Per la serie di gaming phone ASUS, la scorsa stagione è stata foriera di grandi cambiamenti: ROG Phone 8 Pro ha infatti dato una drastica scossa all'inerzia che negli ultimi anni aveva caratterizzato questa linea di prodotto, portando un vero e proprio cambio di paradigma non solo nel design ma anche nell'approccio del dispositivo al mercato, nell'ottica di andare a stuzzicare l'interesse anche di quel pubblico che non rientra proprio nel novero dei gamer più intransigenti.
Una strategia che evidentemente deve aver portato i suoi frutti, dato che in questa recensione del ROG Phone 9 Pro andremo a scoprire come il nuovo smartphone del brand taiwanese si "accontenti" di proseguire sulla strada tracciata dal suo predecessore.
Disponibile da gennaio al prezzo di listino di 1299€ per la versione Pro da 16/512 GB e di 1499€ per la Pro Edition da 24 GB/1 TB più la completa dotazione di accessori, il nuovo nato di casa ASUS non può (e non vuole) chiaramente essere uno smartphone per tutte le tasche, ma punta ad abbinare il suo orientamento gaming ad una struttura da flagship a tutto tondo, senza volersi limitare a dominare un segmento nel quale la concorrenza è sostanzialmente rappresentata dalla sola gamma REDMAGIC. Un obiettivo ambizioso stabilito dalla scorsa generazione e che questo ROG Phone 9 Pro sembra perseguire con fermezza, magari senza fare passi da gigante ma con una bussola ben direzionata.
Caratteristiche tecniche dell'ASUS ROG Phone 9 Pro
Come da tradizione della gamma, ROG Phone 9 Pro offre la migliore tecnologia disponibile sul mercato per puntare a prestazioni al top della categoria senza praticamente scendere a nessun compromesso. La filosofia di ASUS non è dunque cambiata di una virgola, mentre le differenze nella scheda tecnica rispetto al predecessore ci sono e si vedono.
Ad aprire le danze c'è un processore nuovo di zecca, ovvero lo Snapdragon 8 Elite basato sull'inedita architettura CPU octa core Oryon che prevede due core a 4.3 GHz e sei core a 2.8 GHz. I numeri diffusi dalla casa produttrice parlano di incrementi nell'ordine del 45% per le prestazioni della CPU e del 40% per quanto riguarda GPU e NPU rispetto allo Snapdragon 8 Gen 3 montato dal precedente modello: percentuali che vanno sempre prese con le pinze, ma l'upgrade - come vedremo - c'è senza ombra di dubbio.
Ovviamente nuova è anche la GPU Adreno 830, mentre le memorie si mantengono sugli standard più elevati possibili con 16/24 GB di RAM di tipo LPDDR5X e 512 GB/1 TB di spazio di archiviazione di tipo UFS 4.0.
Con ROG Phone 9 Pro si aggiorna alla versione 9 anche il sistema di raffreddamento proprietario GameCool, che si basa sempre sul trasferimento del calore dal processore alla cover posteriore tramite uno strato di nitruro di boro e un conduttore in rame: stavolta però il volume del foglio di grafite che divide la componentistica dalla scocca è stato aumentato del 57% rispetto alla scorsa generazione, consentendo una distribuzione del calore ancora più efficace.
In termini di connettività cambia invece poco rispetto al passato, ma semplicemente perché l'offerta di casa ASUS è sempre stata estremamente completa: in ROG Phone 9 Pro ritroviamo dunque barrate le caselle di 5G, Wi-Fi 7, Bluetooth 5.4 e NFC, e non manca nemmeno il jack audio da 3.5 mm per gli irriducibili delle cuffie cablate. A voler cercare il pelo nell'uovo non c'è il supporto per le eSIM, ma l'alloggiamento per due nanoSIM fisiche dovrebbe comunque soddisfare le esigenze di chiunque.
Venendo alla dotazione di accessori, la Pro Edition che abbiamo ricevuto in prova è quella più ricca in assoluto, comprendendo un alimentatore da 65 W, un cavo USB-C e la periferica di raffreddamento AeroActive Cooler X Pro accompagnata anche da una custodia morbida.
