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Back 4 Blood, la recensione del sequel spirituale di Left 4 Dead

A tredici anni dall'uscita dell'originale Left 4 Dead, i ragazzi di Turtle Rock Studios tornano a fare ciò che gli riesce meglio: ecco la recensione di Back 4 Blood

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   11/10/2021
Back 4 Blood
Back 4 Blood
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Ci siamo avvicinati alla recensione di Back 4 Blood un po' titubanti, a essere sinceri. La sensazione che abbiamo provato durante la beta del nuovo sparatutto cooperativo a base di zombie sviluppato da Turtle Rock Studios era infatti quella di un prodotto incapace di offrire qualcosa di nuovo, nonostante siano passati ben tredici anni dall'uscita dell'originale Left 4 Dead.

Fortunatamente la versione completa del gioco si è rivelata molto più sfaccettata e interessante rispetto ai test preliminari, sia sul fronte del gameplay e i suoi risvolti strategici, sia su quello della varietà delle situazioni messe in scena nel corso della campagna; che in assoluto non dura moltissimo, ma che di fatto va completata tre volte, una per ogni livello di difficoltà, ed è in grado di offrire un'esperienza sempre diversa.

Storia

Back 4 Blood, i protagonisti nella sequenza introduttiva
Back 4 Blood, i protagonisti nella sequenza introduttiva

La storia di Back 4 Blood ruota attorno al classico scenario post-apocalittico in cui il mondo è stato distrutto e la popolazione decimata da un'inaspettata e feroce invasione di zombie. In questo caso il responsabile dell'infezione è un parassita chiamato non a caso Verme del Diavolo, ma fra i sopravvissuti ci sono persone che scoprono di essere immuni all'infestazione e decidono di reagire con risolutezza, imbracciando le armi e provando a ripulire le strade dai non-morti.

Si tratta degli Sterminatori: una squadra che nel gioco è composta da otto personaggi piuttosto diversi fra loro, ognuno dotato di uno specifico equipaggiamento (pur variabile nel corso del gioco) e di capacità peculiari che li rendono ben più di una semplice skin. Agli ordini di un ufficiale dell'esercito a capo della resistenza, i protagonisti di Back 4 Blood accettano l'importante incarico di sgominare gli Infestati e indagare su di un'arma che potrebbe cambiare le sorti dello scontro.

Personaggi

Back 4 Blood, la schermata di selezione del personaggio
Back 4 Blood, la schermata di selezione del personaggio

Come detto, gli otto personaggi che potremo utilizzare in Back 4 Blood non sono semplici skin, bensì dispongono di caratteristiche che li rendono unici e che potremo percepire chiaramente nel corso del gioco, specie ai livelli di difficoltà più alti. Evangelo, ad esempio, è un giovanotto chiacchierone, ma scattante, che può rigenerare più rapidamente la stamina e contribuire ad aumentare la velocità dell'intera squadra, nonché liberarsi autonomamente dalla morsa dei nemici speciali.

Walker è invece un uomo silenzioso, d'azione, molto preciso con il fucile, capace di infliggere danni supplementari e di migliorare lievemente la salute del team, mentre Holly è una tipa tosta e risoluta che impugna di default una mazza alla Harley Quinn, è più resistente della media ai danni e la sua presenza migliora il vigore del gruppo. Se poi dovesse servirvi una figura materna, non è certamente Ma', anziana ma cazzuta Sterminatrice con un bonus sulla rianimazione istantanea e una vita extra per la squadra.

Doc si pone come la tradizionale unità di supporto visto che può bendare i compagni feriti una volta per missione, migliora del 20% l'efficacia delle cure e aggiunge anche un bonus di resistenza per tutto il gruppo. Hoffman, dal canto suo, è un complottista di mezza età che però ha impiegato il tempo al poligono di tiro ed è riuscito a sopravvivere finora: può contare su di uno slot aggiuntivo e aumenta le munizioni anche per i suoi amici.

