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FIFA 20: la recensione

La recensione di FIFA 20, nuova edizione della simulazione calcistica di EA Sports in versione PC, PlayStation 4 e Xbox One

RECENSIONE di Rosario Salatiello   —   19/09/2019
FIFA 20
FIFA 20
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Per i videogiocatori malati di pallone la recensione di FIFA 20 arriva a chiusura di un rito settembrino, che parte in realtà da agosto con l'inizio dei vari campionati fino ad arrivare al via della Champions League avvenuto proprio in questi giorni. Mentre la stagione calcistica entra nel vivo, EA Sports è ancora una volta pronta a mettere a disposizione di tutti gli appassionati di calcio la sua simulazione dedicata a questo sport. Un appuntamento sempre molto atteso, quest'anno in modo particolare grazie all'ottimo lavoro svolto da Konami con eFootball PES 2020 (qui la nostra recensione), che ha visto la serie Pro Evolution Soccer tornare definitivamente su ottimi livelli. Con una concorrenza così agguerrita, la curiosità di vedere la risposta di Electronic Arts con FIFA 20 si è fatta sempre più pressante fino a oggi, giorno in cui possiamo tirare le somme su questo titolo dopo un'intera estate passata a spulciare comunicati e trailer. Mentre in queste ore FIFA 20 viene pubblicato online per gli iscritti a EA Access, andiamo a scoprire insieme tutti i dettagli del gioco in uscita ufficialmente il prossimo 27 settembre su PC, PlayStation 4 e Xbox One.

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Novità: c’era una Volta…

Archiviata ormai la trilogia di Alex Hunter e del suo Viaggio, per FIFA 20 la novità principale studiata da EA Sports consiste come saprete nella modalità Volta, con la quale il team canadese ci riporta nei campetti di strada anni dopo la triste fine di FIFA Street. Chi accede al menu di gioco si ritrova davanti una nuova sezione, alla quale accedere per arrivare a scegliere tra le tipologie di gioco che Volta ha da offrire. In primo luogo, il fatto che Alex Hunter sia andato in pensione non significa che FIFA 20 non abbia più una modalità storia. Affidato proprio a Volta, il racconto di questo titolo ci mette nei panni di un giocatore emergente, facente parte del team guidato dalla stella Jayzinho, atleta realmente esistente nel panorama del calcio di strada presente nel gioco insieme ad altri suoi colleghi. Proprio l'infortunio del campione mette seriamente in pericolo la partecipazione della squadra ai campionati mondiali di categoria, spingendo così il nostro protagonista a rimboccarsi le maniche per andare a trovare nuovi compagni in giro per il mondo.

La trama sembra in realtà studiata appositamente per farci visitare tutti i campetti e le modalità che Volta comprende, unendo così l'utile al dilettevole per farci familiarizzare con le ambientazioni e il sistema di gioco di cui parleremo in seguito. L'elenco di categorie presenti in Volta comprende il tre contro tre con portiere volante, il quattro contro quattro con o senza portiere volante, il cinque contro cinque e il futsal professionale, vale a dire quello che viene comunemente chiamato calcetto. Quest'ultimo può essere giocato anche con giocatori reali, prelevati dalle squadre di calcio a undici presenti in FIFA 20. Prendendo ispirazione da Ultimate Team, nel mettere insieme la propria squadra di Volta è necessario tenere d'occhio il livello di affiatamento dei giocatori oltre all'abilità dei singoli, determinato dal modulo che ognuno di essi preferisce e dal tipo di campo.

Una volta presa confidenza col sistema di gioco si può iniziare ad andare in giro per il mondo con la modalità Tour, sfidando altri campioni più o meno noti nel mondo dello street soccer, oppure andare online per vedersela con gli altri giocatori e scalare le vette delle divisioni e della classifica. Non mancano infine le opzioni di personalizzazione sia per l'atleta protagonista che per tutti gli altri componenti della nostra squadra, attraverso l'editor che ci permette di modificare le caratteristiche fisiche (compreso il sesso) ma soprattutto quelle estetiche, sbloccando elementi di vestiario coi punti acquisiti man mano che si gioca.

