Il 21 novembre 2004 il Nintendo Dual Screen (o Developers' System, secondo un commento postato sul sito ufficiale di Nintendo) faceva il suo debutto negli Stati Uniti introducendo una nuovissima dimensione fisica al mondo dei videogiochi grazie al suo schermo touch screen. In un momento di vendite stagnanti per il GameCube, il DS ha insieme modernizzato l'immagine della Nintendo e l'ha portata a raggiungere nuove vette.
Quella che ha appena compiuto 20 anni, infatti, è la console portatile più venduta di tutti i tempi e la seconda console più venduta di sempre: nel corso del suo periodo di produzione, infatti, sono stati venduti 154 milioni di unità, un solo milione in meno di PlayStation 2 di Sony che è arrivata a quota 155. Il primo milione di DS è stato venduto solo nel primo mese di vita e la versione di gran lunga più venduta è stata la Lite, l'assottigliamento del design che ha fatto il suo debutto nel 2006.
Questa console, però, non ha fatto la storia del gaming solo grazie al suo hardware rivoluzionario, alla compatibilità con il Wi-Fi, che ha aperto le porte al gioco online, e alle infinite serie di messaggi su PictoChat: il DS è così amato grazie ai tanti videogiochi che hanno accompagnato i suoi anni di produzione. Da alcune delle storie più belle mai raccontate in un titolo Pokémon al lancio del Professor Layton, abbiamo deciso di raccontare la storia del Nintendo DS attraverso 20 dei suoi giochi più iconici, che abbiamo raccolto in ordine cronologico.
Nintendogs (2005)
Forse non tutti sanno che Nintendogs è uno dei pochi giochi ad aver ricevuto il famoso perfect score di Famitsu (40/40), la rinomata rivista giapponese di critica videoludica. Questo perché raccoglieva in un pacchetto adorabile moltissime delle novità tecniche che il DS introduceva.
Dai grattini usando il pennino (meccanica ancora oggi usata dai titoli Pokémon per esempio) al chiamare il proprio cane con il suo nome usando il microfono, Nintendogs sembrava una meraviglia della tecnica quando uscì ed è ancora oggi nei cuori di milioni di videogiocatori e videogiocatrici che hanno acquistato l'intera console solo per coccolare i propri cani in digitale.
Brain Training del Dr. Kawashima: Quanti anni ha il tuo cervello? (2005)
A partire dall'impugnatura non convenzionale che chiedeva di tenere il DS come un libretto invece che come una console, Brain Training è stato un vero e proprio fenomeno e uno di quei giochi che ha avvicinato moltissimi non giocatori al mondo del gaming.
I suoi puzzle per "ringiovanire il cervello" ispirati dal lavoro del dottor Kawashima all'Università del Tohoku sono ancora oggi un passatempo divertente e appassionante e sono stati tra i primi a incoraggiare il gioco quotidiano per restare allenati. Quanto questo gioco nel 2005 abbia avvicinato le generazioni e aiutato a spiegare il passatempo preferito dei giovani ai loro genitori e persino ai loro nonni non è quantificabile, ma di certo gli ha garantito un posto in questa lista.
Mario & Luigi: Partners in Time (2005)
Alieni, neonati, viaggi nel tempo e l'ironia tipica della saga Mario & Luigi (che ha appena ricevuto un nuovo capitolo) fanno di questo gioco di ruolo un vero e proprio classico dei primi anni del DS.
Il suo utilizzo del doppio schermo per rappresentare le due coppie di protagonisti (Mario e Luigi e le loro controparti bambine) fa tutt'ora sentire chi gioca di stare provando un titolo diverso e che solo questa piattaforma può rendere al meglio. Tra le ottime musiche di Yoko Shimomura e un gameplay che resiste facilmente alla prova del tempo, questo classico è ancora oggi una dimostrazione dell'inventiva di cui è capace la Nintendo.
