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Redout, la recensione su Nintendo Switch

Vediamo come se la cava Redout su Nintendo Switch, in questa nuova recensione.

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   22/05/2019
Redout
Redout
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Il racing game futuristico è ormai quasi un genere a sé stante, ben strutturato e codificato da anni di tradizione, a partire da F-Zero per arrivare al percorso di affinamento di Wipeout fino alle recenti produzioni indie che ne recuperano concetti e meccaniche. Considerando la chiusura di Studio Liverpool che non lascia ben sperare per il futuro della vecchia serie Psygnosis e il silenzio assoluto di Nintendo per quanto riguarda F-Zero, tutte le aspettative degli appassionati di questo genere - che pure sono svariati - puntano ormai sulle produzioni indie, tra le quali è comunque possibile trovare dei veri e propri eredi di questa particolare tradizione, soprattutto in questi ultimi anni. Tra le proposte più interessanti uscite di recente c'è proprio Redout, protagonista di questa recensione e gioco peraltro prodotto in Italia dal giovane team 34BigThings, giunto infine anche alla versione Nintendo Switch dopo un percorso di conversione nient'affatto facile e immediato.

Redout Nintendo Switch 10


Il gioco è stato già analizzato in maniera approfondita all'epoca della sua prima uscita su PC e viene riproposto in questa nuova edizione sostanzialmente equivalente in termini strutturali, parificato all'edizione Enhanced Edition per quanto riguarda i contenuti e presentandosi dunque come l'esperienza completa di Redout, contenente tutti i DLC e gli elementi aggiuntivi disponibili per le altre edizioni. Il publisher Nicalis aveva annunciato l'uscita inizialmente per il lancio di Nintendo Switch e invece ci ritroviamo ad averla fra le mani a ben due anni di distanza, tanto per far capire la complessità del percorso attraversato dagli sviluppatori. 34BigThings non ha fatto mistero della cosa, sottolineando le numerose sfide tecniche a cui sono dovuti andare incontro per trasportare il tutto sulla console ibrida di Nintendo e rischiando forse anche di dover cancellare completamente il progetto, visto il notevole allungamento dei tempi. Alla fine la missione è compiuta ed è anche di notevole impatto, considerando il contesto in cui si trova e l'utilizzo intensivo dell'Unreal Engine posto a servizio di un racing game che mette la velocità sopra a tutto.

Velocità smodata

Per le caratteristiche di base di Redout vi rimandiamo alla recensione di Luca Olivato, pubblicata quasi tre anni fa su queste pagine e relativa alla prima versione PC. Da allora il gioco è passato attraverso un'edizione Enhanced e ulteriori evoluzioni, giungendo a proporre in questa versione Nintendo Switch un totale di 60 tracciati che si estendono in 12 ambientazioni diverse, 28 veicoli, 11 tipologie di gara e 100 eventi per la Carriera in single player. Al di là di tutti questi numeroni, l'esperienza di gioco può essere riassunta in diverse varianti di corsa standard contro avversari o il cronometro, con aggiunte fornite da eventuali ostacoli sul tracciato, assenza di respawn, eliminazione diretta, multiplayer e presenza o meno di power-up. In totale è comunque notevole la varietà di situazioni in cui ci si trova, considerando anche il fatto che un gioco di questo genere spesso (ed è questo il caso) fa leva soprattutto sulla dinamica del modello di guida, sull'esaltazione data dalla velocità estrema e sulla capacità di pilotare il veicolo in maniera quanto più pulita possibile, tutte cose che possono benissimo essere trovate anche nel semplice time attack.

Redout Nintendo Switch 12


Tutto il resto fornisce comunque una bella varietà di esperienze di corsa, esaltata dalla modalità Carriera e dal sistema di progressione che predilige l'impegno nel single player e la sperimentazione di tutte le varie tipologie di gara per poter sbloccare nuovi veicoli e tracciati avanzando nel gioco. Tutto il gameplay di Redout si esprime ovviamente sulla pista, sfrecciando a oltre mille chilometri orari e inanellando traiettorie perfette, cercando l'assoluta padronanza del mezzo. Questa si ottiene con pratica ed esperienza perché richiede il controllo di diversi elementi: la sterzata standard, l'inclinazione sull'asse longitudinale in curva, il "pitch" ovvero la fluttuazione sull'asse orizzontale, il drifting, ma anche la scelta strategica dei power-up attivi e passivi, tutti elementi che vanno di pari passo con un apprendimento continuo delle caratteristiche dei tracciati. Da questo punto di vista Redout si comporta egregiamente, offrendo un modello di guida profondo e ragionato, oltre a un notevole design dei tracciati, esteticamente molto belli sebbene in certi casi un po' anonimi (si nota una certa carenza di diramazioni, condizioni speciali o possibili scorciatoie). Il sistema di guida e la gestione del veicolo si offrono dunque a diverse interpretazioni, immediati e soddisfacenti già nelle prime fasi ma con la necessità di approfondirne bene le caratteristiche per poter essere davvero competitivi: e con la quantità di contenuti da sbloccare c'è necessariamente anche molto da imparare, a tutto vantaggio della longevità.

