Una maledizione, un'antica città, un'eroina giovane e volenterosa che si ritrova invischiata in una vicenda chiaramente più grande di lei: questi sono gli elementi alla base di Asterigos Curse of the Stars, il gioco di ruolo d'azione di Acme Gamestudio, team cinese alla propria prima esperienza di sviluppo.
La premessa di Asterigos era però nota sin da quando, la scorsa settimana, vi abbiamo proposto il nostro provato. In tale occasione, con solo una piccola demo a disposizione, non avevamo potuto approfondire più di tanto quanto il gioco avesse da offrire, ma finalmente abbiamo completato la nostra avventura nella città di Aphes.
La versione finale ci ha permesso di capire quanto di buono e quanto di meno raffinato ha da offrire questo gioco che ricordiamo è disponibile per PC (via Steam), Xbox Series X|S, PlayStation 5, Xbox One e PlayStation 4 dall'11 ottobre 2022.
Per tutti i dettagli, dovete solo proseguire con la nostra recensione di Asterigos Curse of the Stars.
Mille anni
La storia di Hilda, la nostra protagonista, inizia quando viene inviata dal capo della Legione del Vento del Nord, di cui lei fa parte, alla ricerca di una squadra dispersa da mesi. La meta finale è Aphes, una città corrotta da una maledizione che ha colpito anche il Re del regno Anbari, di cui la Legione è la guardia l'élite.
La storia di Aphes, però, inizia ben 1.000 anni prima, perché la maledizione ha bloccato nel tempo gli umani della città. Aphes è ispirata alle città-stato dell'antica Grecia, non solo a livello stilistico, con i suoi templi ed edifici, ma anche a livello sociale, con una netta divisione tra uomini liberi e schiavi.
Non si tratta solo di un dettaglio inserito per rendere più credibile il mondo di gioco, ma uno dei temi centrali dell'avventura. L'Asterigos, nel gioco, è la maledizione attorno alla quale ruota l'avventura e che i personaggi vogliono spezzare, ma le figure centrali dell'avventura avranno modo di parlare non solo della libertà persa per questa condizione di non-mortalità, ma anche della libertà sociale che Aphes non concede a buona parte dei propri abitanti.
Tra discorsi di magia, riti che trasformano le persone in mostri e figure mitologiche ispirate alla Grecia antica, i personaggi parleranno di riscatto e indipendenza. A farlo, tra l'altro, non saranno solo i nostri alleati, ma anche gli antagonisti, il che ci ha reso difficile per tutta l'avventura comprendere se effettivamente stavano dalla parte giusta.
In media, la qualità della scrittura non è sempre altissima, a dirla tutta, e certi personaggi sono un po' troppo semplici pur ricoprendo un ruolo importante all'interno dell'avventura, ma le due o tre figure fondamentali per la storia hanno ricevuto sufficiente cura per far sì che la trama rimanga interessante fino al finale.
Anche il mondo di gioco è estremamente curato ed è colmo di collezionabili narrativi che raccontano sotto-trame e svelano retroscena di Aphes. Per accedere a tali contenuti serve un po' di dedizione, perché vi è molto da leggere (più di quanto ci aspettavamo) ma può valerne la pena.
Si combatte
Non si passa però il tempo solo a dialogare e leggere, tranquilli. Asterigos Curse of the Stars è un gioco di ruolo d'azione e prima di tutto si combatte. Come vi abbiamo raccontato nel nostro provato, Hilda dispone sin da subito di tutte le armi (sei, in tutto) che sono presenti nel gioco. Potrà ottenere solo degli accessori che migliorano le statistiche di difesa e, per necessità di trama, dei talismani che applicano un elemento ai nostri attacchi. Armi ed elementi possono essere potenziati utilizzando dei materiali, utili anche per creare i suddetti accessori.
Parlando sempre di potenziamenti, Hilda ha tre statistiche (attacco, vita, potenza delle mosse speciali) e dispone di una serie di alberi di abilità legati alle varie armi da lei usate: quest'ultima è la parte più importante per l'evoluzione del personaggio. Le abilità si dividono in passive (che migliorano le capacità delle armi, alle volte cambiando anche gli attacchi a disposizione) e attive.
Hilda può utilizzare tutte le abilità che sblocca anche se non ha equipaggiato l'arma annessa. State usando i pugnali, ma volete attaccare con un'abilità del martello? Non c'è problema. Questo amplia le possibilità strategiche e permette di combattere con le armi che più ci piacciono e qualsiasi abilità. In realtà, però, nell'arco dell'avventura è difficile completare più di due alberi delle abilità, quindi si tenderà a dare priorità a quelli delle armi scelte così da ottenere bonus passivi annessi. Solo investendo più tempo nel level up e, soprattutto, lanciandosi nella Nuova Partita + sarà possibile ampliare le proprie capacità e avere un personaggio più eclettico.
