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Call of Juarez - Recensione

Dopo mesi di attesa ecco approdare sui nostri lidi Call of Juarez. Ecco cosa succede quando Metal Gear Solid e Splinter Cell incontrano gli FPS in una sperduta città del vecchio West...

RECENSIONE di La Redazione   —   26/09/2006
Call of Juarez
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La storia di Billy e lo zio Ray

Dopo un breve tutorial introduttivo facciamo la conoscenza di uno dei personaggi che saremo chiamati a controllare nel dipanarsi delle vicende proposte dalla trama. Billy detto “Candle” è il primo di questi. Un giovane ragazzo fuggito di casa per scampare alle angherie del patrigno e tornato alla città di Hope per trovare fortuna e ricostruirsi una vita. Purtroppo per lui le cose alla città natale non vanno per il meglio. Il suo stesso ritorno non è atteso con molta felicità dagli abitanti, gente violenta e dedita ai peggior impieghi, per lo più riottosi minatori e predicatori pazzi. All'arrivo in città dovremo procurarci un'arma e delle munizioni per poterci difendere dagli assalti dei brutti ceffi che si aggirano per i polverosi viottoli. Da questa semplice e basilare necessità prende il via una serie di complicati eventi che vedranno Billy Candle trasformarsi da cercatore di ventura in fuggitivo.
Durante lo svolgimento della storia saremo chiamati a vestire anche i panni del Reverendo Ray, lo zio di Billy, vecchio predicatore dal passato oscuro e dalla fragile stabilità. Le storie dei due personaggi sono destinate ad incrociarsi più volte, costituendo l'intrigante intreccio che sta alla base della trama del titolo.

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First person stealth western adventure?

Apprendiamo fin da subito quali saranno alcuni dei cardini attorno ai quali viene costruita la struttura del gameplay. Sebbene l'impostazione di gioco e l'interfaccia si ispirino a piene mani al più classico degli FPS, capiamo ben presto che vi sono parecchie contaminazioni che fanno di CoJ qualcosa di più complesso. La necessità di prendere confidenza con i comandi (nel nostro caso di reimpostarli per rendere le varie funzioni più raggiungibili da tastiera) deriva dalla natura di alcune tranche delle missioni che vengono proposte.

sebbene l'impostazione di gioco e l'interfaccia si ispirino a piene mani al più classico degli FPS, capiamo ben presto che vi sono parecchie contaminazioni che fanno di CoJ qualcosa di più complesso

First person stealth western adventure?

E' fondamentale sapersi districare fra stretti passaggi o prendere con accuratezza le misure per fare precisi salti da una piattaforma pericolante ad un'altra. Elementi di gioco più consoni ad un action adventure che ad un FPS, ma questo è quanto ed una volta presa confidenza con i comandi le cose cominciano a fluire senza particolari complicazioni. L'interazione con l'ambiente circostante si appoggia su un motore fisico robusto, in grado di offrire una buona resa del comportamento dei corpi presenti in gioco. Alcuni degli enigmi proposti si basano proprio sulla giusta interpretazione delle azioni compiute spostando gli oggetti. Un'asse di legno posta a mo' di altalena su di una trave sospesa necessiterà di un giusto carico per rimanere in posizione orizzontale e mantenere contemporaneamente il nostro peso durante il passaggio.

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L'arte del silenzio

Durante le prime sparatorie nelle quali, volenti o nolenti, si finisce per essere coinvolti, scopriamo altre peculiarità del gioco. Un indicatore colorato posto al centro dello schermo appare e scompare indicandoci direzione e vicinanza dei colpi, simulando in maniera più accurata i sensi del protagonista. Scopriamo anche che CoJ non vuole proporci sparatorie all'ultimo sangue, nonostante il ben nutrito esercito di nemici sempre pronti a darci la caccia per un motivo o per un altro. La componente Stealth si fa ben presto sentire, ed è facile imparare che per non soccombere bisogna prima di tutto imparare a nascondersi, nel tentativo di colpire nemici isolati e colti alla sprovvista. Un calcio ben assestato o un pugno dato di soppiatto può mettere in knock out un avversario più di un colpo di pistola non sparato a regola d'arte.

la componente Stealth si fa ben presto sentire, ed è facile imparare che per non soccombere bisogna prima di tutto imparare a nascondersi, nel tentativo di colpire nemici isolati e colti alla sprovvista

Il suono dei nostri passi e quello dei nostri spari non fanno altro che attirare l'attenzione del nemico e portarci in un mare di guai. Potendo raccogliere gli oggetti sparsi per la mappa è possibile trasformare una cassa di legno in un'arma capace di travolgere e stordire, un sasso in un letale spaccateste e una lampada ad olio in una granata incendiaria, ottima per snidare i nemici nascosti. Per rafforzare ancora di più il realismo le armi sono state rese usurabili: specie se usate di continuo posso subire danni per effetto del surriscaldamento e lasciare il giocatore senza difese nel bel mezzo di una sparatoria.

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Bullet time? Concentrazione!