Trauma Center: Under the Knife (2005)
Sul Nintendo DS ci si può sentire dei veri chirurghi grazie alla serie Trauma Center sviluppata da Atlus. Con una narrativa anche piuttosto interessante che si sviluppava sullo schermo superiore a un vero e proprio simulatore di operazioni chirurgiche su quello inferiore, il primo capitolo della saga, Under the Knife, ha utilizzato brillantemente il touch screen per portare sul mercato un'esperienza originale.
Parliamo di simulazione perché, nei limiti delle dimensioni dello schermo, il gioco aveva ben dieci strumenti chirurgici tra cui scegliere per intervenire e un limite di tempo a volte molto punitivo che ha messo alla prova i suoi giocatori. A tutto questo basta aggiungere una piccola dose di elementi soprannaturali e di azione esagerata (c'è un'operazione da fare su un aereo e la turbolenza influisce sul gameplay) per capire come mai questo gioco sia parte integrante dell'eredità di questa console.
Castlevania: Dawn of Sorrow (2005)
Castlevania Dawn of Sorrow è forse uno dei migliori capitoli in 2D della serie mai fatti. Ottimi nemici, una mappa ampia e variegata, un'abbondanza di armi e abilità, ottimo platforming e un bel mistero da risolvere fanno di questo titolo un caposaldo del genere dei metroidvania e uno dei picchi per gli amanti dell'azione disponibili sulla console a due schermi.
Castlevania: Dawn of Sorrow include un innovativo sistema di raccolta delle Anime, che permette di acquisire poteri unici dai nemici sconfitti, personalizzando così il gameplay. È anche il primo capitolo della serie a utilizzare la grafica in stile anime e a sfruttare il touch screen del Nintendo DS per alcune meccaniche.
Advance Wars: Dual Strike (2005)
Gli amanti dei giochi di strategia ricordano con piacere Advance Wars: Dual Strike non solo perché il sistema di controllo sfruttava in maniera intelligente il pennino, ma anche per la sua modalità di creazione di nuovi campi di battaglia che permette, letteralmente, di disegnare nuovi campi di battaglia.
Il gioco non è il più celebrato esponente della serie ma è riuscito a farsi notare nell'anno di lancio del DS perché ha saputo tradurre un genere che mancava per una console che, già a 12 mesi dal lancio, aveva un vasto panorama di titoli disponibili.
Phoenix Wright: Ace Attorney (2005)
Il debutto di quella che oggi è una delle serie più amate mai sviluppate da Capcom non è andato come speravano i suoi sviluppatori quando Phoenix Wright: Ace Attorney fu pubblicato su Game Boy Advance. La sua conversione per Nintendo DS, invece, ha riscosso un successo planetario e portato milioni di appassionati a gridare "obiezione!" ai loro amici e a innamorarsi dei drammi da aula di tribunale.
Questa serie, brillante nelle sue deduzioni investigative ed esageratissima nei modi, deve tutto a questo titolo per Nintendo DS e ogni suo fan non può non aver provato l'esperienza originale.
Mario Kart DS (2005)
Il primo videogioco di Mario Kart che è stato possibile giocare online è stato proprio la sua versione per DS. Quella che oggi è una parte fondamentale del gioco di corse di Nintendo, deve la sua esistenza proprio alla piattaforma a due schermi. Si tratta, quindi, di un capitolo rivoluzionario, anche se il resto del pacchetto soffre un po' del peso dei suoi predecessori e non innova molto in fatto di gameplay.
Il suo posto nella lista, però, è meritato, perché rappresenta una pietra miliare della storia del franchise ed è stato il terzo titolo più venduto per questa piattaforma.
Tetris DS (2006)
Non c'è una console Nintendo senza una versione di Tetris ad accompagnarla e il DS non fa eccezione. Quello uscito nel 2006, però, non è una semplice conversione, ma un pacchetto completo tra nostalgia e innovazione.
I controlli touch hanno fatto qui il loro debutto nel puzzle game sovietico e le modalità di gioco abbracciano sia lo stile classico sia le interpretazioni più moderne. Il tutto con una colonna sonora perfettamente a tema e una grafica che spazia dall'omaggio alla prima, leggendaria, versione per Game Boy, ai design più contemporanei. Di Tetris ne abbiamo parlato molto in questi gironi con Alexey Pajitnov e Henk Rogers, che ci hanno raccontato i primi 40 anni del leggendario puzzle game.
