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Clid the Snail, la recensione tra laser ed escargot

La recensione di Clid the Snail, un twin stick shooter dall'atmosfera unica, ma privo di mordente, pieno di laser ed escargot

RECENSIONE di Tommaso Valentini   —   07/09/2021
Clid the Snail
Clid the Snail
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Quando ci sono studi indipendenti che desiderano cimentarsi nel genere degli twin stick shooter sentiamo sempre un pochino di gioia dentro al cuore. È un genere tutto sommato semplice da sviluppare, le meccaniche di base sono lineari e anche con mezzi modesti possono venire fuori titoli capaci di divertire e intrattenere per qualche ora, il giusto compromesso per soddisfare gli amanti di queste produzioni. Quando però il mondo del gaming tutto si muove a ritmi folli è bene considerare cosa il mercato propone e a quale livello qualitativo sono arrivati i propri concorrenti, soprattutto se su piattaforme Microsoft titoli come The Ascent vengono distribuiti in abbonamenti dal costo irrisorio.

Gli sviluppatori di Weird Beluga alla loro prima esperienza, tuttavia, avevano una visione piuttosto chiara del prodotto e volevano arrivare al pubblico con qualcosa di diverso dal solito, con un gioco che mettesse da parte i ritmi a volte esagerati del genere per tornare a una cadenza di più lenta e ragionata, fatta di ambientazioni ispirate, ma anche di laser e personaggi curiosi tanto quanto interessanti.

Ci siamo avvicinati alla recensione di Clid the Snail dopo la prova di quest'estate con il rammarico purtroppo di aver trovato ancora più difetti. Occasione sprecata?

Una lumaca a farci compagnia

I boss sono una vera spina nel fianco, tanto da diventare spesso frustranti
I boss sono una vera spina nel fianco, tanto da diventare spesso frustranti

Clid è una lumaca, come potreste facilmente intuire dal titolo a dirla tutta, che non ama particolarmente la vita agiata e tranquilla dei suoi simili, motivo per cui ben presto viene mandato in esilio. Fortunatamente, Weird Beluga ha deciso di donare a Clid due gambe e rendere antropomorfe tutte le creature di questo mondo immaginario, rimuovendo così anche quel fastidioso problema della scia bavosa che avrebbe contraddistinto i nostri amici gasteropodi. Il risultato è qualcosa di unico, come detto nell'incipit, con una storia e una trama stimolanti e, senza dubbio, fiore all'occhiello dell'intera produzione nonostante le banali premesse iniziali. L'universo in cui ci troviamo è affascinante, ben congegnato e ricco di dettagli capaci di raccontare un sottotesto unico, mostrando al giocatore elementi estranei al mondo delle lumache e riportando velocemente la visione generale dei nostri problemi in un'altra dimensione.

Un fiammifero incastrato nel terreno da usare come una torcia o un accendino posto come ostacolo insormontabile sono solo due piccoli esempi, ma che ben fanno comprendere la portata delle nostre gesta, immense nel mondo di Clid, ma insignificanti se valutate con il peso della nostra dimensione.

Come tutti gli eroi che si rispettino ci troveremo insomma a dover combattere contro una minaccia gargantuesca, capace di mettere in ginocchio non solo i nostri compagni di viaggio ma anche tutte le altre razze che incontreremo sul nostro cammino, un'avventura raccontata con cura generale e in grado di far calare nella parte il giocatore, unico vero obiettivo centrato della produzione visto che da qui in avanti le cose iniziano ad andare a rotoli.