Acquistabile a parte invece la nuova custodia ROG Chill Case, che oltre a proteggere lo smartphone dagli urti presenta al suo interno una camera di vapore composita che dà una mano in più al sistema di raffreddamento senza interferire con le performance dell'antenna.
Scheda tecnica dell'ASUS ROG Phone 9 Pro
- Dimensioni: 163.8 x 76.8 x 8.9
- Peso: 227 grammi
- Display:
- AMOLED da 6.78 pollici
- Risoluzione 2400 x 1080
- Refresh rate a 185 Hz
- Touch sampling rate a 720 Hz
- Luminosità di picco 2500 nit
- SoC: Qualcomm Snapdragon 8 Elite
- GPU: Adreno 830
- RAM: 16/24 GB di tipo LPDDR5X
- Storage: 512 GB/1 TB di tipo UFS 4.0
- Fotocamere posteriori:
- Principale Wide 50 MP, f/1.9
- Grandangolare Ultra-Wide 13 MP, f/2.2
- Tele 32 MP zoom 3x, f/2.4
- Fotocamera frontale:
- Principale Wide 32 MP, f/2.5
- Connettività Wi-Fi: 802.11 a/b/g/n/ac/6e/7
- Bluetooth: 5.4 con A2DP/LE/aptX HD/aptX Adaptive/aptX Lossless
- Sensori: Accelerometro, Giroscopio, Bussola elettronica, Prossimità, Impronta Digitale
- Resistenza agli elementi: Certificazione IP68
-
Colori:
- Phantom Black
- Batteria: 5800 mAh
- Prezzo:
- 16 GB RAM + 512 GB storage | 1299€
- 24 GB RAM + 1 TB storage | 1499€
Design
Con il precedente ROG Phone 8, ASUS aveva completamente rivoluzionato il design della sua linea di smartphone, abbandonando il look da giocattolone un po' tamarro che l'aveva sempre caratterizzata per abbracciare uno stile che riusciva al contempo a risultare molto più sobrio, ma senza per questo dimenticarsi della sua natura gaming. Date queste premesse, era più che logico aspettarsi che ROG Phone 9 Pro non puntasse a grandi cambiamenti estetici, cosa che è puntualmente avvenuta.
A una prima occhiata, lo smartphone è praticamente indistinguibile dal modello dello scorso anno: forma e dimensioni sono rimaste le stesse, con misure pari a 163.8 x 76.8 x 8.9 mm e un peso di 227 grammi che rimarcano l'intenzione del produttore di proporre una soluzione più compatta rispetto agli autentici colossi del passato. Viene ovviamente confermata anche la certificazione IP68 del dispositivo che garantisce protezione contro le infiltrazioni e l'immersione in acqua.
Poche differenze nella cover posteriore, realizzata sempre in Gorilla Glass con la stessa finitura opaca che però stavolta gode di una lavorazione leggermente diversa che la rende più ruvida per favorire la solidità dell'impugnatura.
Viene poi riproposto il caratteristico taglio diagonale lucido che divide in due la scocca, e fa il suo ritorno anche il display posteriore mini LED AniMe Vision, con una risoluzione aumentata (solo sul modello Pro) che consente una lettura migliore e ancora più opzioni di personalizzazione.
Il modulo fotocamere è sempre racchiuso in in riquadro che sporge nell'angolo superiore sinistro, e l'unico dettaglio diverso rispetto al passato sta in una linea obliqua rossa che taglia il lato inferiore del blocco.
Una sola la colorazione disponibile per la versione Pro, la Phantom Black già vista lo scorso anno, mentre con il modello liscio si può optare anche per la Storm White.
