingresso nell'età adulta, anticipato nei suoi tempi dall'orrore che accompagna la malattia e dalla guerra che porta la violenza a bussare costantemente alla sua porta, oltre alla necessità di sopperire all'assenza della madre nel prendersi cura di Hugo. La necessità di difendere il fratellino porta Amicia a compiere azioni che la segneranno per il resto della sua vita, e A Plague Tale: Innocence riesce a trasmettere in questo senso tutte le sensazioni provate dalla ragazza. Per Hugo invece, il racconto è legato alla perdita di quell'ingenuità tipica dei bambini in età prescolare, accentuata dalla particolare situazione di protezione totale in cui il piccolo era costretto a vivere in precedenza. Le vicende di A Plague Tale: Innocence sono destinate a fare breccia nella testa del giocatore, sia dal punto di vista emotivo, vista la maturità del racconto, sia in termini più profondi affrontando tematiche educative ed esistenziali nei confronti dei bambini. Da quest'ultimo punto di vista, alcuni passaggi vi colpiranno soprattutto se siete genitori e come tali vi siete obbligatoriamente almeno una volta confrontati con voi stessi sul modo più opportuno di affrontare una verità spiacevole coi vostri figli. La volontà di non fare spoiler non ci permette di andare oltre, per cui prima di passare oltre spendiamo qualche parola sulla realizzazione dei personaggi: al di là del percorso compiuto da Amicia e Hugo, il gioco prevede altre figure di supporto caratterizzate molto bene da Asobo Studio, che si dimostra quindi all'altezza del compito da questo punto di vista. Lo stesso discorso riguarda anche i principali antagonisti dei due fratelli, in grado di incutere il giusto livello di timore misto a disgusto.

Gameplay a tinte stealth

In termini di puro gameplay, A Plague Tale: Innocence si propone come un gioco d'azione fortemente orientato verso la componente stealth. Controllando Amicia ci troviamo di fatto a controllare anche Hugo tenendolo per mano, con la possibilità di indicare al piccolo se rimanere fermo in un posto o venire verso la nostra posizione, impartendogli in caso di necessità anche qualche comando per compiere alcune precluse ad Amicia. Nella maggior parte delle volte il nostro obiettivo è quello di sgattaiolare non visti dai soldati tra erba alta e altri nascondigli, usando all'occorrenza alcuni diversivi legati legati all'ambiente e all'abilità della sorella maggiore con la fionda. Anche se quest'ultima può essere usata in modo letale nei confronti dei soldati che non indossano un elmo, A Plague Tale: Innocence incoraggia il giocatore a fare uso di tutti gli strumenti che via via sarà possibile ottenere attraverso il sistema di crafting, legato sia ai potenziamenti dell'arma, sia alla realizzazione di composti alchemici che permettono di accendere fuochi, addormentare gli avversari e altro ancora.

A Plague Tale Innocence 08 Logo

Alla luce dell'avventura vissuta per scrivere questa recensione, le perplessità più grandi riguardano il livello di difficoltà messo a punto dagli sviluppatori, davvero troppo basso soprattutto nella prima parte del gioco: le prime ore sembrano quasi un tutorial esteso, in cui anche nelle situazioni più pericolose la sensazione di brivido va un po' a perdersi proprio a causa della semplicità con cui è possibile proseguire. Tanto per fare un esempio, nel momento in cui ci siamo trovati a dover scappare da ratti o altri esseri umani non abbiamo mai avuto la sensazione di avere il loro fiato sul collo, percorrendo la nostra strada in modo troppo tranquillo per quello che stava succedendo in teoria alle nostre spalle. Anche il sistema di crafting è coinvolto da questa scelta di rendere tutto abbordabile: i materiali non scarseggiano praticamente mai, ed è di conseguenza molto difficile non avere a disposizione materiali e oggetti su cui può contare Amicia. Per fortuna sono proprio le varie possibilità che abbiamo nell'affrontare le situazioni a tenere vivo l'interesse per le meccaniche del gioco, permettendoci di cambiare modo d'interagire coi nemici e l'ambiente a seconda della situazione. Le cose iniziano ad andare meglio nella seconda parte di A Plague Tale: Innocence, quando la componente narrativa inizia a essere più incalzante e le dinamiche videoludiche finiscono da un lato per mettersi al suo servizio in modo migliore, e dall'altro a farsi un pochino più impegnative. Nelle fasi più concitate, ci è risultato un po' troppo complicato cambiare velocemente le munizioni in uso con la fionda, anche nei momenti in cui la situazione lo richiedeva espressamente. Sulla base di quanto detto, ci sentiamo di consigliare soprattutto ai giocatori più navigati di disattivare alcuni aiuti dell'interfaccia, in modo da rendere le dinamiche di gioco un po' più difficili e di conseguenza tutto più stimolante in termini prettamente videoludici. A beneficiarne sarà anche il modo di vivere la storia.

