Fa quasi effetto, da un certo punto di vista, accorgersi di stare scrivendo le prime parole di quella che sarà probabilmente l'ultima recensione di un FIFA, perlomeno per come lo conosciamo. La leggendaria serie sportiva targata EA Sports, negli ultimi ventinove anni, ha rappresentato la compagna ideale con cui condividere la propria passione per il calcio, un'amica fedele verso la quale abbiamo spesso imprecato per un gol preso al 90esimo, ma che è sempre stata lì per noi ogni volta che abbiamo acceso la console alla ricerca di un po' d'evasione dal quotidiano.
Dopo quasi tre decenni di partnership, a partire dal 2023 lo storico sodalizio tra la Fédération Internationale de Football Association ed Electronic Arts si consumerà definitivamente e, anche se il publisher ha comunque promesso di continuare a produrre videogiochi calcistici indistinguibili da quelli che attualmente gli fanno guadagnare miliardi, non c'è dubbio che il cambio di nome provocherà una scossa tellurica nel mercato degli sportivi i cui effetti sono difficilmente pronosticabili.
Nella quiete che precede l'uragano, EA Sports si appresta a pubblicare FIFA 23, ultima edizione della dinastia calcistica made in Canada, prima del rebranding del prossimo anno. Date tutte le premesse, sapevamo che ci saremmo trovati di fronte a un capitolo di forte transizione, ma dopo i tanti appuntamenti editoriali dedicati all'approfondimento delle novità del gioco non vedevamo l'ora di poterci gettare all'esplorazione della sua versione finale per gustare di che pasta è fatto l'ultimo FIFA confezionato da Electronic Arts.
Scopritelo con noi, nella nostra recensione di FIFA 23.
Un FIFA così non si era mai visto
Leviamoci il dente e affrontiamo la questione fin dal principio: questo FIFA, sul fronte delle modalità di gioco, è a nostra memoria uno dei più conservativi nella storia della serie. Tratteremo l'argomento nel dettaglio tra qualche paragrafo, ma FUT, la Carriera, il Pro Club e Volta Football non includono quest'anno novità concrete, al punto che molti menù di gioco sono rimasti indenni dal passaggio tra un'edizione e l'altra. Questo immobilismo, paradossalmente, si contrappone però alla sostanziale rivoluzione che ha colpito il gameplay di FIFA 23, davvero irriconoscibile rispetto al passato.
Avevamo imparato a fare i conti con la natura frenetica e convulsa dei FIFA, e vi sorprenderà sapere che stavolta EA Sports è voluta andare in una direzione completamente opposta, offrendo un'esperienza che per assurdo è molto più vicina a quella regalata dal suo rivale di sempre, eFootball. Dimenticatevi il flipper e i passaggi telecomandati, FIFA 23 è supportato da un gameplay più lento, almeno se messo a confronto con gli standard a cui siamo abituati. Tutto è legato al feeling di estrema pesantezza che, soprattutto nelle partite di Ultimate Team, anche i giocatori più agili regalano a chi tiene in mano il controller. Nello stretto, girarsi e superare un avversario è complicatissimo, i calciatori non posseggono più la stessa esplosività delle precedenti edizioni e, più in generale, la percezione è quella che la porta si possa raggiungere meglio con una manovra ragionata e corale, più che con le giocate dei singoli. Questo cambio d'approccio, sebbene scontenterà chi preferiva la spettacolarizzazione del gioco, è un assoluto punto di forza di questo capitolo, tanto da mettere in secondo piano l'indolenza dello studio sulle modalità che sì, rimane poco giustificabile, ma che assume tutt'altra gravità nel contesto generale.
