Dopo il clamore che ha scaturito con l'impressionante successo in Giappone, la recensione di Nier Re[in]carnation ci consente di guardare un po' più da vicino questo strano progetto da parte di Square Enix, che si inserisce precisamente nel solco ormai trito degli RPG gacha, ma quantomeno interpretandolo nel particolare stile di Yoko Taro e della sua variegata serie.
L'estetica è di un livello difficilmente riscontrabile in produzioni simili all'interno di questo genere, portando ad atmosfere e caratterizzazione veramente particolari, in grado di far risaltare Nier Re[in]carnation facilmente, pur in mezzo a centinaia di titoli simili. Ma al di là di questo, il gioco è in tutto e per tutto un RPG con combattimenti a turni ed elementi gacha, con alcuni aspetti di gameplay che risultano anche meno sviluppati e profondi rispetto a quanto siamo ormai abituati a vedere negli innumerevoli altri concorrenti- più o meno anonimi - che affollano il panorama mobile.
La storia
La storia inizia con una ragazza sconosciuta che si risveglia all'interno di un mondo chiamato The Cage, guidata da uno strano essere fluttuante identificato come Mama, che ha lo scopo di fare da narratore e punto di riferimento per tutorial e spiegazioni all'interno del gioco. Lo scenario è composto da varie aree caratterizzate da diversi elementi ricorrenti, ognuna delle quali è comunque costituita da enormi strutture torreggianti e apparentemente abbandonate, tra le quali la Ragazza di Luce, come viene semplicemente definita, si ritrova a vagare inizialmente senza meta.
Mama sembra avere una conoscenza parziale del mondo circostante, ma la sua figura è piuttosto ambigua, visto che sembra comunque seguire uno scopo, indirizzando subito la ragazza verso quella che ben presto diventa la sua missione: scoprire delle misteriose statue chiamate "dark scarecrow" disseminate in giro per le ambientazioni e attivarli per far partire varie sotto-storie, in grado di sbloccare oggetti, ricompense e personaggi, oltre ad arricchire la conoscenza di The Cage. Si tratta di ricordi, riguardanti rapporti tra automi e umani e molto altro, che ci trasportano in diverse epoche e in vari luoghi alla scoperta dei misteri di quell'affascinante mondo ormai in rovina, tutte caratterizzate dal tipico tocco trasognato di NieR.
La splendida estetica di Nier Re[in]carnation è davvero l'elemento distintivo del gioco, alternando l'evocativa grafica in 3D con le enormi strutture metafisiche di The Cage ai vari stili e atmosfere diverse delle storie in 2D, che consentono di spaziare tra ambientazioni e ispirazioni molto differenti. Il tutto è inoltre accompagnato da una colonna sonora davvero di alto profilo, altra caratteristica diventata ormai emblematica della serie NieR e ripresa in pieno anche in questo spin-off mobile.
Gacha RPG in stile Nier
Il gameplay è suddiviso in due fasi principali: l'esplorazione di The Cage controllando la Ragazza di Luce sotto la guida di Mama e le varie storie che emergono all'attivazione delle statue, che solitamente mettono in scena delle sequenze narrative in 2D inframmezzate da vari combattimenti a turni. Nier Re[in]carnation si rivela essere una specie di racconto antologico, in cui nella storia principale della ragazza si innestano vari retroscena forniti dalle tante sotto-storie attivate dalle statue sparse in giro per il mondo di gioco. Alcune di queste sono autoconclusive, molte altre sono invece concatenate fra loro a raccontare storie più ampie ma tutte sono caratterizzate dal tipico tono malinconico di NieR e incentrate su vari personaggi che possono poi essere conquistati attraverso il sistema gacha.
