Sono passati due anni e mezzo da quando Galactic Civilizations II: Dread Lords è approdato sugli schermi del PC, riscuotendo un notevole successo di critica e, in parte, di pubblico. Da allora per lo sviluppatore/publisher indipendente Stardock è stata una cavalcata trionfale, culminata con lo strategico dell'anno Sins of a Solar Empire, realizzato "alla vecchia maniera" in collaborazione con Ironclad. Tuttavia sono continuati anche i lavori sul secondo capitolo di GalCiv, limitati però al solo mercato d'oltreoceano: nel febbraio del 2007 è uscito Dark Avatar, mentre nell'aprile scorso è stata la volta dell'ultima espansione Twilight of the Arnor. Entrambe, assieme al titolo originale necessario per giocarvi, sono state racchiuse in questa edizione completa arrivata anche sul mercato italiano grazie al distributore Halifax e denominata, a ragion veduta, Endless Universe.
Dark Avatar
Il primo expansion pack ha rappresentato una svolta importante nell'evoluzione di GalCiv: per ammissione di Brad Wardell, presidente di Stardock, i programmatori hanno voluto implementare i suggerimenti ricevuti dalla comunità sin da subito piuttosto che attendere il terzo episodio della saga. In effetti la quantità di migliorie presenti è stata tale da coinvolgere ogni aspetto del gioco. Partiamo subito dalla revisione dell'intelligenza artificiale, uno dei fiori all'occhiello di Dread Lords: sembrava impossibile renderla ancora più realistica ma bisogna levarsi il cappello innanzi a tanta acutezza. In più di un'occasione ci è capitato di restare a bocca aperta constatando le decisioni prese dalla CPU: un livello di perfezione tale da rendere meno amara la mancata implementazione del multiplayer invocata da diversi utenti. Anche la grafica è stata oggetto di un pesante lifting, anche se sicuramente meno radicale della cura di poligoni apportata dalle revisioni successive. Le altre feature arricchiscono l'esperienza di gioco complessiva, rendendola più completa senza naturalmente stravolgere la perfetta alchimia ottenuta sin da subito. Prima tra tutte l'impossibilità di colonizzare qualsiasi pianeta sin dall'inizio: in questo modo si è eliminato alla radice il modus operandi tipico del titolo originale, in cui una delle tattiche maggiormente adottate dai giocatori era quella di conquistare durante i primi turni quanti più territori per garantire un'ottima base economica. Inoltre meritano di essere ricordate le superabilità di cui è stata dotata ogni razza (certe ricevono dei bonus in ambiti economici, altre in diplomazia e via discorrendo). Altre novità insite in Dark Avatar sono i mega-eventi, gli eventi casuali di Civilization (epidemie, guerre civili, et similia), in grado di rimescolare le carte in tavola aggiungendo un tocco di imprevedibilità ad ogni partita e lo spionaggio, pratica a sua volta mutuata dall'opera magna di Sid Meier. La possibilità di trafugare segreti agli avversari era presente anche in Dread Lords, ma gratuita e molto più limitata: in questa prima espansione invece gli agenti segreti sono molto costosi, anche se purtroppo un loro fallimento non influirà negativamente nelle relazioni diplomatiche tra le varie popolazioni. La campagna racconta di un interessante conflitto intestino alla razza Drengin: al suo interno si è sviluppato un clan, quello dei Korath, che rappresenta la quintessenza della cattiveria e il cui unico scopo è quello di rendere più quieto l'universo sterminando tutte le forme viventi in grado di respirare. Al capo dell'esercito dei Drengin il giocatore deve fare in modo che tanta potenziale schiavitù non vada sprecata.