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Le modalità: dalla Carriera a Ultimate Team

Se Volta merita di stare in cima all'elenco di novità, non vuol dire che le altre modalità di FIFA 20 siano esenti dall'avere nuovi elementi di cui parlare. Compresa la Carriera, componente single-player rimasta troppo identica a sé stessa nel corso degli anni, che EA Sports ha pensato di rivitalizzare aggiungendo qualche elemento che richiama un po' gli aspetti comunicativi di Football Manager. L'introduzione di conferenze stampa pre e post partita serve infatti a definire l'umore della squadra e dei singoli, con il rischio d'incappare in uno spogliatoio non soddisfatto di noi se le cose dovessero andare particolarmente male. Di tanto in tanto sono inoltre i giocatori stessi a chiedere un colloquio privato con noi, tipicamente per reclamare un po' di spazio in più in prima squadra o per ringraziare del minutaggio concesso, legando anche in questo caso l'umore del singolo alle nostre risposte. Con qualche partita alle spalle ci è sembrato comunque facile mantenere alto il morale della truppa, a meno che non ci si metta d'impegno a dare risposte chiaramente negative. Andando avanti, le conferenze stampa si dimostrano un po' acerbe e perdono l'effetto novità, spingendo così chi ha il pad in mano a scegliere di saltarle quando questo è possibile. Anche per la Carriera è disponibile un editor simile a quello di Volta, dove trasformare l'aspetto dell'allenatore che impersoniamo per sentirci più a nostro agio nei suoi panni.

Passando a Ultimate Team, la struttura competitiva di questa fortunata modalità resta ancorata alle dinamiche di Division Rivals e FUT Champions, con l'aggiunta di alcune interessanti novità a contorno. La differenza più grande rispetto a FIFA 19 sta nell'aggiunta di altri obiettivi, che si affiancano a quelli giornalieri e settimanali. Tra di essi troviamo per esempio quelli stagionali, particolari compiti da svolgere nell'arco di un mese per ottenere ulteriori ricompense. Un nuovo design del menu di gestione della squadra mette gli elementi principali riguardanti il singolo giocatore all'interno di una sola schermata, evitandoci così di dover andare avanti e indietro tra i menu per gestire i vari aspetti del singolo e della squadra. Da segnalare anche l'arrivo all'interno di FUT delle partite amichevoli, che danno così la possibilità di giocare insieme ai propri amici utilizzando la propria squadra. Il tipo di partita disputabile varia da quella classica ad altre modalità un po' più variopinte, che aggiungono divertimento utile ad allontanarsi dallo stress della competizione. Inutile girarci intorno: Ultimate Team era e resta la modalità di maggior richiamo anche rispetto alla concorrenza, dotata di un'invidiabile profondità che la porta a essere al centro dell'attenzione anche a distanza di mesi dall'uscita del gioco. Chiude l'elenco il Pro Club, che tuttavia non abbiamo ancora avuto modo di provare visto che nei giorni scorsi non c'era ancora sufficiente popolazione nei server.

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Trofei PlayStation 4

FIFA 20 viene accompagnato da un totale di trentadue Trofei PlayStation 4. Oltre all'immancabile platino ottenibile una volta raccolti tutti gli altri, la simulazione calcistica prevede cinque trofei di tipo oro, quattordici argento e dodici bronzo. Per completare tutta la collezione bisogna darsi da fare all'interno delle varie modalità che compongono il gioco, a partire dalla novità Volta dove completare la storia e arrivare al massimo di overall per il protagonista.

Il gameplay: finalmente in campo

Per parlare delle dinamiche di gioco di FIFA 20 bisogna necessariamente fare una distinzione iniziale tra calcio tradizionale e il calcio di Volta. Partendo proprio da quest'ultimo, possiamo dire che per fortuna la versione finale di Volta contiene qualche passo in avanti rispetto alla demo uscita giorni fa, rispetto alla quale il FIFA 20 che arriverà nei negozi si dimostra più fluido e armonioso. Muoversi tra gli spazi ristretti dei campetti più piccoli non sembra più così innaturale come avevamo personalmente rilevato in precedenza, anche se permangono alcune problematiche legate all'intelligenza artificiale. Soprattutto nella modalità tre contro tre, il giocatore che rimane a coprire la porticina tende spesso ad avanzare senza avere l'adeguata copertura, obbligandoci quindi a prenderne un altro e portarlo di corsa in difesa per evitare di avere la zona del gol completamente sguarnita.