Spostandoci sulla parte frontale del dispositivo, le differenze estetiche con il predecessore si riducono ulteriormente: lo schermo è dunque sempre da 6.78" con un punch hole centrale, incastonato da cornici sottili esattamente come quelle che hanno accompagnato il redesign della serie 8. Invariata anche la disposizione degli elementi sulla cornice in alluminio anodizzato: sulla destra ci sono gli Air Trigger e i tasti di accensione e controllo volume, sulla sinistra l'alloggiamento per due NanoSIM e la porta USB-C secondaria mentre in basso trovano spazio l'ingresso USB-C, lo speaker principale e il jack audio da 3.5 mm.
Display
Non stupisce che un prodotto abbastanza conservativo come ROG Phone 9 Pro presenti ben poche novità sul fronte del display, uno degli ambiti in cui il mercato degli smartphone fa più fatica a proporre dei miglioramenti sostanziali. Il pannello AMOLED da 6.78 pollici con risoluzione 1080 x 2400 è dunque lo stesso del modello dello scorso anno, che a sua volta ereditava molte delle caratteristiche del suo predecessore.
C'è poco di cui lamentarsi, beninteso: lo schermo di ROG Phone 9 Pro si riconferma ottimo sia per i videogiochi sia per tutte le altre attività, streaming compreso grazie al supporto per il formato HDR10+ e una copertura del 107.62% dello spazio colore DCI-P3. La luminosità di picco non va oltre i 2500 nits in HDR già registrati da ROG Phone 8, un valore comunque molto più che sufficiente per garantire una leggibilità perfetta in qualunque condizione; anche il touch sampling non fa passi in avanti rispetto ai "soliti" 720 Hz, ma non si sente assolutamente la mancanza di un incremento data l'estrema reattività del display.
Per scorgere l'unico (piccolo) upgrade dello schermo occorre spostarsi sulla frequenza di aggiornamento che raggiunge qui i 185 Hz, ma solo attivando un'apposita opzione per i giochi supportati: si tratta dunque di un'eventualità molto circoscritta per un dettaglio che lascia davvero il tempo che trova. Con un picco di 165 Hz, la situazione preesistente è comunque già di assoluto livello, grazie anche al supporto per la tecnologia LTPO che consente di scalare il refresh rate automaticamente fino a un minimo di 1 Hz a seconda del contenuto visualizzato.
Diverse sono invece le novità che interessano il display posteriore AniMe Vision, sempre caratterizzato da uno stile a matrice di punti e capace di sparire completamente nella scocca quando disattivato. Il numero di LED passa dai 341 di ROG Phone 8 Pro ai 648 attuali, consentendo dunque la visualizzazione di caratteri e disegni più complessi: proprio in virtù di questo aggiornamento, ora è possibile anche riprodurre GIF e persino dei semplici minigiochi accessibili dall'app Armoury Crate e gestibili tramite i tasti dorsali capacitivi.
Fotocamere
Anche per quanto riguarda il comparto fotografico di ROG Phone 9 Pro, vale quanto è emerso finora nel corso di questa recensione: il dispositivo sfrutta (legittimamente) l'onda lunga della rivoluzione messa in atto dal predecessore, limitandosi a qualche piccolo aggiustamento ma senza intaccare la struttura di base. Ritroviamo dunque lo stesso setup apprezzato lo scorso anno e composto da una principale da 50 MP, una tele 3x da 32 MP, un'ultra grandangolare da 13 MP e una frontale da 32 MP.
La principale monta un sensore Sony LYTIA 700 con un sistema di stabilizzazione gimbal ibrido a 6 assi più evoluto rispetto a quanto visto su ROG Phone 8, ma di fatto le novità si fermano qui: le foto vengono scattate di default con un pixel binning a 12.5 MP (si può anche optare per i 50 MP pieni, ma non ha molto senso) e i risultati sono più che discreti, se si esclude un certo overprocessing delle immagini e una resa in notturna non proprio entusiasmante.
Lo zoom digitale lossless 2x integrato si conferma molto valido, ma per esigenze di ingrandimento superiori basta passare alla tele da 32 MP con zoom ottico 3x estendibile addirittura fino a 30x in digitale: alla soglia massima bisogna fare i conti con parecchi artefatti e l'inevitabile "effetto acquerello", ma fino a 10x si possono ottenere risultati di tutto rispetto.
