Warriors Orochi 4 utilizza ancora una volta l'espediente narrativo dei varchi dimensionali per mettere insieme un roster di personaggi mai così numeroso, che conta la bellezza di 170 combattenti provenienti per la maggior parte dai franchise di Dynasty Warriors e Samurai Warriors. Tra le new entry spiccano alcune figure appartenenti alla mitologia greca come Zeus, Athena, Ares e Perseo: quest'ultimo ruba al padre degli dei alcuni braccialetti che hanno il potere di ricreare il mondo, ma gli oggetti finiscono nelle mani sbagliate e danno vita a una nuova, terribile minaccia. Per affrontare un pericolo così grande sarà necessario riunire ancora una volta i più forti condottieri della Cina imperiale e del Giappone feudale, equipaggiati per l'occasione con armi divine che consentono loro di eseguire manovre magiche inedite, che aggiungono un ulteriore substrato di spettacolarità all'azione musou che ben conosciamo. Una novità sufficiente a spezzare la monotonia, anch'essa un tratto caratterizzante delle produzioni targate Omega Force? Scopriamolo con questa recensione.
Personaggi e modalità
Come detto, Warriors Orochi 4 vanta un roster straordinariamente ampio, composto da ben 170 personaggi differenti. Si tratta di un record assoluto, che è valso a questo episodio l'introduzione nel Guinness dei Primati, e benché le meccaniche non cambino più di tanto fra un combattente e l'altro, le combo e le mosse speciali rappresentano un motivo sufficiente per sviluppare le proprie preferenze. Nel gioco ci viene infatti chiesto di creare una squadra con la possibilità di passare da un guerriero all'altro tramite la semplice pressione dei trigger, anche nel mezzo di un attacco, e di selezionare un ulteriore gruppo di personaggi per farci da supporto attivo in battaglia.
Durante la nostra prova abbiamo dunque messo insieme Honda Tadakatsu, Sanada Yukimura e Li Naomasa, sviluppandone man mano la potenza e le abilità per trasformarli in macchine da guerra inarrestabili. Grazie alle armi magiche, Honda può infatti evocare la potenza del mare e travolgere gli avversari con i suoi flutti, oppure creare un vortice che gli permette di continuare a infliggere danni a capitani e boss. Sanada può invece creare dei dischi di energia che sbaragliano le truppe più numerose, oppure librarsi in aria a schiacciare letteralmente le unità ostili con dei colpi energetici poderosi ad ampio raggio. Li, infine, lancia delle bombe celesti sui propri bersagli oppure evoca un potere che danneggia chiunque si trovi nelle vicinanze.
L'introduzione degli attacchi magici va effettivamente a differenziare ogni personaggio, spronandoci a testarne le abilità all'interno di battaglie di prova, così da scegliere la soluzione che meglio si adatta al nostro stile. Per sbloccare tutti i componenti del roster bisogna completare le missioni disponibili all'interno delle quattro campagne che caratterizzano il ricco comparto single player del gioco, affrontabili anche in cooperativa in locale e coadiuvate da una modalità Arena per sfide in multiplayer online aperte a un massimo di sei partecipanti, in cui l'obiettivo è quello di conquistare degli avamposti e totalizzare i punti necessari per vincere il match. Un extra simpatico ma non particolarmente brillante.
Gameplay e missioni
Archiviato l'infelice esperimento open world di Dynasty Warriors 9, Warriors Orochi 4 torna alla formula musou tradizionale, fatta di mappe non molto grandi che vanno ripulite dalla presenza dei nemici. Il ruolo degli scenari è ancora una volta puramente accessorio, dunque non aspettatevi un miglioramento sotto il profilo dell'interazione o del dettaglio, visto che parliamo nella maggior parte dei casi di ambientazioni basiche, spartane, piuttosto ripetitive e generiche nell'utilizzo degli asset. Si tratta però, come detto, di elementi funzionali al gameplay, che risulta effettivamente rinvigorito grazie all'introduzione dei nuovi attacchi, che rendono ancora più spettacolari i combattimenti e aumentano di un minimo la varietà dell'esperienza.
