Dopo averla analizzata in anteprima, torniamo a occuparci della prima sostanziosa espansione al gestionale paleontologico di Frontier Developments con la recensione di Jurassic World Evolution 2: Dominion Biosyn, dopo aver giocato più approfonditamente a questa bella dose aggiuntiva di contenuti. Come avevamo riferito già nel provato della versione preliminare, l'intento degli sviluppatori con questo pacchetto è chiaro: avendo probabilmente capito, dai feedback ricevuti con il primo capitolo, che l'approccio a micro-pacchetti aveva piuttosto stancato l'utenza più appassionata, con questo maxi-DLC è stata presa una strada drasticamente diversa, cercando di offrire una quantità di contenuti molto più sostanziosa, a fronte di un prezzo non basso ma comunque piuttosto adeguato all'offerta.
All'interno della Dominion Biosyn Expansion troviamo una corposa campagna, la modalità Teoria del Caos e ovviamente varie nuove creature da aggiungere ai parchi: in pratica, una vera e propria espansione d'altri tempi.
La mossa è stata particolarmente strategica anche per lo sfruttamento del lancio del nuovo film cinematografico, che ha consentito la creazione di un vero e proprio tie-in videoludico in grado di collegarsi direttamente ad alcuni eventi della pellicola.
C'è insomma un intento narrativo più profondo in questo DLC, con tanto di filmati e scene d'intermezzo a raccontare la storia della compagnia rivale della InGen e le nuove possibilità che questa offre all'interno del gioco, tra potenzialità aggiuntive e, ovviamente, ulteriori rischi ed eventuali disastri, con l'intento anche di svelare nuovi eventi legati al film Jurassic World: Il Dominio. Protagonista dell'espansione è la Biosyn, azienda antagonista della InGen conosciuta soprattutto nei libri di Micheal Chrichton, ma destinata ad avere un ruolo importante ne Il Dominio. Dopo il fallimento del furto degli embrioni congelati nel primo Jurassic Park, la Biosyn è ora pronta a costruire un proprio parco sfruttando i fallimenti della InGen e una serie d'innovazioni tecnologiche esclusive che hanno ovvie ricadute anche nel gameplay.
Il parco Biosyn
La Campagna, che ci richiede di costruire un parco di nuova generazione utilizzando la tecnologia Biosyn, è probabilmente l'elemento più caratterizzante dell'espansione, nonostante poi sia destinata a lasciare spazio alle altre modalità una volta esaurita la parte narrativa con l'introduzione progressiva delle maggiori novità. In ogni caso, partiamo da questa nella valutazione delle caratteristiche di Dominion Biosyn, visto che potrebbe presentarsi come un vero e proprio nuovo capitolo in miniatura.
I sistemi basilari del gioco sono gli stessi del capitolo principale, ma la nuova compagnia porta con sé diverse caratteristiche inedite, a partire dall'aspetto delle strutture standard fino alla presenza di elementi che comportano alcune lievi, ma significative variazioni nel loop del gameplay.
Il primo elemento caratterizzante è il Complesso di Ricerca, un'avveniristica costruzione semi-mimetizzata nella natura, che funge da centro nevralgico per tutte le attività di ricerca e sviluppo del parco, e rappresenta un edificio in costante evoluzione.
Buona parte delle strutture da costruire e gestire rispecchiano quelle già viste in precedenza, sebbene abbiano tutte un nuovo aspetto dato dall'architettura scelta dalla Biosyn, più avanzata e a basso impatto ambientale rispetto a quelle viste presso la InGen. Tuttavia, alcune presentano delle variazioni, come le nuove torri di osservazione, le recinzioni invisibili che alterano in maniera sensibile il colpo d'occhio e il sistema di trasporto ipersonico sotterraneo, che modifica la logistica e richiede una ulteriore progettazione sotto la superficie terrestre. Non sono cambiamenti di enorme entità, ma all'interno di un'espansione riescono comunque a proporre elementi innovativi che ravvivano l'interesse per il gioco e spingono ad affrontare una nuova Campagna quasi come se fosse un capitolo inedito.
Nuove strutture e dinamiche di gioco
L'ordine in cui si svolgono le azioni non è molto differente: si tratta sempre di creare una parte centrale del parco con gli edifici dedicati alla ricerca sui dinosauri, i centri di risposta e recupero, quelli medici paleontologici oltre alle strutture deputate all'estrazione di ambra, sintetizzazione e incubazione delle creature, fino ovviamente alle recinzioni e tutti gli elementi relativi all'osservazione e al controllo degli animali. Ci sono tutte le opzioni viste in Jurassic World 2 ma con differenze estetiche, e tanto basta a renderle delle varianti importanti in un gioco del genere, oltre ad alcune modifiche funzionali come i suddetti recinti invisibili, le nuove torri di osservazione e il nuovo sistema di gestione dell'energia elettrica, al di là dell'hyperloop che rappresenta un'aggiunta simpatica ma forse poco sfruttata.