Le cose funzionano meglio quando si inizia ad andare sul quattro contro quattro e oltre, tenendo presente che è comunque possibile scegliere il modulo che sentiamo più congeniale al nostro tipo di gioco. Una volta in partita, Volta permette di divertirsi con le spettacolari prodezze dei maestri del freestyle, che si producono in una serie di tocchi funambolici sui quali viene concessa una maggiore indulgenza rispetto al gioco tradizionale. Alcuni trick vengono eseguiti in modo automatico dai giocatori dotati di maggiore classe, mentre altri con la combinazione del tasto L2 e l'uso della levetta destra dando vita ad azioni veramente spettacolari. Bisogna comunque stare attenti a non lasciare troppo spazio alla squadra avversaria, perché ai livelli più avanzati di difficoltà la CPU sa trafiggere a dovere chi non si preoccupa di difendere, dando del filo da torcere con il proprio palleggio e richiedendo per questo motivo attenzione in fase di copertura.

Il pallone sembra dotato del livello di pesantezza necessario per non fargli prendere il decollo a ogni tiro che facciamo, permettendo così l'esecuzione di rasoterra calibrati. Centrare la porta piccola non è sempre facile, così come non è scontato segnare a tu per tu col portiere. L'unica impressione negativa dataci da Volta riguarda alcune fasi di gioco un po' confuse, in cui l'abilità nel posizionamento difensivo perde efficacia di fronte alla casualità. Con la complicità delle barriere che impediscono la presenza di falli laterali, le ribattute finiscono per decidere in modo un po' eccessivo se la squadra in attacco riesce a segnare o meno, lasciando i difensori pressoché impotenti. Per quanto riguarda i movimenti, la scivolata è stata giustamente eliminata per lasciare posto a un contrasto in piedi un po' più veemente rispetto a quello tradizionale.

Archiviato il gameplay di Volta, passiamo a quello classico di FIFA. Al di là dei nomi studiati dai reparti marketing, la primissima impressione che si ha scendendo in campo pad alla mano è quella di ritrovarsi di fronte a un'edizione piuttosto conservativa, all'interno della quale è però possibile rilevare in modo progressivo qualche cambiamento in alcune dinamiche di gioco. In particolare il ritmo ci è sembrato un po' più compassato, pur conservando una predisposizione per l'immediatezza e la spettacolarità dell'azione diventata un marchio di fabbrica della serie soprattutto negli ultimi anni. Alcuni cambi di direzione ci sembrano ora un po' meno efficaci, così come non è possibile prodursi in trick in serie senza rischiare di perdere la palla. I giocatori più veloci sembrano ancora avere un vantaggio rispetto a quelli maggiormente dotati in altre caratteristiche fisiche, ma grazie alle limitazioni appena citate la speranza è quella di non vedere più l'abuso di alcune dinamiche che infestavano le partite online.

La fisica del pallone ci ha dato sensazioni contrastanti, dettate probabilmente dalle diverse situazioni in cui ci si può trovare nel corso dei novanta minuti: nel caso di tiri e dei passaggi la sfera sembra dotata del giusto livello di pesantezza, mentre in occasione dei contrasti il pallone dà l'impressione di essere un po' troppo leggero. La sensazione è quella che la difesa manuale sia ancora un po' penalizzata dai rimpalli, che finiscono quindi per premiare l'attaccante con un'incidenza maggiore rispetto alla realtà anche nel caso in cui l'intervento del difensore sia realizzato con tempo e intensità giusti. Passando all'intelligenza artificiale della nostra squadra, sembra che ci sia un migliore posizionamento in fase difensiva, mentre in attacco i compagni ci sono apparsi un po' più propositivi rispetto al passato. Per quanto riguarda le squadre controllate dalla CPU, ai livelli di difficoltà più elevati le marcature si fanno ovviamente più strette, concedendoci minor tempo per sviluppare la nostra azione. Un difetto particolarmente marcato sembra essere quello legato alle incursioni sulla fascia: capita infatti abbastanza spesso che i terzini avversari "decidano" di perdersi le nostre ali, puntando in caso di uno-due chi è in possesso della palla invece di effettuare uno scatto di copertura. Sullo stile di gioco, le varie squadre tentano di sviluppare la propria identità attraverso il gioco ravvicinato e vari livelli di pressing: fortunatamente i tempi in cui anche il Chievo si produceva in estenuanti tiki-taka sembrano definitivamente archiviati.

Un ultimo appunto riguarda la nuova gestione dei calci piazzati, affidata all'uso di un mirino al quale affiancare la levetta destra per il tipo di punizione che si vuole effettuare. Sarà forse solo questione di tempo e di abitudine, ma il vecchio metodo ci sembra ancora il migliore compromesso tra semplicità di esecuzione ed efficacia.

