Sesto Senso
Oltre ai normali gadget che ogni agente segreto porta con se, Sydney dispone di due visori speciali: uno all'infrarosso, in grado di rilevare tracce di calore dagli esseri viventi, e uno ben più particolare che le regala una sorta di sesto senso. Potremo infatti inquadrare più facilmente tutti i nemici presenti e la loro distanza relativa dalla nostra protagonista per tenere sempre sott'occhio anche ciò che non vediamo direttamente. Indispensabile nelle locazioni più sorvegliate.
Con passo felpato
Troppo difficile e troppo lungo raccontarvi la trama di Alias se non avete mai visto nemmeno una puntata in televisione: impossibile infatti ricostruire la fitta trama di eventi che ruotano intorno all'agente Sydney Bristow.
Non solo spionaggio e recupero di informazioni riservate, ma anche un complesso conflitto personale con il padre e le vicende sentimentali fanno da degno contorno ad un plot avvincente e ben strutturato. Almeno per quanto riguarda gli episodi televisivi...
Con passo felpato
Il mio nome è Bond, James Bond...
Il gioco in sè, nonostante qualche aspetto piacevole, pecca di una realizzazione complessiva molto affrettata ed approssimativa.
Graficamente il mondo di Alias (almeno su Ps2) è molto scarno, privo di dettagli e con una gestione di luci ed ombre minata da numerosi bug talvolta fastidiosi. Anche per quanto riguarda le animazioni dei personaggi, non si può che rimanere delusi da routine di collisione imperfette ed una interazione con l'ambiente circostante limitatissima. Si salva solo la nostra bella protagonista, estremamente somigliante a Jennifer Garner e dotata di numerose mosse di combattimento ben realizzate, che vanno dai normali calci e pugni fino ai salti sui muri in pieno Matrix-style. Certo anche Sydney soffre degli stessi problemi di interazione con lo sfondo, specie quando si tratta di affrontare scale o altre strutture non in piano, ma tutto sommato il risultato complessivo è molto piacevole.
Nel ricreare il più possibile l'atmosfera degli episodi televisivi, non poteva mancare un attento lavoro di doppiaggio ed adattamento dei dialoghi, sfruttando le voci dei doppiatori italiani della serie. Anche i filmati di intermezzo, realizzati con buona cura dei dettagli ed un attento uso delle inquadrature, si dimostrano uno degli aspetti più validi di Alias. Lo stesso taglio cinematografico sarà sottolineato anche durante il gioco da inquadrature a doppio riquadro, in qui verranno mostrati contemporaneamente i movimenti di Sydney e delle guardie in movimento: buona l'idea, un po' meno la realizzazione, che porta talvolta ad errori di valutazione nel compiere le azioni.
Essendo principalmente un gioco d'azione, per portare a termine ogni livello la componente stealth si rivelerà indispensabile solo nei casi più critici, con molti nemici nei paraggi. Strutturato ad obiettivi consecutivi da raggiungere, Alias non lascia particolari libertà al giocatore, che anzi si trova per tutta la durata del gioco una freccia sullo schermo ad indicargli con largo anticipo l'esatta posizione del luogo da visitare.
Anche gli enigmi sono molto rudimentali, e spesso si risolvono più con un certo numero di tentativi casuali che con un ragionamento logico.
Rimane anche un altro aspetto tecnico piuttosto grave e da non sottovalutare, che denota sicuramente una scarsa cura in fase di stesura del codice: non solo i caricamenti sono numerosi e piuttosto lenti, ma talvolta hanno dell'inspiegabile. Che infatti venga caricata una parte del livello al raggiungimento di un checkpoint può anche essere accettabile, ma che addirittura il gioco acceda al disco semplicemente mettendo e togliendo la pausa senza aver modificato nulla è sintomatico di una programmazione talvolta approssimativa.
Con passo felpato
Commento
Purtroppo, l'ennesima licenza mancata. Nonostante la grande cura in fase di stesura della trama e nel ricreare le stesse
atmosfere della serie televisiva su PS2, la componente tecnica lascia molto a desiderare, sotto ogni aspetto. Piuttosto piatto, non
offre grandi libertà al giocatore ma anzi suggerisce senza mezzi termini la via da seguire per conseguire un obiettivo. Alcuni
enigmi vanno risolti in maniera puramente casuale, senza ricevere indizi dall'esplorazione del livello, e in generale l'intelligenza
artificiale delle persone con cui Sydney interagisce lascia molto a desiderare.
Una sufficienza stiracchiata come premio per il plot narrativo ben fatto, il taglio cinematografico di alcune inquadrature inserite
nei punti chiave e il lavoro di adattamento, che rendono questo Alias da provare per gli estimatori della serie televisiva.
Una serie TV molto apprezzata in tutto il mondo e che anche qui da noi ha riscosso un notevole successo. Naturale quindi che le avventure di Sydney Bristow venissero trasposte in un videogioco a metà tra l'action e lo stealth, genere che di questi tempi sembra monopolizzare le uscite nei negozi.