Il ritmo e l'evoluzione dei livelli sono pensati per dare al giocatore il tempo di mirare e respingere nemici piuttosto pericolosi, capaci con un colpo di sottrarre gran parte dell'energia vitale di Clid. Potremmo dire che Clid the Snail è il Dark Souls dei Twin Stick Shooter, abusando di un meme ormai poco originale, ma la verità è che in più di una volta le situazioni ci hanno ricordato i combattimenti da trial and error propri della serie firmata From Software. La cosa però non è sempre un bene, dato che il livello di difficoltà tende a impennarsi spesso in maniera improvvisa, con sezioni lunghe e ripetitive contro le quali il giocatore rischia di schiantarsi brutalmente, dovendo per forza di cose ricominciare dal checkpoint più vicino provando frustrazione, più che di voglia di rivalsa e vendetta. Il tutto a causa di un gameplay lento e un sistema di mira, seppur estremamente semplice, che lascia troppo spazio all'imprecisione e al pressapochismo, combinazione letale per un gioco come questo.

Non aiutano purtroppo nemmeno i costanti e continui rallentamenti su PlayStation 4, piattaforma che abbiamo utilizzato per recensire il gioco, così come una visuale poco nitida e pulita dell'ambientazione, che finisce con l'impastare tutto ciò che accade a schermo. Cozzano i laser viola con i colori cupi che circondano Clid nella sua avventura e anche gli altri effetti non sono propriamente degni di nota per un risultato finale che mette in mostra il livello di inesperienza e le poche forze del team in oggetto.

Un armamentario da sbloccare

Enigmi ambientali, oltre che sparatorie per un litmo lento e ragionato.
Enigmi ambientali, oltre che sparatorie per un litmo lento e ragionato.

L'arma principale di Clid può sparare a raffica ed è dotata di un fuoco secondario con il quale emettere un impulso caricato, sufficiente la maggior parte delle volte per far saltare in aria i vari nemici in una strabordante esplosione di interiora. Nonostante con il passare del tempo e il progredire l'avventura si sblocchino altre bocche da fuoco come gatling e lanciafiamme, il tutto avviene in maniera davvero troppo lenta e con il costante peso delle munizioni contate per tutte le armi secondarie, situazione che porta il giocatore a non cambiare mai arma per non sprecare i pochi proiettili a disposizione, portandolo a non usarle praticamente mai. Un peccato quindi che la varietà rimanga una chimera, laddove i giocatori preferiranno rimanere fedeli a un'arma dai colpi infiniti piuttosto che trovarsi a secco di munizioni sul più bello e restare circondati, o peggio incastrati, dai nemici che li caricheranno a testa bassa.

L'alto livello di difficoltà mal si sposa anche con gli stravaganti boss di fine livello, sicuramente degli ossi molto duri per il giocatore medio, facendo correre il rischio di un precoce abbandono dell'avventura proprio a causa di quel sentimento di frustrazione già accennato in precedenza. Clid potrebbe sorprendervi con i suoi gusci potenziati capaci di creare scudi o lanciare stalattiti di ghiaccio ma sono meccaniche nascoste ed estremamente rade, che non riescono mai a diventare parte integrante del gameplay come avremmo voluto. Ci si ritrova così per le mani un gameplay basilare mentre si avanza in livelli lineari spremendosi le meningi per superare i puzzle ambientali, con la costante sensazione di avere tra le mani un gioco che poteva fare molto di più con poco sforzo extra ma che mai riesce a decollare nonostante le buone idee messe sul piatto.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Multiplayer.it
5.5
Lettori (5)
6.5
Il tuo voto

Clid the Snail è un titolo che avremmo voluto amare con tutto il cuore. I personaggi ci hanno conquistato così come l'ambientazione ed il mondo di gioco, un universo da storia fantastica con tantissimi punti di forza, trascinato nell'abisso però da decisioni di design mirate ad evitare in tutti i modi che il giocatore si diverta. Male il bilanciamento dei danni delle armi, il sistema di mira e anche le performance su Playstation 4, pilastri che vanificano le buone idee e l'eccellente colonna sonora, seppur spesso fuori tema. Il titolo potrebbe essere salvato in futuro da qualche patch importante, ma, per il momento, non riusciamo proprio a consigliarvelo.

PRO

  • Mondo di gioco intrigante
  • Idee potenzialmente divertenti

CONTRO

  • Performance disastrose su PlayStation 4
  • Picchi di difficoltà repentini
  • Alcune scelte di design inspiegabili