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Grafica e sonoro

Arrivati ormai quasi alla fine di questa generazione videoludica, FIFA 20 non compie particolari salti estetici rispetto al suo predecessore. La scelta di EA Sports è stata quindi quella di puntare su un miglioramento dal punto di vista coreografico e registico, con l'introduzione di nuove inquadrature che vanno per esempio a cogliere il riscaldamento dei giocatori precedente alla partita o le coreografie delle curve. Da questo punto di vista nuove possibilità di personalizzazione sono state aggiunte anche a Ultimate Team, dove abbiamo un maggior controllo sui tratti distintivi del nostro club. A livello di colpo d'occhio la presentazione si attesta comunque a livelli elevati, reggendo anche il confronto con la concorrenza. Di certo aiuta la licenza della Champions League, il cui inarrivabile fascino viene sfruttato a dovere nelle modalità che gli sviluppatori hanno collegato a questa competizione. Scendendo invece nei dettagli, FIFA 20 non riesce a raggiungere i picchi toccati da eFootball PES 2020, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto dei giocatori e la qualità di alcune animazioni. Anche il numero di volti riprodotti richiamando quello reale è fortemente limitato rispetto al concorrente, dove è invece possibile apprezzare somiglianze anche nei giocatori meno famosi. Molto bella la cura per i dettagli dei campetti di Volta, le cui tipologie spaziano dal parcheggio al magazzino, passando per campi di terra battuta e altro ancora, con una cura per i dettagli abbastanza minuziosa.

Alla solita colonna sonora di livello si affianca la telecronaca curata ancora una volta da Pierluigi Pardo e Stefano Nava, arrivata senza dubbio a un buon grado di maturità. La quantità di frasi a disposizione dei due commentatori è infatti abbastanza elevata, permettendo loro di eseguire commenti relativi a rivalità da derby e altre partite specifiche senza però voler strafare in lungaggini inappropriate. Anche le situazioni in cui quanto viene detto non combacia con quanto accade sul campo sono ridotte al minimo, rendendo quindi il commento abbastanza piacevole da seguire. Nel caso di Volta, non c'è una telecronaca ma una musica di sottofondo con la quale si prova naturalmente a dare un maggior ritmo all'azione, accompagnata da urla e frasi d'incitamento da parte dei propri compagni di squadra e del pubblico.

Aggiornamento rose

Per dovere di cronaca dobbiamo riportare che la versione di FIFA 20 che abbiamo avuto modo di testare in questi giorni conteneva le rose delle squadre aggiornate solo in parte, raccogliendo i trasferimenti compiuti nella fase iniziale del calciomercato estivo. Tanto per dare un'idea, nel Napoli erano presenti Manolas ed Elmas così come Verdi (ceduto al Torino), mentre erano assenti Lozano e Llorente. Non sappiamo al momento quando le rose saranno messe al pari con la fine della finestra trasferimenti.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery Origin, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 69,99 €
Multiplayer.it
8.8
Lettori (123)
6.3
Il tuo voto

FIFA 20 conserva l'anima del suo predecessore, dedicata all'aspetto più spettacolare e immediato del calcio a dispetto di alcune componenti di realismo. Al netto di alcune lacune che saranno risolvibili con le immancabili patch, in una fase iniziale l'esperienza di gioco può apparire la stessa dell'anno scorso, permettendo però progressivamente di apprezzare le modifiche introdotte per migliorare alcune dinamiche e limitarne altre di cui veniva fatto abuso soprattutto online. Chi auspicava una rivoluzione dovrà "accontentarsi" di poter giocare a Volta, modalità che si rivela molto indovinata e divertente nell'immediato anche nel solo single-player. Il suo successo sarà però decretato dalla tenuta nel corso dei mesi, e dalla quantità di tempo che i giocatori vorranno dedicarle online a discapito di Ultimate Team e altri contenuti tradizionali.

PRO

  • Volta racchiude un mondo a sé, a tratti estremamente divertente
  • Ultimate Team sempre più ricco e profondo
  • Rivedute alcune dinamiche abusate online
  • Ritmo di gioco più compassato...

CONTRO

  • ...in attesa di vedere cosa succederà coi boost di Ultimate Team
  • Alcune lacune difensive nell'intelligenza artificiale
  • Grafica ormai ai limiti generazionali
  • I nuovi calci piazzati non convincono a pieno