La recensione di F1 2020 inizia come un po' tutte le altre che abbiamo dedicato alle simulazioni sportive uscite negli ultimi mesi, non potendo fare a meno di rilevare una situazione completamente stravolta dalla pandemia di Covid-19. Vista la sua natura itinerante in giro per il mondo, il campionato di Formula 1 è infatti stato tra le manifestazioni più colpite dall'incertezza legata al lockdown messo in atto nelle varie nazioni, riuscendo a sbloccarsi solo relativamente con le prime otto gare fissate in Europa durante l'estate. Mentre per la Formula 1 reale dunque è ancora tutto quanto in bilico, quella virtuale negli ultimi mesi ha paradossalmente viaggiato più veloce che mai. Oltre ai videogiocatori, l'obbligo di stare a casa ha infatti spinto anche diversi piloti a ricorrere a F1 2019 per riuscire in qualche modo a guidare sui circuiti, garantendo a Codemasters un ritorno in termini d'immagine davvero eccezionale.
La situazione anomala ha anche fatto in modo che gli stessi piloti potessero fornire agli sviluppatori alcuni feedback di estremo interesse, permettendo loro di lavorare al meglio su alcune modifiche per il gioco di quest'anno. Tutto questo, unito ai festeggiamenti per i settant'anni dal primo Gran Premio di Formula 1, rende F1 2020 ancora una volta un appuntamento da non perdere per tutti gli amanti della serie Codemasters, che per fare le cose in grande ha aggiunto al gioco una nuova modalità e alcuni contenuti dedicati a Michael Schumacher, ancora oggi detentore del record di maggior numero di vittorie complessive. Dopo essere tornati a sfrecciare sui circuiti della Formula 1 virtuale nell'ultima settimana, immergiamoci nella nostra recensione!
Trofei PlayStation 4
F1 2020 porta con sé cinquantuno Trofei, lo stesso numero dell'edizione precedente. Oltre all'immancabile platino, ne troviamo due di tipo oro, dieci d'argento e trentotto di bronzo. Per ottenerli tutti bisogna naturalmente scalare le vette delle classifiche tra le varie modalità, con un occhio di riguardo per la nuova Carriera Squadra. Non mancano obiettivi specifici dedicati al mondo online o alla vittoria di un determinato GP con un pilota ben preciso.
La nuova modalità My Team
Dopo avere accolto un anno fa le vetture del campionato di Formula 2, F1 2020 si arricchisce quest'anno con la nuova modalità My Team. Tradotta in italiano con il nome Carriera Squadra, si tratta di una modalità gemella alla carriera già esistente, con la differenza che in quella nuova siamo chiamati a costruire da zero quella che diventa l'undicesima scuderia del campionato. Un'idea molto allettante anche per chi era finora abituato a giocare la carriera dedicata al singolo pilota, visto che nel disegno di Codemasters il personaggio interpretato dal giocatore è sia proprietario della nuova scuderia, sia il suo pilota principale. Se vogliamo si tratta anche di un altro modo per festeggiare i settant'anni di storia della Formula 1, visto che nel corso del tempo casi analoghi si sono realmente verificati: basti pensare alla Brabham di Jack Brabham, o alla Rebaque di Héctor Rebaque.
La creazione della nuova scuderia passa in primo luogo dalla scelta del suo nome, accompagnata da quella dello sponsor che definirà il nostro budget per andare a selezionare il propulsore tra quelli realmente disponibili per i team di F1. Nel caso in cui l'edizione in proprio possesso (qui trovate un riepilogo di tutte quelle disponibili) sia quella intitolata a Michael Schumacher, sarà anche possibile scegliere per la nuova scuderia una delle livree dedicate al pilota tedesco, così come le fantasie di tuta e casco per il proprio personaggio. Il passo finale consiste nell'assumere un compagno di squadra, scegliendolo inizialmente tra alcuni giovani di belle speranze provenienti dalla F2.
