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Chants of Sennaar, la recensione di un gioco basato su intrighi linguistici e diversità tra culture

La recensione di Chants of Sennaar parla di un prodotto eccezionale dal punto di vista artistico, incentrato su enigmi che mettono in gioco le capacità di deduzione.

RECENSIONE di Giulia Martino   —   07/09/2023
Chants of Sennaar, la recensione di un gioco basato su intrighi linguistici e diversità tra culture
Chants of Sennaar
Chants of Sennaar
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Uomo, fedele, guerriero, Dio. Le carte sul tavolo sono quattro. Un uomo, seduto di fronte a noi, le mescola e le mette a faccia in giù. Pesco la prima: guerriero. Lui pesca la seconda: Dio. E lui guadagna un punto. Perché? Le regole non vengono spiegate, ma dopo qualche turno di confusione capisco: tutto sta nel rapporto gerarchico tra gli elementi del gioco. L'uomo vale meno del fedele, che vale meno del guerriero, che a sua volta vale meno di Dio. Lo scriveva Ignazio Silone nel suo romanzo Fontamara, descrivendo la vita misera dei contadini abruzzesi, che valgono meno dei cani del principe, che valgono meno delle guardie del principe, che valgono meno del principe di Torlonia, mentre "in capo a tutti c'è Dio, padrone del cielo. [...] E si può dire ch'è finito".

Chants of Sennaar anima un mondo fatto di cinque lingue parlate da popoli che non riescono a comprendersi fra loro. C'è una lunga e intricata storia da disvelare nell'arco delle circa dieci ore necessarie a completare l'avventura del misterioso viaggiatore, chiamato a riconnettere fra loro cose, avvenimenti e soprattutto persone. Affinché a dominare non siano più i rapporti di potere, ma il dialogo e la comprensione reciproci. La lingua diventa veicolo narrativo e anche principale strumento nel gameplay di Chants of Sennaar, in una sorta di mistero investigativo in cui il corpo da analizzare per risolvere l'enigma è fatto di glifi, simboli, differenti strutture sintattiche.

Vi raccontiamo di questo straordinario viaggio ispirato alla leggenda della Torre di Babele nella nostra recensione di Chants of Sennaar.

Il mistero della Torre

L'uomo è inferiore al fedele, che è inferiore al guerriero, che è inferiore a Dio: comprendere le relazioni tra le categorie presenti in Chants of Sennaar è essenziale per proseguire nell'avventura e svelarne i misteri
L'uomo è inferiore al fedele, che è inferiore al guerriero, che è inferiore a Dio: comprendere le relazioni tra le categorie presenti in Chants of Sennaar è essenziale per proseguire nell'avventura e svelarne i misteri

I popoli della Torre sono divisi e apparentemente condannati all'incomprensione: ognuno dei loro linguaggi è differente, rendendo impossibile qualsiasi tipo di dialogo. Ci sono i fedeli, con le linee morbide dei loro glifi; abbiamo poi i guerrieri, che impiegano simboli dalle linee nette e brutali, taglienti come e più di una spada. In tutto questo caos di incomunicabilità piomba un anonimo viaggiatore, curvo e dimesso nell'aspetto, ma guidato da un grande ingegno e da uno strumento apparentemente umile, in realtà potentissimo: un taccuino.

Le annotazioni ci porteranno ad alzare il sipario sui misteri dei miti delle civiltà della Torre, scoprendo le ragioni delle loro divisioni e attriti, nel tentativo di riconnettere ciò che un tempo era unito. Su tutto troneggia il potere sovrano della parola, che può essere portatrice di sopraffazione, amore, credenze, dicerie. Al protagonista sta il compito di ricondurre il tutto a unità, di tradurre e, quindi, consentire un dialogo tra i popoli della Torre, anche in maniera simbolica: nel prosieguo dell'avventura, ci sarà sempre più spesso richiesto di mettere in parallelo i glifi delle varie lingue, scoprendo similitudini e differenze e indagando le ragioni per cui si sono sviluppate.

Il taccuino è lo strumento principale del protagonista di Chants of Sennaar: esattamente come in Return of the Obra Dinn, dovremo formulare ipotesi e le vedremo corroborate quando raggiungeremo un certo numero di glifi azzeccati
Il taccuino è lo strumento principale del protagonista di Chants of Sennaar: esattamente come in Return of the Obra Dinn, dovremo formulare ipotesi e le vedremo corroborate quando raggiungeremo un certo numero di glifi azzeccati

Perché in Chants of Sennaar c'è sempre un motivo, e si è chiamati a indagare il filo rosso che connette tra loro significato e significante, forma e contenuto. Il primo linguaggio che incontriamo è emblematico nel richiederci, innanzitutto, disponibilità a mettere in gioco il nostro spirito di osservazione: una linea verticale che termina con una lineetta corta e perpendicolare alla prima indica una persona, mentre la stessa linea, se coricata e sormontata da un cerchio, indica un defunto. Il senso di scoperta che consegue a ogni epifania linguistica, piccola o grande, è la gioia più grande di questa avventura tortuosa, talvolta complessa, ma sempre profonda e pronta a regalare sorprese inattese.