Dall'altra parte del campo, abbiamo notato che la difesa è molto più manuale del solito, un'ottima notizia se ricordiamo come la frequente presenza di autoblock gestiti dall'IA fosse un difetto evidente del precedente capitolo. Un altro fattore che ci ha ricordato il gameplay di eFootball è la costante indeterminatezza delle situazioni di gioco, frutto dell'introduzione di tantissime nuove animazioni grazie all'uso della tecnologia l'HyperMotion2. EA Sports ha catturato due intere partite tra professionisti, registrando circa 6.000 nuove animazioni: se in passato un contrasto era composto da un numero limitato di queste, su PC e nuove console lo stesso frangente si svilupperà come risultato di una concatenazione di tantissimi elementi inediti, e avrà quindi un esito più realistico e totalmente impossibile da prevedere. Basta qualche partita per rendersi conto della magnitudo dei progressi raggiunti dalla fisica, il vero fiore all'occhiello di quest'edizione. Abbiamo fatto riferimento al PC e alle console current-gen poiché su PS4 e Xbox One sono assenti tutte le novità legate all'Hypermotion2. Su queste piattaforme il gameplay è stato rivisitato (a differenza dell'edizione Switch, in cui sono state aggiornate soltanto le rose), ma il feeling è più simile al capito del 2021 e il ritmo dell'azione risente molto di più della velocità degli atleti.
Tutte queste novità rendono particolarmente piacevole il gameplay di FIFA 23, anche se com'era prevedibile non mancano i lati oscuri sui quali EA Sports dovrà necessariamente lavorare nelle prossime settimane. Se in FIFA 22, prima delle patch, era facilissimo segnare da fuori area con un tiro a giro, stavolta è sempre molto difficile piazzare un tiro da fuori, anche perché con tutta probabilità il team di sviluppo ha voluto donare importanza alla nuova meccanica del tiro potente, una conclusione che richiede molto tempo per essere caricata e che una volta portata a termine permette di scagliare la palla con una forza impressionante. Al contrario, è invece facilissimo segnare da dentro l'area di rigore, a causa della totale incapacità dei portieri di reagire ai tiri ravvicinati: anche nel caso di giocatori con statistiche di tiro risibili, ogni conclusione che parte da dentro al box si infila otto vote su dieci alle spalle dell'estremo difensore, una dinamica che rende sì più realistico il gameplay, ma che può rivelarsi frustrante se il gol lo prendi durante gli ultimi minuti di una partita di Weekend League.
FUT, lo stesso capolavoro di sempre, ma con poche novità
Lo sappiamo, Ultimate Team è la modalità principe di ogni FIFA e proprio per questo siamo corsi a costruirci una squadra per scoprire quali novità avesse da offrire la nuova versione di FUT. Sfortunatamente, la risposta a questa domanda è non troppe, dato che le playlist rimangono fondamentalmente le stesse dell'anno scorso. Non è necessariamente un male, perché il trittico composto da Squad Battles, Division Rivals e Weekend League funziona alla perfezione e sarebbe stato un peccato stravolgerne gli equilibri, ma ci sarebbe piaciuto incontrare almeno qualche leggera modifica a ciascuna di loro, anche considerato come queste siano state incluse con le stesse, identiche interfacce dello scorso anno. La grande notizia è che, a partire da quest'anno, FUT (ma anche altre modalità di gioco, come le Amichevoli e le Stagioni Online) sarà supportato dal crossplay tra medesime generazioni di console, una funzionalità da tempo richiesta dalla community. Il crossplay unificherà il matchmaking di tutte le principali competizioni online come Division Rivals e FUT Champions oltre che il mercato, dopo anni nei quali era sempre rimasto diviso per piattaforma.
L'unico vero contenuto inedito di FUT 23 è rappresentato dai Momenti, una modalità nuova di zecca a giocatore singolo che in cambio di alcune ricompense prevede di completare degli scenari di gameplay con dei requisiti ben precisi. Alcuni di questi sono abbastanza immediati e vi chiederanno semplicemente di terminare un'azione offensiva con un gol, mentre altri prevedono rose con dei forti requisiti e sapranno davvero mettervi alla prova. Gli scenari premiano il giocatore con le stelle, una nuova valuta che può essere spesa in un negozio dedicato colmo di pacchetti o altre ricompense. Al momento i premi non sono particolarmente golosi, ma la speranza è quella che EA Sports aggiorni al più presto il negozio per includerne di altri.