Per aiutarci nella scelta della seconda guida, Codemasters ha deciso di introdurre alcuni parametri legati alla capacità del pilota che stiamo prendendo a bordo, riassunte anche in un punteggio di overall che indica la sua bravura a livello generale. Durante lo svolgimento della carriera potremo comunque compiere diverse scelte dedicate al nostro compagno, facendo crescere quello che abbiamo già oppure andando a fare la corte con contratti faraonici ai piloti più famosi presenti nel circus, tenendo presente che nel corso della carriera quelli più anziani si ritireranno per dare spazio a nuove leve. Per attrarre Lewis Hamilton o un altro di punta, la nostra squadra avrà la necessità di crescere in termini di prestigio ottenendo successi che ne aumentino la fama, dotandosi allo stesso tempo di strutture all'avanguardia. La Carriera Squadra di F1 2020 vuole infatti renderci dei manager a tutto tondo, chiedendoci tra una corsa e l'altra anche di pianificare attività speciali dedicate per esempio al marketing, o allocare fondi per sviluppare le aree che compongono una scuderia di livello. Compiacendo gli sponsor secondari col raggiungimento di alcuni obiettivi, otterremo soldi extra da spendere insieme al resto per sbloccare strutture specifiche, grazie alle quali evolvere gradualmente anche dal punto di vista tecnico per cercare di passare da una situazione iniziale che ci vede nelle retrovie dei blocchi di partenza fino alle prime posizioni.
Le altre modalità
Anche se la maggior parte del tempo che passerete a giocare in singolo a F1 2020 si concentrerà probabilmente sulla Carriera Squadra, la simulazione targata Codemasters non dimentica di fornire alcune alternative a chi non vuole imbarcarsi in un lungo viaggio. Parliamo naturalmente delle tipologie di gioco più "rapide", grazie alle quali è possibile scendere velocemente in pista per un Gran Premio secco sul circuito che si desidera. Non dimentichiamo comunque la Carriera Pilota, che beneficia in parte delle novità introdotte dalla Carriera Squadra. Una delle novità di quest'anno, per esempio, è l'arrivo di un secondo giornalista ad affiancare l'ormai veterana Claire. I due si dividono i compiti tra le interviste a bordo pista e le domande in studio, offrendo quindi l'alternanza che mancava con la possibilità di andare a parare su una rosa di argomenti un po' più ampia. Saltando di palo in frasca, il multiplayer di F1 2020 è ormai un mondo completamente a sé, all'interno del quale tuttavia non abbiamo avuto modo di calarci come avremmo voluto: valuteremo nelle prossime settimane se tornare sull'argomento con un secondo articolo. Per il momento ci limitiamo a confermare l'attenzione di Codemasters per il mondo eSport, accentuatasi ulteriormente anche da parte del pubblico grazie al periodo di lockdown. Una piccola chicca gli sviluppatori hanno voluto dedicarla infine anche a chi vuole giocare in compagnia, standosene però comodamente seduto insieme a un amico sul divano: F1 2020 segna infatti il ritorno della modalità split-screen, dividendo così lo schermo della propria televisione in due con qualche compromesso in termini di prestazioni.
Il gameplay
Fatte le dovute introduzioni con gli elementi che compongono F1 2020, andiamo a vedere le nostre impressioni dopo una settimana passata a guidare monoposto in giro per il mondo. La prima cosa da tenere presente nell'approcciarsi al gameplay di questo gioco è l'intenzione degli sviluppatori di renderlo quanto più possibile fruibile da una vasta platea di persone, comprendendo anche chi ama la Formula 1 vista la sua popolarità ma non può definirsi uno sfegatato del mondo dei motori. Oltre ai soliti aiuti alla guida in varie salse, con F1 2020 Codemasters ha voluto compiere un passo in più, proponendo un modello di guida sportivo all'interno del quale anche le sterzate vengono assistite, ed eventuali escursioni fuori dalla pista non sono punite come nel modello di guida realistico. Se negli anni scorsi avete rinunciato a cimentarvi con la serie F1 per paura di incappare in un livello di difficoltà non abbordabile, adesso non avete davvero più scuse.
Passando invece al modello di guida che già conoscevamo, i giocatori di F1 2019 troveranno ad accoglierli un feeling molto simile a quello provato un anno fa, accompagnato però da una serie di elementi che si fanno notare sin dai primi giri. Il primo riguarda la distanza di frenata: l'impressione che si ha una volta alla guida è che gli sviluppatori abbiano ridotto l'inerzia generale della vettura, permettendole quindi di fermarsi in un tempo minore rispetto al passato prima di imboccare una curva. In modo simile, la sensazione di avere un maggiore controllo sulla trazione in fase di accelerazione è piuttosto tangibile, seguendo quelle che erano state le indicazioni fornite da piloti come Lando Norris nel corso dei mesi. Entrambe le cose permettono di attaccare in modo più deciso le curve, senza ignorare però la necessità di stare attenti all'accelerazione in uscita per evitare testacoda. Come anticipato in occasione di una delle nostre prove precedenti di F1 2020, anche il sistema ERS è stato rivisto per aderire maggiormente a quella che è la gestione da parte dei piloti in gara.