Annotazioni e connessioni in Chants of Sennaar

Ripercorrere la nostra strada all'indietro ci consentirà di leggere iscrizioni che precedentemente non riuscivamo a tradurre: il percorso di Chants of Sennaar guarda sia avanti sia indietro, e il backtracking è spesso necessario per proseguire
Ripercorrere la nostra strada all'indietro ci consentirà di leggere iscrizioni che precedentemente non riuscivamo a tradurre: il percorso di Chants of Sennaar guarda sia avanti sia indietro, e il backtracking è spesso necessario per proseguire

Per rendere possibile questo complesso lavoro d'indagine, Rundisc guarda a uno dei migliori videogiochi d'indagine di tutti i tempi: stiamo parlando di Return of the Obra Dinn. Se nell'avventura di Lucas Pope il quaderno dell'anonimo investigatore assicurativo dell'ufficio londinese della Compagnia delle Indie Orientali "bloccava" le conclusioni corrette sull'identità e le cause della morte dei passeggeri quando raggiunte in un determinato numero, nel caso di Chants of Sennaar l'associazione corretta tra le immagini e i glifi di due facciate del taccuino del viaggiatore porterà alla cristallizzazione del lavoro svolto, proponendo la traduzione corretta dei simboli analizzati.

Talvolta è possibile forzare le cose - questo poteva accadere anche in Return of the Obra Dinn - ma ciò non comporta una squalificazione del sistema di base, capace di stimolare il giocatore e di spingerlo a formulare ipotesi, che possono essere annotate in uno spazio apposito dedicato a ciascuno dei glifi scoperti. Proseguendo nell'avventura, come si accennava poc'anzi, ci verrà richiesto anche di raffrontare i simboli dei vari idiomi presenti, rintracciando similitudini e differenze. In fondo, gli enigmi di Chants of Sennaar sono finalizzati proprio ad approfondire le nostre conoscenze linguistiche e a mettere alla prova i nostri processi deduttivi: aprendo e chiudendo una porta, ad esempio, e guardando i glifi presenti nelle vicinanze, si potrà formulare un'ipotesi su quale voglia dire "chiudere" e quale "aprire".

Quanto siano intriganti questi misteri linguistici lo aveva già dimostrato qualche anno fa l'ottimo Heaven's Vault, videogioco impressionante per la qualità delle strutture alla base della lingua morta che la protagonista Aliya Elasra è chiamata a decifrare. Nel caso di Chants of Sennaar si avverte una minore libertà rispetto all'avventura spaziale dell'archeologa di Heaven's Vault, e talvolta avremmo sentito la necessità di una vita di fuga, di una mappa per orientarci nei corridoi di questo dedalo, o magari di qualche suggerimento in taluni momenti davvero criptici. A nostro avviso, il massiccio backtracking richiesto in alcune sezioni risulta funzionale rispetto a un'esigenza sentita dagli sviluppatori: quella di far percepire al giocatore un senso di crescita e progresso, veicolato attraverso l'analisi di frasi viste e non tradotte in passato, ma perfettamente analizzabili una volta effettuato un certo progresso in quella che è, a tutti gli effetti, una vera e propria indagine all'interno della misteriosa Torre. Meno stimolanti (e, a nostro avviso, quasi del tutto superflue nel tessuto ludico dell'opera) le sezioni stealth, che spesso ci siamo trovati a ripetere più e più volte per banali errori di posizionamento.

Tra Moebius e Sable

La bellezza degli scorsi di Chants of Sennaar lascia senza fiato. Sebbene l'ispirazione al fumettista francese Moebius sia ben visibile, Rundisc ha creato un'opera distintiva e piena di carattere proprio
La bellezza degli scorsi di Chants of Sennaar lascia senza fiato. Sebbene l'ispirazione al fumettista francese Moebius sia ben visibile, Rundisc ha creato un'opera distintiva e piena di carattere proprio

Uno dei principali punti di forza di Chants of Sennaar sta senz'altro nel suo comparto artistico. La produzione, saldamente ancorata agli stilemi estetici, alle linee pulitissime e ai colori brillanti del grande fumettista francese Jean Giraud (in arte Moebius), caratterizza in maniera mirabile la Torre e i popoli che la abitano, proponendo suggestioni radicate nel Medioevo europeo, nel Medio Oriente e in altre culture ancora. L'arte di Moebius aveva fatto da spunto anche per un altro videogioco uscito in questi anni: si tratta di Sable, in un certo senso complementare a Chants of Sennaar sotto il profilo visivo.

Il tutto è completato dalle musiche di Thomas Brunet, sempre adeguate al mutevole contesto dei vari livelli della Torre e delle culture che li abitano. Eccellente la traduzione in lingua italiana, capace di rendere evidente il progresso del protagonista dalla formulazione di ipotesi di lavoro alla conferma delle sue teoriche linguistiche, con un cambiamento nella resa delle frasi lette e ascoltate a seconda che il significato dei glifi sia stato o meno già confermato.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Prezzo 19.99 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (14)
8.2
Il tuo voto

Chants of Sennaar è una produzione originale e piena di ottime idee, artisticamente validissima e solida nel suo gameplay. Al netto di alcune sezioni forse eccessivamente criptiche e di un senso di spaesamento talvolta molto forte, specialmente quando ci si è un po' allontanati dalla base della Torre, Rundisc ha creato un'opera dai tratti fortemente distintivi e ben caratterizzati, con un importante messaggio di fondo: l'edificio del linguaggio è eretto sulle mutevoli fondamenta dell'umano e accedere alle sue profondità e ai suoi misteri è essenziale per raccontare storie, scoprire verità, ma anche manipolare e sopraffare i membri delle nostre comunità. Questa ambiguità di fondo è il cuore pulsante di Chants of Sennaar.

PRO

  • Visivamente meraviglioso
  • La storia si disvela in maniera davvero accattivante
  • Le lingue sono costruite in maniera convincente
  • Il sistema del taccuino è funzionale alla natura dell'indagine e ben implementato

CONTRO

  • Le sezioni stealth sarebbero tranquillamente eliminabili senza pregiudicare l'opera
  • A volte ci si sente un po' troppo persi