L'ultra grandangolare porta invece a casa il compitino senza stupire ma riuscendo comunque a mantenere una certa coerenza con la principale specialmente per quanto riguarda la resa dei colori.
Non ci sono grosse novità nemmeno per quanto riguarda la frontale da 32 MP, che regala sempre selfie soddisfacenti permettendo oltretutto di scegliere il campo visivo a 73° o 90°.
È apprezzabile comunque il fatto che, dopo il grosso aggiornamento dello scorso anno, ASUS continui a considerare la fotocamera una componente importante dell'offerta di ROG Phone 9 Pro, in netta controtendenza con il passato più remoto della gamma. Non mancano dunque feature interessanti come l'utilizzo degli AirTrigger per scattare, la modalità Quick Capture per ridurre a zero il ritardo dell'otturatore, oltre a cinque preset relativi a contrasto e temperatura del colore e una nutrita serie di strumenti di editing basati sull'IA: non saremo ancora ai livelli dei camera phone più evoluti, ma il divario si assottiglia sempre di più.
Conferme positive anche sul fronte video, che con la principale si possono registrare a un massimo di 8K a 30 FPS, ma optando per una più ragionevole risoluzione 4K si arriva a 60 FPS, si può attivare l'HDR (limitato però ai 30 FPS) e si dispone di una stabilizzazione adattiva già molto buona, mentre per le esigenze più estreme scendendo a 1080p si sblocca anche la modalità HyperSteady. Dal menu dell'app fotografica si può selezionare anche il video ritratto, che mantiene il fuoco sul soggetto desiderato applicando invece un effetto blur al fondale.
Batteria
Se il precedente ROG Phone 8 Pro aveva ridotto le dimensioni della batteria rispetto alla settima generazione per rientrare in una scocca più snella, con ROG Phone 9 Pro si registra un piccolo incremento sui valori dello scorso anno: gli ingegneri di ASUS sono riusciti dunque ad aumentare la densità della batteria del 3.5% senza intaccare le misure del dispositivo, portando la capienza totale a 5800 mAh, con un incremento di 300 mAh sul predecessore. L'azienda taiwanese dichiara un'autonomia di oltre 26 ore di utilizzo misto e di più di quattro ore e mezza di solo gaming, dati che sostanzialmente confermano quanto abbiamo registrato nel corso della nostra prova e che rientrano in parametri del tutto soddisfacenti per il segmento flagship.
Per quanto concerne la velocità di ricarica, ASUS (come diversi illustri colleghi) preferisce non spingere troppo sull'acceleratore allo scopo di preservare l'aspettativa di vita della batteria, che i test interni garantiscono con una capacità almeno dell'80% anche dopo 1000 cicli di ricarica: anche l'utente può comunque fare la sua parte, selezionando fra le opzioni dedicate le impostazioni di ricarica più adatte al suo modo di utilizzare il dispositivo, evitando così di stressare inutilmente la batteria.
L'alimentatore HyperCharge da 65 W incluso nella confezione non stabilisce nuovi record, ma consente comunque di riempire completamente il serbatoio in circa 45 minuti: va ricordato inoltre che la presenza di una porta USB-C addizionale su uno dei lati lunghi dello smartphone permette di continuare ad utilizzarlo in modalità landscape anche quando è collegato senza che il cavo dia fastidio. Fa il suo gradito ritorno anche la ricarica wireless a 15 W che supporta lo standard Qi 1.3.
Videogiochi e prestazioni
Come ci capita spesso di ripetere nelle recensioni di smartphone di fascia alta, è assolutamente inutile dilungarsi particolarmente su come girino i videogiochi su ROG Phone 9 Pro: i vari Zenless Zone Zero, Call of Duty: Warzone Mobile, Asphalt Legends: Unite, Diablo Immortal e compagnia cantante girano al massimo della fluidità e dei dettagli possibili senza impensierire minimamente l'hardware del dispositivo. La marcia in più di un gaming phone come questo è data da tutte le varie funzionalità dedicate, che obiettivamente anche in questo caso non denotano grandi differenze col passato.
