Cosa ci fa una piramide volante nel cielo di Parigi? Non stiamo parlando della Parigi che tutti conosciamo, ma di una metropoli di un futuro non troppo remoto in cui qualcosa non è andato per il verso giusto. Le promesse della tecnologia sembrano non essere state mantenute, tutto appare invecchiato e in via di disfacimento. La democrazia è morta, la città è divisa in due distretti che rappresentano altrettante classi sociali, e un dittatore controlla il paese tramite la violenza e l'informazione, organizzando di tanto in tanto elezioni farsa in cui i cittadini possono soltanto rieleggerlo. Intanto si moltiplicano le sette religiose, tutte con la loro profezia sulla fine del mondo o su qualche messia in arrivo. Cosa c'entra Alcide Nikopol, l'artista squattrinato protagonista del gioco, in tutto questo? Perché gli dei gli hanno messo gli occhi addosso? Quali sono i fini delle loro macchinazioni? Chi è l'androide che ha deciso di sfidare il presidente alle prossime elezioni?
Nikopol: Secrets of Immortals è un'avventura grafica piuttosto classica ma dall'ambientazione eccezionale. Tratto liberamente dalla Trilogia Nikopol di Enki Bilal, ne ricalca fedelmente lo stile, creando un mondo in preda al caos e alla disperazione in cui il giocatore è chiamato a immergersi risolvendo la solita carrettata di enigmi. La visuale è in prima persona, nel classico stile Myst, con l'inquadratura che può ruotare di trecentosessanta gradi. Anche l'interfaccia è piuttosto classica, con il cursore al centro dello schermo che cambia forma a seconda delle interazioni possibili con gli elementi dello scenario. Insomma, dal punto di vista meramente strutturale non c'è nulla di nuovo rispetto a titoli simili e, se ad esempio avete giocato il recente Dracula 3, capirete subito di cosa stiamo parlando.
Le Alternative
Nikopol è un gioco dallo stile visivo unico. Volendo potreste provare Beneath a Steel Sky (1994) di Revolution Software. Sappiamo che stiamo parlando di un titolo vecchiotto, ma si tratta di una delle migliori avventure di genere fantascientifico e, oltretutto, il gioco è ormai distribuito gratuitamente. Venendo a tempi più recenti ma non troppo, non potete assolutamente farvi sfuggire Blade Runner (1997), ispirato all'immortale capolavoro cinematografico di Ridley Scott. Ma se proprio vi dobbiamo consigliare un gioco che potete trovare nei negozi (che sadici), vi consigliamo Reprobates, avventura dall'ambientazione disperante e surreale uscita l'anno scorso.
Eppur si muore
Le differenze principali rispetto alla concorrenza riguardano soprattutto i contenuti. Innanzitutto in Nikopol si può morire. In realtà non stiamo parlando di una novità assoluta (fino al primo Monkey Island si rischiava di perire in tutte le avventure grafiche), ma di una precisa scelta di design utile probabilmente a tenere alta la tensione.
la mancanza di tempo rende tutto più complicato ma anche più appassionante
Per fare un esempio, nel primo capitolo (di cinque) l'irruzione di un mostro nell'appartamento di Nikopol rende necessario risolvere velocemente i diversi enigmi che dividono dalla salvezza. La mancanza di tempo rende tutto più complicato ma anche più appassionante. Volendo essere cattivi potremmo affermare che la morte è un espediente resosi necessario per nascondere la relativa brevità del gioco. Infatti un avventuriero particolarmente ispirato può arrivare a finirlo in una sola giornata, anche se, realisticamente parlando, il giocatore medio impiegherà più tempo, soprattutto per risolvere alcuni enigmi non proprio immediati.
E il pollo di gomma con carrucola?
