Questa recensione di Dadish 2 potrebbe risolversi in pochissime righe, tanto il nuovo lavoro dello sviluppatore Thomas Young è simile al precedente capitolo uscito esattamente un anno fa. Si potrebbe dire che squadra che vince non si cambia, se non fosse che Dadish era tutto tranne che un titolo perfetto e avrebbe probabilmente avuto bisogno di un seguito che ne migliorasse alcune caratteristiche anziché aggiungere semplicemente ulteriore carne al fuoco.
Dadish 2 è dunque un more of the same nell'accezione più letterale del termine, per buona pace di tutti coloro che avevano apprezzato l'originale.
Gameplay e controlli
Coerentemente con quanto fatto dal predecessore, anche in Dadish 2 la storia non rappresenta un pilastro dell'esperienza ludica, pur essendo piuttosto buffa e potendo contare su linee di dialogo capaci di strappare qualche sorriso. Il protagonista è sempre lo stesso ravanello che deve trovare e salvare i suoi numerosi e coloratissimi figlioletti che stavolta si sono smarriti durante una visita al posto di lavoro del padre: insomma, poco più di un pretesto per giustificare 50 livelli che si concludono per l'appunto con il ricongiungimento con uno dei pargoli e che adottano soluzioni e strutture del tutto simili a quelle del primo capitolo. Gli stage sono dunque piuttosto brevi e lineari, con un coefficiente di sfida che si basa tutto sul fatto che basta un minimo contatto del protagonista con un nemico o una superficie appuntita per andare al tappeto e dover così ricominciare dall'inizio. I ritmi però sono molto più compassati rispetto a un Super Meat Boy o a un Celeste, quindi la difficoltà non raggiunge mai picchi davvero hardcore, anche se non sono da escludere momenti di frustrazione per cause purtroppo slegate dal level design. Esattamente come nel primo episodio, anche qui i controlli touch non danno mai l'impressione di essere precisi al punto giusto, nonostante gli input si riducano al toccare due porzioni distinte dello schermo per dirigersi nelle due direzioni ed eseguire un tap per saltare. Spiace notare come Young non abbia voluto approfittare di questo secondo episodio per migliorare una situazione non di certo impeccabile, anche se va detto che con il supporto ai controller wireless c'è stato almeno un piccolo contentino.
Realizzazione tecnica e contenuti
Il totale immobilismo di Dadish 2 è evidente anche guardando alla grafica del prodotto, del tutto indistinguibile da quella del predecessore: insomma, va bene la pixel art, va bene il mantenimento di uno stile ma era lecito attendersi qualcosina in più anche su questo fronte. Quello di Thomas Young rimane dunque un titolo esteticamente tanto gradevole quanto anonimo, con un pizzico di originalità che coinvolge solo i personaggi su schermo ma che per il resto è ricopiato paro paro dall'ABC del platform bidimensionale vecchia scuola. Discorso analogo per il sonoro, che non sfoggia alcun motivo degno di nota, né in termini di musiche né per quello che concerne l'effettistica e anche qui risulta peraltro parecchio riciclato dal primo episodio. Insomma, come accennato in apertura ci troviamo quasi in imbarazzo a recensire un gioco così uguale a sé stesso, ma questo è ciò che offre Dadish 2: nuovi livelli per la stessa identica esperienza ludica, nel bene e nel male. A voler proprio spaccare il capello, si potrebbero ascrivere alla lista delle novità alcune porzioni di stage che deviano leggermente dallo status quo e qualche inedita tipologia di nemici, ma si tratta veramente di dettagli quasi impercettibili nel contesto di un prodotto evidentemente pensato per adagiarsi sugli allori.
Conclusioni
Riserviamo a Dadish 2 la medesima valutazione che avevamo assegnato al primo episodio per un motivo molto semplice: è lo stesso identico gioco. Evidentemente del tutto soddisfatto del lavoro compiuto l'anno scorso, lo sviluppatore Thomas Young ha ben pensato di non mettere mano su nessun aspetto della sua opera, nemmeno su quel sistema di controllo touch che non brillava per precisione allora e che continua a non convincere appieno. Il resto è lo stesso gradevole, innocuo, competente (ma un po' insipido) platform che conoscevamo già: insomma, con Dadish 2 non possiamo parlare di una perseveranza diabolica, ma di certo possiamo definirla piuttosto pigra.
PRO
- È sempre un platform gradevole
- Free to play onesto basato sulle pubblicità
- 50 livelli in più per chi aveva amato il primo capitolo
CONTRO
- Davvero troppo uguale a sé stesso
- Difetti del prequel colpevolmente ancora presenti
- Anonimo un po' in tutto