Chi fra voi lettori ricorda Max Payne (suvvia non è poi passato così tanto tempo...) non potrà aver dimenticato con facilità l'effetto “bullet time”, a sua volta ispirato alle azioni in slow motion del film Matrix. Questa funzione permetteva di usufruire, in particolari circostanze, di una speciale modalità in cui il tempo veniva rallentato permettendo però al giocatore di muovere il mirino e sparare in tempo reale, con l'effetto di centrare i nemici prima che essi potessero fare fuoco. Call of Juarez rispolvera a modo suo questo concetto fornendo la modalità di concentrazione. Il protagonista può avvalersi di questa modalità ogni qualvolta estrae dalla fondina le proprie armi. All'improvviso il tempo si cristallizza, la visuale si sfoca ed i mirini, scomparsi all'istante appaiono lentamente a bordo schermo; mentre questi si avvicinano lentamente al centro abbiamo il tempo di far sì che la loro posizione incroci la traiettoria del nemico e fare fuoco, con un vantaggio temporale enorme.
Fra le armi che avremo a nostra disposizione figurano anche archi indiani e la frusta con la quale Billy può colpire i nemici, spostare oggetti a distanza e aggrapparsi a speroni e rami utilizzando poi la stringa di cuoio come liana sulla quale dondolarsi.
I controlli sono estremamente intuitivi, con il tasto destro del mouse attiviamo l'oggetto o l'arma posto nella mano destra, la stessa cosa vale per il tasto sinistro. Attraverso il tasto adibito ad attivare la cosiddetta “concentrazione” scopriamo un'altra caratteristica del gioco. E' possibile infatti zoomare su un obiettivo per avere una maggior precisione di tiro. In questo caso la visuale sarà perfettamente a fuoco sull'oggetto sotto tiro, lasciando sfocato tutto il resto del campo visivo, esattamente come avviene in realtà quando si cerca di fare centro chiudendo un occhio e concentrandosi sul bersaglio scelto.
La qualità della renderizzazione dei personaggi e la fattura delle texture utilizzate (notevoli quelle dei volti dei personaggi) trovano piena realizzazione nel motore grafico impiegato in CoJ. L'acqua e le relative trasparenze sono gestite in modo eccellente, così come le fiamme, che possono essere appiccate dal giocatore ed alimentate con il combustibile delle lampade.

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Commento finale

E' doveroso spendere le ultime parole nel tentativo di formulare un commento che possa inquadrare bene il prodotto che abbiamo analizzato. Fra i principali difetti che abbiamo riscontrato c'è da ricordare il sistema di controllo, non sempre preciso e difficile da gestire in soggettiva. Il motore fisico, comunque ben impiegato, lascia un po' perplessi nella gestione della caduta dei “gravi complessi”; una cassa abbandonata o lanciata sopra altre casse fatica a comportarsi in maniera del tutto naturale, rotolando su se stessa fino a quando non raggiunge uno stato di quiete ed una posizione fissa. Inoltre il controllo degli oggetti raccolti durante i movimenti non è dei più stabili. Insomma, nel passato recente dei videogiochi abbiamo forse avuto esempi più brillanti di gestione della fisica.
Ciononostante non ci sentiamo di abbattere un gioco che presenta comunque diversi punti su cui si può costruire un'ottima esperienza di gioco. La capacità di fondere lo stile dell'FPS e dello Stealth raggiunge la propria pienezza nella scelta dell'ambientazione western. Il realismo imbriglia la solita spacconeria degli FPS costringendoci allo stealth più per motivi di trama che di gioco vero e proprio. Quei tanti elementi tipici dell'immaginario del vecchio west, donano l'atmosfera giusta ad un'ambientazione ben realizzata anche dal punto di vista grafico. Tanti, tantissimi sono gli oggetti con cui poter interagire (spettacolare la possibilità di dar fuoco ai quadri appesi al muro e di lanciali addosso ai nemici). La realizzazione degli elementi naturali, con un occhio di riguardo per l'erba, realizzata in maniera magistrale, chiudono l'elenco delle amenità presenti. Ma che dire della giocabilità? Fatta eccezione per le iniziali difficoltà legate ai controlli tutto procede liscio, persino nella gestione dei nascondigli (forse uno degli aspetti più complicati del gioco, per quanto sia ricorrente nell'economia delle missioni affidateci). La commistione di generi e la sinergia dei tanti spunti raccolti qua e là fra i vari titoli degli ultimi anni non farà di certo di CoJ un campione di originalità, ma di certo possiamo affermare di trovarci di fronte ad un prodotto divertente ed avvolgente, che merita per questo una promozione piena specie alla luce del suo prezzo di vendita fortemente concorrenziale.

Pro

  • Il fascino del west è un'ottima leva
  • Realizzazione grafica di tutto rispetto
  • Il gioco è vario e mai monotono
Contro
  • L'utilizzo del motore fisico a volte rema contro i suoi stessi intenti realistici
  • Controlli non sempre intuitivi

Finalmente Call of Juarez

Già da mesi i frequenti rumors su Call of Juarez hanno diviso la critica e gli appassionati. In genere quando si presentano spaccature così profonde fra le opinioni degli osservatori ci si deve preparare a qualcosa dalle vaste proporzioni, la fregatura è che non si sa mai se in positivo o in negativo. Fino al giorno in cui non hai l'opportunità di provare il gioco completo, e di farti una tua idea personale.
Nel tentativo di analizzare CoJ abbiamo tenuto conto dei numerosi aspetti che questo titolo va a toccare puntando ad un solo obiettivo, capire se e quanto questo gioco possa far breccia nel cuore dei giocatori, carpendo le possibilità effettive di trovarci di fronte ad un nascituro best seller.
Per chi si fosse sintonizzato solo ora vale la pena di aprire l'articolo con un breve cappello introduttivo per inquadrar quanto meglio il titolo. CoJ si propone al pubblico come un adventure game in prima persona con ambientazione western. Gli elementi preponderanti del gioco riportano alla mente gli FPS e gli stealth game. Ciò nonostante, sia forse per l'ambientazione scelta, che è di sicuro particolare, sia per la volontà degli sviluppatori di attenersi ad uno stile realistico, o forse solo per rendere il titolo un po' diverso dai parenti più stretti, CoJ non si presenta come un classico sparatutto, ma come una rivisitazione del genere che preferisce la ponderazione all'avventatezza nelle azioni.