Di Rustler abbiamo parlato già diverse volte. Prima raccontandovi le impressioni iniziali di una versione molto arretrata, dedicata principalmente ai backer del progetto su Kickstarter. Successivamente ci siamo riavvicinati all'opera all'inizio di quest'anno, con l'uscita della versione in accesso anticipato. A distanza di ulteriori sei mesi Rustler arriva alla sua versione definitiva, tentando il colpaccio e lanciandosi anche nel panorama console.
Abbiamo avuto modo di recensire Rustler nella sua versione 1.0, confermando pregi e difetti di quanto visto in passato, ma sorridendo constatando alcuni piccoli ma importanti accorgimenti dell'ultima ora. Questa recensione è quindi quasi una formalità: buona parte di quanto doveva essere detto lo avete letto nel corso dei mesi. È il momento allora di tirare le somme.
Alla conquista del medioevo
Chiunque abbia seguito il progetto tutto made in Polonia sa bene come Rustler (conosciuto anche come Grand Theft Horse) voglia essere un accorato tributo alle origini della serie di GTA. Visuale a volo d'uccello, poca attenzione alle buone maniere e immediatezza a non finire. La formula ha funzionato fin dal primo giorno, riuscendo ad accaparrarsi un discreto gruzzolo su Kickstarter e a dare adito a un nugolo di appassionati mica da ridere. La storia di Guy è di quelle che ricordano gli albori della malavita, quella che nasce nei vicoli poveri delle cittadine di periferia e che poi spera di farsi strada nei quartieri che contano.
Ora prendete questo concetto basilare e tramutatelo in un film dei Monty Python ambientato nel medioevo e con protagonista un ragazzo pelato e la sua voglia di diventare qualcuno a suon di cazzotti e favori all'Inquisizione. Rustler è esattamente questo: un concentrato di no-sense in grado di rimanere sempre fedele alla sua essenza, riuscendo ad inserire nell'equazione critica sociale, religiosa e un pizzico di romanzo di formazione.
Non dovete però pensare di trovarvi di fronte un capolavoro narrativo che resterà negli annali, d'altronde non è quel che cerca di fare, ma nel corso della decina di ore scarse che vi serviranno per concludere l'avventura di risate ne farete tante, affiancate in maniera genuina a qualche momento di riflessione sulla nostra società e le sue ipocrisie.
Il gameplay è sempre lui, ma rifinito
Nel corso dei nostri provati vi abbiamo raccontato in più occasioni come Rustler funzionasse nell'idea e in buona parte della realizzazione, ma fosse comunque carente di attenzione di dettagli. A seguito dell'uscita in accesso anticipato il team non si è seduto sugli allori, ma al contrario ha continuano a sfornare aggiornamenti seguendo serrate road map che hanno portato il gioco alla versione 1.0. Non si tratta di un'opera perfetta ed esente da sbavature, ma alcune delle problematiche riscontrate lo scorso febbraio - quando il gioco era già quasi completo dal punto di vista dei contenuti - sono state quantomeno limate.
Per chi non avesse idea di cosa parliamo, Rustler è un piccolo open world action con visuale dall'alto nel quale portare avanti missioni di volta in volta differenti, potendo inframmezzare l'azione con attività secondarie e puro e semplice "giocazzeggio". Il termine, divenuto celebre proprio grazie a GTA, rappresenta la summa delle volontà di Rustler, intorno al quale è stato costruito l'intero mondo di gioco. Nonostante la mappa sia tutt'altro che gigantesca, divisa tra una manciata di borghi cittadini e tanta campagna medioevale, le attività non mancano. Oltre a completare le missioni principali che portano avanti la storia, è possibile compiere anche crimini minori, aiutare personaggi dal dubbio gusto estetico e oratorio, così come darsi alle scazzottate di gruppo, alle corse di cavalli - da correre in prima persona, non scommettendo - o al guadagno pulito occupandosi del recupero di cadaveri. Chiunque conosca la sostanza di un qualsiasi open world, ma soprattutto di quel che furono i primi indimenticabili capitoli di GTA sa di cosa stiamo parlando.
Per portare avanti la nostra scalata criminale avremo a disposizione una moltitudine di armi e anche una buona quantità di abilità. Proprio tra queste ultime sono presenti alcune aggiunte rispetto al passato, potendo ora contare su una serie di skill che permettono la rigenerazione della salute, così come su altre che garantiscono sconti ai negozi o la possibilità di richiamare un cavallo ovunque.
