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NBA 2K20, la recensione

La recensione di NBA 2K20, simulazione di basket sviluppata da Visual Concepts in versione PC, PlayStation 4 e Xbox One

RECENSIONE di Rosario Salatiello   —   18/09/2019
NBA 2K20
NBA 2K20
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Apprestarsi a scrivere la recensione di NBA 2K20 vuole dire anche avere la consapevolezza di ritrovarsi di fronte a quella che negli ultimi anni è stata ritenuta da molti la migliore simulazione sportiva in circolazione, non solo nel panorama ristretto dedicato al basket ma anche in quello che abbraccia tutte quante le discipline. E come dargli torto, considerando che al netto di qualche piccolo inciampo il lavoro svolto dal team Visual Concepts è andato a migliorarsi di anno in anno, proponendo una qualità e una giocabilità sul parquet in grado di esaltare tutti quanti i fan del campionato NBA di basket. Le critiche più accese nel corso del tempo sono state quelle legate alle microtransazioni, di cui neanche NBA 2K20 come stiamo per vedere fa a mano. Il modello di business di 2K Sports non deve però offuscare quanto di buono realizzato dagli sviluppatori, anche quest'anno in grado di compiere un lavoro che impressiona per i suoi picchi di qualità. Se siete curiosi di sapere cosa vi riserva NBA 2K20, non dovete fare altro che continuare a leggere.

Nba 2K20 Hands On Colonia Gamescom 2019 02

Le novità: una Carriera ad alto livello

In termini di modalità NBA 2K20 resta praticamente identico al suo predecessore, affidando l'unica vera novità alla presenza della lega WNBA, ovvero quella femminile con le sue dodici squadre. Anche se in realtà ci aveva già pensato EA Sports a suo tempo con NBA Live seguendo la rotta tracciata con FIFA, per la serie NBA 2K si tratta infatti della prima volta che la WNBA viene inclusa. Con NBA Live 20 almeno per ora desaparecido, fa comunque piacere che la simulazione cestistica di riferimento abbia deciso di compiere questo passo, anche se confinato ad alcune modalità ben precise e non disponibile quindi in tutte quante quelle presenti nel gioco. La seconda novità riguarda La mia Carriera, tipo di modalità in cui la serie NBA 2K è sempre andata forte, avvalendosi in alcuni casi anche di collaborazioni speciali come quella di Spike Lee per NBA 2K16. Anche quest'anno il caso è decisamente questo, visto che la storia della modalità carriera è stata messa a punto con il coinvolgimento della casa di produzione SpringHill Entertainment, fondata da LeBron James e Maverick Carter. Gli altri nomi eccellenti riguardano il cast, all'interno del quale spiccano quelli degli attori Idris Elba e Rosario Dawson che prestano il volto ad alcuni personaggi della storia.

Dopo la parentesi cinese, la storia torna sul suolo americano per raccontarci la storia del suo protagonista soprannominato Che: un nomignolo piuttosto in linea con la sua natura di leader attento ai bisogni dei suoi compagni. Sin da subito, il nostro Che sarà diviso tra quello che è giusto fare di fronte a scelte altrui di dubbia moralità, fino ad arrivare a mettere in discussione la sua ascesa verso il campionato NBA. Tra cadute e risalite, la modalità storia di NBA 2K20 non tradisce le aspettative, mettendo sul piatto un racconto maturo e avvincente. Soprattutto inizialmente non si gioca molto, è vero, così come è vero che le scelte sono solo limitate, ma visto che di modalità per giocare semplicemente a basket nel gioco ce ne sono vale senza dubbio la pena lasciarsi prendere dall'aspetto narrativo del gioco. Per quanto riguarda l'editor, il personaggio è totalmente configurabile sia nell'aspetto fisico che nelle abilità, selezionando parametri di base come peso e altezza, per poi passare alle doti atletiche e al potenziale nei fondamentali che potrà poi esprimere strada facendo.

Le modalità

Quanto finora descritto rappresenta senza dubbio il cuore di quanto Visual Concepts ha realizzato per NBA 2K20 in termini di contenuti, ma La mia Carriera e la WNBA non sono ovviamente le uniche modalità presenti nel gioco. I fan più affezionati della serie riusciranno infatti senza alcun problema a districarsi tra i menu che portano a disputare partite singole o stagioni intere, fino ad arrivare a La mia Lega e Il mio GM. Quest'ultima modalità permette di prendersi cura di un team occupandosi soprattutto degli aspetti manageriali, rinnovatasi tramite l'aggiunta di alcuni punti azione che definiscono le attività svolgibili tra una partita e l'altra, più un albero delle abilità che dà un taglio ruolistico al nostro lavoro di GM. Sempre presente ovviamente anche Il mio Team, modalità online ormai da anni classificata come l'Ultimate Team del basket. Proprio Il mio Team è stata la principale accusata dalle polemiche legate alle microtransazioni, presenti praticamente ovunque in NBA 2K20. Se altrove l'uso di soldi reali viene proposto come una possibilità anche un po' nascosta, dentro Il mio Team a tratti sembra di essere effettivamente all'interno di una specie di casinò, con tanto di slot machine, roulette e luci sbrilluccicose. Il rischio purtroppo è quello di avere a che fare nelle modalità online con persone che hanno costruito la loro squadra a suon di euro, mettendo la reale abilità in secondo piano. Come accennato, altrove la situazione è fortunatamente diversa: la modalità La mia Carriera permette infatti di tirare fuori moneta reale per dare una "spinta" alle abilità del protagonista, ma la velocità di progressione del nostro personaggio è sufficiente a non far avvertire la necessità di spendere soldi. A meno che non si voglia diventare il nuovo Michael Jordan in tre secondi.