L'elemento di maggiore interesse è probabilmente la miniera di ambra, dalla quale è possibile ricavare nuovi frammenti di genoma per varie specie di dinosauri, estraendo le leggendarie zanzare incastrate nella resina fossilizzata. La miniera è strutturata in livelli progressivi e richiede ingenti investimenti per sbloccarne le varie parti, oltre che squadre specifiche addette al recupero degli esemplari, ma è un arricchimento interessante della dinamica standard di sinterizzazione delle creature.
Questa parte si aggiunge alla catena produttiva che comprende la ricerca dei singoli genomi per ogni specie nonché le possibilità di modifica di ognuna di queste con ibridazioni alla ricerca di nuove caratteristiche, richiedendo ulteriori livelli di gestione e controllo del personale scientifico impiegato.
In linea di massima, le nuove aggiunte si incastrano in maniera davvero ottimale nel tessuto di gioco costruito per Jurassic World Evolution 2, rendendo questa un'espansione perfettamente integrata nel concept originale. Dopo la prima fase di costruzione e apprendimento delle dinamiche, la seconda parte della Campagna si concentra ovviamente più sull'azione, con vari disastri che derivano dagli eventi del film a cui dover porre rimedio contando sulle capacità strategiche e gestionali accumulate.
Teoria del caos
Particolarmente interessante è anche la nuova missione presente all'interno della Teoria del Caos, anche questa incentrata sul film Jurassic World: Il Dominio. In questo caso abbiamo a che fare con lo sperduto ranch di Owen Grady, che si ritrova a dover diventare un rifugio per varie specie di dinosauri allo stato brado ma soggetti a bracconaggio e abbattimento indiscriminato. In questo caso, invece della solita pianificazione graduale che accompagna la costruzione del parco nella Campagna o nella modalità Sandbox, dobbiamo far fronte a diversi problemi sfruttando alcune risorse che troviamo sul campo, adattando le strutture e migliorandole in modo da poter accogliere la maggiore quantità possibile di creature e cercando di mantenere sane e al sicuro.
In questo caso, strutture e dinamiche derivano più direttamente da quelle del gioco principale, ma come ogni altro "scenario" della Teoria del Caos tutti gli eventi sono costruiti in modo da rappresentare una sorta di sfida survival, con frammenti anche scriptati così da offrire situazioni diverse, come ad esempio la necessità di dover controllare gruppi di dinosauri con richiami specifici per cercarli di spostarli in massa da un luogo all'altro, proprio in "stile Grady".
Nuovi dinosauri e ambientazioni
Non potevano mancare ovviamente alcuni nuovi dinosauri: tra questi troviamo il Therizinosauro, il Pyroraptor e il Quetzalcoatlo, nuove specie inedite nella serie che presentano anche, finalmente, il tanto richiesto piumaggio emerso dalle ricerche più recenti sulla paleontologia. Tra le novità ci sono anche grandi classici ingiustamente trascurati finora come l'antichissimo Dimetrodonte, la specie in assoluto più vecchia tra tutte quelle viste finora nella serie, oltre all'enorme erbivoro Dreadnoughtus e al Gigantosaurus, un grande carnivoro che supera in dimensioni e struttura anche il T-Rex. Anche quest'ultimo ovviamente è presente e anzi si conferma una star nel gioco ottenendo due skin esclusive tra le quali una piumata, oltre a nuovi aspetti applicabili anche al Dilofosauro e al Parasaurolofo.
La grafica di Dominion Biosyn si basa ovviamente sulla stessa impalcatura usata per il gioco principale, dunque da questo punto di vista, al di là delle variazioni estetiche fornite dalle nuove strutture e dai nuovi dinosauri, non si registrano particolari differenze rispetto al livello raggiunto in precedenza, peraltro già ottimo. Gli edifici Biosyn risultano sotto alcuni aspetti più affascinanti e tecnologicamente avanzati e il caratteristico Complesso di Ricerca è un'aggiunta piacevole, tuttavia a voler trovare un difetto si potrebbe dire che la nuova ambientazione della Sierra Nevada risulta un po' monotona e poco caratterizzata rispetto alle possibili scelte.
Conclusioni
Dopo una pletora di micro-aggiunte viste soprattutto nel primo capitolo, Frontier ha infine messo insieme una vera e propria espansione propriamente detta per Jurassic World Evolution 2, sfruttando in maniera ottimale l'occasione del lancio di Jurassic World: Il Dominio e confezionando un tie-in che si integra perfettamente con il gioco principale. Confermiamo l'idea che 19,99 euro sia un prezzo non basso per un DLC, ma per chi ha già spolpato tutti i contenuti principali può essere ampiamente giustificato: la nuova Campagna ha il sapore di un vero e proprio nuovo mini-capitolo grazie a novità che riguardano sia il gameplay - come meccaniche costruttive e gestionali - che la narrazione, mentre la missione della Teoria del Caos fornisce un buon diversivo.
PRO
- Una vera e propria nuova Campagna, con tanto di supporto narrativo
- Nuove e interessanti introduzioni fra strutture, creature e meccaniche di gioco
- Interessante anche la situazione proposta nella Teoria del Caos
CONTRO
- I contenuti nuovi non durano moltissimo
- Il prezzo è piuttosto alto