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Marvel Trading Card Game - Recensione

Wolverine, la Torcia Umana, l'Uomo Ragno e tutti i loro parenti assieme nella più grande battaglia marvel di sempre. Questa volta però non si menano le mani e non si usano superpoteri, qui si usano le carte!

RECENSIONE di La Redazione   —   06/09/2007
Marvel Trading Card Game
Marvel Trading Card Game
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Marvel Trading Card Game - Recensione

Eroi di carta

Marvel Trading Card Game (da adesso in poi MTCG. NdR), questo il nome completo del gioco, come segnalato poche righe più in alto sfrutta il sistema di 'combattimento' tra carte studiato da Upper Deck -noto produttore di carte da gioco- denominato 'Vs. battle System', un sistema che pur non avendo la profondità di un Magic ne l'immediatezza di giochi come Pokemon, ha saputo crearsi negli anni un folto gruppo di seguaci. Il titolo come si sarà sicuramente capito nient'altro è che un gioco di carte basato sull'universo Marvel, universo decisamente sconfinato e ricco di personaggi, comprimari, ambientazioni ed elementi assolutamente sfruttabili per un gioco con questo tipo di struttura. Il gioco inizia con il professor Xavier che introduce il giocatore nel suo istituto per giovani dotati, luogo in cui si verrà sottoposti ad un lunghissimo e decisamente dettagliato tutorial che spiega per filo e per segno (ma in maniera decisamente troppo confusionale per ragioni che vedremo in seguito) quelle che sono le regole e le possibilità offerte al giocatore nel corso delle partite. La storia, come ogni buon racconto Marvel ha due differenti punti di vista: quello dalla parte dei 'villains' (i cattivi) e quello dalla parte degli 'heroes' (i buoni), entrambi le fazioni sono caratterizzate da una storia poco memorabile suddivisa in 12 capitoli che prendono per mano il giocatore in un crescendo di poteri speciali, e spettacolari battaglie a suon di carte.

La battaglia dei numeri

La battaglia vera e propria si suddivide in differenti fasi in cui gli avversari preparano il proprio tavolo di combattimento posizionando strategicamente le carte che si suddividono in carte eroe, accessorio e stage. Mentre le prime sono quelle che rappresentano in tutto e per tutto i personaggi marvel e sono studiate per attaccare l'avversario, le altre due sono carte di supporto sia difensivo che offensivo per il giocatore, utili soprattutto nelle fasi intermedie del combattimento, quelle in cui il giocatore è spinto a prendere delle decisioni per respingere l'attacco dell'avversario o per sferrarne uno decisivo. La taratura della difficoltà non brilla purtroppo di luce propria, lasciando l'esito delle battaglie più che all'intelligenza tattica del giocatore, alla costruzione postuma del proprio deck e alla fortuna nel pescare le carte giuste al momento giusto. Meno a mano che si progredisce nella storia è possibile venire in possesso di nuove carte sempre più potenti e complete. Arrivare alle fasi finali dello story mode è infatti l'unico modo per sbloccare le carte più potenti del gioco, e trovare la giusta quadratura del proprio mazzo, evitando così che nel bel mezzo di uno snervante combattimento esca la carta debolissima che mai vorremmo desiderare di pescare.

Marvel Trading Card Game - Recensione
Marvel Trading Card Game - Recensione
Marvel Trading Card Game - Recensione

La battaglia dei numeri


MTCG è però un gioco di carte e nulla più, e se da un lato la possibilità di trovare praticamente tutti i personaggi mai apparsi su albi Marvel può essere un richiamo per tutti gli appassionati, dall'altra rappresenta un gioco è decisamente scarno e con un impaginazione grafica che lascia molto spazio alla fantasia del giocatore e pochissima all'effettiva rappresentazione delle scene, degli eroi e dei supercattivi. Il tutorial iniziale pur essendo lungo e particolareggiato poco può fare davanti all'impetosa rappresentazione grafica del gioco, con carte troppo piccole e testi minuscoli, che altro non fanno che creare problemi al giocatore sia in fase di scelta della carte che nell'effettiva comprensione di quelli che sono i poteri della stessa. La realizzazione sonora purtroppo non raggiunge nemmeno lontanamente la sufficienza con pochissimi brani che ad un primo ascolto vogliono ricordare quelle che sono le atmosfere marvel di cartoni, film e videogiochi del passato ma che riescono solo a provocare dei gran mal di testa a causa dell'eccessiva ripetitività, in relazione soprattutto al fatto che spesso le partite possono arrivare a durare anche un ora.

Marvel Trading Card Game non è un brutto gioco, ha solo la grossa sfortuna di essere assolutamente di nicchia e molto molto complesso per chi non è avvezzo ai giochi di carte di questo tipo. Se da un lato si potranno trovare personaggi e situazioni provenienti dall'intero universo marvel, dall'altro se non si sapranno utilizzare saranno di ben poca utilità, trasformando quello che di solito è divertimento in frustrazione. Il difetto più grosso resta comunque quello dell'impaginazione grafica di gioco (davvero proibitiva alla lunga), e poco risolve la possibilità offerta dal Ds rispetto a PSP di visualizzare il gioco in modalità libro.

    Pro:
  • Centinaia di carte presenti
  • Vs. battle System
  • Decisamente longevo
    Contro:
  • Infinitamente difficile e molto molto di nicchia
  • Impostazione grafica da dimenticare
  • Sonoro a tratti (lunghi) fastidioso

Una delle mode in assoluto più fiorenti degli ultimi anni è senza dubbio quella delle carte da gioco. Magic, è stato lo storico precursore di questo movimento, consolidato negli anni da brand importanti come Pokemon e Yu-Gi Oh!. Tutti questi nomi hanno avuto inoltre nel corso del anni una trasposizione più o meno riuscita anche in digitale, grazie soprattutto all'avvento delle console portatili, divenuti spesso e volentieri veri e propri 'deck' portatili per tutti gli appassionati del mondo. Storia a parte l'ha sempre fatta la Marvel, che tralasciando in un primo momento il mondo delle carte e buttandosi con più vigore sugli heroclix (un incrocio tra le carte e delle action figures in miniatura) ha compiuto il passo verso il media-videogioco con qualche anno di ritardo. Ma dato che il detto recita 'meglio tardi che mai' è con questo spirito che 1st Playable Production (i padri del recente fenomeno Puzzle Quest, e studio distaccatosi da Vicarious Visions) si è buttata nello sconfinato universo Marvel, sfruttando la licenza di carte Upper Deck.