Al di là di questa narrazione stratificata e interconnessa, che svela lentamente i segreti del misterioso The Cage attraverso i vari racconti da scoprire, le due fasi propongono anche meccaniche di gioco piuttosto differenti: la parte esplorativa è essenzialmente contemplativa, consentendo di osservare le meraviglie architettoniche dell'ambientazione con interazione molto limitata, potendo solo avanzare lungo un percorso prestabilito, mentre l'azione si svolge soprattutto all'interno delle storie, dove si concentrano anche i combattimenti.
Il sistema di combattimento a turni è semi-automatizzato, nel senso che anche senza ricorrere all'auto-play prevede comunque che parte delle azioni si svolgano in maniera autonoma, in particolare per quanto riguarda gli attacchi standard, lasciando al giocatore la possibilità di selezionare gli attacchi e le abilità speciali una volta che si è riempita la barra, dunque stando attenti ai vari periodi di cooldown. Da questo punto di vista, Nier Re[in]carnation non offre assolutamente nulla di nuovo rispetto ai tanti altri RPG mobile simili, anzi il combat system è probabilmente anche meno profondo e stimolante di molti altri visti in produzioni del genere di recente, cosa piuttosto deludente se si pensa alle notevoli fasi action a cui la serie ci ha abituato.
L'altro pilastro del gameplay, come si conviene a un gacha RPG mobile, è la raccolta e gestione dei personaggi, che occupa una buona parte del tempo e si presenta precisamente inserita nel canone ormai abusato di questo genere di giochi. I personaggi possono essere evocati investendo gemme, con un sistema gerarchico che vede i personaggi più potenti essere estremamente rari: anche in questo caso, come in molti altri, i potenti combattenti a 4 stelle hanno un rate di comparsa di circa il 2%, cosa che costringe a provare veramente molte volte prima di poter ottenere i personaggi più ambiti.
Questo comporta necessariamente una netta deriva pay to win, considerando come gli acquisti in-app di valute diventino praticamente obbligatori per ottenere i personaggi più rari ed efficaci. Bisogna dire che Nier Re[in]carnation fa di tutto per premiare il giocatore con una grande quantità di ricompense e valute varie, ma le percentuali di ottenimento dei personaggi più quotati sono talmente basse da rendere molto difficile non ricorrere alle microtransazioni. Discorso diverso per i potenziamenti di personaggi, armi, minion e ricordi, che possono essere effettuati attraverso un regolare impegno sulle quest principali, quelle derivanti dagli eventi e la modalità PvP, tutti in grado di fornire delle buone quantità di materiali e valute da investire in questi ambiti.
Da notare come il gioco preveda anche varie collaborazioni, a partire dall'immancabile partnership con NieR: Automata che caratterizza questa prima fase ufficiale, con la presenza di alcuni dei noti personaggi del capitolo in questione.
Conclusioni
Nier Re[in]carnation non stravolge affatto la struttura tipica dei gacha RPG mobile, proponendo anzi un sistema di combattimento poco stimolante e una gestione dei personaggi che non ha praticamente nulla di originale. La sua forza, che comunque emerge in maniera piuttosto evidente, risiede altrove: si trova soprattutto nella costruzione del mondo di gioco e nella sua particolare narrazione, tutta giocata su toni tristi e malinconici, ma in grado di evocare atmosfere trasognate ed estremamente affascinanti. In questo senso emerge il tipico tocco della serie di Yoko Taro, mettendo in scena un gioco veramente atipico come narrazione ed estetica a fronte di un gameplay decisamente trito e poco originale. Un contrasto strano anch'esso, che può incrementare la curiosità per questo titolo, la cui prova è comunque consigliata a tutti, stando ben attenti ai meccanismi perversi che un free-to-play gacha si porta sempre dietro.
PRO
- Narrazione affascinante, con personaggi e situazioni memorabili
- Bello da vedere e da ascoltare
- Piuttosto generoso con le valute in-game da raccogliere con il gameplay
CONTRO
- Sistema di combattimento poco coinvolgente e alquanto trito
- Gestione dei personaggi poco originale, impostata sulle microtransazioni