Dopo averlo provato, siamo tornati ad immergerci definitivamente in Open Country, la nuova visione degli hunting game di FunLabs. Gli autori di Cabela e Rapala, software house con sede a Bucarest, hanno infatti deciso di provare a spostare il tiro verso un concetto open world ibrido che racchiude elementi da survival game misti ai classici elementi dei giochi di caccia. Quello che ne è uscito è un'opera concettualmente interessante, ma nella pratica piuttosto claudicante. Scopriamo il nostro giudizio definitivo nella nostra recensione di Open Country.
Tre biomi e una natura selvaggia
Open Country è un concentrato di gameplay, un'escursione survival tra ambientazioni suggestive in cui sopravvivere fa rima con procacciarsi il cibo. Verrete immersi in un ambiente affascinante, tre biomi legati a tre diverse stagioni: estate, autunno e inverno che caratterizzano l'esperienza di gioco e si ergono come vero punto di forza di Open Country. Il primo impatto è di quelli spiazzanti: una mappa vasta che vi accoglie dura e cruda, ricca di fascino e mistero come solo la natura sa essere. Qui imparerete le meccaniche di base, come sopravvivere, come spostarsi di luogo in luogo per cercare nuovi animali, come gestire i parametri vitali ecc.
Quello che però rimarrà sempre sullo sfondo è un ambientazione oppressiva, asfissiante, che non vi lascia tregua e che non perdona gli errori. Da questo punto di vista, il lavoro fatto da FunLabs sugli scenari è convincente (anche visto il prezzo concorrenziale di 14.99 euro a cui è venduto il gioco). Tutti e tre i biomi sono ben caratterizzati e risultano belli da esplorare e da ammirare. Purtroppo però, a fianco di questo aspetto ci sono una serie di punti nevralgici che rendono l'esperienza ludica piuttosto claudicante.
Un loop problematico
Potremmo sostanzialmente dividere l'esperienza ludica di Open Country in due macro sezioni: una fase di gestione e una di caccia, dove la prima comprende sia la gestione dei parametri vitali sia la fase di crafting e di costruzione di attrezzi e rifugio, mentre la seconda rappresenta l'azione vera e propria. In entrambe le parti il gioco presenta delle falle nonostante delle ottime idee alla base. Vediamole nel dettaglio.
La fase di gestione è un punto chiave dell'esperienza di Open Country: essere sempre in salute, non avere troppa fame e non avere sonno, sono aspetti essenziali che non possono essere tralasciati, pena una serie di malus che spingono la vostra esperienza verso picchi estremi che conducono la partita a uno stallo da game over. Come in ogni survival game che si rispetti dunque, o in ogni gioco che ne inglobi alcune meccaniche, non è trascurabile la gestione dei parametri vitali. In Open Country, per mantenervi in un livello stabile dovrete compiere una serie di azioni che portano con sé diverse problematiche, ma la stessa ideazione dei parametri vitali ci è sembrata nettamente sbilanciata. Sonno e fame infatti, agiscono spesso troppo velocemente lasciando al giocatore veramente poco tempo per fare azioni che non siano cucinare e/o dormire.
Costringendo, dunque, il giocatore ad avere sempre a disposizione materiali per costruire un rifugio e che possa cucinare/mangiare spesso. Sebbene l'idea non sia errata, la pratica risulta spesso frustrante, vi sono infatti momenti in cui per forza di cose non si riesce a dare un rimedio alle esigenze sopracitate e i malus ottenuti (offuscamento della mira, debolezza, ecc.) soverchiano da subito il giocatore. Quella che ci è sembrata sbilanciata è dunque la curva di progressione dei malus che non risulta graduale, ma subito estremamente impervia. Oltre a questo vi sono delle problematiche nella gestione degli accampamenti, i quali a nostro modo di vedere sono troppo cruciali (più della caccia stessa) e richiedono troppe risorse. Quello che spesso ci è capitato è stato di non poter costruire qualcosa per una carenza di risorse, essere impossibilitati a recuperarle per una troppa debolezza causata dal non essere riusciti a dormire a causa della fame a sua volta procurata dall'impossibilità di cucinare. Il loop creatosi è di quelli ardui da interrompere, soprattutto perché causati da uno sbilanciamento anche nella quantità di risorse richieste e nella effettività possibilità di recuperarle.
Infine la caccia. L'expertise di FunLabs in questo ramo ha garantito a Open Country di avere un'ottima impostazione a livello di feeling delle armi e di varietà delle stesse. Dunque anche da questo punto di vista siamo soddisfatti: fucili di precisione, archi, fucili a pompa più quelle da mischia, sono piacevoli da usare e offrono un ottimo feeling. Le problematiche nelle fasi di caccia sorgono a causa dei problemi legati ai parametri vitali. Ogni battuta di caccia infatti deve tenere conto dell'ambiente in cui si è, delle condizioni climatiche, della traiettoria visiva nostra verso la preda, ma anche della preda nei nostri confronti. Dovreml anche considerare la possibilità che odori e rumori allertino l'animale.
Tutto ciò garantisce un'ottima sensazione di immersione, ma rimane castrato dall'impossibilità di agire al meglio se non in ottime condizioni. Offuscamento della vista e instabilità della mira, impossibilità di avere il super fiuto, problemi di debolezza, maggiore probabilità di fare rumore, tutto ciò a causa delle precarie condizioni portate però dall'assenza di cibo. Il loop anche in questo caso è decisamente troppo impervio, impedendo al giocatore di avere il tempo di creare delle contromisure efficaci alle difficoltà della natura survival del gioco. A questo si aggiungono il non perfetto sistema di guida e la difficile gestione del cane da caccia, che va coccolato e nutrito per farlo performare al meglio, ma che risulta quasi dannoso se non curato.
Conclusioni
Open Country è un titolo estremamente valido nel concept, le idee alla base infatti sono interessanti. Un open world carismatico in cui unire la caccia agli elementi survival. Il problema di Open Country è che oltre alle premesse intriganti e a una ambientazione affascinante divisa in tre biomi ben caratterizzati c'è poco altro. La gestione dei parametri vitali, delle risorse e la caccia sono infatti funestati da uno sbilanciamento opprimente che porta al game over in un lampo. L'impossibilità di contrapporsi alle difficoltà e la presenza di un loop di malus aggressivo sono purtroppo qualcosa che ha reso l'esperienza con Open Country più frustrante che divertente. Confidiamo comunque che il supporto di FunLabs riesca in brevi tempi a risolvere alcuni di questi problemi.
PRO
- Ambientazione suggestiva e ben realizzata
- Armi da caccia ben realizzate e varie
CONTRO
- Parametri vitali sbilanciati
- Gestione delle risorse problematica
- Fasi di caccia condizionate dallo sbilanciamento generale
- Dipendenza dal rifugio troppo opprimente