Ci sono infine Jim e Karlee, rispettivamente un cacciatore molto preciso, rapidissimo nel mirare, e una punk in grado di percepire in anticipo pericoli, che una volta aggiunta alla squadra migliora la velocità d'uso per tutti i personaggi. Ognuno degli Sterminatori può trasportare due armi, una principale e una secondaria, potenziabili tramite l'innesto di estensioni da trovare in giro o acquistare presso le stanze sicure, nonché tre tipologie di oggetti fra bombe, kit medici e strumenti extra.

Struttura

Back 4 Blood, la squadra esplora una foresta in cerca del prossimo rifugio
Back 4 Blood, la squadra esplora una foresta in cerca del prossimo rifugio

Back 4 Blood offre una campagna discretamente corposa, composta da quattro atti divisi ognuno in un numero variabile di stage a eccezione dell'ultimo, che si pone in pratica come un unico, lungo boss fight. È possibile cimentarsi con una partita veloce oppure creare una nuova sessione, anche privata, selezionando il livello di difficoltà fra i tre disponibili: Recluta, Veterano e Incubo, che vedono l'aumento progressivo degli Infestati e della loro resistenza ai colpi, un fuoco amico più dannoso e una maggiore incidenza delle Carte Corruzione (ne parliamo nel prossimo paragrafo).

Il gioco sblocca dei checkpoint a ogni stage completato, consentendoci dunque di ripartire da lì anziché dover cominciare sempre da capo. La progressione fra i livelli è tuttavia vincolata al grado di sfida, e non è un mistero che gli sviluppatori abbiano puntato con convinzione sulla rigiocabilità della campagna, che dovremo puntare a completare tre volte, una per ogni livello di difficoltà, e che in generale offrirà situazioni sempre diverse grazie ai meccanismi casuali e ai modificatori che di volta in volta entreranno in azione.

Back 4 Blood, un combattimento sui tetti contro un'ondata di zombie appena partita
Back 4 Blood, un combattimento sui tetti contro un'ondata di zombie appena partita

È possibile giocare anche in single player, con i bot che penseranno a controllare i nostri compagni (un'eventualità che si verifica ugualmente quando in una partita cooperativa vengono a mancare partecipanti umani), ma senza ottenere ricompense. Si tratta di una scelta che ha fatto discutere e immaginiamo verrà messa in discussione a breve per evitare polemiche, ma che sottolinea ancora una volta come Back 4 Blood sia stato disegnato esclusivamente per la co-op.

Affrontare il gioco da soli vi impedirà di godere appieno delle tante sfaccettature di questa esperienza e bisogna anche considerare che nelle fasi più avanzate il contributo dei bot si rivelerà piuttosto limitato, impedendovi di concludere le missioni con successo. Dopodiché, inevitabilmente, c'è il rovescio della medaglia rappresentato dagli utenti che non giocano per la squadra, vanno in avanscoperta finendo uccisi o bloccati, arraffano monete e oggetti per poi abbandonarvi sul più bello.

Back 4 Blood, la fase di posizionamento degli Infestati nella modalità Sciame
Back 4 Blood, la fase di posizionamento degli Infestati nella modalità Sciame

L'unico modo per ovviare a situazioni simili è quello di organizzarsi insieme agli amici: una regola che vale per tutti i giochi con una componente cooperativa e che diventa fondamentale quando si decide di provare i livelli di difficoltà più alti, perché senza un'attenta collaborazione si finirà col morire in men che non si dica. Fortunatamente la gratuità del gioco su Xbox Game Pass e il cross-play rappresentano due fattori di grande rilevanza per fare in modo che i server siano sempre ben popolati e ci si possa collegare anche con amici in possesso di una piattaforma diversa dalla nostra.

In Back 4 Blood è presente inoltre un'opzione competitiva, la modalità Sciame, che in maniera del tutto simile a Left 4 Dead 2 (qui la recensione) ci mette a turno al comando degli Sterminatori o degli Infestati, nell'ambito di match in cui vince la squadra che riesce a sopravvivere più a lungo. Francamente non ci ha convinto: combattere nel ruolo dei cattivi richiede un bel po' di prove ed errori e c'è qualche perplessità sul bilanciamento (vedi il sistema di potenziamento permanente dei mostri) che rende spesso le partite frustranti. Insomma, avremmo preferito che queste risorse venissero impiegate per arricchire la campagna anziché intercettare un'esigenza che altri titoli soddisfano in maniera decisamente migliore.