Di fronte ad alcune modifiche nel gameplay che una volta assorbite contribuiscono a rendere migliori i nostri tempi sul giro rispetto all'anno scorso, abbiamo un'intelligenza artificiale che ci è sembrata ancora più battagliera, a tratti anche troppo. A parità di impostazioni di difficoltà rispetto a F1 2019, i piloti controllati dalla CPU ci sono infatti sembrati più pronti a dare vita a duelli e tentativi di sorpasso, anche se c'è ancora qualcosa da mettere a posto. È infatti capitato più di una volta che i guidatori delle altre monoposto facessero davvero poco per evitare la nostra vettura, dando l'idea che la loro traiettoria fosse calcolata tenendo quasi per niente in considerazione quella del giocatore. Fortunatamente esiste il flashback per riportare indietro la situazione, ma il comportamento degli avversari resta comunque poco realistico, oltre che fastidioso. Ricordiamo a chi dovesse avvicinarsi ora a questa serie che è possibile giocare a F1 2020 anche con il controller, ma l'uso di un volante è caldamente consigliato per godere al meglio del feedback offerto dalle vetture sulla pista. Anche quest'anno abbiamo preferito usare la visuale TV Pod per giocare, in quanto l'impressione è sempre quella di avere troppo poco campo visivo dall'interno dell'abitacolo per riuscire a mantenere una traiettoria corretta.
La grafica: pronti al salto generazionale
L'appuntamento con la fine di questa generazione permette a F1 2020 di tirare le somme sull'ottimo lavoro svolto in questi anni, in attesa di vedere quello che Codemasters produrrà a partire dalla prossima edizione. Sia in fase di guida che nei replay il colpo d'occhio generale offerto da F1 2020 è di ottimo livello, anche grazie al lavoro iniziato un anno fa sull'uso dell'illuminazione. Chi si aspettava grossi salti in avanti dovrà però aspettare la prossima generazione. Per quanto riguarda i dettagli, è bene ricordare che per la prima volta gli sviluppatori si sono trovati nella situazione di dover creare i modelli delle monoposto prima che le loro controparti reali debuttassero dal vivo: in attesa di un prevedibile aggiornamento nei prossimi giorni, eventuali mancanze possono essere perdonate. In modo simile a un anno fa, anche il campionato di F2 aggiornato arriverà con un pacchetto aggiuntivo in un secondo momento.
Mentre nel mondo reale la situazione legata alla pandemia si è fatta sentire anche nella scelta di rinviare o sopprimere le gare previste in alcuni circuiti, la scelta di Codemasters è stata giustamente quella di ignorare tutto questo, proponendo la stagione 2020 così come sarebbe dovuta essere. Sono quindi comprese nella lista delle piste presenti nel gioco quelle di Hanoi in Vietnam e Zandvoort in Olanda, due circuiti abbastanza diversi tra loro. Ritorna anche stavolta il commento di Carlo Vanzini e Luca Filippi, diventati ormai una presenza costante della serie. Come in passato il loro intervento si ferma alla presentazione della gara e alla sua conclusione, lasciando quindi che nel corso della gara ci sia la radio dai box ma soprattutto i motori delle monoposto a riempire le nostre orecchie con un audio che nel complesso risulta davvero molto curato. Il vero lato negativo del comparto tecnico è rappresentato dai caricamenti: davvero troppi e troppo lunghi, costringendoci nei casi in cui bisogna passare da più schermate successive prima di entrare in pista a diversi "Stop & Go" che finiscono inevitabilmente per irritare chi si trova davanti allo schermo.
Conclusioni
La recensione di F1 2020 si conclude accogliendo con parere favorevole la nuova Carriera Squadra, grazie alla quale Codemasters ha aggiunto un tassello che in effetti mancava alla sua creatura. Buone anche le modifiche fatte sul modello di guida, sul quale è bene tenere presente che gli sviluppatori hanno comunicato di voler continuare a lavorare anche rispetto alla versione in nostro possesso. Qualche perplessità la dobbiamo invece segnalare sull'intelligenza artificiale dei piloti controllati dalla CPU e sui caricamenti, nella speranza che entrambe le cose possano essere sistemate coi prossimi aggiornamenti.
PRO
- Buona quantità di contenuti per la nuova modalità
- Modifiche interessanti al modello di guida
- Tante opzioni di assistenza per accogliere sia neofiti che esperti
CONTRO
- Caricamenti a tratti snervanti
- Intelligenza artificiale da migliorare