Twilight of the Arnor
Con questa seconda espansione Stardock è riuscita nel difficile compito di completare a tutti gli effetti una serie che aveva già rasentato la perfezione nell'universo degli strategici a turni, o, per dirla con un termine molto caro ai colleghi d'oltremanica, dei giochi 4X. Le basi di partenza erano comunque di altissimo livello: in questo senso Dark Avatar aveva fatto quasi tutto il possibile per rendere totale l'esperienza di gioco dell'originale Dread Lords e - in questo senso - l'impatto di Twilight of the Arnor su Galactic Civilizations è meno forte di quanto lo sia stato quello dell'espansione precedente. Gli sforzi dei programmatori si sono concentrati, una volta di più, sulla personalizzazione delle dodici razze presenti: ora ognuna di esse possiede un proprio albero tecnologico, cosa realmente impressionante se si pensa a quali diramazioni arrivasse quello unico iniziale. In questo modo sono diventate molto più appetibili anche altre fazioni oltre a quella dei Terrans, che risultava essere la più utilizzata dai giocatori. Questa è l'unica e vera importante modifica da segnalare per quanto riguarda il sistema di gioco; di rilievo secondario l'introduzione di una nuova condizione di vittoria chiamata Ascension. In tale modalità bisogna conquistare e controllare per un certo numero di turni degli strani cristalli nascosti nell'universo. Paradossalmente questo semplice compito sembra uno dei pochi a mettere alle corde l'altrimenti impeccabile IA, ulteriormente raffinata nell'edizione 2008: raramente gli avversari controllati dal PC si degneranno di cercare tali cristalli e ancor meno avranno voglia e tempo di sfruttarne le caratteristiche. La campagna preconfezionata racconta della scoperta, da parte dei terrestri, dell'ultimo superstite dell'antica civiltà Arnor, i cui dettami saranno fondamentali per impedire ai cattivoni di turno di impossessarsi della galassia. L'apparato grafico ha subito una vera e propria opera di restauro, tanto da far sembrare Twilight of the Arnor il terzo capitolo della saga di Galactic Civilizations: un lavoro notevolissimo che rappresenta il vero valore aggiunto di questa espansione. In ultima una chicca per lo zoccolo duro della comunità Stardock: per gli esploratori più estremi infatti sono state aggiunte galassie talmente grandi che possono richiedere sino a 2.000(!) turni solamente per essere attraversate.
In chiusura
Generalmente non è compito facile quello di giudicare prodotti a pacchetto, ma nel caso di Galactic Civilizations 2: Endless Universe la scelta del voto è stata davvero facile. Si tratta di una raccolta che non dovrebbe mancare nella collezione degli appassionati di giochi strategici, che troveranno pane per i loro denti almeno per tutto l'inverno. I punti di forza dell'originale Dread Lords sono stati migliorati all'ennesima potenza, con un bilanciamento perfetto tra le diverse razze e una possibilità quasi imbarazzante di personalizzazione. Il motto di Stardock "giocalo come vuoi" viene rispettato alla lettera in questa edizione di GalCiv2: il giocatore può creare mappe, razze, intelligenza artificiale e persino unità ad hoc. Uniche due pecche che ci sentiamo di segnalare sono la mancanza della modalità multiplayer e il fatto che tutte le migliorie tecniche sono godibili solo usufruendo di Twilight of the Arnor: sarebbe stato bello se i programmatori avessero aggiornato "tout court" l'intera epopea.
Ma quale versione?
L'accordo con Kalypso, publisher europeo di Galactic Civilizations, ha portato alla realizzazione di due compilation che potrebbero creare confusione anche perché Stardock ne ha a sua volta realizzate altrettante per il mercato nordamericano. Ecco la nostra guida per distinguerle (tra parentesi produttore e mercato di destinazione) - Gold Edition: la prima raccolta, uscita nel 2007, comprendeva Dread Lords e l'espansione Dark Avatar (Stardock, Nord America) - Expansion Bundle: comprende le sole due espansioni e richiede il gioco originale (Stardock, Nord America) - Endless Universe: recensita in questo articolo, presenta le campagne per single player di Dark Avatar e Twilight of Arnor; la campagna originale di Dread Lords è ancora accessibile, ma vengono utilizzate le regole e l'IA delle versioni successive (Kalypso, Europa) - Ultimate Edition: questo DVD racchiude tutti e tre i capitoli separatamente e pertanto la campagna di Dread Lords può essere giocata con le vecchie regole (Kalypso, Europa) - Ultimate Bundle Pack: una versione omnicomprensiva, equiparabile alla Ultimate Edition (Stardock, digital delivery)
Commento
Non è un gioco per tutti, potremmo dire, parafrasando alla lontana il famoso film dei fratelli Cohen. Galactic Civilzations 2: Endless Universe è davvero un osso duro per tutti gli amanti del genere, da cui però è difficile staccarsi. Con una sindrome da "ultimo turno" elevata ai massimi livelli siamo certi che le fredde giornate invernali potranno passare più rapidamente in compagnia di questa raccolta, anche se lascerà indifferenti gli amanti dell'azione.
Pro
- Sfida impegnativa e longeva
- Tutte la saga di GalCiv2 in un unico DVD
- Curva di apprendimento molto lunga
- Mancanza del multiplayer
PC - Requisiti di Sistema
Requisiti Minimi
- Sistema Operativo: Windows XP SP2 o Vista (32/64 bit)
- CPU: Intel Pentium o AMD Athlon da 1 GHz
- Scheda video compatibile con DirectX 9
- 256 MB di RAM
- 1,5 GB di spazio libero su disco
- CPU: Intel Core 2 Quad Q9450 (2.6 GHz)
- 4 GB di RAM
- Scheda video: Radeon HD4850 Crossfire