Sempre parlando di aggiunte e rifiniture i ragazzi del team hanno pensato bene di incentivare anche chi ha già completato la campagna principale, aggiungendo un arco narrativo dedicato al padre di Guy, così come una serie di nuove quest secondarie con protagonisti una strega e un aspirante rapper - queste ultime totalmente fuori di testa. A fare contenti buona parte dei giocatori c'ha poi pensato l'introduzione dell'acquisto delle case. Spendendo qualche migliaio di monete d'oro è quindi ora possibile comprare una manciata di abitazioni in giro per tutta la mappa, ognuna con una serie di vantaggi e oggetti recuperabili nelle vicinanze, oltre che trasformare ognuna in un nuovo punto di salvataggio. Aggiunti anche i viaggi rapidi via terra e via mare, utilizzabili anche nel corso di determinate missioni, accorciando degli spostamenti che, in ogni caso, non si possono certo considerare proibitivi vista la grandezza del mondo di gioco.
Oltre a tutte queste aggiunte più o meno significative il team ha pensato bene di bilanciare un po' l'esperienza, aggiungendo nemici, aumentando e diminuendo danni e resistenza di alcuni di essi, sia nell'open world che in specifiche missioni, fino anche ad arrivare all'elemento che più ci ha regalato un sorriso. In passato avevamo fatto presente come la frustrazione di alcune missioni mal bilanciate in termini di difficoltà e durata divenisse insopportabile a causa della mancanza dei checkpoint. Finalmente il gioco salva ad intervalli più o meno regolari, una volta compiuti alcuni atti specifici di ogni missione. Seppur non sempre gestiti al meglio, non possiamo che applaudire ad una aggiunta che cambia completamente la faccia di alcuni momenti altrimenti tediosi. Questo aspetto non migliora un sistema di combattimento ben lontano dall'eccellenza, che a volte porta davvero allo stremo delle forze, ma risulta sicuramente un incentivo a ritentare, dando il beneficio del dubbio ad una produzione comunque piccola e colma di anima.
Tecnicismi
Concludiamo con quel che riguarda il comparto tecnico. Rustler non ha mai brillato da questo punto di vista, soffrendo di un certo quantitativo di tearing, di un v-sync praticamente inutile e di una pesantezza ingiustificata, incomprensibile osservando quello che il motore muove a schermo. Per stessa ammissione del team principale, alcuni di questi problemi sono stati risolti proprio grazie a coloro i quali hanno lavorato ai porting per console, riuscendo a rifinire alcuni aspetti del codice che evidentemente erano rimasti grezzi. Effettivamente ora il gioco gira che è una bellezza, con caricamenti praticamente inesistenti, un v-sync che funziona davvero e una pulizia generale dell'immagine certamente migliorata.
A concludere il tutto ci pensa un lavoro sull'audio migliorato e reso ancor più coerente con il folle mondo di Rustler e i suoi abitanti. Ascoltare hip hop che racconta il medioevo, farsi correre dietro da un bardo che con ironia declama le nostre gesta, così come uccidere ed essere ucciso è ancor più divertente e dissacrante, esattamente quel che Rustler deve e vuole essere.
Conclusioni
Rustler arriva finalmente sugli scaffali digitali di PC e console. Ne abbiamo parlato talmente tanto che chi di voi voleva saperne qualcosa è più che informato, per tutti gli altri il consiglio è di domandarsi quanto si ha voglia di un'esperienza vecchio stampo, rivisitata e ammodernata sotto diversi aspetti. Se siete appassionati e ricordate con gioia i primissimi GTA e volete rivivere quei fasti che hanno portato alla creazione della più famosa serie videoludica del nostro tempo, così come avere un cuore vicino alle atmosfere e alla genialità di gruppi come i Monty Python, Rustler è proprio quel che fa per voi.
PRO
- Folle e divertente al punto giusto
- Limato in alcune delle sue principali problematiche
- Una vera dichiarazione d'amore ai primissimi GTA
CONTRO
- Ben lontano da produzioni open world di alto spessore
- Il combat system è rimasto quello del 1997
- Non sempre bilanciatissimo