Gameplay

Back 4 Blood, migliaia di cadaveri ammassati in uno degli ultimi livelli della campagna
Back 4 Blood, migliaia di cadaveri ammassati in uno degli ultimi livelli della campagna

Back 4 Blood è insomma un titolo che punta sulla rigiocabilità della campagna ma non in un'ottica fine a se stessa, visto che gli sviluppatori hanno inserito personaggi con abilità peculiari e una grande quantità di armi fra pistole, fucili a pompa, fucili d'assalto, fucili di precisione, mitragliatrici, mazze e bombe. Oltre ai normali zombie, inoltre, ci sono nove nemici speciali e due diversi boss, fra cui l'enorme Orco, a ravvivare la situazione.

È chiaro ed evidente che le meccaniche sono le stesse di Left 4 Dead e chi ha passato centinaia di ore sullo sparatutto prodotto da Valve potrebbe avvertire un inevitabile deja-vu, magari anche un po' di stanchezza. Allo stesso tempo, tuttavia, sono letteralmente anni che un gran numero di giocatori era disperatamente alla ricerca di un'esperienza del genere, tanto da premiare un prodotto come World War Z (qui la recensione) nonostante i suoi molti limiti.

Back 4 Blood, la tradizionale porta della stanza sicura che dà sul nuovo livello
Back 4 Blood, la tradizionale porta della stanza sicura che dà sul nuovo livello

Controller (oppure mouse e tastiera) alla mano, il gameplay di Back 4 Blood è esattamente come ce lo aspettavamo: si parte dall'immancabile stanza sicura e, nel tentativo di raggiungere la successiva, si percorre un tragitto pieno di non-morti, magari con qualche oggetto da trovare lungo il cammino. Gli scenari esprimono un certo grado di varietà e qualche spunto originale nelle fasi finali della campagna, ma sono i combattimenti a farla da padrone e il gunplay ci è sembrato solidissimo, con un'ottima valorizzazione delle armi pur nell'ambito di un approccio arcade.

Cimentarsi con la nuova creatura di Turtle Rock Studios è dunque come ritrovare un vecchio amico che però nel frattempo è andato in palestra e si è pompato un bel po', offrendoci contenuti sostanzialmente più ricchi: il doppio dei personaggi giocabili rispetto a Left 4 Dead e con un'effettiva distinzione, più del doppio degli Infestati speciali (alcuni semplici cloni dei vari Boomer, Spitter e così via, altri più freschi e interessanti), i boss che arrivano a sorpresa, le case da esplorare alla ricerca di munizioni e oggetti, le orde che partono in maniera casuale e, soprattutto, le carte.

Back 4 Blood, Holly con un costume alternativo nella schermata di personalizzazione
Back 4 Blood, Holly con un costume alternativo nella schermata di personalizzazione

Sulle prime non ci si fa caso più di tanto, ma il mazzo che ci viene dato modo di creare e che potremo arricchire sbloccando le strutture della base militare che funge da hub fra una partita e l'altra, influenza in maniera sostanziale l'esperienza andando ad aggiungere importanti bonus per il nostro Sterminatore o l'intera squadra, con la possibilità di calibrare la pesca di modo da coordinarsi con l'avanzamento degli stage e trovare dunque le carte più utili per affrontare determinate situazioni, con anche un occhio di riguardo al bilanciamento del team.

Dovremo inoltre tenere conto del fatto che mentre giochiamo c'è un game master virtuale che proverà a farci la festa e che dispone di un proprio deck di malus da attivare a seconda del nostro comportamento: nebbia, veleno, corazzature inedite e altro ancora potranno entrare a far parte del gioco, rendendoci la vita più difficile. Anche noi però avremo un ruolo in tal senso con la selezione delle Carte Corruzione, alcune delle quali aumentano la sfida concedendoci ricompense maggiori in caso di successo.