Electroplankton (2006)
Electroplankton è il più particolare dei molti esperimenti musicali che hanno avuto al centro il Nintendo DS. In questo gioco, dove non esistono salvataggi, è possibile comporre musica interagendo grazie alla stylus con del plankton. Ci sono interfacce diverse e persino una modalità demo per godersi uno spettacolo pre-composto in cui è sempre possibile intervenire interagendo con il plankton.
Restando in tema musicale, anche Guitar Hero ha avuto un'iconica iterazione per DS chiamata On Tour che usava una periferica da inserire nello slot per cartucce del Game Boy Advance per creare la chitarra, e degli iconici pennini a forma di plettro da usare sul touch screen. Anche Korg ha contribuito all'impegno musicale del DS grazie al suo software DS-10 che trasformava la console in un sintetizzatore della serie MS, c'era persino una drum machine per avere il sottofondo perfetto mentre si suonava.
Elite Beat Agents/Osu Tatakae Ouendan (2006)
Chi volesse cercare l'antenato comune a tutti i videogiochi ritmici con controlli touch, potrebbe facilmente trovarlo in Elite Beat Agents, nome occidentale del videogioco giapponese Osu! Tatakae! Ouendan.
Questo gioco, in cui bisogna toccare delle icone e tracciare delle linee a ritmo di musica, è l'ispiratore del fenomeno di Twitch osu!, un gioco ritmico difficilissimo i cui migliori giocatori sono veri e propri fenomeni del web. Elite Beat Agents è uno dei pilastri dei rhythm game e non sarebbe mai nato senza il touch screen del Nintendo DS.
New Super Mario Bros (2006)
Parlando di retaggi, Super Mario Wonder non sarebbe mai arrivato nelle Switch di tutto il mondo se New Super Mario Bros. non avesse dimostrato a Nintendo che i giochi in 2D di Super Mario erano ancora amati e soprattutto desiderati dal pubblico.
Le tre dimensioni avevano relegato questo tipo di esperienza al passato nella mente dei piani alti della grande N, ma la scommessa di New Super Mario Bros. (nonostante sia stato percepito come più semplice rispetto agli altri capitoli in 2D) ha ripagato l'investimento sia in termini di vendite sia di prospettiva per il futuro della serie.
Professor Layton e il Paese dei Misteri (2008)
Hershel Layton è uno dei personaggi che più simboleggia, nella mente dei fan, l'era del DS. Il suo primo capitolo, il Paese dei Misteri, merita un posto in questa lista perché ha introdotto il mondo alle avventure dell'archeologo, ai suoi enigmi e alle sue deduzioni, una formula che è stata capace di conquistare milioni di fan in tutto il mondo.
Il sistema delle monete da scambiare con gli indizi, poi, ha creato una coesione rara per questo tipo di giochi perché incoraggiava l'interazione e l'esplorazione aprendo le porte ad ancora più enigmi e divertimento. Tutta l'eccitazione per il nuovo capitolo di questa saga in arrivo nel 2025 è iniziata qui.
The World Ends With You (2008)
C'è un gioco che più di tutti ha plasmato la passione di molti videogiocatori per la cultura di strada e tecnologica giapponese: The World Ends With. Ambientato nel quartiere di Shibuya, questo gioco di ruolo action ha conquistato, con una storia accattivante e un sistema di combattimento decisamente rispettabile, milioni di appassionati.
Sviluppata da Square Enix, questa avventura di culto è un caposaldo dell'era DS e uno dei GDR più iconici a essere approdati sulla piattaforma a due schermi di Nintendo.
Grand Theft Auto: Chinatown Wars (2009)
Quando Nintendo, la casa dei giochi adatti a tutti, si è assicurata un capitolo della serie Grand Theft Auto in esclusiva, stampa e fan sono rimasti a dir poco esterrefatti.
