Il calore di un abbraccio
Come anticipato, il punto di forza di WWE: DoR va ricercato nel sistema di gioco, già caro agli appassionati della serie, rifinito e rivisto per l’occasione con l’intento di raggiungere le massime vette di dinamismo durante gli incontri. Il sistema di controllo riprende i meccanismi dell’ormai collaudato Grapple System degli Aki, e aggiunge nuovi ingredienti alla ricetta. Brevemente e per chi non conoscesse la saga spieghiamo le principali regole del sistema di gioco. Il pulsantone “A” è assegnato alle prese e quello “B” ai colpi. Tenendo premuti i tasti si ottengono rispettivamente una presa e un colpo forte. Con lo stick possiamo decidere il tipo di colpo/presa da effettuare (sempre in combinazione con la scelta debole/forte). Il cuore del gioco risiede qui. Per quanto elementare possa apparire questo sistema è il fiore all’occhiello della serie, anche in considerazione che tale impianto si adatta al tipo di situazione presente al momento sul ring: avversario di spalle, a terra, vicino alle corde, all’angolo e così via. Gli altri tasti sono dedicati alla corsa, e a compiere altre azioni comunque essenziali per lo spettacolo. Una delle esclusive di questo episodio è il “Momentum Shift”, che vi permette in situazioni davvero critiche per il vostro atleta, di eseguire una scorrettezza ai danni dell’avversario e recuperare la grinta necessaria magari per chiudere l’incontro a vostro favore. Tale mossa insieme alle “Special” permettono di rendere gli incontri piuttosto imprevedibili.
Inoltre, per mezzo di un’icona sarete sempre al corrente dello stato di salute degli atleti (e delle loro parti del corpo). Colpite un avversario ripetutamente nello stesso punto e vedrete sia l’atleta coprirsi vistosamente la parte lesa, sia l’indicatore che si illuminerà in progressione di una serie diverse di tinte fino ad arrivare ad un preoccupante rosso acceso. Sempre in questo episodio è stato inserito un sistema legato al peso dei lottatori, il “Momentum Lift”: se provate ad alzare un avversario troppo pesante per il vostro atleta, comparirà sullo schermo un’icona che vi inviterà a smanettare disperatamente sul pulsante “A” per riuscire a sollevare l’avversario nel tempo richiesto, pena la contromossa avversaria.
Proprio le contromosse rendono il gioco un vero gioiello, e rispecchiano anche loro quanto già visto in produzioni analoghe. Con “L” ci si svincola da una presa, e con “R” ci si para da un colpo: inutile smanettare a caso, il gioco premia solo la precisione. Il sistema di prese e controprese talvolta (se siamo sufficientemente bravi e prestanti) ci delizia di alcuni momenti entusiasmanti, con un susseguirsi di contromosse davvero esaltanti.
Nonostante ci si possa ritenere totalmente soddisfatti alla voce gameplay, il gioco non è esente da difetti, che consistono per lo più in alcuni errori di collisione, soprattutto per quanto riguarda i colpi in corsa. Può capitare, anzi capiterà senz’altro, che i colpi che dovrebbero arrivare a segno, in realtà mancheranno totalmente il bersaglio. Con un po’ di pratica comunque sarete in grado di capire quando conviene tentare l’attacco oppure quando non è proprio il caso.
Persi in un bicchiere d’acqua
Si può creare il sistema di gioco migliore del mondo ma se non lo si applica ad una struttura solida e interessante si spreca un’occasione. Ed è quello che si rischiava di ottenere con WWE. Concluso lo Story mode, piuttosto appassionante almeno giocandolo per la prima volta, non rimane da fare molto altro, se non dei match di esibizione, che per quanto prevedano un adeguato numero di scelte non sono in grado di appassionare quanto un vero e proprio torneo. Sicuramente si sente la mancanza di altri tornei, magari personalizzabili, da giocare una volta conclusa la modalità di storia. La cosa che lascia ancora più perplessi è la consapevolezza che il difetto maggiore del gioco derivi da una banalità del genere. Il pensiero che siano scelte precise dettate del fatto di dover piazzare altre copie con le uscite successive sinceramente salta in mente. Tornando a noi, è ora di parlare della modalità fulcro di WWE, lo Story Mode. Nei panni di un’atleta sconosciuto, che dovrete crearvi per mezzo del faraonico editor, dovrete farvi strada tra le varie leghe dello sport. Dopo aver seguito i consigli del vostro manager, avrete la possibilità di firmare un contratto con la RAW oppure con la SmackDown. In realtà la storia risulterà identica per tutte e due le leghe cambiando solamente i personaggi con i quali reciterete le solite telenovele dello show televisivo. Una particolarità del gioco è che alcuni incontri prevedono alcuni requisiti per essere portati a termine con successo, e possono consistere in cose quali eseguire la vostra mossa finale, oppure utilizzare mosse aeree, o ancora lasciare chiudere l’incontro al vostro compagno di Tag. Alla fine di ogni incontro sarete ricompensati con sonanti dollari, ed alcuni punti esperienza da utilizzare per pompare il vostro personaggio. Per mezzo dello shop invece potrete dare fondo ai vostri istinti spenderecci e acquistare diversi bonus, come le arene, i set di mosse (che appartengono anche ad atleti non inseriti nel roster di DoR!), e alcuni capi di abbigliamento da utilizzare nell’editor degli atleti. Tra i personaggi inseriti nel roster di SmackDown troviamo nomi di indubbio spessore come “The Rock”, “Undertaker”, “Rey Misterio”, i parenti “Guerriero”, “Kane”, “Kurt Angle” e diversi altri. E’ anche vero che mancano diversi atleti conosciuti. Per chi avrà voglia grazie al superbo editor (è davvero qualcosa di maniacale), e grazie ai set di mosse pronti nello shop, sarà possibile creare i lottatori eventualmente esclusi.
Commento
Se stavate aspettando un buon wrestling su cubo, è arrivata l’ora di aprire il portafogli. Ci si può ritenere infatti pienamente soddisfatti del sistema di gioco di questo DoR, che pecca “solamente” nelle scarse opzioni di gioco. Una modalità storia più articolata e dinamica, avrebbe regalato qualche ora in più di divertimento, e l’inserimento di altri tornei avrebbe fatto il resto. Invece abbiamo per le mani un titolo di grande caratura, minato però da una longevità piuttosto scarsa e non all'altezza del resto della produzione, che ne va a intaccare pesantemente la valutazione finale, che altrimenti si attesterebbe tranquillamente ad un punto più in alto.
Finito il gioco insomma, o ricominciate da capo, o è ora di chiamare gli amici.
- Pro:
- Buona realizzazione tecnica
- Sistema di gioco ineccepibile
- L'editor è immenso
- Contro:
- Solo la modalità storia…
- Che non dura neanche troppo
Siamo già al terzo capitolo su GameCube dell’oramai affermata saga Wrestling THQ che da diversi anni esce ad intervalli regolari su tutte le console disponibili. E col terzo appuntamento THQ mette a segno il canestro anche su GameCube; la palla ha colpito il tabellone ed ha avuto un po’ di fortuna con il rimpallo sul cerchio, ma alla fine i due punti sono arrivati. Se da un lato infatti l’ultima fatica degli Yuke offre un impianto nel gameplay davvero egregio, dall’altra, cotanta delizia viene montata su una struttura piuttosto esile, corta, e incapace di valorizzare il gioco come meriterebbe.