È con una certa difficoltà che ci approcciamo a questa recensione di Sociable Soccer, perché da appassionati di Sensible Soccer e di Jon Hare in generale ci pare quasi irrispettoso mettersi a valutare l'opera del game designer britannico, perciò risulta particolarmente difficile separare la nostalgia dall'effettiva esperienza di gioco. Tuttavia, Sociable Soccer non è necessariamente un seguito del mitologico gioco calcistico che ha fatto la storia di questo genere tra Amiga, PC e console 16-bit nel pieno degli anni 90, dunque non ci si deve nemmeno confondere su questo aspetto: si tratta sicuramente di cercare di recuperare parte di quelle atmosfere e di quello spirito che si è ampiamente perso nelle attuali simulazioni di calcio - come risulta chiaro anche all'avvio, sulle note della storica "Goal scoring super star hero" - ma questo è un progetto piuttosto particolare, che non si pone certamente come risposta moderna ai maggiori giochi calcistici in circolazione.
Per Hare sembra essere diventata una sorta di missione personale quella di rilanciare la visione old school dei giochi di calcio: il primo tentativo venne fatto circa quattordici anni fa con quello che doveva essere un vero e proprio nuovo capitolo della serie, intitolato Sensible Soccer 2006 e riuscito solo in parte, mentre Sociable Soccer, come lascia intuire anche il nome, rappresenta piuttosto un'attualizzazione del concetto originale ai tempi dei social e del multiplayer pervasivo. Se n'è iniziato a parlare già alcuni anni fa, a breve distanza dall'esperimento fallito di Kick Off Revival da parte di Dino Dini, monito già evidente delle difficoltà insite nella riproposizione di certe meccaniche di gioco nel mercato odierno. Dopo un lungo periodo in accesso anticipato su PC, Sociable Soccer ha infine trovato la sua forma definitiva decidendo di spostarsi drasticamente su iOS a approdando all'interno di Apple Arcade, con una mossa che sembra particolarmente azzeccata.
Il gioco nel frattempo si è evoluto e arricchito di diverse caratteristiche interessanti che l'hanno reso più completo, mentre la proposta attraverso il servizio su abbonamento di Apple ha eliminato anche i rischi di ritrovarsi davanti ai soliti problemi dei free-to-play, sebbene permanga una strana limitazione sulla quantità di partite PvP eseguibili nel corso di una giornata, costringendo comunque a delle attese su questo fronte.
Calcio socievole
Il nome potrebbe trarre in inganno ma Sociable Soccer non è in verità particolarmente impostato sulle caratteristiche social, quanto piuttosto sul multiplayer, che in effetti rappresenta le fondamenta dell'esperienza di gioco, con la possibilità di lanciarsi in partite online PvP per scalare la classifica dei giocatori all'interno della lega ufficiale, sebbene sia presente una limitazione che costringe ad un massimo di 12 partite in sequenza all'interno di una singola giornata. Nel gioco ci troviamo a gestire un club in entrambi gli aspetti principali del calcio: quello manageriale, con la gestione e il miglioramento della rosa di giocatori, nonché l'organizzazione classica degli elementi tattici come modulo e sostituzioni in partita, e quello del gioco vero e proprio, con l'azione sul campo.
Il gameplay è tutto impostato sulla velocità e l'azione intuitiva: il controllo avviene con uno stick virtuale e alcuni tasti disegnati in un angolo dello schermo, consentendo tutte le azioni di base del calcio tra passaggio, tiro e pallonetto nel caso in cui sia abbia il controllo della palla oppure cambio giocatore, contrasto (che avviene automaticamente andando addosso all'avversario portatore di palla) e tackle quando siamo in fase di non possesso. Considerando la velocità e la dinamica dell'azione, questi controlli di base rappresentano già un insieme completo di azioni possibili e non sono nemmeno troppo scomodi utilizzando il touch screen, cosa di per sé già non facile da ottenere. La soluzione migliore resta decisamente l'utilizzo di un controller, come i titoli Apple Arcade consentono di fare in maniera standard, soluzione che consigliamo caldamente a chiunque voglia impegnarsi nel gioco, possibilmente scegliendo anche l'impostazione della telecamera con scorrimento in verticale che consente una visione più ampia del campo e vibrazioni nettamente Sensible-iane.