Quando Chinatown Wars uscì con grafica in 3D (ricordiamo che la potenza della console era tutt'altro che stellare già per l'epoca), meccaniche uniche, un'ambientazione inedita e una storia che ruotava attorno alle lotte tra le triadi di Liberty City, stupì davvero tutti. A oggi resta una delle esperienze più inusuali e uniche disponibili sul DS che vale sempre la pena recuperare, eventualmente sulle altre piattaforme sulle quali è stato convertito.
Rhythm Heaven (2009)
Dopo il successo domestico di Rhythm Tengoku per Game Boy Advance, Sega decise che suo sequel per DS avrebbe dovuto essere pubblicato anche nel resto del mondo, portando la sua esperienza musicale tanto strana quanto divertente sugli schermi touch di milioni di giocatori.
Le esperienze vanno dal colpire il terreno nei panni di un agricoltore per mietere il raccolto all'interpretare fantasmi che cantano a un concerto rock. Il livello di difficoltà non è basso quanto si potrebbe pensare per cui gli amanti delle sfide musicali troveranno in Rhythm Heaven una montagna non banale da scalare.
The Legend of Zelda: Spirit Tracks (2009)
Andare in treno in giro per Hyrule potrebbe essere una novità sufficiente a convincere i fan più giovani delle avventure di Link a tornare indietro a recuperare il secondo titolo della serie, due anni prima di lui è stato pubblicato The Legend of Zelda: Phantom Hourglass, ad approdare sul DS.
I più scettici, invece, potrebbero convincersi sapendo che, nel corso dell'avventura, la Principessa Zelda accompagna Link nei suoi combattimenti sotto forma di spirito in grado di possedere alcuni nemici presenti e aiutare l'eroe dal cappuccio verde. Non ci sono rivoluzioni alla formula della saga paragonabili a quelle di Tears of the Kingdom, ma il divertimento classico e con qualche picco di innovazione di Spirit Tracks ne fanno il miglior Zelda per DS e un gioco che ha fatto la storia della console.
Kirby Mass Attack (2011)
Controllare un esercito di Kirby è meglio che controllarne uno solo: questa è la premessa di Kirby Mass Attack, il caposaldo per DS che a ottimi controlli touch ha aggiunto un interessante variabilità "passiva" del livello di difficoltà. L'armata di Kirby controllata dal giocatore, infatti, è composta da singoli individui, ognuno che poteva prendere danno.
Meno membri dell'esercito vengono colpiti, maggiori sono le ricompense, quindi i giocatori, impegnandosi di più, potevano ottenere di più dal loro gameplay. Questo gioco non è solo innovativo nel suo design, è entrato di fatto nell'Olimpo dei titoli con protagonista Kirby perché ha portato, anche grazie al touch screen, una ventata di novità all'interno del franchise.
Pokèmon Bianco/Nero (2011)
Anche Diamante e Perla così come Heartgold e Soulsilver hanno segnato il Nintendo DS con le loro avventure e le loro innovazioni, ma la coppia di Pokémon che più ha influenzato il franchise e la piattaforma è, senza dubbio, quella Bianco/Nero.
La motivazione è piuttosto semplice: alle innovazioni divertenti del gameplay è stata affiancata la storia meglio raccontata e più stratificata di tutto la serie. Questo rende Bianco/Nero non solo i migliori Pokémon di questa generazione di hardware, ma due dei migliori capitoli della saga in generale.
Professor Layton e il Richiamo dello Spettro (2011)
Le origini del professore e del suo rapporto con il suo assistente Luke, i migliori enigmi dell'era DS e una storia veramente accattivante sono le tre ragioni per cui il Richiamo dello Spettro (il quarto videogioco del Professor Layton) non solo è in questa lista ma è considerato da molti il miglior gioco dell'archeologo britannico mai realizzato.
Grazie soprattutto a un gameplay da cui è quasi impossibile staccarsi, Level-5 ha stupito i fan della prima trilogia di titoli con un'esperienza che non invecchia ed è perfetta per rinfrescarsi la memoria prima dell'arrivo del Professor Layton e Il Nuovo Mondo a Vapore.