Intendiamoci: non farete altro che procedere eseguendo sempre le stesse combo e le special, scagliando in aria i soldati come fossero birilli, ma potrete inframezzare queste manovre con quelle nuove, che con la loro freschezza ed efficacia non mancheranno di entusiasmarvi. In particolare l'azione corale che è possibile eseguire premendo entrambi i trigger quando gli indicatori sono pieni, e che vede l'intera squadra e le unità di supporto caricare una sfera energetica che poi si abbatte al suolo, sbaragliando l'esercito che stiamo affrontando. Aggiunte indovinate ma che vanno a discapito del grado di sfida, al livello normale del tutto inconsistente, e mettono ancora una volta in luce il fatto che questo franchise soffre di evidenti problemi di bilanciamento.
Sulla natura delle missioni, poi, c'è ben poco da dire: si tratta semplicemente di spostarsi sulla mappa a seconda delle indicazioni che ci vengono fornite ed eliminare obiettivi specifici oppure completare determinati percorsi, il tutto mentre i personaggi continuano a parlare fra di loro: i dialoghi sono in giapponese e i sottotitoli in inglese, ma è arduo seguirli nel mezzo della battaglia e a un certo punto il continuo vociare (specie quello di alcuni personaggi femminili) comincerà a darvi noia. Fra una missione e l'altra è possibile spendere i punti esperienza e le gemme raccolte per potenziare i personaggi, equipaggiare armi migliori, aggiungervi degli slot per danni elementali e vendere o smantellare gli strumenti che non ci servono. È inoltre disponibile la medesima funzione di crescita anche per il campo base, che una volta potenziato donerà a tutti i nostri guerrieri dei bonus.
Trofei PlayStation 4
Sono 44 i Trofei di Warriors Orochi 4, e ottenerli è abbastanza semplice: la maggior parte degli achievement sono legati al completamento dei capitoli che compongono le campagne in single player, mentre quelli più specifici si sbloccano eseguendo azioni a cui farete senz'altro ricorso durante le estenuanti battaglie contro migliaia di nemici.
Grafica, sonoro, controlli
Dal punto di vista tecnico Warriors Orochi 4 non rivoluziona in alcun modo la serie, presentando una grafica molto vicina a quella vista nell'ultimo episodio di Samurai Warriors: un risultato modesto, se consideriamo che sono passati due anni. Su PlayStation 4 Pro il frame rate non è purtroppo roccioso e anzi si verificano delle incertezze durante le situazioni più concitate, ma nulla di grave se rapportato all'enorme quantità di nemici che vengono visualizzati contemporaneamente sullo schermo. Anche in questo caso è stato limitato di molto il vecchio effetto pop-up dei soldati che si avvicinano al protagonista, e che dunque non vedremo comparire dal nulla a pochi metri. Si notano invece alcuni impazzimenti della telecamera quando si eseguono determinate mosse all'interno di spazi ristretti.
Se sul fronte dei dialoghi l'interpretazione risulta all'altezza delle aspettative e la colonna sonora cerca di interpretare in modo entusiasmante la natura crossover del gioco, finendo però per proporre musiche anche abbastanza banali e bruttine. Il sistema di controllo, infine, riprende il layout tradizionale di Warriors Orochi e dei musou in generale, assegnando ai trigger il cambio di personaggio e al dorsale destro l'attivazione della magia, azionabile a seconda degli indicatori con i pulsanti Quadrato, Triangolo e Cerchio. Ottima la soluzione del richiamo "magico" anche per il cavallo, che compare istantaneamente sotto le nostre gambe, evitandoci la scocciatura di dover montare in sella mentre siamo circondati dalle truppe ostili.
Conclusioni
Warriors Orochi 4 torna alla formula tradizionale dopo l'esperimento open world di Dynasty Warriors 9, e lo fa con un episodio che ricorre ai soliti espedienti narrativi introducendo, però, interessanti elementi mitologici. Questi ultimi finiscono per riflettersi in maniera concreta anche sull'azione, aggiungendo un nuovo set di mosse magiche che aumentano la varietà e contribuiscono a differenziare ognuno dei 170 personaggi disponibili. Gli appassionati della serie troveranno un musou molto consistente e piacevole, ma allo stesso tempo incapace di scrollarsi di dosso quelli che sono i problemi storici del genere, nella fattispecie l'eccessiva ripetitività del gameplay e delle missioni.
PRO
- 170 personaggi, è record
- Campagne molto lunghe
- Le magie aggiungono varietà all'azione...
CONTRO
- ...ma il gameplay resta molto ripetitivo
- Tecnicamente modesto
- Banale in termini di sfida e spessore