La costruzione delle azioni risulta giocoforza un po' limitata rispetto alle simulazioni calcistiche a cui siamo abituati al momento, ma l'essenza di Sociable Soccer è profondamente arcade, andando a ricercare le proprie origini nel mitico Sensibile Soccer. Resta tuttavia l'impressione che il vecchio classico fosse comunque (e sia ancora, visto che il gioco è tuttora fruibile su PC e Xbox One) più tecnico soprattutto in termini di ritmo e controllo della palla. In questo caso abbiamo a che fare con un sistema misto che mantiene la palla attaccata al giocatore salvo eventuali cambi di direzione troppo improvvisi, ma in generale la meccanica è semplificata rispetto a Sensible. La scarsa ampiezza del campo e la velocità di gioco tendono a spingere anche troppo sul dinamismo, tanto da rendere spesso vani i tentativi di imbastire un'azione un po' concertata, anche a causa di movimenti non sempre comprensibili dei giocatori senza palla gestiti dalla CPU. Sul fronte dell'intelligenza artificiale, si registra peraltro un bilanciamento non perfetto dei portieri, capaci di prodezze incredibili ma anche errori abbastanza marchiani al contempo.
Allo stesso modo, anche la gestione della squadra è estremamente semplificata, incentrata sull'uso delle carte in un riferimento abbastanza diretto ad iniziative analoghe tipo FIFA FUT. In questo caso, è possibile conquistare le carte giocando, vincendo partite e raggiungendo obiettivi particolari: ogni carta rappresenta un giocatore di livello diverso, in grado anche di essere potenziato sacrificando altre carte e con l'applicazione di ulteriori abilità, che si riflettono poi parzialmente nelle sue capacità in campo. Sociable Soccer non ha licenze ufficiali, pertanto il collezionismo delle carte ha poco senso visto che ci troviamo di fronte a giocatori inventati o con nomi storpiati rispetto a quelli veri e con pochi collegamenti con la realtà. Il sistema di carte ha dunque il solo scopo di semplificare tutto il processo di gestione della squadra rendendolo più facilmente assimilabile, anche se rappresenta un deciso passo indietro rispetto a quello a cui eravamo abituato con il buon vecchio Sensibile World of Soccer, tanto per rimanere in tema di riferimenti nostalgici.
Conclusioni
Quando si parla di Jon Hare ci sarebbe sempre da levarsi il cappello, prima di tutto. Detto questo, non si può evitare di notare come Sociable Soccer sia un interessante esperimento che è però riuscito solo fino a un certo punto. Il gameplay riesce e riportare sullo schermo la velocità e il dinamismo tipico dei vecchi giochi di calcio arcade, ma gli spazi ristretti e l'intelligenza artificiale poco convincente tendono a far prevalere eccessivamente gli elementi random, mentre la componente delle carte è una semplificazione anche eccessiva delle dinamiche manageriali. Tuttavia nel pieno dell'azione - e preferibilmente utilizzando un controller - Sociable Soccer riesce a raggiungere in buona parte il suo obiettivo, ovvero essere divertente. Il multiplayer PvP con le partite concatenate e l'austerità del contorno contribuiscono inoltre a spingerci all'interno del classico vortice della sindrome da "un'altra partita e poi smetto".
PRO
- C'è sempre voglia di un gioco di calcio arcade
- Il gameplay diverte e tra velocità e tiro controllabile i rimandi a Sensibile Soccer si sentono
- Il sistema della carte fornisce un contorno semplice ma apprezzabile
- Con il controller ottiene davvero una marcia in più
CONTRO
- Un po' caotico, con elementi random che affiorano anche a causa di un'IA non impeccabile
- La gestione della squadra è fin troppo semplicistica
- Il touch screen fa quel che può ma non è un sistema di controllo propriamente godibile