Atari ha compiuto 50 anni ed è giusto festeggiarla. Vuoi perché è un marchio storico, vuoi perché sono anche i 50 anni dell'industria dei videogiochi, purtroppo dimenticati o ignorati dai più. Quale modo migliore per ricordare quell'esperienza tumultuosa, che attraversò fasi alterne, arrivando fino alle stelle, per poi toccare le profondità più recondite dell'inferno nel giro di pochissimi anni, se non una bella raccolta contestualizzata storicamente? Alle redini del progetto c'è Digital Eclipse, studio specializzato nel recupero di glorie del passato, che ha lavorato tra le altre alla Street Fighter 30th Anniversary Collection, alla The Disney Afternoon Collection, alla SNK 40th Anniversary Collection e alla recentissima Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection, dimostrando di avere una marcia in più rispetto alla concorrenza, per la capacità dimostrata di valorizzare i singoli giochi, nonché il contesto in cui erano calati quando furono pubblicati originariamente. Questa è indubbiamente la loro opera migliore, come vedremo nella recensione della Atari 50: The Anniversary Celebration: il libro di scuola che vorremmo se dovessimo studiare la storia di Atari e degli esordi dell'industria dei videogiochi tutta.
Il perché di una nuova raccolta
Il punto forte dell'intera esperienza è che funziona a prescindere dai singoli giochi selezionati, perché sono tutti contestualizzati in modo impeccabile su cinque linee temporali interattive, dedicate ai diversi passaggi storici vissuti dalla compagnia fino agli anni '90. Si comincia così con le Origini dell'Arcade, in cui si racconta della nascita di Atari, fondata nel 1972 da Nolan Bushnell e Ted Dabney, con accenni anche a Syzygy, la loro compagnia precedente (abbandonata perché il nome era già registrato). Il percorso segue l'evoluzione ella divisione che si occupava di coin op (giochi a gettone) fino al 1984. Quindi si parla dell'arrivo dell'Atari VCS, la prima console casalinga con cartucce di successo (Channel F, non ti abbiamo dimenticata). Naturalmente si affronta la crisi, l'avvicendamento al vertice tra Bushnell e Ray Kassar dopo l'acquisto della compagnia da parte di Warner Bros., l'arrivo di Jack Tramiel che ha fatto focalizzare la compagnia sui computer e il lancio delle ultime console, l'Atari Lynx e l'Atari Jaguar, entrambe molto sfortunate. Il tutto viene presentato in una forma estremamente dinamica, con testi di approfondimento, video interviste ai protagonisti dell'epoca, materiale informativo originale riprodotto in alta definizione e i giochi stessi, che sono richiamabili dalle linee temporali.
In questo modo non solo apprendere la storia della compagnia è piacevole, ma è anche possibile rendersi conto dell'evoluzione del medium in quegli anni, che ben viene riassunta dalla parabola di Atari stessa, con il focus passato dalla sala giochi al mercato casalingo e con quest'ultimo diventato via via più difficile da conquistare, vuoi per l'arrembare della concorrenza, vuoi per alcuni errori di valutazione, probabilmente impossibili da evitare. Del resto prima di Atari non esisteva l'industria dei videogiochi, quindi quelli che oggi definiamo errori furono in realtà il risultato di dirigenti costretti a procedere a braccio in un mondo dai confini incerti, in un mercato che ancora non poteva comprendere appieno la sua portata. A metà degli anni '80, se Nintendo riuscì ad avere successo negli Stati Uniti con il NES, risollevando il mercato console, fu proprio perché prima c'era stata Atari con tutti i suoi problemi, dai quali Yamauchi e i suoi partirono per gestire la loro piattaforma. Ma questa, come si suol dire, è un'altra storia.
Il modo di esporre la storia di Atari della Atari 50: The Anniversary Celebration è probabilmente uno dei migliori possibili, per quel che riguarda il mondo dei videogiochi, perché consente di accedere al cuore pulsante del suo oggetto, che sono i videogiochi stessi. Interessante anche il fatto che i toni del racconto non siano agiografici e che alcuni conflitti vengano riportati per come sono stati raccontati dalle cronache di allora, senza troppi addolcimenti. Ad esempio, sulla presidenza di Kassar e sul conflitto di culture che creò nell'azienda, viene citato Al Alcorn, ex vicepresidente di Atari per la ricerca e sviluppo, che non fu mai tenero con il dirigente voluto da Warner Bros.: "Quando entrò in scena la Warner, Ray Kassar aveva... un reparto marketing che non sapeva nulla di giochi. Non giocavano. Il reparto marketing diceva ai tecnici cosa fare, e in pratica trasformò Atari in un'azienda obsoleta, vecchia, calcificata e ricca sfondata."
I giochi
Oltre alle linee temporali, Atari 50: The Anniversary Celebration permette di accedere direttamente alla vasta libreria dei giochi che fanno parte della raccolta, tra cui ci sono anche alcune belle sorprese. Le raccolte precedenti di Atari, in particolare Atari Vault, si erano concentrate sul periodo d'oro della compagnia, quindi sui coin op degli anni '70 e dei primi anni '80 e sulla libreria dei giochi dell'Atari 2600, con qualche fuga verso l'Atari 5200. Qui è stato fatto un discorso molto differente. Ovviamente i classici non mancano, dall'onnipresente Pong, passando per Asteroids, Breakout e Crystal Castles, tanto per citarne alcuni. Si tratta ovviamente di titoli che vanno conosciuti, quantomeno per cultura personale, soprattutto se ci si vuole atteggiare a esperti del settore (sono ancora giocabilissimi, tranquilli). Accanto ai nomi più noti però, Digital Eclipse ha fatto un grosso lavoro per cercare di dare un'immagine della storia di Atari davvero a tutto tondo, proponendo anche titoli meno famosi, ma a loro modo indicativi, come I, Robot, Canyon Bomber, Liberator o Major Havoc, tanto pe citarne alcuni, andando a pescare anche giochi di sistemi poco battuti come l'Atari Lynx, l'Atari 800 e l'Atari Jaguar.
