Un nerboruto Rambo dello spazio
Il personaggio di Zax non è certamente un esempio di personalità complessa, trattandosi del classico esemplare di macho rambesco, degno rappresentante di quello stuolo di personaggi nati sulla scia del vecchio Duke Nukem, con il quale hanno in comune la cadenza della voce, il mascellone quadrato, nonché l’abituale ostentamento del bicipite di ferro.
All’inizio del gioco dunque, facciamo la conoscenza di un palestratissimo alieno dalle fattezze somatiche di rara bruttezza, conosciuto come Zax, vagabondo e avventuriero di professione, in cerca della grande occasione che gli permetterà di cambiare vita e spassarsela. Nel frattempo girovaga per lo spazio a bordo della sua vecchia e malridotta astronave in compagnia di Zelon, l’intelligenza artificiale del computer di bordo, cui ha dato il nome della sua star del cinema preferita.
Per colmo di sfortuna, il vecchio Zax è costretto a un atterraggio di fortuna su un pianeta sconosciuto a causa di un’avaria. Bloccato sulla superficie del mondo alieno il nostro eroe si improvviserà salvatore dell’oppressa popolazione autoctona, da tempo sotto il giogo di Om, una sorta di malvagio dio-macchina che ha trasformato buona parte dei primitivi e pacifici Korb in dei robot senz’anima ai suoi ordini, riducendo in schiavitù la maggior parte dei sopravvissuti.
Spara e poi fuggi!!
Che tipo di gioco è questo Zax? Gli sviluppatori del gioco lo definiscono un action/adventure, dicitura che può significare tutto o nulla. L’impostazione generale è quella di un classico action-RPG bidimensionale con visuale isometrica; abbiamo un inventario e un discreto numero di PNG con cui interagire, non ultima la simpatica Zelon che ci accompagnerà via radio durante tutta l’avventura. In realtà Zax ha ben poco a che spartire con i giochi di ruolo per PC, mancando del requisito fondamentale per qualsiasi RPG o A-RPG che si rispetti, vale a dire l’Esperienza. Il percorso di evoluzione del nostro personaggio è univoco e coinvolge esclusivamente il suo armamento (piuttosto ben fornito) e una parvenza di equipaggiamento, che si riduce sostanzialmente ai diversi tipi di scudi energetici e alle batterie per farli funzionare. La cosa divertente è la possibilità di creare dal nulla gli oggetti che ci servono, semplicemente raccogliendo in giro sufficiente materia prima (minerali e cristalli) e riversandola nel Generatore di Oggetti, posto all’interno della nostra nave.
Spara e poi fuggi!!
Riprendendo il discorso dell’interazione con i PNG, va puntualizzato che essi siano in effetti un po’ pochini, limitandosi ad un paio di sciamani delle tribù dei Korb e agli stessi alieni che occasionalmente salveremo, e in ogni caso il livello di interazione resta basso, dal momento che potremo soltanto ascoltare quel che hanno da dirci e seguirne le istruzioni, magari risolvendo qualche piccola “quest” collaterale, come ad esempio disinfestare dai malvagi androidi le caverne al di sotto di un villaggio sotto assedio. Come ho detto quindi, Zax è un gioco che punta tutte le sue carte sull’azione e sui combattimenti, componente enfatizzata dal peculiare sistema di controllo studiato all’uopo dai ragazzi della Reflexive. La maggior parte dei giochi con visuale isometrica o in terza persona, utilizzano come periferiche di controllo il mouse oppure la tastiera (nel qual caso si consiglia l’uso di un pad). Se pensiamo a Diablo, ad esempio, trascurando l’utilizzo delle hockey, esso è perfettamente giocabile con il solo ausilio del buon topo da scrivania. Al contrario il sistema di controllo di Zax si avvicina a quello degli sparatutto in soggettiva (Quake) e in terza persona, (come Heretic2 e Max Payne per intenderci), in quanto tramite la tastiera guideremo gli spostamenti del protagonista, mentre grazie al mouse prenderemo la mira e faremo fuoco (grazie al cursore tramutato in mirino). Può sembrare una questione banale, ma se vi ci soffermate un istante, vi accorgete che si tratta di un sistema di controllo decisamente inusuale per uno sparatutto 2D, e infatti è su questo punto che sono sorte perplessità e apprezzamenti da parte di quanti hanno visionato il demo del gioco.
Per quel che mi riguarda, trovo che sia un’ottima trovata, dal momento che, come è ovvio, l’accoppiata mouse+tastiera consente tutta quella serie di manovre proprie degli sparatutto (strafe ecc.) ed ammetto di essermi decisamente imbellito nel manovrare Zax, facendolo correre in una direzione e sparare in un’altra, magari schivando il fuoco incrociato di un paio di androidi.
Gli aspetti tecnici, ovvero: stringiamo la cinghia e accontentiamoci
Come ho accennato, il qui presente Zax non farà certo sudare la vostra fiammante GeForce3. Non che la realizzazione tecnica sia scadente, tutt’altro, anzi è ammirevole la cura riposta nella realizzazione di molti degli scenari. Certo la grafica 2D pre-renderizzata, ha decisamente fatto il suo tempo, ma in questo caso ci troviamo davanti a un prodotto ben realizzato, con una resa su schermo pulita e ben dettagliata e quasi priva di sbavature quali sovrapposizione degli sprite eccetera. Qualche sforzo in più lo si poteva fare in fase di animazione degli sprite stessi, i quali non sembrano realizzati tutti con la medesima cura e spesso compiono movimenti innaturalmente scattosi.
Per quanto riguarda l’audio del gioco, non sono rimasto particolarmente impressionato dalla colonna sonora, una serie di motivetti abbastanza insignificanti, specie in questi tempi di musiche dinamiche e script che regolano le tracce a seconda degli eventi sullo schermo. Ben più godibili sono gli effetti sonori, un po’ da “cartone animato” forse, ma che ben si sposano con l’impostazione grafica del gioco. Le voci dei personaggi inoltre mi hanno piacevolmente impressionato, specie quella di Zax stesso, degna del miglior tamarro spaziale di periferia, assieme a quelle di alcuni dei robot e dei “Metal Demon” al servizio di Om.
Concludendo
Ok, a questo punto vi aspetterete il classico giudizio “standard” per quei giochi non eccezionali, ma nemmeno tanto malvagi da non poter essere acquistati nemmeno dagli appassionati. In realtà credo che Zax, per quanto resti un “giochino” offra molta più carne al fuoco di quanto non appaia a prima vista, specie in termini di mero fun, e se vi lascerete “prendere” potreste continuare a fraggare alieni per ore senza accorgervene. Il gameplay nato da quest’ennesima alchimia dei JoWooD è infatti decisamente assuefante e anche se il divertimento non potrà durarvi esattamente per dei mesi, di sicuro non rimarrete delusi giocando ad un genuino shoot 'em-up come non se ne vedeva da secoli.
Ultimamente la JoWooD, intraprendente publisher d’oltralpe, sta curando la pubblicazione di titoli che, se non brillano per realizzazione tecnica e varietà del gameplay, vantano sicuramente una certa originalità. Basta pensare a titoli come il recente The Sting!, per notare l’interesse di questo editore per giochi che forse non passeranno alla storia, ma tutto sommato risultano essere un piacevole passatempo per chi si dedica ai videogiochi senza essere hardcore gamer. Orbene diamo un occhio a questo Zax, titolo che è riuscito ad attirare un certo interesse proprio per il suo essere fuori dagli schemi, almeno da quelli cui ci siamo abituati negli ultimi tempi.