La recensione di Desperados 3 parte coi doverosi complimenti a Mimimi Games, team che già con Shadow Tactics ha saputo dimostrare qualche anno fa la propria abilità col genere degli strategici tattici in tempo reale. Una categoria a lungo dimenticata dopo i fasti vissuti tra la fine degli anni '90 e l'inizio del decennio successivo, portando nello stesso periodo alla creazione di titoli simili a Commandos sulla scia del successo di quest'ultimo. Uno di questi fu Desperados, lanciato nel 2001 da Spellbound Entertainment per la gioia di tutti gli amanti del vecchio West.
Una serie che ha conosciuto la fortuna soprattutto coi suoi primi due episodi, per poi tramontare con l'ultimo capitolo Helldorado quando ormai il genere tattico in tempo reale stava sparando le sue ultime cartucce. Con un salto di una decina d'anni dall'ultima avventura di John Cooper arriviamo appunto a Mimimi Games, team di sviluppo tedesco intenzionato con Desperados III a confermare la fiducia ottenuta dai giocatori che hanno apprezzato la precedente scorribanda in Giappone. Come abbiamo già avuto modo di constatare con il provato della beta di qualche mese fa, gli elementi per fare bene ci sono tutti: non ci resta che andare a vedere se le buone premesse sono state mantenute.
La trama: prima di Desperados
Anche se il gioco si chiama Desperados III, la storia in esso raccontata fa a tutti gli effetti da prequel alla trilogia già esistente. Una scelta tutto sommato saggia, considerando che il primo capitolo risale a quasi venti anni fa ed è quindi più che probabile che i più giovani tra i videogiocatori di oggi non abbiano avuto modo di vedere John Cooper all'opera in precedenza. Chi invece conosce Desperados sin dalle sue origini ritroverà immediatamente il protagonista della serie, addirittura in veste di ragazzino nelle primissime fasi del gioco che fanno anche da tutorial. Quest'ultimo consiste in un primo livello in cui John ci viene mostrato in compagnia di suo padre per imparare l'ABC del pistolero tattico: niente di complicato, anzi esattamente quanto basta per metterci a nostro agio prima di affrontare quella che è la prima missione reale del gioco.
Dopo essere stati catapultati nel decennio che inizia col 1870 troviamo il protagonista ormai cresciuto, impegnato in un viaggio in treno per arrivare a Flagstaff. Naturalmente la quiete durerà ben poco, prima di ritrovarsi costretto a fare i conti con le immancabili grane che porteranno John Cooper ad affrontare gli uomini della DeVitt Company, un'azienda con ben pochi scrupoli. Le vicende personali di John si intrecceranno sempre di più con quelle dei compagni che incontrerà man mano, unendo passato e presente del protagonista fino al raggiungimento della resa dei conti conclusiva.
Senza spingerci oltre nel parlare della trama, possiamo dire che i sedici livelli che compongono la storia di Desperados III scorrono via abbastanza piacevolmente dal punto di vista narrativo, offrendo anche qualche colpo di scena ben assestato prima dell'inevitabile epilogo. Volendo trovare un difetto, in un paio di occasioni l'impressione che abbiamo avuto è stata quella di essere di fronte a un riempitivo destinato ad allungare il brodo rispetto alla trama principale. Nel complesso, comunque, l'esperienza messa a punto da Mimimi Games merita senza dubbio di essere vissuta non solo da chi ama il genere western. Il plauso va sia all'ambientazione, come vedremo piuttosto varia, sia al lavoro impiegato nella caratterizzazione dei personaggi che accompagnano John, ognuno dei quali introdotto e successivamente rappresentato con la dovuta attenzione. Stesso discorso per l'antagonista principale, le cui apparizioni sono poche ma quasi sempre a effetto. Confermiamo quindi le buone impressioni avute in precedenza.
I personaggi: la collaborazione è tutto
Un quintetto come quello di Desperados III ha l'obbligo di essere descritto a dovere, anche perché è sulle abilità dei singoli personaggi che si fondano le dinamiche di gameplay del gioco. Partiamo dal protagonista, John Cooper, il quale corrisponde alla figura del pistolero classico, abile nell'uso delle sue due bocche di fuoco e del coltello. John è inoltre grado di sgattaiolare su superfici inaccessibili ad altri personaggi meno agili, e può distrarre i nemici per pochi istanti lanciando una monetina. In ordine di apparizione il secondo che troviamo è Doc McCoy, altra vecchia conoscenza dei fan di Desperados. Oltre a curare sé stesso e i propri amici, Doc è soprattutto un abile cecchino ed è in grado di usare le proprie conoscenze in campo alchimistico per stordire nemici singoli o in gruppo.
