Scrivere la recensione di Formula 1 Manager 2022 è un vero e proprio onore perché, per gli appassionati della massima categoria automobilistica e dei gestionali, l'attesa è stata a dir poco eterna. Il precedente manageriale con licenza ufficiale (escludendo i titoli mobile) è stato l'omonimo e dimenticabilissimo videogioco di EA Sports, nel 2000. È servito il lavoro di Liberty Media, produttore a stelle e strisce che da qualche anno ha rilevato la proprietà del circus da Bernie Ecclestone, a portare la Formula Uno ai livelli d'interesse presso il grande pubblico a cui solo Michael Schumacher e la Ferrari l'avevano spinta a inizio millennio.
Certo, i piloti sono le vere superstar, ma anche i team principal come Toto Wolff, Christian Horner e Guenther Steiner sono oramai entrati nell'immaginario collettivo anche grazie alla serie Drive To Survive. Se tra i vostri sogni proibiti c'è quello di sedervi al posto di Mattia Binotto per silurare Inaki Rueda al primo giorno di lavoro sappiate che a) non siete gli unici e b) Formula 1 Manager 2022 è il gioco che fa per voi.
Classico rivisitato
Frontier Developments è uno sviluppatore che ha dimostrato di saperci fare con i gestionali, da Planet Zoo a Jurassic World Evolution 2 sono tante le opere che testimoniano il talento di questo studio. Per Formula 1 Manager si è ispirata ai grandi capisaldi del genere, a partire dal patriarca Grand Prix Manager per finire al più recente Motorsport Manager.
Il gioco si suddivide nelle classiche due macrofasi: il week-end di gara, nei cui dettagli entreremo più avanti, e la sezione più propriamente manageriale. Dal desk principale si accede a undici sotto menù che riguardano gli aspetti canonici di una scuderia di F1: dalla gestione dei piloti, a quella d'ingegneri e meccanici, senza dimenticare l'importantissima area di ricerca e sviluppo, dove indovinare gli aggiornamenti per la propria monoposto. Molto interessante, ma forse troppo semplicistico e guidato, il sistema con cui sono state implementate le attuali limitazioni relative al budget cap: anche guidando la scuderia più munifica bisogna scegliere con oculatezza su quali zone intervenire, visto che il regolamento è molto restrittivo in termini di spese e di tempo concesso all'interno della galleria del vento. Come ovvio, gli aggiornamenti saranno solo "testuali", ossia non porteranno ad alcuna modifica estetica della monoposto. Un po' meno ovvio è che nemmeno i miglioramenti alla struttura della scuderia, come l'eliporto, non siano resi graficamente, opzione che era presente nei giochi di oltre vent'anni fa.
Il week-end di gara dà l'impressione di essere la parte in cui si sono maggiormente concentrati gli sforzi degli sviluppatori. Si possono seguire in prima persona tutte le fasi preparatorie in vista del Gran Premio (le tre prove libere e le qualifiche), oppure demandarle alla CPU, che le simulerà in pochi secondi. Eventualmente è possibile accelerare il tempo, ma non modificare la durata dell'evento e, ben più grave, nemmeno salvare durante una gara: prima d'iniziare un GP assicuratevi di avere una buona dose di tempo disponibile.
Le tre ore di prove libere (a eccezione degli eventi in cui si disputano le qualifiche sprint), servono, proprio come in Motorsport Manager, a impostare il migliore assetto e a conoscere il comportamento delle mescole e risultano quindi molto meno noiose di quanto si potrebbe pensare in prima battuta. Oltre a studiare le strategie, durante la gara è possibile modificare l'atteggiamento del pilota agendo su tre voci: aggressività sugli pneumatici, risparmio di carburante (il famoso lift and coast) e gestione dell'ERS (l'altrettanto famoso "I need more power!" di hamiltoniana memoria).
Evviva la FIA
La licenza ufficiale della FIA è chiaramente l'aspetto cruciale di F1 Manager 2022, ma paradossalmente ne rappresenta anche uno dei limiti principali. L'impossibilità di creare un team da zero può rappresentare una mancanza imperdonabile per molti giocatori, ma anche le livree aggiornate all'ultimo Gran Premio hanno un prezzo da pagare: infatti non è contemplata l'opzione di modificare l'aspetto della monoposto, né di trattare con gli sponsor se non per obbiettivi generici che non riguardano una determinata azienda. Nessuna menzione alla fornitura di carburanti o pneumatici, mentre alcuni team possono cambiare motorizzazione, ma scegliendo solo tra i quattro costruttori in attività.
In compenso, però, si possono ingaggiare tutti i piloti e i tecnici non solo del massimo campionato, ma anche delle serie minori Formula 2 e Formula 3. Si potrebbe discutere sui criteri di valutazione dei piloti: quelli con il punteggio maggiore sono Hamilton e Verstappen (90 su 100), seguiti da Charles Leclerc (88): fin qui ci può stare. Fa un po' specie, però, vedere che Bottas (87) è allo stesso livello di Sainz e Perez, ma addirittura migliore di Russell e Norris (86), Alonso (85, scandaloso) e Ricciardo (84). Qualcosa da ridire anche sulle scuderie: non si capisce come mai la Ferrari (valutata come miglior monoposto) abbia un quartier generale delle stesse dimensioni dell'Alfa Romeo che, pur essendo la quarta forza in griglia, risulta la squadra con il livello di difficoltà più elevato.
