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Fast & Furious Crossroads, la recensione

Dom, Letty e Roman tornano con un tie-in fatto di inseguimenti confusionari, grafica datata e poca sostanza: la recensione di Fast & Furious Crossroads.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   17/08/2020
Fast & Furious Crossroads
Fast & Furious Crossroads
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La recensione di Fast & Furious Crossroads sarebbe dovuta avvenire in circostanze differenti, con il tie-in sviluppato da Slightly Mad Studios supportato mediaticamente dall'uscita nei cinema del nuovo capitolo della serie, Fast & Furious 9. La pellicola tuttavia è stata rimandata al 2021 per le ragioni che tutti conosciamo e il gioco si è ritrovato a dover reggere da solo il peso delle sue tante mancanze.

In effetti è fin dalla presentazione del titolo, avvenuta durante i Game Awards 2019 con la partecipazione di Vin Diesel e Michelle Rodriguez, che nutrivamo enormi dubbi sulla riuscita di questa operazione. Certo, il team a cui è stato affidato il progetto ha talento da vendere e lo ha dimostrato negli ultimi anni con la serie Project CARS, ma a quanto pare solo una piccola parte dello studio è stata assegnata alla realizzazione di Crossroads. A giudicare dal risultato finale, non la più capace.

Storia

Cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno: se siete fan della saga cinematografica, la storia alla base di Fast & Furious Crossroads probabilmente non vi deluderà. Nel prologo infatti vediamo Dom e Letty impegnati nell'inseguimento di un pericoloso malvivente per conto dell'Interpol, e una volta acciuffato l'uomo rivela di far parte un'organizzazione criminale chiamata Tadakhul.

A questo punto vengono introdotte due nuove protagoniste, Vienna e Cam, proprietarie di un'officina in quel di Barcellona e tutt'altro che nuove al mondo delle corse clandestine: proprio una gara finita male è il motivo per cui hanno lasciato Miami per cercare di rifarsi una vita in Spagna. Le cose, tuttavia, prendono subito una piega pericolosa: il ragazzo di Vienna si è lasciato coinvolgere in alcune attività illegali e i Tadakhul pretendono da lui un'ingente somma di denaro.

Fast Furious Crossroads

A nulla serve tentare la carta delle gare di velocità per recuperare i soldi del debito, e così i tre prendono la poco lungimirante decisione di provare a derubare l'organizzazione stessa per ottenere i soldi necessari. L'esito del maldestro tentativo è drammatico, ma Vienna e Cam possono contare sull'aiuto di Dom e Letty (nonché di Roman) per vendicarsi dei Tadakhul e del loro capo, le cui mire si riveleranno essere ben più ambiziose del gestire la malavita spagnola.

Rigorosamente al volante di bolidi velocissimi e dotati di gadget elettronici di varia natura, il nostro compito durante la campagna di Fast & Furious Crossroads sarà dunque quello di esplorare diverse località sparse intorno al mondo, scoprire i piani dell'organizzazione criminale e sventarli, neutralizzando la minaccia rappresentata dal boss interpretato da Peter Stormare.

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Il che ci porta a parlare del cast di attori che compaiono nel gioco fra motion capture e dialoghi in inglese. Oltre ai vari Vin Diesel, Michelle Rodriguez e Tyrese Gibson, vediamo l'introduzione di Sonequa Martin-Green e Asia Kate Dillon, rispettivamente nei panni di Vienna e Cam: due personaggi resi in maniera discreta sullo schermo, ma piuttosto stereotipati. Il che, in effetti, non dovrebbe essere un problema per gli amanti di Fast & Furious.

Alla fine dei conti la trama ha il suo perché, laddove la si inquadri nell'ottica del materiale di partenza, e nella parte finale non mancano alcune sequenze di grande impatto, che coinvolgono ad esempio l'escavatrice più grande che si sia mai vista o un vero e proprio missile che avremo il compito di inseguire. Uno dei problemi del gioco sta tuttavia nella durata della campagna, che non si spinge oltre le quattro ore nonostante la discutibile scelta di proporlo a prezzo pieno.

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Gameplay

Restando in tema di problemi, un altro grande limite di Fast & Furious Crossroads risiede nel gameplay, che sulla carta vanta alcune idee interessanti ma nel concreto si rivela approssimativo, confusionario e concettualmente datato. La sensazione è che gli sviluppatori abbiano provato e miscelare insieme il classico Driver e un qualsiasi episodio di Burnout, senza però riuscire a confezionare un prodotto convincente e dotato di una propria personalità.

Si parte da un modello di guida arcade balbettante, che non consente di cambiare la visuale rispetto alla telecamera ravvicinata in coda al veicolo né chiarisce il peso attribuito ai freni nell'economia delle derapate, essenziali per chiudere le curve ad alta velocità senza stamparsi contro un edificio. Gli scenari sono pieni di elementi distruttibili, è vero, ma come al solito alcuni di essi non si spostano di un millimetro quando li impattiamo: barriere che producono bruschi e frustranti stop nel mezzo di un inseguimento.