Il primo nome nella lista graditi ritorni è quello degli AirTrigger, i tasti capacitivi posti sul lato destro dello smartphone che funzionano esattamente come su ROG Phone 8: feedback aptico e reattività sono identici, così come la procedura per abbinarli a qualunque comando su schermo con pochi passaggi. È possibile persino dividere ogni tasto in due, così che una pressione sul bordo sinistro provochi un'azione diversa da una eseguita su quello destro.
Chi vuole salire ulteriormente di livello può affidarsi all'AeroActive Cooler X Pro, compreso nell'offerta della Pro Edition o acquistabile a parte. La periferica si aggancia sempre alla porta USB-C laterale e la sua funzione principale è quella di aumentare l'efficienza dell'impianto di raffreddamento fino al 29% (dato relativo alla massima potenza raggiungibile solo con lo smartphone collegato alla corrente) grazie al lavoro combinato di una ventola e di una cella di Peltier. Abbellito dalle immancabili luci RGB, l'AeroActive Cooler X Pro mette a disposizione i due tasti dorsali fisici già apprezzati lo scorso anno, funziona anche come stand e in più integra un altoparlante che funge da subwoofer e aumenta drasticamente l'intensità dei bassi.
La parte del leone nell'ambito gaming di casa ASUS continua però a interpretarla la suite Armoury Crate, che pur senza rinnovarsi più di tanto riesce comunque a confermarsi di gran lunga come la migliore interfaccia di personalizzazione dell'esperienza ludica in ambito mobile. La quantità di parametri da gestire e le funzionalità offerte sono davvero tanti, e nonostante questo l'esperienza è piuttosto scalabile, mettendo in primo piano le opzioni di base ma senza rinunciare a setting avanzati disponibili per chi si vuole addentrare nei vari menu. Torna inalterata - ma non per questo meno soddisfacente - anche la dashboard Game Genie, richiamabile con uno swipe dall'angolo superiore sinistro dello schermo per modifiche rapide senza interrompere il gioco in esecuzione.
Non mancano infine tutta una serie di skill basate sull'intelligenza artificiale che possono tornare utili per automatizzare processi nei titoli supportati tra i quali figurano nomi del calibro di Genshin Impact, Honkai: Star Rail e League of Legends Wild Rift.
Per quanto riguarda le prestazioni nei benchmark, l'apporto del nuovo chipset Snapdragon 8 Elite si fa sentire eccome: ROG Phone 9 Pro registra numeri da primo della classe in tutti i test che abbiamo effettuato, imponendosi come lo smartphone Android più potente del momento e segnando un netto distacco con le performance del predecessore, a conferma di come l'upgrade stavolta è tutto tranne che un fuoco di paglia. E se come sempre è vero che nell'utilizzo quotidiano si faccia fatica ad apprezzare tangibilmente questa potenza in più, il pubblico più appassionato (al quale evidentemente si rivolge in primis il prodotto) non rimarrà certamente indifferente a valori come quello di AnTuTu, dove ROG Phone 9 Pro sfonda addirittura la soglia di punteggio dei 3 milioni.
In caso di utilizzo molto intenso, poi, ROG Phone 9 Pro dà ampie garanzie in termini di stabilità: gli stress test che abbiamo eseguito dimostrano come il dispositivo sia perfettamente in grado di mantenere performance elevate sul lungo periodo, anche senza l'ausilio dell'AeroActive Cooler X Pro che comunque la stessa ASUS consiglia se si prevedono sessioni di gioco particolarmente estese: questo perché il sistema di raffreddamento è strutturato apposta per trasferire il calore dalle componenti interne alla scocca, che in situazioni estreme può effettivamente raggiungere temperature che in mano si fanno sentire.