A ogni modo, tutte queste statistiche si traducono piuttosto bene nella simulazione della gara. Sappiamo come sia difficile riportare con fedeltà i valori sulla griglia di partenza. Da questo punto di vista il lavoro di Frontier Developments rappresenta sicuramente una buona base da cui partire. Le tattiche di under e overcut funzionano come ci si attende, così come sono piuttosto fedeli i rendimenti delle mescole. Impostare una strategia sulla falsariga di quanto accaduto nella realtà si rivela molto spesso vincente.
Al contempo non si verificano situazioni inverosimili come ritiri di massa per problemi tecnici, e anche i contatti sono stati piuttosto rari, quantomeno nelle nostre simulazioni. Tuttavia, ci sono degli aspetti su cui è necessario un maggiore affinamento: per esempio non è affatto credibile che Bottas sorpassi con nonchalance un osso duro come Perez o che due vetture si scambino posizione, sfruttando l'una il DRS dell'altra, per venti volte in dieci giri. Per non parlare poi dei testacoda "gratuiti" di piloti di prima fascia come Hamilton.
Cromature
Dal punto di vista tecnico il titolo vive di alti e bassi. La rappresentazione della gara è senza dubbio il fiore all'occhiello dell'intera produzione. Le riprese sono quelle televisive e in più di un'occasione si avrà l'impressione di assistere a una gara della domenica. Le Formula 1 rispecchiano le controparti reali, e anche i volti dei piloti sono resi con un buon livello di realismo. Purtroppo, però, ci sono alcune sbavature che rovinano l'impatto generale, come ad esempio gli elementi "di contorno" che danno l'impressione di essere un po' posticci e privi di vita. È il caso delle ruote panoramiche immobili, ma anche della totale assenza di meccanici nella corsia dei box. Ci sono anche degli svarioni per quanto riguarda gli abitacoli, il cui interno è identico tra tutti i piloti. Un difetto che stride in particolare in casa Williams, unica monoposto ad avere il display ancorato alla carrozzeria e che in F1 Manager 2022 adotta invece la stessa impostazione di tutti gli altri team. Alcune texture sono chiaramente in bassa risoluzione (vedi gli sponsor sull'Halo) e i volanti sono affetti da una fastidiosa sfocatura: insomma la visuale dall'airscope, pur scenografica, è decisamente perfettibile. Abbiamo trovato utile solo allo spettacolo la camera posta sull'ala anteriore, più interessante quella sul posteriore che permette di capire quanto sia vicino il pilota che segue e dare di conseguenza indicazioni sull'utilizzo dell'ERS.
Deludente l'audio: un'improponibile telecronaca in italiano (ci saremmo attesi Vanzini e Genè) si limita alla presentazione del circuito e a qualche sconclusionata esclamazione sulle uscite di pista. Così capita che un innocuo taglio dei track limits venga commentato come uno scontro sulle barriere, con tanto di regia che inquadra i disperati meccanici. Anche i dialoghi tra l'ingegnere di pista e il pilota sono ridotti all'essenziale: spingi più che puoi, risparmia le gomme, aumenta il lift and coast, tutti accolti con un laconico "Copy".
La modalità di gioco è una sola (per il momento niente multiplayer), ma il problema più grave è che non si può selezionare un singolo evento, per cui l'unica strada è quella d'intraprendere una carriera con tutti i tracciati che si propongono nella stessa sequenza della realtà. Mancano anche degli scenari creati ad hoc che sarebbero stati ben accetti per migliorare la varietà dell'offerta.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema Operativo: Windows 11 Pro
- Processore: AMD Ryzen 9 5950X
- Memoria: 32 GB di RAM
- Scheda video: AMD Radeon RX 6800XT
Requisiti minimi
- Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
- Sistema operativo: Windows 10 64-bit
- Processore: Intel Core i5-4590 o AMD FX-8370
- Memoria: 8 GB di RAM
- Scheda video: Nvidia GeForce GTX 960 o AMD Radeon R9 280x (3GB VRAM)
- Memoria: 30 GB di spazio disponibile
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core i7-7700 o AMD Ryzen 7 2700
- Memoria: 16 GB di RAM
- Scheda video: Nvidia GeForce GTX 1080 o AMD Radeon RX 580 (4GB VRAM)
Conclusioni
Erano alte le aspettative sul nuovo gestionale della F1, ma sono state rispettate solo in parte. F1 Manager 2022 è una buona base di partenza su cui lavorare (lo sviluppatore ha acquisito una licenza quadriennale), ma ancora decisamente acerbo di contenuti, soprattutto per quanto riguarda la parte più strettamente manageriale.
PRO
- Grafica curata, anche se con qualche caduta di stile;
- Licenze ufficiali della F1
- Simulazione della gara soddisfacente
CONTRO
- La sezione manageriale è ridotta all'osso
- Troppe limitazioni nella personalizzazione delle scuderie
- Telecronaca insoddisfacente
- Pochi contenuti