Così ecco che nella raccolta si trovano anche giochi particolari, spesso mai riproposti al pubblico come Atari Karts, un simpatico clone di Mario Kart, Missile Command 3D, tentativo poco riuscito di portare il gameplay di Missile Command in tre dimensioni, il capolavoro Tempest 2000 di Jeff Minter, lo stranissimo Ninja Golf per Atari 7800, in cui dopo aver tirato la palla bisogna combattere con dei ninja rivali per poter eseguire il tiro successivo, Basketball Brawl, in cui basket e risse da strada di mescolano in modo armonico, quasi poetico e tanti altri ancora. Non sono tutti capolavori, ovviamente, ma è proprio la scelta di aver inserito titoli di ogni tipo, mirando più a dare un quadro d'insieme dell'epoca che a presentare i soliti giochi conosciuti da tutti, a rendere l'operazione particolarmente valida. Da notare che ogni gioco viene presentato con un'accattivante scheda che riporta la piattaforma per cui è stato realizzato, l'anno di pubblicazione e qualche informazione generica. Notevole anche la presenza di prototipi di giochi mai pubblicati, come quello di Millipede per Atari 5200, o quello di Saboteur per Atari 2600 (realizzato da Howard Scott Warshaw, lo stesso del famigerato E.T.), o ancora quello del folle e visionario arcade Akka Arrh.
Una nota a parte meritano i sette giochi inediti, ossia realizzati esclusivamente per la Atari 50: The Anniversary Celebration, che vogliamo citare uno a uno. Ovviamente si tratta di titoli molto semplici, che mirano più che altro a dare qualcosa in più da provare, ma sono comunque un'aggiunta notevole. Si comincia con Haunted Houses, che tenta di portare in 3D il gameplay di quello che viene considerato il papà dei survival horror ed è caratterizzato da una realizzazione grafica molto semplice e da un gameplay immediato. Si passa poi a Neo Breakout, rilettura moderna di Breakout con grafica rifatta e diverse modalità di gioco. Quadratank è invece un gioco di combattimenti tra carri armati pensato per più giocatori. Anche in questo caso il gameplay è davvero diretto e caratterizzato da un'immediatezza tipica di molti giochi dell'epoca. Swordquest AirWorld per Atari 2600 è il capitolo finale della serie Swordquest che non è mai arrivato sul mercato. Considerando che nella raccolta ci sono anche gli altri Swordquest, è davvero un bel regalo per gli amanti delle curiosità e per i vecchietti che vogliano concludere quella storia, considerata da alcuni una ferita ancora aperta.
Touch Me è invece un clone di Simon. L'originale era un apparecchio che arrivò effettivamente sul mercato nel 1979, che qui viene riproposto per la prima volta in forma virtuale. È da considerarsi soprattutto come un documento storico, che rende conto delle varie strade tentate da Atari nel corso della sua storia. VCTR-SCTR è, a nostro giudizio, il titolo migliore tra le nuove proposte, perché mescola il gameplay dei giochi realizzati con il motore vettoriale di Atari (Asteroids, Lunar Lander, Tempest e altri ancora) per un prodotto dinamico e paradossalmente molto fresco e godibile. Yar's Revenge Enhanced, infine, è una nuova edizione del capolavoro del già citato Warshaw, con grafica rifatta e la possibilità di visualizzare in ogni momento la grafica originale.
La traduzione in italiano
Una nota a parte la merita la traduzione in italiano, purtroppo non positiva. Non è un problema di testi, ma di errori che la rendono poco affidabile. Ad esempio nel testo italiano la fondazione di Atari viene fatta risalire al 1982, invece che al 1972. Si tratta di un errore apparentemente da poco, compensato oltretutto dal fatto che sulla linea temporale quel paragrafo specifico viene posizionato sull'anno corretto, ma è comunque abbastanza grave per un'opera del genere, tanto da averci fatto preferire la lingua inglese, in cui queste imprecisioni non esistono. Speriamo che la traduzione venga verificata e aggiornata con le dovute correzioni.
Conclusioni
Probabilmente Atari 50: The Anniversary Celebration è la migliore raccolta di videogiochi classici che sia mai stata prodotta: accattivante nello stile, intelligente per come presenta i suoi contenuti, consente di accedere alla storia che vuole raccontare in modo diretto e curatissimo, dando modo di provare anche molti giochi, che tra classici, titoli per piattaforme poco frequentate e titoli inediti superano le cento unità. Peccato per le imprecisioni della traduzione in italiano, che la penalizzano un po', ma per il resto è davvero il modo migliore con cui sia mai stata maneggiata la ricchissima e fondamentale storia di Atari, che riesce anche a non sovrapporsi ad altre operazioni di recupero della storia della compagnia, come Atari Vault. Da provare assolutamente.
PRO
- Le linee temporali sono un modo intelligente per accedere al materiale che compone la raccolta
- Tanti giochi, tra classici, inediti e novità
- Finalmente trovano il loro spazio anche Lynx e Jaguar
CONTRO
- Qualche imprecisione nella traduzione in italiano