Esperienza d’uso
In termini di esperienza d'uso, siamo costretti a ripeterci per l'ennesima volta in questa recensione di ROG Phone 9 Pro: il grosso del lavoro da apripista l'ha fatto la scorsa generazione di dispositivi, e quindi l'ultimo nato di casa ASUS si limita a raccoglierne i frutti, anche perché non c'erano gravi lacune da colmare in questo senso.
Grazie all'enorme opera di restyling compiuta da ROG Phone 8, il nuovo smartphone del colosso taiwanese beneficia di un formato decisamente più compatto e maneggevole rispetto alle serie precedenti (obiettivamente enormi), a tutto vantaggio di un'ergonomia più che soddisfacente che in questo caso beneficia anche della nuova texture della scocca che rende il dispositivo meno scivoloso tra le mani.
Niente di nuovo da segnalare nemmeno sul fronte del comparto telefonico, sempre per il concetto che non è stato ritenuto necessario intervenire su un aspetto già di ottimo livello: la ricezione si conferma dunque impeccabile, così come la qualità dell'audio in chiamata sia in capsula auricolare sia in vivavoce. Degna di un flagship anche la performance dei sensori biometrici, con un lettore per le impronte digitali incastonato sotto lo schermo veloce e preciso e un riconoscimento del volto 2D affidabile anche in condizioni di scarsa illuminazione.
La musica non cambia quando si parla di software, basato ovviamente su Android 15 declinato tramite la consueta interfaccia utente proprietaria di ASUS. Si tratta di una UI che si è evidentemente ampliata e arricchita nel corso degli anni, ma che si basa sempre sui presupposti cardine di offrire un look "da gamer" che non lesina in icone spigolose, animazioni spettacolari, contrasti accesi e una tendenza a preferire il tema scuro (impostato infatti di default). Le possibilità di personalizzazione sono comunque notevoli, così come la mole di opzioni e funzionalità che consentono a ROG Phone 9 Pro di agire anche come un perfetto strumento per la produttività al pari dei top di gamma di stampo più classico.
Immancabile poi il contributo dell'intelligenza artificiale, con alcune feature già viste lo scorso anno e altre tirate a lucido per l'occasione: tra le tante vale la pena citare la traduzione in tempo reale delle telefonate, la trascrizione delle note vocali, la ricerca semantica e i wallpaper generati dall'IA, con altre (tra le quali la funzione cerchia e cerca) previste con futuri aggiornamenti. In un contesto globalmente positivo, è lecito un certo disappunto per il mantenimento da parte di ASUS di un programma di supporto che non sembra più al passo coi tempi: anche se al momento mancano conferme ufficiali, tutto fa credere che la direzione sia quella di due major update e quattro anni di aggiornamenti di sicurezza che per un flagship sono ormai ben al di sotto del minimo sindacale.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.0
ROG Phone 9 Pro è la proverbiale quiete dopo la tempesta, uno smartphone che sceglie di navigare su acque tranquille dopo che il precedente modello aveva dato una sterzata netta al percorso della gamma. Niente di strano o deprecabile nel comportamento di ASUS che anzi è quello della stragrande maggioranza degli operatori del settore: semplicemente bisogna mettere in conto di non potersi aspettare un grande effetto wow da un dispositivo che, pur con opportune limature e aggiornamenti e con un chipset effettivamente superiore, è in fin dei conti piuttosto simile al precedente. ROG Phone 9 Pro rimane comunque il gaming phone più completo del mercato, con tutta la potenza che serve per primeggiare nei benchmark e con abbastanza virtù da farsi rispettare anche al di fuori dell'ambito videoludico. Insomma, il nuovo corso della gamma magari stavolta non stupisce ma continua a convincere.
PRO
- Prestazioni al top grazie al nuovo SoC Snapdragon 8 Elite
- Tra hardware e software c'è davvero di tutto per il gaming
- Tutte le altri componenti (quasi) a livello flagship
CONTRO
- Prezzi di listino non assurdi ma comunque piuttosto elevati
- Il supporto software è rimasto un po' indietro
- Le differenze rispetto alla scorsa generazione non sono molte