Parlando proprio di enigmi, va notato l'ottimo lavoro fatto dagli sviluppatori per cercare di integrarli alla perfezione nello scenario di gioco. Quindi niente complicazioni dovute all'illogicità delle situazioni, anche se in alcuni casi bisogna entrare in empatia con il mondo di gioco per riuscire a capire cosa fare, come ad esempio nel secondo capitolo, dove il santone di una setta a cui ha aderito Nikopol ha creato un cimitero un po' particolare, soprattutto per il metodo di stoccaggio dei cadaveri e dei loro resti. Tra i diversi rompicapo, comunque, non mancano i sotto giochi in cui bisogna capire cosa fare e, come piccolo extra, sono presenti due brevissime sezioni in cui bisogna sparare con un fucile di precisione. Aspettate! Non scappate, non stiamo parlando delle solite sequenze action infilate a forza nelle avventure grafiche (lo sappiamo che Simon the Sorcerer 3 entra ancora nei vostri incubi di avventurieri) che, solitamente, sono realizzate malissimo e distraggono dal gioco più che aumentare il coinvolgimento. Si tratta invece di brevissimi momenti che non tolgono nulla all'avventura e che, anzi, sono ben amalgamati con il resto.
Enki Bilal
Nato a Belgrado nel 1951, Enki Bilal è autore di fumetti e regista cinematografico di livello internazionale. Padre di numerosi capolavori tradotti anche in italiano, il suo inconfondibile stile gli ha fruttato riconoscimenti in tutto il mondo. Tra le sue opere cinematografiche più famose vanno citate Tycho Moon (1994) e Immortal (2004), mentre, dovendo scegliere tra le sue opere a fumetti, citiamo la Tetralogia del Mostro (iniziata nel 1998 e conclusa nel 2007) e soprattutto la Trilogia Nikopol, a cui White Birds si è ispirata per realizzare il suo prodotto. Più precisamente, la trama è tratta dal primo volume dal titolo: "La Fiera degli Immortali". Curiosità: all'interno del gioco, i disegni nello studio di Nikopol sono tavole originali di Enki Bilal.
Controversie
Uno degli elementi più affascinanti e controversi di Nikopol è lo scenario in sé. Ora, chi è abituato allo stile di Bilal non troverà complicato seguire la trama e comprendere il finale, il quale lascia aperti molti interrogativi e non risolve tutte le domande che nascono giocando. In questo senso gli sviluppatori hanno fatto un grosso sforzo per tentare di semplificare la narrazione dandogli una maggiore linearità rispetto al fumetto.
Resta il fatto che non è semplice comprendere l'intrigo tra dei, tecnologia e politica messo insieme da Bilal. Sia chiaro: non è un difetto. Si tratta di una precisa scelta dell'autore che può piacere o meno. L'importante è essere coscienti di cosa si va a maneggiare. Resta il fatto che le scenografie del gioco sono quanto di meglio le avventure grafiche abbiano offerto negli ultimi anni. Non parliamo di grafica in sè, ma di stile e, più in particolare, della costruzione di un mondo affascinante, pur nella sua limitatezza tecnica.
Insomma, avrete sicuramente capito che ci troviamo di fronte a un titolo dalle molte sfaccettature che può essere giudicato in modo molto differente a seconda di come lo si accoglie e a seconda di come si riesce a entrare in contatto con l'immaginario dell'autore.
Conclusioni
Nikopol è un'ottima avventura grafica che pecca un po' dal punto di vista della longevità. Per il resto ci troviamo di fronte d un prodotto ispirato e molto profondo che ricalca fedelmente le tematiche e lo stile dei fumetti da cui è tratto. Se siete tra quelli che apprezzano l'opera di Bilal, oppure se siete alla ricerca di un'avventura grafica che possa appassionarvi (il tempo che dura), non lasciatevelo sfuggire.
PRO
- L'atmosfera ricalca quella del fumetto originale
- Enigmi ben congegnati
- Trama contorta e dalle tematiche interessanti
CONTRO
- Molto corto
- Come per tutte le avventure grafiche la rigiocabilità è pari a zero
- Può risultare troppo intricato
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
- RAM: 4 GB
- Scheda video: GeForce 250 GTS
- Sistema operativo: Windows Vista
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows XP/Vista
- Processore: 1.7 GHz o più veloce
- RAM: 512 MB (1 GB per Vista)
- Scheda video: una qualsiasi scheda video con 128 MB di memoria grafica e compatibile con le DirectX 9.0c
- DirectX: 9.0c o superiori
- Hard Disk: 3 GB
- Scheda audio: compatibile con le DirectX 8.1