Vi avevamo raccontato qualche mese prima del lockdown il nostro primo approccio con Sword Art Online: Alicization Lycoris. Le premesse intraviste durante quell'evento ci avevano lasciato un retrogusto amaro a causa degli innumerevoli alti e bassi. A distanza di qualche mese, la situazione purtroppo non è cambiata, il titolo di Aquria è a tutti gli effetti un JRPG estremamente classico e "banale" nei suoi concetti di base che piacerà agli appassionati del franchise e dell'opera originale, ma che difficilmente potrà attrarre nuova utenza. Entriamo più nel dettaglio nella recensione di Sword Art Online: Alicization Lycoris.
Tra narrativa e gameplay
Come vi avevamo già anticipato nell'anteprima, a livello narrativo Alicization Lycoris si divide in due grosse parti: la prima che segue pedissequamente l'arco narrativo di Alicization (i primi 24 episodi) e la seconda che offre contenuti inediti. Gli amanti dunque delle vicende di Kirito (di cui vestiremo i panni) nell'Underworld, il suo rapporto stretto con Eugeo e le dinamiche con Alice saranno tutte presenti e dunque come dicevamo in precedenza, i conoscitori dell'opera a cui fa riferimento si ritroveranno immersi in un contesto che li farà sentire a casa senza troppo badare a ciò che come JRPG viene proposto.
La seconda parte che invece propone contenuti inediti (a dir la verità neanche troppo ispirati e originali) e che dovrebbe esaltare le caratteristiche da gioco di ruolo di stampo giapponese fallisce clamorosamente il suo intento enfatizzando, se possibile, tutti i difetti del titolo. Fin quando l'opera originale sorregge il lato tecnico, dando la possibilità ai giocatori di "interagire" con la storia che li appassiona, il titolo rimane su un livello sufficiente nonostante i difetti. Quando queste fondamenta cedono il passo a una narrativa inedita, a nostro modo di vedere manca un appiglio a cui aggrapparsi per sopperire a tali problematiche.
E proprio la struttura da JRPG di Alicization Lycoris è una grande incognita. La struttura è classica in maniera disarmante, le mosse a disposizione sono diverse, non solo gli attacchi normali e potenti, il salto e la schivata ma anche le abilità speciali legati alla pressione di uno dei tasti dorsali e uno dei tasti frontali. Kirito ci è sembrato abbastanza completo nell'utilizzo di attacchi a lungo e a corto raggio, quello che ci ha un po' interdetto è l'eccessiva legnosità del personaggio e tutto sommato neanche spiacevole da utilizzare. Così come la caratterizzazione degli altri personaggi è in fin dei conti coerente e ben amalgamata offrendo diverse possibilità. Nell'ottica dunque di una visione conservativa di ciò che Sword Art Online è, non c'è molto da dire: Alicization Lycoris è un titolo in continuità con la visione della serie. Ma questo è sufficiente? In un periodo in cui si può e si deve, sopratutto in questi prodotti, cercare un guizzo ricco di brio perché non provare a osare di più per arrivare anche a chi troverebbe interessante affacciarsi alla serie. Il più grande problema tecnico del gioco rimane comunque la telecamera.
Già in fase di anteprima vi avevamo raccontato di come sia nei combattimenti in campo aperto sia nelle boss fight, la telecamera fosse un ostacolo in più per i giocatori e purtroppo la questione non solo è rimasta ma è stata anche amplificata da svariate situazioni in cui ci siamo ritrovati ad avere più di un grattacapo dipendente dalla telecamera e dall'input lag. Sì perché se nell'anteprima pensavamo che questo problema fosse legato semplicemente alla build provata e alla boss fight testata, con nostra spiacevole sorpresa l'annoso problema riguardante i comandi si è presentato in maniera continuativa durante tutta la nostra esperienza. Bandai ha confermato che la situazione verrà sistemata in un prossimo futuro con una patch, ma per ora tant'è.
Dualismo intrinseco
Quello su cui vorremmo soffermarci è l'esperienza offerta da Alicization Lycoris. Purtroppo la sensazione straniante di trovarsi davanti a un'opera ibrida e confusionaria nelle idee di base, si trova in maniera costante in tutta l'esperienza di gioco. La sensazione che pervade il giocatore è quella di vivere un gioco perennemente diviso a metà, non in grado di scegliere la propria strada e costantemente alla ricerca del contentino globale come a perseguire la filosofia del "un colpo al cerchio e uno alla botte".
In quest'ottica devono essere letti la divisione della trama tra fedele e inedita, la possibilità di scegliere tra prima e terza persona e la struttura tecnica da JRPG costellata di orpelli grafici e intuizioni da MMORPG (sopratutto nei menù) o la divisione tra cel-shading dei personaggi e la ricerca di un finto realismo in tutto il resto. Lo stesso dualismo si vive nella pratica dello svolgimento dell'azione: se da una parte seguire la trama principale ci porta a vivere momenti caratterizzati dalle vicende di Alicization e dunque bene o male godibili, dall'altro lato vi è un sistema di livellamento legato agli incarichi secondari davvero senza originalità e caratterizzato da una ripetitività quasi al limite di quelle dei GaaS.
Dove chiaramente il titolo spicca è nella caratterizzazione dei personaggi, delle vicende e del contesto che per un appassionato potrebbe essere "normale amministrazione" ma che invece è chiaramente un valore da sottolineare nel momento in cui, anche se derivanti da materiale non inedito, molti intermezzi e molti momenti della prima parte del titolo risultano comunque d'effetto.
Ed è proprio questo il punto chiave dell'esperienza di Sword Art Online: Alicization Lycoris vale la pena di essere giocato, specialmente dagli appassionati, per la prima frazione per quello che viene offerto in quei termini. Dall'altra parte però, a partire dallo stile action di un sistema di combattimento basato sulle combo (si può rallentare il tempo ma visto il problema dell'input lag avremo sfruttato questa possibilità meno di dieci volte) e su poche tecniche speciali, finendo per una scelta narrativa inedita che perisce sotto il peso dell'opera di riferimento.
Conclusioni
Sword Art Online: Alicization Lycoris è un titolo non per tutti. Risulta piuttosto adatto solo per appassionati che si accontenteranno di ripercorrere le vicende degli episodi di Alicization e che per questo motivo potranno soprassedere a grossi problemi narrativi nella seconda parte e tecnici durante tutto il gioco. Il gioco di Aquria non è brutto ma si accontenta di essere un titolo insipido racchiuso nell'originalità e nelle idee altrui, senza provare a mettere la propria firma e la propria personalità. La telecamera è una spina nel fianco costante che vi ricorderà spesso che non siete voi i fautori del vostro destino, eppure continuiamo a pensare che sarebbe bastato prendere una scelta, intraprendere una via sola senza voler per forza accontentare tutti, appassionati e non.
PRO
- Prima parte sufficiente
- L'amalgama del party e delle loro abilità funziona
CONTRO
- Costante sensazione di non essere un titolo ben definito
- Seconda parte narrativamente fragile e inferiore all'opera originale