Grafica e sonoro

Back 4 Blood, un'ampia valle da esplorare
Back 4 Blood, un'ampia valle da esplorare

La grafica di Back 4 Blood si pone come una sintesi fra l'esigenza di puntare sui 60 fps tanto su PC (come minimo) quanto su console, gestendo con scioltezza centinaia di nemici contemporaneamente sullo schermo, con un netcode il più possibile solido e affidabile e il doveroso upgrade tecnico rispetto ai precedenti lavori di Turtle Rock Studios. Una sintesi riuscita, viene da dire, e con ben pochi svarioni, fra cui una realizzazione dell'acqua decisamente old-gen, qualche incartamento dei bot e qualche compenetrazione.

I personaggi del gioco sono ben caratterizzati e godono di un buon set di animazioni, così come i nemici speciali. Gli zombie che ci vengono spediti contro in quantità enormi sono invece legati a geometrie per forza di cose più semplici e in pratica non ci sono smembramenti come accade invece in Warhammer: Vermintide 2 (qui la recensione), ma gli scenari appaiono piuttosto ampi e alcuni di essi anche ispirati dal punto di vista visivo, capaci di andare oltre lo stereotipo dell'horror movie americano.

Back 4 Blood, l'immancabile corridoio che spesso si riempie di zombie
Back 4 Blood, l'immancabile corridoio che spesso si riempie di zombie

Su PC abbiamo potuto giocare a 2160p con tutti i preset regolati sull'impostazione più alta, Epico, ottenendo 60 frame al secondo stabili una volta attivata una tecnologia di upscaling basata sull'intelligenza artificiale come il DLSS o la Super Resolution. In verità è stata quest'ultima a convincerci maggiormente, grazie alla possibilità di utilizzare la massima qualità senza incorrere in piccoli stutter come avviene invece con la corrispondente feature di NVIDIA.

Il sonoro di Back 4 Blood può contare su di una soundtrack essenziale ma capace di entrare in azione al momento giusto per accompagnare adeguatamente le situazioni più frenetiche. Il gioco vanta infine un ottimo doppiaggio in italiano, molto ben interpretato e con un cast davvero convincente, come da tradizione per le produzioni targate Warner Bros.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core i5 10400
  • Scheda video: NVIDIA RTX 3070
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 10 64 bit

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core i5 6600, AMD Ryzen 5 2600
  • Scheda video: NVIDIA GTX 1050 Ti, AMD RX 570
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Storage: 40 GB di spazio richiesto
  • Sistema ooperativo: Windows 10 64 bit

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i5 8400, AMD Ryzen 7 1800X
  • Scheda video: NVIDIA GTX 970, AMD RX 590
  • Memoria: 12 GB di RAM
  • Storage: 40 GB di spazio richiesto
  • Sistema ooperativo: Windows 10 64 bit

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Windows Store
Prezzo 59,99 € / 69,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (33)
8.0
Il tuo voto

Back 4 Blood è il sequel spirituale di Left 4 Dead e come tale non deluderà chi aspettava da tempo un'esperienza cooperativa a base di zombie ispirata, solida e divertente. Il gioco non rivoluziona in alcun modo la formula originale e dunque all'inizio potrebbe sembrarvi qualcosa di ampiamente già visto, ma le novità introdotte sul fronte dei personaggi e delle loro abilità, l'interessante trovata delle carte e i loro risvolti strategici, nonché la moltiplicazione delle armi, dei nemici e degli scenari basteranno a convincere anche gli scettici del valore del nuovo titolo di Turtle Rock Studios.

PRO

  • Gameplay solido, divertentissimo in cooperativa
  • Le carte aggiungono varietà e spessore strategico
  • Un vero sequel di Left 4 Dead

CONTRO

  • La modalità Sciame lascia il tempo che trova
  • Giocato da soli perde senso (e ricompense!)
  • Qualche ingenuità tecnica