Hector Mendoza è invece un nuovo ingresso nel cast, nonché il più simpatico della combriccola. Si tratta infatti di un energumeno un po' rozzo al quale è legata gran parte della vena comica (per dirla alla Boris) di Desperados III. Oltre a farci divertire, Hector sa anche come rendersi utile grazie a un'ascia che gli permette di abbattere un certo tipo di nemico in un solo colpo. È inoltre esperto in trappole, e può posizionare la sua tagliola di nome Bianca in modo che non venga vista dalle sentinelle. Come gli altri anche Hector può ricorrere alle armi da fuoco: possiede infatti un fucile in grado di fare danni anche a più nemici, posti all'interno di un determinato raggio di fronte a lui. Proseguendo in ordine di apparizione troviamo Kate O'Hara, altro nome ricorrente in Desperados. La sua abilità principale è quella di travestirsi per passare indisturbata tra i nemici, usando all'occorrenza il proprio fascino per distrarli ed eventualmente stordirli. Anche lei possiede una minipistola, che può usare facendo poco rumore a differenza delle armi degli altri.
L'ultima arrivata nel gruppo è Isabelle Moreau, esperta di arte voodoo in possesso delle abilità più originali tra quelle sfoggiate dal quintetto. Oltre a poter prendere il controllo della mente dei nemici, obbligandoli a compiere le azioni che lei impone loro, Isabelle può anche collegare tra loro due personaggi, legandoli allo stesso destino. Attaccando per esempio uno dei due con un coltello o con un'altra arma, l'altro replicherà la stessa animazione stramazzando al suolo senza essere toccato. Bisogna però fare attenzione, perché è comunque possibile che una guardia assista alla scena e finisca per insospettirsi. Isabelle possiede anche un gatto, al quale può comandare di distrarre un nemico senza doverlo fare in prima persona. Come Cooper è inoltre in grado di arrampicarsi dove gli altri non possono.
Come avrete capito si tratta di un gruppo ben assortito, che però vedrete agire per la maggior parte del tempo separato con solo alcuni dei suoi membri. Bisogna quindi tenere bene a mente le abilità di ognuno, per affrontare con successo le missioni che ci vengono proposte in Desperados III. In che modo? Vediamolo nel paragrafo successivo.
Il gameplay: una sfida per tutti
Desperados III si mantiene piuttosto fedele al genere tattico al quale appartiene, senza voler forzare la mano nel tentativo di ammodernarlo. In termini di difficoltà la fatica di Mimimi Games ricorda abbastanza da vicino quella dei suoi predecessori, risultando nelle fasi avanzate piuttosto impegnativo anche a livello normale. Per questo motivo, oltre a essere suddivisa in alcuni livelli predefiniti, la difficoltà può anche essere personalizzata attraverso alcuni parametri, permettendo così a tutti i giocatori di sentirsi a proprio agio una volta iniziato il gioco. Oltre all'uso combinato delle abilità dei personaggi controllati, la chiave per riuscire in Desperados III sta nell'attenta osservazione dei comportamenti dei nemici. La fretta non è mai una buona consigliera e pianificare a dovere le azioni del gruppo vuol dire evitare di dover ricaricare lo stesso salvataggio più e più volte.
Ad aiutarci troviamo la modalità chiamata resa dei conti, grazie alla quale possiamo bloccare il tempo per impartire ordini ai membri del gruppo che andranno poi a svolgerle contemporaneamente. Si può per esempio chiedere a Doc di sparare a una guardia che sta guardando nella direzione in cui deve passare Cooper, facendo in modo che quest'ultimo ne distragga allo stesso tempo un'altra con la sua moneta prima di muoversi. Oppure possiamo mandare Kate a sedurre un nemico, facendolo voltare dal lato opposto a quello in cui un altro dei nostri personaggi viene inviato a stordirlo. Tutti e cinque i membri del gruppo sono in grado di trasportare corpi, ma anche qui bisogna pianificare bene le azioni e chi le compie per evitare di essere scoperti. Kate per esempio è più lenta e non può rendere inoffensivi i nemici a tempo indeterminato, mentre Hector grazie alla sua stazza è l'unico che può anche correre mentre porta qualcuno in spalla.
Approcciandosi a Desperados III bisogna necessariamente essere pronti all'idea che fallire e ritentare spesso è parte del gioco, con la consapevolezza di essere di fronte a un titolo che pur essendo a tratti abbastanza difficile (gli sviluppatori consigliano di partire dal livello facile se non si è esperti del genere) permette al giocatore di riconoscere immediatamente la mossa avventata che lo ha fatto scoprire. Una volta allertati dal nostro ingresso nel loro cono visivo (visibile con la pressione del tasto destro del mouse), i nemici accorrono in massa nel luogo dell'avvistamento per perlustrarlo a dovere: sfuggire con successo alle situazioni di pericolo è sempre possibile, ma anche qui non aspettatevi di avere vita facile.