A Plague Tale Innocence 2

Trofei PlayStation 4

A Plague Tale: Innocence ci porta tra i pericoli nella Francia medievale per ottenere un totale di trentasei Trofei. Il solito Platino che ci spetta dopo aver ottenuto tutti gli altri è accompagnato da quattro Trofei di tipo Oro, nove Argento e ventidue Bronzo. La maggior parte di essi può essere raccolta semplicemente portando a termine la storia, ma per arrivare al cento per cento occorre effettuare alcune azioni ben precise all'interno del gioco, trovando luoghi particolari o dandosi da fare col crafting. Nella strada verso il Platino, anche i vari collezionabili disponibili giocano un loro ruolo.

Grafica e sonoro

Avendo provato la versione PS4 di A Plague Tale: Innocence ci resta la curiosità di vedere come si comporta il gioco su PC, ma questo non ci impedisce di apprezzare il lavoro svolto da Asobo Studio dal punto di vista tecnico. Sul modello Pro della console il gioco si presenta con una buona tenuta nel numero di fotogrammi al secondo, permettendo al giocatore di apprezzare in modo fluido la vena artistica ispirata dai dipinti di Claude Lorrain, pittore del XVII secolo che presentava paesaggi con tonalità morbide e tendenti all'arancione. Alcune scene sembrano effettivamente venute fuori da un dipinto, spingendoci ad ammirare la scena per qualche secondo prima di proseguire. Nel passaggio da interni a esterni è possibile notare qualche contorno meno rifinito nei modelli dei personaggi, ma la cura dei dettagli resta invece sempre apprezzabile. Le orde di ratti affamati di carne che popolano strade ed edifici ci vengono rappresentati in tutto il loro orrore attraverso nidi pronti a scoppiare come pustole, abbracciando la componente sovrannaturale della trama per affiancarsi a quello che è invece un estremo realismo nella rappresentazione storica offerta da A Plague Tale: Innocence. Da questo punto di vista spicca senza dubbio la realizzazione dei villaggi così com'erano all'epoca in cui è ambientato il gioco, con una notevole attenzione anche per gli aspetti meno rilevanti di strade e abitazioni. Una precisione simile è stata riposta nella realizzazione dei volti, non solo quelli di Amicia e Hugo ma anche quelli di tutti gli altri personaggi, accompagnati però da animazioni facciali non sempre al top. La colonna sonora è stata composta dal vecchio lupo Olivier Deriviere (Obscure, Alone in the Dark, Vampyr) con uso esclusivo di strumenti ad arco: senza dubbio la scelta migliore per accompagnare un gioco con l'ambientazione di A Plague Tale: Innocence.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 49,99 €
Multiplayer.it
8.2
Lettori (123)
8.3
Il tuo voto

L'obiettivo principale di A Plague Tale: Innocence era quello di raccontare una storia in grado di emozionare, ed è stato pienamente centrato. Il lavoro di Asobo Studio si dimostra infatti ottimo dal punto di vista narrativo, supportato da un'altrettanto egregia realizzazione in termini artistici e tecnica. Soprattutto nelle fasi iniziali ci sarebbe però piaciuto sentire maggiormente il senso di pericolo nelle fasi in cui Amicia e Hugo erano sotto il nostro controllo, attraverso una difficoltà calibrata un po' più verso l'alto.

PRO

  • Sa toccare le corde giuste
  • Poco da invidiare alle produzioni più famose in termini tecnici e artistici
  • Qualche colpo di scena interessante

CONTRO

  • Un po' di sfida in più non avrebbe guastato
  • Meccaniche stealth ormai viste e riviste