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La possibilità di passare da un personaggio all'altro nel corso delle trentadue missioni risulta anch'essa implementata in maniera superficiale e rinunciataria, nonostante l'interessante trovata di dotare i vari Dom, Letty, Roman, Vienna e Cam di apparecchiature differenti per contrastare gli uomini al soldo dei Tadakhul: spuntoni che fuoriescono dalle ruote, impulsi elettromagnetici, arpioni e finanche missili a ricerca.

Le meccaniche di combattimento standard sono estremamente derivative, con i tasti dorsali del controller che ci consentono di impattare verso sinistra o destra e un bullet time che parte nel momento in cui eliminiamo un veicolo ostile oppure ci produciamo in un'acrobazia nel mezzo dell'azione. Il tutto appare molto pasticciato, anche per via di una serie di glitch e di un'intelligenza artificiale a dir poco manchevole: non vi capiterà di rado di vedere i vostri compagni schiantarsi come dei polli nel mezzo di una missione.

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La campagna di Fast & Furious Crossroads è dunque un miscuglio di concetti abbozzati e male implementati, un tie-in vecchia scuola (nel senso negativo del termine) realizzato evidentemente con l'unico scopo di intercettare i numerosi fan della saga cinematografica, ma ahimè incapace di offrire un'esperienza valida; non ultimo per via dell'eccessiva semplicità delle missioni, che scivolano via senza lasciare nulla.

Restano peraltro senza risposta alcune domande non di poco conto: è possibile realizzare un gioco di Fast & Furious mettendoci dentro a stento due gare, anch'esse rese in maniera insipida e confusionaria? Probabilmente mantenere vivo questo aspetto caratteristico del brand fra una missione e l'altra avrebbe aiutato quantomeno ad aumentare la durata del gioco, che così com'è risulta davvero povero di contenuti per poter essere preso in considerazione.

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La modalità multiplayer

Fast & Furious Crossroads include oltre alla campagna single player anche una modalità multiplayer competitiva per nove partecipanti denominata Operazioni Online. Si tratta di un'opzione interessante, che mette tre squadre da tre componenti l'una contro l'altra all'interno di una serie di operazioni, appunto, fornendo loro obiettivi differenti al fine di ottenere la vittoria. Giocando si possono sbloccare nuovi veicoli all'interno di differenti categorie, personalizzazioni e collezionabili di vario genere. Il problema è che durante le nostre prove non siamo mai riusciti a trovare altri otto utenti disponibili per una sfida: i server sono vuoti.

Realizzazione tecnica

Se il gameplay di Fast & Furious Crossroads non brilla per solidità e rifinitura, che dire della realizzazione tecnica del gioco? Anche questo aspetto si era fatto notare fin dal primo annuncio, e purtroppo nel corso dei mesi gli sviluppatori non sono riusciti a migliorare la grafica, che appare particolarmente datata: sembra di trovarsi di fronte a un gioco di una o addirittura due generazioni fa.

L'impostazione open map degli scenari si traduce in un'ulteriore penalizzazione in termini di dettaglio e ricchezza visiva, le strade sono praticamente deserte e le collisioni con gli altri veicoli danno vita spesso a reazioni ben poco plausibili. L'ambientazione serale di New Orleans è l'unica in grado di offrire un design minimamente sensato, ma per il resto ci sono esempi di grande confusione anche sotto questo aspetto della produzione.

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I modelli poligonali dei personaggi evidenziano anch'essi la pochezza tecnica del progetto, che quantomeno su PC può contare sui 60 fps, sebbene manchino regolazioni avanzate e ci si debba accontentare di preset generali.

Pensare che su PS4 e Xbox One questa grafica non si spinga oltre i 30 fotogrammi al secondo è francamente inspiegabile.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core i5 6600K
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1080 Ti
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 10

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core i5 3450, AMD FX 8350
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 680
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Hard disk: 50 GB di spazio richiesto
  • Sistema operativo: Windows 10 a 64 bit

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i7 8700K, AMD Ryzen 7 2700X
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 2080, AMD Radeon VII
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Hard disk: 50 GB di spazio richiesto
  • Sistema operativo: Windows 10 a 64 bit

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 59,99 €
Multiplayer.it
4.0
Lettori (15)
5.3
Il tuo voto

Fast & Furious Crossroads conferma le brutte sensazioni suscitate fin dal primo annuncio del gioco, consegnandoci un racer arcade caratterizzato da una trama perfettamente in linea con quella degli episodi della saga cinematografica, peraltro con la partecipazione di un discreto cast di attori, ma confusionario e privo di personalità sul fronte del gameplay e della struttura. Le missioni sono un mix di situazioni caotiche, la pessima grafica non contribuisce in alcun modo a renderle più digeribili e le poche buone idee messe in campo (la possibilità di passare da un personaggio all'altro, i dispositivi diversi per ogni veicolo) non sono state implementate in maniera convincente, peraltro nell'ambito di una campagna che si completa in quattro ore scarse nonostante il prezzo pieno.

PRO

  • Trama perfettamente in linea con il brand
  • Cast interessante, farà contenti i fan
  • Alcune buone idee in termini di gameplay...

CONTRO

  • ...ma l'esperienza è caotica, confusionaria e approssimativa
  • La campagna si completa in quattro ore, online non c'è nessuno
  • Tecnicamente parecchio datato