Infine, come non citare il nuovo sistema d'intesa, che rivoluziona significativamente il modo in cui gli allenatori FUT possono costruire la propria rosa di campioni. Se in precedenza erano i legami a contare per l'intesa, a partire da quest'anno non sarà più necessario collegare direttamente i giocatori affini perché la squadra ne benefici. L'intesa tiene infatti conto delle similitudini tra tutti i giocatori presenti nell'11 titolare, quindi avrete molta più libertà e flessibilità nel combinare insieme gli atleti di campionati diversi.
Se da un lato l'Intesa ci offre adesso l'opportunità di costruire delle formazioni meno vincolate dai legami di affinità, dall'altro non potremo più spostare liberamente i giocatori sul campo come succedeva in passato. Attraverso la catena dei cambi ruolo, infatti, negli ultimi capitoli di FIFA era sempre possibile, ad esempio, spostare un attaccante a centrocampo, per sfruttarne le caratteristiche avanzate in una zona del rettangolo di gioco ben lontana da quella che sarebbe dovuta essere la sua area d'influenza. Per evitare questa dinamica, il team di sviluppo ha pensato di limitare i ruoli che ogni calciatore può occupare nella formazione. Ognuno di loro adesso avrà una posizione standard preferita, e fino ad altri tre ruoli secondari, quindi dimenticatevi di poter spostare Mbappé o Ronaldo sulla mediana come accadeva in passato, se volete godere dei sostanziosi bonus alle statistiche che il nuovo sistema di intesa garantisce ai calciatori.
Una carriera rivoluzionata solo all’apparenza
Tra le tante modalità di FIFA, una di quelle che raccoglie il maggior numero di aficionados è la Carriera, che anche quest'anno si divide tra Allenatore e Giocatore. Nel primo caso, nonostante l'interfaccia di tutto il comparto sia stata stravolta, la Carriera Allenatore presenta la medesima struttura delle precedenti edizioni, anche se abbiamo imparato a conoscerne la bontà e siamo del tutto consapevoli del fatto che rivoluzionarla per non migliorare nulla sarebbe stato un esercizio fine a sé stesso. Il classico editor dell'allenatore è adesso affiancato alla possibilità di prendere i panni di uno tra i circa 30 tecnici in carne ed ossa che allenano nel calcio reale, ognuno riprodotto con un modello dedicato che però non è sempre fedele alla controparte.
Ci sono poi un altro paio di novità, tutte legate ai trasferimenti, che rendono ancora più gustoso ingaggiare dei campioni per la propria squadra del cuore. Innanzitutto, la Carriera Allenatore accoglie l'Analista dei trasferimenti, un nuovo membro dello staff che ad ogni operazione di mercato presenterà un resoconto dettagliato su quanto siamo stati abili durante la trattativa. Secondo, dopo aver completato l'acquisto verranno riprodotti dei filmati totalmente inediti che mostrano il giocatore raggiungere il centro sportivo della società, fare le visite mediche e venire accolto dai membri più rappresentativi dello spogliatoio. Una trovata azzeccatissima, sebbene abbastanza semplice.
Per quel che riguarda invece la Carriera Giocatore, abbiamo accolto favorevolmente il nuovo sistema che permette (peraltro anche in quella Allenatore) di giocare solo i momenti salienti all'interno di un match, in modo da non rimanere incastrati tra le maglie di una lunga stagione agonistica. Questa novità fa il paio con la personalità del calciatore: il nostro alter ego guadagna punti personalità in base alle decisioni prese fuori dal campo e secondo lo stile che predilige sul rettangolo di gioco. Ogni stile, per giunta, fa guadagnare al calciatore dei bonus unici, utili a rendere ancora più profonda la sua caratterizzazione. Sarete Individualisti, Trascinatori o Generosi?