Nba 2K20 Image 5

Trofei PlayStation 4

NBA 2K20 porta in dote cinquantuno Trofei. Insieme al solito platino ottenibile completando tutti gli altri obiettivi, ne troviamo due di tipo oro, dieci argento e trentotto bronzo. Per ottenerli bisogna darsi da fare tra le diverse modalità presenti nel gioco, con particolare attenzione alla modalità La mia Carriera dove bisogna compiere alcune imprese sul campo.

Il gameplay

In assenza di motivi seri per apportare rivoluzioni, alla fine della generazione attuale le dinamiche di gioco di NBA 2K20 si propongono con una veste conservativa. Potendo già contare su un apparato simulativo di primissimo livello, la scelta di Visual Concepts è stata quella di limare i difetti presenti nell'edizione dell'anno scorso, intervenendo soprattutto sulle dinamiche di movimento dei giocatori. Chi conosce la serie riesce quindi a sentirsi a proprio agio dopo pochi minuti, ricorrendo eventualmente al sistema di allenamento per rinfrescare o conoscere gli aspetti di gioco meno chiari. Una volta arrivati sul parquet, ci si accorge che l'attenzione degli sviluppatori di NBA 2K20 è stata rivolta soprattutto alla fisica degli atleti. A un ritmo di gioco un po' più lento rispetto a un anno fa si accoppia una rinnovata fluidità nei movimenti, complice anche l'aggiunta di nuove animazioni che fungono da raccordo tra una mossa e l'altra. Da questo punto di vista resta forse ancora un po' indietro la fase difensiva, a causa di un'eccessiva staticità dei giocatori in marcatura soprattutto quando c'è un discreto movimento da parte degli attaccanti. Giocando con le squadre WNBA si avverte la differenza che ci si aspetterebbe rispetto all'uso degli uomini: forza ed esplosività inferiori devono essere compensate necessariamente col circolo della palla, tentando così di arrivare a canestro attraverso il gioco corale. Dal punto di vista fisico i modelli delle donne avrebbero forse richiesto un po' di lavoro in più.

Grafica e sonoro: come in TV

Il comparto tecnico di NBA 2K20 offre un colpo d'occhio che in alcune inquadrature è davvero notevole. La qualità grafica di questa serie non è del resto una novità, ma fa comunque piacere vedere come anche a fine generazione i ragazzi di Visual Concepts si siano messi all'opera per migliorare la resa del campo. Per quanto riguarda gli atleti, le star come LeBron James sono ovviamente quelle più curate e vicine al loro aspetto reale, ma anche su giocatori secondari possiamo dire che è stato fatto un buon lavoro. La presenza di collegamenti da bordo campo e show d'intermezzo rende l'esperienza complessiva molto vicina a quella vivibile vedendo le partite in televisione, con l'eccezione di qualche inquadratura che coglie il soggetto un po' imbambolato. La colonna sonora ci accompagna attraverso i menu con la solita serie di brani in grado di trasmettere le "vibrazioni" giuste, mentre una volta scesi in campo la telecronaca segue l'azione in modo abbastanza puntuale. Da segnalare la presenza di alcune schermate di caricamento un po' più lunghe della media, anche dopo la pubblicazione della patch con cui si è affrontato questo tipo di problema.

Lillard Vs Murray

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 69,99 €
Multiplayer.it
8.8
Lettori (40)
6.6
Il tuo voto

Squadra che vince non si cambia, soprattutto quando la generazione videoludica sta ormai volgendo al termine. In attesa di vedere cosa saprà sfornare Visual Concepts sul nuovo hardware in arrivo tra qualche tempo, NBA 2K20 consacra la serie di basket targata 2K Game nell'Olimpo del suo genere e delle simulazioni sportive in generale. Una volta scesi in campo, le dinamiche di gioco sono impegnative ma non risultano mai frustranti o ingiuste, spingendo quindi il giocatore a migliorarsi attraverso la qualità delle sue giocate e dei mezzi messi a disposizione dagli sviluppatori. Nella valutazione complessiva non è possibile però ignorare quanto presente in termini di microtransazioni nella modalità Il mio Team, le cui partite online rischiano di diventare una fonte di stress non indifferente.

PRO

  • Modalità carriera matura e dalla trama avvincente
  • Sul campo è il migliore NBA 2K di sempre
  • Nuovi passi avanti per una grafica già ottima

CONTRO

  • In alcuni casi Il mio Team assomiglia più a un casinò
  • Fase offensiva premiata più di quella difensiva
  • Qualche caricamento un po' lungo