Da PSP a PlayStation 3…
Con l’avanzare dei livelli diventano sempre più numerosi anche elementi puzzle inseriti per rendere ancora più difficoltosa la guida, come campi magnetici, getti d’aria e via dicendo. Queste caratteristiche rendono Gripshift una sorta di racing-platform, e non a caso nelle modalità “challenge mode” l’obiettivo non sarà semplicemente arrivare al traguardo prima degli avversari o piazzare un tempo record, ma raccogliere tutte le numerose stelle disseminate lungo il percorso o le icone Gripshift.
La curiosità del modello di guida è che, a dispetto di ogni legge della fisica, permette ai giocatori di accelerare e frenare anche in aria (!), pratiche molto utili per correggere la traiettoria dei salti e non finire fuori pista. Durante le gare è possibile raccogliere uno dei powerup disseminati per strada: barriera (protegge da un singolo colpo), cassa di TNT che viene sganciata dal retro dell’auto, e infine missile a ricerca. E’ inoltre essenziale raccogliere le ricariche per la nitro: anche se essa viene completamente ripristinata all’inizio di ogni giro, è sempre meglio non rischiare di rimanere senza.
Se la difficoltà appare inizialmente a prova di organismo monocellulare, ben presto ci si rende conto che la realtà è ben diversa: avanzando coi livelli Gripshift diventa pane per i denti dei veri hardcore gamer vecchio stampo, offrendo un livello di sfida degno dei migliori arcade anni 80 e costringendo il giocatore a imparare ogni singola curva e scegliere l’auto che più si adatta ad ogni pista. Nonché a imprecare e rischiare ad ogni gara di lanciare il Sixaxis dalla finestra, ma questo è un altro discorso.
Grafica e sonoro
La grafica è piuttosto gradevole, fluida, colorata e cartoonesca. Anche se a lungo andare le piste paiono leggermente monotone e la varietà delle auto non è straordinaria, possiamo dire con certezza che per un gioco da PSN che alla fine altro non è che un porting da PSP, siamo su livelli più che sufficienti.
Le musiche metteranno a dura prova chi come me non sopporta techno/dance e derivati, ma risulteranno un po' monotone anche a chi invece vive di pane e Gigi D'Agostino. Doppiaggio delle voci piuttosto simpatico ed effetti sonori che semplicemente svolgono il loro compitino senza infamia e senza lode.
Commento
Un gioco abbastanza divertente, che come molti dei titoli presenti sul PlayStation Store va preso per quello che è: un passatempo immediato, veloce e spensierato, ma che riesce anche a garantire un livello di sfida abominevole a quelli che volessero andare oltre la semplice partita in tutto relax. Purtroppo l’eccessiva somiglianza delle piste e la mancanza di un editor portano la curva di interesse ad abbassarsi vertiginosamente dopo poche ore di utilizzo.
Pro
- Immediato e simpatico
- Livello di sfida degno degli hardcore gamer più incalliti
- Diventa monotono troppo presto
- Niente editor delle piste
Da PSP a PlayStation 3…
…il passo è breve, e Gripshift non ha avuto problemi nel farlo. Questo “clone di Mario Kart” in versione riveduta e corretta approda nel PlayStation Store al modico prezzo di 10€, potendo godere della maggior precisione di controllo offerta dal Sixaxis e delle enormi potenzialità dell’altrettanto enorme console nera.
Le modalità di gioco sono diverse, e vanno dalla corsa singola al campionato, fino ad arrivare al multiplayer online. Inizialmente si può scegliere fra quattro piloti (ininfluenti dal punto di vista delle prestazioni) e quattro autovetture, con la possibilità di personalizzare carrozzeria, colore e cerchioni. Ogni veicolo ha le sue caratteristiche di maneggevolezza, accelerazione e velocità massima. Nuove auto verranno sbloccate una volta racimolati i crediti necessari. I controlli sono estremamente immediati ed intuitivi: acceleratore, nitro, freno, freno a mano, sterzo e inclinazione aerea (utile per migliorare il punto di impatto dell’atterraggio dopo un salto). Per l’inclinazione aerea è possibile attivare i sensori di movimento del Sixaxis, ma ciò non aggiunge praticamente nulla all’esperienza di gioco. Gripshift mette a disposizione ben 125 tracciati unici ambientati in quattro diverse “dimensioni”. Tutte le piste si presentano al limite del visionario: esse sono come sospese nel vuoto, ricche di rampe per effettuare salti, di giri della morte e piattaforme semoventi.