Pro Club e Volta Football si fondono insieme
Sul Pro Club e Volta Football c'è in realtà pochissimo da dire, poiché entrambe si sono rivelate un inspiegabile porting delle versioni presenti nell'ultima edizione, tant'è che ogni singola oncia dei loro menù è stata riciclata e reinserita nel nuovo capitolo. Com'è ormai tradizione, il Pro Club offre la possibilità di controllare un calciatore personalizzato durante dei match che arrivano a coinvolgere ben 22 giocatori, mentre Volta Football mette nuovamente in campo tutta quella serie di playlist dedicate al calcio di strada che possono essere tutte affrontate da soli o in squadra con altri amici, tra partite più classiche e uno stuolo di fantasiosi minigiochi.
EA Sports, forse nel tentativo di promuoverle entrambe in modo che la popolarità di una potesse giovare all'altra, le ha accorpate sotto l'egida di un unico sistema di progressione, in modo tale che dedicandovi ad una avrete già un calciatore di tutto rispetto da lanciare nell'altra. L'idea non è malvagia, anche perché Volta aveva disperatamente bisogno di rientrare tra le priorità della community e con la progressione unificata i giocatori saranno stimolati a darle una chance, ma ci sarebbe piaciuto assistere all'introduzione di qualche novità per il Pro Club, una modalità estremamente popolare, ma che non gode ormai da anni dell'attenzione che meriterebbe.
L’avanguardia del calcio interattivo
Anno dopo anno rischiamo di essere ridondanti, ce ne rendiamo conto, ma non finiremo mai di tessere le lodi di EA Sports per la qualità che lo studio canadese riesce a infondere nel comparto tecnico dei suoi videogiochi di calcio, sempre più vicini all'essere indistinguibili da una partita reale. Sebbene FIFA 23 porti ancora sulle spalle il peso delle vecchie generazioni di console, l'impatto grafico della simulazione è impressionante, così come lo sono i volti dei giocatori più celebri del calcio internazionale.
Al momento, l'unica grana è rappresentata da alcuni rari bug grafici durante le partite, che ad esempio oscurano di tanto in tanto il risultato del match in corso: nulla che lo studio non possa risolvere nelle settimane a venire. Nota di merito alla colonna sonora di questo FIFA, una vera e propria compilation di pezzi di enorme successo, che include alcuni degli autori più ascoltati del momento, come Rosalia e Stromae. Segnaliamo infine l'assenza di novità sostanziali in merito alla telecronaca, nuovamente affidata alla premiata coppia Pardo - Adani.
Conclusioni
Che FIFA 23 sarebbe stato un capitolo di transizione, prima del rebranding ormai imminente, lo sapevamo un po' tutti. C'era quindi il fortissimo rischio che il simulatore calcistico di EA Sports arrivasse sul mercato mutuando ogni oncia della sua offerta ludica dalle precedenti edizioni, e se questo pericolo si è rovinosamente materializzato se guardiamo a quanto poco impegno lo studio ha infuso nella riforma delle modalità di gioco, il nuovo FIFA è anche quello che applica un vero e proprio miracolo di gameplay, dopo anni di oscurantismo. La metodica riscrittura dei comandamenti tanto cari alla serie produce un modello di gioco a tratti marxista, nel quale è la manovra corale - e mai il singolo - a portare alla vittoria il gruppo. L'ultimo FIFA sarà quindi ricordato come il più innovativo? Assolutamente no, ma probabilmente come quello più divertente. E questo in qualche modo assolve i suoi artefici da molti dei peccati commessi.
PRO
- La nuova impronta di gameplay è una splendida conquista
- FUT rappresenta anche quest'anno il miglior posto dove giocare a calcio su una console
- La quantità di contenuti è ancora una volta soverchiante
- Esemplare dal punto di vista tecnico
CONTRO
- Davvero troppo poco impegno sul rinnovamento delle modalità di gioco
- La scelta di non riformare almeno la grafica dei menù è inspiegabilmente pigra