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Cyberpunk 2077, recensione su PS4: grosso guaio sulla old gen

Cyberpunk 2077 è un ottimo gioco su PC ma zoppica per quanto riguarda le versioni PS4: l'analisi nella nostra recensione

RECENSIONE di Alessandra Borgonovo   —   15/12/2020
Cyberpunk 2077
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Cyberpunk 2077 è stato, senza alcuna sorpresa, uno dei giochi più attesi del 2020. Nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di recensire la versione PC che, forte di hardware di ultima generazione, si è mostrata con una veste tecnica / visiva di grande impatto. Purtroppo la stessa cosa non si può dire per quella console che, come vedremo nella recensione di Cyberpunk 2077 in versione PS4, si è presentata ai cancelletti di partenza in maniera disastrosa. Non ci sono davvero altre parole per descrivere un'esperienza al limite dell'ingiocabile sulle console base e parecchio al di sotto delle promesse per quanto riguarda le mid gen (abbiamo testato il gioco sia su PS4 sia su PS4 Pro).

CD Projekt ha già confermato che anche queste versioni "old gen" verranno supportate e migliorate nel tempo, noi ovviamente non mancheremo di seguire questi sviluppi; resta però innegabile che al momento si tratti di un prodotto ben sotto le nostre aspettative.

Un catastrofe tecnica

La recensione su PC ha messo in luce i tanti pregi e i minori difetti, IA deficitaria a parte, di un gioco sviluppato tenendo questa piattaforma come riferimento principale. Qui ci occuperemo invece della versione PS4 e PS4 Pro di Cyberpunk 2077, che come potete immaginare o avete sperimentato di persona è qualcosa del tutto differente, e non in chiave positiva: non riesce a raggiungere neppure lo standard più basso di qualità tecnica che ci si dovrebbe aspettare anche quando si gioca su un hardware con i suoi anni sulle spalle. Funziona tanto male da rendere la guida, il combattimento e ciò che altrimenti sarebbe un ottimo gioco difficile da guardare: non è un'esagerazione parlare di frame rate così instabile da lasciare l'impressione di osservare un video in buffering continuo.

Con la patch 1.0.2 il calo arrivava persino ai 10fps e sebbene la seguente 1.0.4 sembrava avesse aggiustato le cose, quel poco di differenza viene comunque messo in secondo piano dai crash e dai bug che inficiano l'esperienza al punto da costringere a ricaricare di frequente la partita, quando non addirittura a spegnere il gioco nella speranza che si risolvano. Un tentativo non è un atto, si dice, e ora come ora le pezze messe da CD Projekt Red non riflettono nemmeno questo sforzo. PS4 base non è in nessun modo in grado di mantenere la stabilità del frame rate, che sì migliora sulla versione Pro ma fa comunque dei passi indietro notevoli durante la guida, nell'open world e negli scontri a fuoco concitati. Su PS4 base c'è un ritardo tale nelle azioni che i nemici reagiscono ai nostri colpi dopo qualche secondo, rendendo impossibile determinare l'andamento di una sparatoria o anche soltanto di gestirla al meglio.

Cyberpunk 2077 16

In merito alla risoluzione, l'abbiamo discusso nell'articolo riguardante l'analisi tecnica, abbiamo 900p dinamici su base, che si attestano spesso sui 720p, e 1188p dinamici come al solito più tendenti a un abbassamento sui 972p. Nonostante questo, allo stato attuale delle cose ci troviamo sempre di fronte a un calo di performance e pur avendo vagamente aggiustato la stabilità con la patch 1.0.4, il prezzo è stato un prolungato tempo di caricamento delle texture: all'atto pratico, si vedono molti personaggi dai volti poligonali come nel miglior Picasso in tre dimensioni. Può tuttavia andare peggio, poiché in alcuni casi gli NPC sono destinati a restare nel loro bozzolo geometrico e le texture ambientali non appariranno nemmeno disattivando gli effetti come grana pellicola e motion blur.

