Non ci stiamo inventando nulla: abbiamo provato Homeworld 3 e non riuscivamo più a smettere. Quando abbiamo finito la demo, ci siamo girati accorgendoci che se ne erano andati tutti via, tranne un ultimo del team Gearbox che cincischiava con il cellulare aspettando che finalmente concludessimo il nostro test.
Lo strategico ipnotizzante
Ci abbiamo messo tanto perché era un bel po' che non mettevamo mano a Homeworld e serve tempo per riprenderci confidenza. Inoltre, la prima missione introduttiva ha richiesto un certo impegno e la seconda non è stata naturalmente da meno. Giochi come Homeworld 3 li devi provare in concentrazione, non con la fretta scadenzata dagli appuntamenti, altrimenti finisci per non capirci nulla. All'inizio abbiamo persino temuto che ci mandassero via prima di vedere il nuovo sistema di coperture, una delle novità più grandi di questo seguito, e così i primi minuti li abbiamo passati a giocare con una certa ansia. Non sappiamo esattamente quando e come, eppure deve essere per forza successo qualcosa: a un certo punto, cuffie in testa e hardware top tra le mani, ci siamo totalmente isolati dall'ambiente circostante, salvo "risvegliarci" nella situazione descritta in precedenza.
Homeworld 3, come del resto i suoi predecessori, è uno strategico ipnotizzante. Il trucco è sempre quello: una grafica e un'atmosfera, dettata anche dalla magnifica colonna sonora, in grado di rapire l'utente per trasportalo su una tela siderale dipinta, rigorosamente in tempo reale, da un gameplay che inventa catarifrangenze e traccia scie cromatiche da space opera. Questo gioco è uno dei pochissimi, e senza dubbio il più riuscito e famoso, ad avere adattato le fondamenta del genere degli strategici in tempo reale a mappe totalmente tridimensionali, coniugando la rigorosità del gameplay a battaglie tanto belle da farti trattenere il respiro.
Homeworld 3 come gioco non si discosta molto dai due che lo precedono, ma il suo gameplay si dipanerà attraverso una storia e un cast totalmente nuovi. Ci troviamo molti anni nel futuro, più lontani che in Homeworld 2 e la galassia è minacciata da un nuovo pericolo conosciuto come l'Anomalia, forza oscura che espandendosi ingurgita basi e interi pianeti. Dovremo stringere alleanze, sopravvivere a tradimenti e combattere a denti stretti attraverso una campagna che già dalle prime battute promette faville. Come anticipato, abbiamo avuto modo di provare le prime due missioni del gioco che, sebbene adibite in larga parte a tutorial, ci hanno permesso di osservare molte delle novità proposte da questo atteso seguito.
In copertura!
Le mappe sono molto più grandi che in precedenza e questo spazio, oltre che a offrire un maggiore respiro strategico, è stato riempito da stupefacenti dettagli, immense strutture orbitanti. Nella seconda missione, lo sfondo diventa anche parte del gameplay: l'azione si svolge nelle vicinanze di un'enorme stazione spaziale in disuso, circondata da detriti che le navi sotto al nostro comando potranno utilizzare come copertura, rendendo le battaglia più dinamiche che mai. Inoltre, la stessa struttura è dotata di un gigantesco canale che l'attraversa da una parte all'altra, fornendo una via discreta ai nostri caccia per attaccare e ripiegare relativamente al sicuro.
Il nuovo sistema di coperture, introdotto proprio nella seconda missione, è l'unico modo per mettere fuori uso due grossi incrociatori nemici senza perdere dozzine di navi provandoci. Il meccanismo è semplice: basta cliccare su una possibile copertura, per vedere le navi a cui avrete dato il comando allargare le loro manovre d'attacco per sfruttare, in fase di allontanamento dall'obiettivo, il riparo selezionato. L'idea è buona, dal punto di vista del gameplay e da quello scenografico, ma deve essere sfruttata bene fino in fondo, funzionare anche in multiplayer, per lasciare il segno. Se ci riuscirà o meno, è ancora troppo presto per dirlo.
La seconda grande novità di Homeworld 3 è il sistema balistico che simulerà velocità, potenza e distruzione di ogni singolo colpo sparato dalle navi. Questa funzione permette al gioco di essere molto più trasparente, esaltando ulteriormente la spettacolarità degli scontri.
Modalità roguelike?
Come da tradizione, Homeworld 3 sarà composto da una lunga ed elaborata campagna single player, dall'immancabile porzione multiplayer e, per la prima volta, da una nuova modalità coop che, stando agli sviluppatori, adatterà il classico gameplay della serie in una sorta di avventura roguelike da giocare con gli amici. Dalla descrizione, questa nuova modalità sembra molto interessante, ma per il momento non ci è dato sapere nulla di più.
Tecnicamente il gioco è bellissimo, dicono ci fosse anche il raytracing attivo, ma non lo abbiamo notato; le musiche non sono da meno, e affidate ancora una volta al veterano della serie Paul Ruskay. Ma di veterani ce ne sono diversi dietro Homeworld 3: la stessa Blackbird Interactive è stata fondata nel 2007 da ex Relic Entertainment, incluso Rob Cunningham che seguì la travolgente direzione artistica del primo Homeworld e di altri capolavori del genere, come Dawn of War e Company of Heroes. Siamo in buone mani, no?
Homeworld 3 uscirà su PC nella prima metà del 2023, esattamente a venti anni di distanza dal secondo illustre capitolo. Eppure, nonostante il tempo passato, di giochi come Homeworld ancora si contano sulle dita di una mano, e la maggior parte non è assolutamente in grado di competere con il capolavoro Relic Entertainment, che ora Blackbird si è messa in testa di riportare alla ribalta. Riuscirci non sarà facile, ma da quel poco che abbiamo visto la strada intrapresa è senz'altro quella giusta.
CERTEZZE
- Il nuovo sistema di coperture promette bene
- Audiovisivamente eccezionale
- La seconda mappa era da brivido!
DUBBI
- L'IA sfrutterà il nuovo sistema di coperture?
- Il level design sarà all'altezza delle promesse?