La durata della storia principale si attesta intorno alle venticinque ore, con un totale variabile a seconda della propria abilità col genere a cui appartiene Desperados III. A queste ore va sommato l'eventuale tempo aggiuntivo da dedicare ad alcuni obiettivi specifici per ogni missione (tra cui una serie di speedrun), più quello passato nelle sfide. A un certo punto si sbloccano infatti alcune missioni aggiuntive, esterne a quelle del filone principale, all'interno delle quali ci vengono presentate situazioni alternative a quelle dei livelli già visti nella modalità storia.
Grafica e sonoro
Con le sue missioni, Desperados III ci permette di fare un tour del vecchio West, attraverso ambientazioni entrate nell'immaginario collettivo. Dalle montagne del Colorado si finisce infatti nel bel mezzo della Louisiana, compreso il suo caratteristico bayou e la città di New Orleans, per poi spostarsi in New Mexico per assistere alle battute finali. Gli spostamenti dei protagonisti ci danno quindi modo di affrontare missioni che si presentano molto differenti tra loro sia in termini visivi che di situazioni di gameplay. Se ci troviamo nei pressi del fiume è per esempio più facile passare inosservati nuotando o nascondendosi tra la vegetazione, mentre in un centro abitato può essere anche possibile passare indisturbati davanti alle numerose guardie non intenzionate a scatenare il panico in un luogo affollato. Ne beneficia quindi la varietà delle azioni che siamo chiamati a compiere, anche se in generale gli obiettivi delle missioni sono spesso e volentieri riconducibili alla necessità di recuperare un oggetto o un personaggio prima di recarsi presso un punto finale sulla mappa. Alcuni espedienti come l'uso delle lanterne di notte contribuiscono però a variare le dinamiche tra una missione e l'altra, mantenendo vivo l'interesse del giocatore.
In termini prettamente grafici, Desperados III va valutato tenendo presente quelli che sono i limiti del motore Unity con il quale esso è stato realizzato. Non aspettatevi quindi chissà quale livello di dettaglio soprattutto ai livelli di zoom più elevati, anche se gli sviluppatori hanno fatto ricorso al motion capture per tentare di migliorare le animazioni dei personaggi. Una buona regia riesce comunque a colmare almeno in parte i suddetti limiti, giocando con le inquadrature al momento giusto.
I livelli sono per la maggior parte molto ariosi, offrendo al loro interno diverse alternative di movimento per raggiungere un determinato obiettivo. Nelle missioni con mappe più ampie il non potere ridurre il livello di zoom oltre un certo limite ci ha causato un po' di confusione nel tentativo di individuare il percorso migliore, obbligandoci a spostare più volte la visuale per definire la nostra strategia. I nemici sono presenti in buon numero e varietà, presentando anche alcune differenze legate alla loro tipologia: le donne sono per esempio immuni al fascino di Kate, così come i cani riescono a fiutarla anche sotto il suo travestimento. Sull'aspetto fisico si sarebbe invece potuto fare qualcosina in più, visto che alcuni avversari si somigliano decisamente tra loro: se da un lato questo permette al giocatore di individuare subito la tipologia di nemico che ha davanti, dall'altro l'impressione a tratti è quella di avere a che fare con un esercito di cloni.
Il sonoro presenta un doppiaggio di buonissimo livello in lingua inglese, accompagnato da sottotitoli in italiano. La colonna sonora fa più che bene il suo dovere, soprattutto col suo tema principale destinato con le sue varianti a farsi largo nelle vostre orecchie così come ha fatto con le nostre. Segnaliamo infine la presenza di una modalità replay molto simpatica, grazie alla quale ripercorrere ogni missione per rivedere in un tempo accelerato tutto il percorso svolto e le azioni effettuate dai vari personaggi.
Conclusioni
Concludiamo la recensione di Desperados III con la felicità di poter confermare tutto quanto di buono avevamo detto in precedenza su questo gioco e su Mimimi Games, un team che si conferma abile nel gestire un genere su cui in pochi sono disposti a puntare di questi tempi. Inutile dire a questo punto che se avete amato i vecchi Desperados questo nuovo gioco è quello che fa per voi. Stesso discorso se amate il genere western e non temete di misurarvi con un titolo impegnativo al punto da richiedere anche vari tentativi per superare un determinato punto, ma allo stesso tempo molto appagante una volta ottenuto il successo.
PRO
- Ambientazioni molto varie
- Personaggi ben caratterizzati
- Storia coinvolgente nel complesso
- Molte possibilità di avanzamento
CONTRO
- Trama principale persa di vista in alcuni attimi
- Le mappe più grandi tendono a confondere
- Alcuni nemici si somigliano un po' troppo