Siamo solo di fronte a una parte, seppur importante, dei problemi di Cyberpunk 2077 su PS4. Un paio di paragrafi più su abbiamo citato i bug e come la loro presenza arrivi anche a martoriare l'esperienza di gioco già funestata da tutto il resto: potete aspettarvi di tutto, da quelli comprensibili e in un certo senso divertenti come armi e telefoni che galleggiano nell'aria o personaggi che camminano nel vuoto con tutta la nonchalance del mondo, ad altri decisamente più fastidiosi che vanno spesso in contrasto con la vostra progressione. Parliamo di personaggi fondamentali per proseguire con una missione - sì, anche principale - di cui però non si trova traccia, azioni rese impossibili perché l'arma selezionata non viene mostrata nonostante si vedano le mani di V nell'atto di impugnarla. Comandi come il ripararsi all'interno dell'auto durante uno scontro a fuoco che non funzionano e ci rendono una perfetta spugna per chiunque voglia fare un po' di tiro al bersaglio. E ancora, personaggi che giocano a nascondino con le collisioni, incastrandosi da qualche parte per non uscirne più e ostacolarci ancora una volta nei nostri intenti. Vestiti invisibili tanto quanto le armi, che non vengono visualizzati addosso a V sebbene nel menu degli equipaggiamenti siano considerati. Per non parlare dei fastidiosi pop up che no, la patch 1.0.4 non corregge affatto.

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Non sarà necessario avanzare molto per vedere Cyberpunk 2077 nella sua vera luce. O meglio, per notare tutte quelle ombre che sono state nascoste nella campagna di marketing: fin dai primi passi in quella che dovrebbe essere la città del futuro, videoludicamente parlando, Night City si presenta con una scarsa densità di traffico e popolazione. Se su PC avete avuto la sensazione di una metropoli non vuota ma comunque meno affollata di quanto avreste potuto aspettarvi, uno sguardo alla versione console vi farà tenere le vostre osservazioni per voi. Oltre a essere un'evidenza di per sé, si nota anche dai mezzi usati per non appesantire le prestazioni, andando a minare l'immersione.

Al di là del rimuovere gli effetti delle esplosioni, delle armi o anche solo il fumo, è evidente la moltiplicazione eccessiva dei pochi passanti per evitare più possibile di mostrare troppi modelli diversi. Prendiamo l'esempio dei night club, luoghi per eccellenza piuttosto affollati fra stripper e pubblico: in questo caso sono a stento riempiti da qualche personaggio, che dà l'idea di essere lì giusto per fare da decorazione. In tal senso, Night City ha una fortissima battuta d'arresto nella sua capacità di immergere il giocatore, che avrà un senso di scollamento in non poche occasioni. Cyberpunk 2077 non è solo grafica, siamo d'accordo, ma grandissima parte del suo divertimento deriva dalla sua atmosfera e attenzione ai dettagli che merita di essere mostrata per omaggiare Night City e le avventure che ivi si possono sperimentare.

Se è possibile passar sopra a qualche rozzeria visiva in virtù del fatto che comunque sta girando su una console vecchia come PS4 base (un po' meno giustificata è la versione Pro) e non è nemmeno da pensare di avere la medesima qualità che su PC, non possiamo invece farlo per tutti i problemi tecnici che affliggono il gioco. Detto in modo più sintetico, avremmo accettato di giocarlo a un livello di dettaglio basso se le prestazioni si fossero dimostrate stabili: così non è e non si può far altro che riportarne le mancanze. Cyberpunk 2077 su PS4 è rotto.

Gameplay e narrazione

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A questi due aspetti dedicheremo un po' meno spazio perché è già stato tutto espresso nella recensione su PC. Cyberpunk 2077 è un gioco mastodontico, in termini di spazi e attività, e la sua Night City è il crogiolo per eccellenza con tutte le sue influenze nel design prese tanto dall'Occidente quanto dall'Oriente nella creazione di una città distopica. Vorremmo dire viva ma non sarebbe poi del tutto esatto, vista la bassa densità di NPC, tuttavia non si può negare come soprattutto di notte sia un potenziale spettacolo per gli occhi con tutte quelle luci al neon che sembrano voler mostrare il vero volto della città, quello che durante il giorno viene celato. Le attività da fare sono tante quanti i modi per approcciarle e il nostro o la nostra V sono l'estensione di noi stessi, sebbene non come ci saremmo aspettati dalle premesse portate avanti in questi anni: non ci troviamo di fronte a un personaggio vuoto da riempire, bensì a uno già caratterialmente formato, la cui strada è abbastanza influenzata dallo stile di vita che decidiamo all'inizio ma che di fondo si percepisce come un Geralt del futuro. Ovvero, appunto, un protagonista con un proprio carattere e una sua personalità che potremo far oscillare tra i due poli del bianco e del nero. Da un lato, questo va a favore del doppiaggio, cosa molto rara per un GdR in prima persona, dall'altro presenta un personaggio già piuttosto instradato il cui futuro viene lasciato nelle nostre mani.