Redout Nintendo Switch 11

Un risultato insperato

Visto il percorso di sviluppo accidentato e il fatto che Redout non si sia propriamente distinto già in passato per performance solidissime in ogni condizione, soprattutto per quanto riguarda il frame-rate, il risultato finale di questa versione Nintendo Switch è quasi sorprendente. Il gioco resta ancorato ai 30 frame al secondo sia in modalità portatile che nel dock, cosa piuttosto notevole se si considera che le versioni su console standard e in particolare su Xbox One hanno mostrato diverse fluttuazioni (anche sui criticati 30 fps di Xbox One base). È evidente che il tempo passato ha consentito a 34BigThings di raffinare al meglio l'engine e puntare tutto - giustamente - sulla fluidità anche a scapito della qualità visiva. In effetti da quest'ultimo punto di vista la versione Nintendo Switch si presenta indietro rispetto alle altre, con la risoluzione dinamica che cala vistosamente soprattutto in modalità portatile e, unita al look "low poly" del gioco, tende spesso a confondere le figure su schermo, anche se gli elementi che contano - la navetta principale e i bordi della pista - risultano comunque sempre ben visibili.

Redout Nintendo Switch 6


Questo crea uno strano impasto di colori nelle situazioni più concitate e veloci che non è propriamente piacevole da vedere, anche sulla TV con la console nel dock, sebbene la velocità estrema aiuti a non badare troppo ai particolari. Considerando che il frame-rate resta stabile ed equivalente a quello visibile con la console nel dock, la modalità portatile riesce comunque a offrire l'esperienza completa e i compromessi in termini di qualità dell'immagine possono essere sopportabili vista anche la scarsità di giochi simili su Nintendo Switch. Pochi concorrenti ma decisamente agguerriti dal punto di vista tecnico, se si considera che Fast RMX è in grado di offrire 1080p e 60 frame al secondo quasi costanti, sebbene con una complessità grafica generalmente inferiore rispetto a Redout. È un confronto che lascia il tempo che trova, considerando che il gioco di 34BigThings punta anche su caratteristiche diverse, con un modello di guida sicuramente più complesso e profondo rispetto a quello di Shin'en, ma è giusto per spingere gli sviluppatori italiani a fare ancora di più su Switch, magari con un prossimo capitolo di Redout. Veramente ottima invece la colonna sonora, che prosegue nel solco della tradizione del genere ma introduce anche interessanti ibridazioni rock e addirittura country, tirando fuori dei pezzi veramente notevoli in grado di sottolineare alla perfezione l'azione sullo schermo.

Redout Nintendo Switch 2

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
7.6
Lettori (3)
6.2
Il tuo voto

Redout riesce a portare su Nintendo Switch tutte le caratteristiche fondamentali delle versioni apprezzate già sulle altre piattaforme, confermandosi come un valido erede della tradizione di Wipeout. È un gioco tecnico, che punta soprattutto sulla padronanza del profondo sistema di guida e sulla conoscenza dei tracciati per dare soddisfazione, dunque richiede impegno e dedizione anche per l'enorme quantità di contenuti che lo caratterizza, cosa che lo rende poco adatto a chi non è attirato dal genere. È chiaramente derivativo, cosa comune ai racing di questo tipo e questa versione in particolare non è proprio quella più impressionante dal punto di vista tecnico, ma vedere in azione Redout anche in modalità portatile resta comunque un notevole spettacolo.

PRO

  • Modello di guida profondo e complesso
  • Tanti contenuti
  • Frame-rate stabile
  • Ottima colonna sonora

CONTRO

  • Il senso di velocità sarebbe stato ampliato dai 60 frame al secondo
  • Qualità dell'immagine piuttosto bassa
  • Decisamente derivativo