In ogni caso, le abilità sono mosse potenti, in grado di fare grandi danni e creare varietà nel sistema di combattimento. Ci sono mosse di puro attacco, ma anche abilità che creano difese temporaneo, aree di influenza che ci potenziano, mosse per stordire i nemici o creare forse gravitazionali che li attirano. Varie mosse funzionano bene in combinazione.
La varietà viene anche dalle armi base. Ogni arma ha il proprio set di mosse e i propri vantaggi, compresa una mossa speciale unica. Spada e scudo permettono di parare i danni, la staffa magica diventa un fucile da cecchino a carica, i bracciali permettono di piazzare mine e via dicendo. Il sistema di combattimento si eleva soprattutto con queste capacità secondarie, visto che il puro e semplice corpo a corpo è abbastanza classico (per non dire derivativo). Si attacca, si fanno rotolate evasive e di gira attorno ai nemici per avere il vantaggio posizionale, senza troppe sorprese. Sfruttare le abilità è quindi importante non solo per vincere più facilmente, ma anche per divertirsi di più.
I nemici comuni sono purtroppo un po' semplici nelle proprie routine d'attacco e tendono a reagire con un po' troppa lentezza all'inizio del combattimento, rendendosi prede facili per la nostra staffa magica (la nostra arma preferita). Al contrario, i boss sono molto interessanti, visto che hanno tutti meccaniche uniche e divertenti da sfruttare per avere la meglio. Un'altra nota positiva è il design delle aree, tutte ampie e dense di sezioni secondarie e scorciatoie da sbloccare: non c'è quella profondità da "mondo interconnesso" dei migliori souls-like, ma in media le aree sono ben realizzate e spesso presentano delle unicità di gameplay.
Il sistema di combattimento di Asterigos non è rivoluzionario, semplicemente è ben realizzato e funziona. Il gioco, pur prendendo limitate ispirazioni dal mondo dei souls-like, permette anche di scegliere il livello di difficoltà: il livello normale è secondo noi perfettamente equilibrato per una sfida sì impegnativa, che ci obbliga a non attaccare a testa bassa, ma al tempo stesso mai punitiva.
A tale difficoltà e con pochissime morti, abbiamo impiegato 20 ore e poco più per finire la trama, completando giusto qualche missione secondaria. Queste ultime sono forse l'elemento più debole del pacchetto, visto che perlopiù ci chiedono di fare avanti e indietro per consegnare oggetti a personaggi secondari. Otterremo ricompense e potremo scoprire di più sul mondo di gioco, ma sono ludicamente abbastanza tediose. Ad allungare la longevità vi sono infine tutta una serie di boss da end-game che si sbloccano arrivati davanti alla battaglia finale. Potremo ritornare nel mondo di gioco per trovarli e sconfiggerli tutti. Considerando poi che ci sono buoni motivi per una seconda partita, la longevità di Asterigos è più che ottima anche considerando il prezzo budget.
Come già anticipato nel provato, che possiamo confermare era rappresentativo a livello tecnico del gioco finale, Asterigos propone uno stile grafico cartoon semplice. Gli ambienti sono vari, non sempre molto dettagliati ma comunque piacevoli. Ci sono alcuni limiti nei punti di caricamento tra una mappa e l'altra, con pesanti cali di frame rate, ma si tratta solo di un istante in momenti di non combattimento, quindi ci si può passare sopra.
Il doppiaggio inglese dei personaggi non ci ha sempre convito, invece, mentre la colonna sonora si lascia ascoltare senza rimane impressa. Il gioco ha tutti i testi in italiano.
Conclusioni
Asterigos Curse of the Stars è un gioco di ruolo d'azione non innovativo, ma divertente e solido. Propone una buona quantità di contenuti a un prezzo budget e una storia interessante che può essere approfondita se si investe tempo nei collezionabili narrativi. Non ha grossi difetti, ma al tempo stesso non eccelle. È il tipico gioco che non vedrete alle premiazioni, ma che ricorderete con piacere dopo averlo giocato.
PRO
- Abilità e armi creano una buona varietà
- Trama e mondo di gioco interessanti
CONTRO
- Doppiaggio piatto
- IA dei nemici comuni migliorabile