Sotto il profilo narrativo, CD Projekt Red ha imbastito una trama memorabile e dimostrato di avere a cuore i personaggi realizzati da Pondsmith, facendo di Cyberpunk 2077 la naturale estensione del gioco di ruolo cartaceo. La missione principale è curata nel minimo dettaglio, così come molte delle secondarie, tuttavia non abbiamo potuto fare a meno di notare una macchia importante che va a sporcare questo aspetto in generale, ovvero la gestione della narrativa: manca, in parole povere, un livello di adattabilità in base alle nostre azioni. Prendendo l'esempio di Red Dead Redemption 2, nel corso del gioco ci troviamo di fronte a potenziali linee di dialogo in relazione a quanto abbiamo fatto prima di affrontare una determinata missione. Le variabili non sono molte, certo non sarebbe possibile tenere conto di ogni possibile sfumature, ma vanno comunque a modificarne l'andamento tenendo conto delle azioni precedenti. Il gioco si ricorda cos'abbiamo fatto nel mondo, facendoci sentire parte dello stesso.

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Cosa che in Cyberpunk 2077 non succede, anzi, si rema in direzione contraria in modo abbastanza brutale: certi personaggi si comportano dando per scontato che determinate missioni o azioni siano già state fatte, quando in realtà non è così, e questo crea un fortissimo senso di scollamento con la narrazione. Priva il giocatore di un'immersione che è tutto, per un titolo di questa portata, ed è un passo falso dovuto sia dalla volontà di mettere troppa roba per riuscire a gestirla a dovere, sia dal fatto di rendere accessibili fin da subito missioni che a rigor di logica dovrebbero essere sbloccate a mano a mano.

In merito a ciò che attivamente si può fare, siano missioni secondarie, eventi occasionali, ricerca del perfetto equipaggiamento, scontri a fuoco perché sì, personalizzazione di V tramite innesti, tutto viene in qualche modo ostacolato dalla qualità dell'intelligenza artificiale che balla tra il fin troppo onnisciente e la letargia: in alcuni casi gli NPC sanno perfettamente dove ci troviamo pur senza avere modo di capirlo, mentre in altri si rivelano fin troppo ciechi e sordi. Si passa dalla capacità di rilevare il giocatore quando sarebbe teoricamente invisibile o alla totale impassibilità nonostante sia appena stato ucciso un compagno a due metri di distanza. La situazione non migliora durante le fasi di combattimento, che potrebbe persino rivelarsi comica se non fosse così tanto fastidiosa: non sono mancate le volte in cui l'IA è crashata e i nemici rimanevano fermi a dispetto dei proiettili che li investivano, oppure una situazione in cui un intero gruppo di cinque o sei si accalca nel corridoio senza varcare la soglia che li separa dal giocatore. Situazioni tragicomiche che, di nuovo, minano l'immersione soprattutto nel momento in cui si verificano contro i boss, che di punto in bianco si trasformano in amebe passive pronte ad accogliere senza batter ciglio qualsiasi colpo a loro diretto.

Cyberpunk 2077

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Multiplayer.it
9.4
Lettori (849)
7.8
Il tuo voto

Insomma, Cyberpunk 2077 è un gioco che ha tanto, tantissimo da offrire ed è difficile resistere al suo richiamo una volta trascinati nel turbinante vortice di colori e sensazioni regalate da Night City; questo pur tenendo in considerazione un'intelligenza artificiale deficitaria e un certo scollamento narrativo di alcune situazioni. Sfortunatamente la sua potenziale bellezza è impossibile da sperimentare su PS4 base e appena tollerabile su PS4 Pro, che pur funzionando meglio non raggiunge gli standard attesi. È del tutto inaccettabile che le prestazioni su una old gen non poi tanto old siano così scadenti, nonostante i diversi rinvii volti proprio a ottimizzare il gioco su delle piattaforme per cui è stato originariamente pensato. E la gestione stessa della comunicazione pre lancio è stata indubbiamente sbagliata.

PRO

  • Storia, personaggi, narrazione
  • Diversi approcci alle situazioni
  • Tante, tantissime attività a cui pensare

CONTRO

  • Graficamente terribile
  • Fin troppo pieno di bug e crash
  • Il frame rate instabile inficia il gameplay
  • Intelligenza artificiale da rivedere
  • La mancanza di agency nella narrazione si sente
  • Su PS4 base è ingiocabile, su Pro molto sotto agli standard