Mentre i fan della serie Tales of aspettano con ansia l'annuncio di un nuovo capitolo, Bandai Namco ha pensato bene di uscirsene a sorpresa con un DLC di Tales of Arise... solo che sono passati due anni dall'uscita e la domanda che è frullata in testa a tutti quelli che lo hanno giocato probabilmente è stata solo una: ce n'era veramente bisogno? Ce lo siamo chiesti anche prima di scrivere questa recensione di Tales of Arise: Beyond the Dawn, che lo sviluppatore definisce più precisamente "espansione", e lì ci sarebbe da dire parecchio sulla scelta delle parole.
L'ultima "espansione" che abbiamo giocato è stata Xenoblade Chronicles 3: Un futuro riconquistato, che era un mezzo capolavoro, quindi capirete che le aspettative erano piuttosto alte, considerato anche il prezzo non proprio contenuto del pacchetto in questione. Bandai Namco le avrà soddisfatte?
Oltre l'alba c'è un DLC
Beyond the Dawn è ambientato un anno dopo la conclusione di Tales of Arise, dunque fermatevi a leggere qui se non avete ancora completato l'avventura di Alphen e Shionne perché, a scopo di analisi, ci toccherà fare qualche piccola anticipazione sulla narrativa. Se invece avete già raggiunto i titoli di coda almeno una volta, allora saprete che i nostri eroi hanno sconfitto il Grande Spirito e sono riusciti nella miracolosa impresa di fondere i mondi di Rena e Dahna, salvandoli dalla distruzione e mettendo la parola fine alle discriminazioni che avevano lacerato i loro popoli. Poi i nostri tornavano alle loro vite di sempre e Alphen e Shionne addirittura si sposavano: tutto è bene quel che finisce bene, insomma.
E invece no, per niente, perché scopriamo che i nostri, dopo un brevissimo periodo di riposo, hanno passato l'anno a cercare i mausolei che sono misteriosamente comparsi nel nuovo mondo, e a risolvere i problemi degli abitanti che fanno ancora fatica a vivere in armonia e che soprattutto si guardano con sospetto e diffidenza.
Beyond the Dawn segue essenzialmente due narrative congiunte, ma allo stesso tempo distinte. Quella principale ci vede incontrare Nazamil, una bambina col potere di diventare invisibile, Figlia di un Lord renano e di una donna di Dahna, Nazamil è una mezzosangue e per questo motivo la disprezzano tutti, tranne ovviamente i nostri eroi che la prenderanno sotto la loro ala. Tales of Arise torna quindi sul tema del razzismo, ma la missione principale di Beyond the Dawn - che si completa in una dozzina di ore o poco più - ci è sembrata stucchevole e pure un pochino scontata: si salva sul finale, tutto sommato apprezzabile e preceduto da una serie di combattimenti coi boss davvero coinvolgenti.
Una pletora di missioni secondarie sviluppano poi maldestramente i retroscena sul nuovo mondo, aggiornandoci sulle difficoltà degli abitanti che ci chiederanno aiuto per le solite cose: cercare qualcuno che è scomparso, sconfiggere mostri a destra e a manca, raccogliere collezionabili e materiali in giro per il mondo. Sono obiettivi davvero banali che prolungano la durata di qualche ora, sorretti da dialoghi prolissi che risolvono in maniera frettolosa e didascalica i problemi che riflettono la natura caotica e instabile della nuova società, ma senza mai approfondire davvero la questione o spiegarci in che modo le azioni di Alphen e compagni stiano cambiando la percezione degli abitanti.
Beyond the Dawn non sviluppa ulteriormente il cast che abbiamo imparato a conoscere nelle ore di gioco di Tales of Arise, nel senso che non ci sono nuove rivelazioni o approfondimenti, ma invece incentra ogni scenetta e ogni conversazione sulle solide fondamenta già erette in passato. È un po' come tornare in compagnia di vecchi amici che non si vedevano da una vita e che passano il tempo a raccontarci che cos'hanno combinato in tutto questo tempo. È chiaro, però, che questo non basta a sostenere la pretesa di Beyond the Dawn, che più che una "espansione" appare come un semplicissimo DLC sovrapprezzo con una serie di scelte incomprensibili alla base: per esempio, importare il salvataggio significa partire con qualche risorsa extra in inventario, ma il gioco non importa i livelli raggiunti, l'inventario o le Arti sbloccate.
Bisogna sostanzialmente ricominciare da una base predefinita che, teoricamente, dovrebbe servire a bilanciare la difficoltà del gioco come se lo stessimo iniziando da capo, ma la realtà dei fatti è che la prima sfida è semplicemente ricordare le meccaniche di gioco, il sistema di combattimento e le sue funzionalità. In realtà ci sono dei tutorial a rispiegarci come si gioca, se è passato troppo tempo dall'ultima partita, mentre i combattimenti contro i nemici comuni sono facilissimi, salvo diventare più impegnativi quando si affrontano i boss - che sono ancora delle spugne, purtroppo - e gli Zugle rari che compaiono qua e là sulle mappe.
Il problema principale di questo DLC - che tutto sembra tranne che un'espansione - è che non aggiunge praticamente nulla al gioco base, se non pochissimi dungeon non proprio ispiratissimi, mentre ricicla praticamente ogni altra mappa, territorio calcato e nemico combattuto. Solo la missione principale si svolge nelle nuove aree, e neanche troppo spesso, mentre le missioni secondarie ci rimandano quasi sempre nelle regioni già visitate due anni fa.
Anche il sistema di combattimento è rimasto immutato: funziona esattamente come due anni fa, e sinceramente avremmo gradito qualche funzionalità aggiuntiva, magari dei modificatori intelligenti che cambiassero un po' l'approccio alle battaglie. Ci eravamo divertiti moltissimo coi combattimenti chiassosi e spettacolari di Tales of Arise, ma Beyond the Dawn non offre praticamente nessun stimolo e spiazza anche la scelta di resettare parzialmente i progressi dei personaggi, che è un po' come mandare all'aria l'impegno dei giocatori che avevano raggiunto i livelli più alti e fabbricato l'equipaggiamento migliore del gioco.
In conclusione, Beyond the Dawn è un'occasione sprecata davvero inspiegabile: troppo poco e troppo tardi, arriva due anni dopo l'uscita del gioco quando ci saremmo aspettati un'iterazione completamente nuova di Tales of o magari anche un sequel vero e proprio di Tales of Arise, invece di un DLC misurato e dimenticabile che consigliamo solo ai fan sfegatati di Alphen, Shionne e compagnia, e comunque in forte sconto.
Conclusioni
PRO
- Il cast di Tales of Arise è sempre accattivante
- L'atto finale è spettacolare e coinvolgente
CONTRO
- Le tantissime missioni secondarie sono terribilmente banali
- Non c'è nessuna novità nel gameplay e nel sistema di combattimento
- Troppo poco e troppo tardi a un costo discutibile