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Doom Eternal, il provato di tre nuovi livelli

Abbiamo giocato i primi tre livelli di Doom Eternal e ne siamo rimasti entusiasti: lo sparatutto si appresta a un grande ritorno

PROVATO di Luca Porro   —   21/01/2020
DOOM Eternal
DOOM Eternal
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A Milano abbiamo potuto provare una build piuttosto corposa di Doom Eternal, titolo id Software che vedrà la luce il 20 marzo e che si pone come diretto seguito del reboot uscito nel 2016. Durante il nostro test abbiamo potuto giocare i primi tre livelli del titolo, andando quindi a saggiare tastiera alla mano quello che è il feeling del nuovo capitolo di uno dei franchise più amati di sempre nel mondo degli FPS. Il risultato è stato molto, molto convincente e nel nostro provato proveremo a darvi un'idea di quello che vuol dire tornare a immergersi in un inferno fatto di tantissimi demoni, armi folli e un'azione senza sosta.

La bella e lo Slayer

A livello di gameplay, e di gunplay, Doom Eternal si presenta come ce lo si aspettava: duro, crudo, brutale e ricco di budella. Che usiate la motosega, il fucile al plasma o una mitragliatrice non farà differenza: la soddisfazione sarà la medesima, a cambiare invece saranno le sensazioni del gunplay che in maniera eccelsa offre una stratificazione immensa della risposta delle armi, della loro efficacia e dell'approccio ai nemici attraverso di esse. Ogni arma peraltro avrà differenti tipologie di fuoco e modalità installabili permettendoci dunque sia di modificare il modo in cui esse spareranno (raffica di sfere di plasma o raggio al plasma immobilizzante, ad esempio) sia la tipologia di colpi (raffiche da tre bombe o raffiche da cinque, per citarne una).

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A fare la differenza però è sempre la possibilità di fare uccisioni spettacolari, concatenarle attraverso la giusta combinazione di: mira nei punti deboli, utilizzo dell'arma appropriata e abilità del giocatore fanno sì che il gameplay del titolo non sia caratterizzato a priori dagli sviluppatori, ma sia modulabile in base all'abilità del giocatore. Grazie alle sue capacità dunque, il giocatore riuscirà a produrre qualcosa di più o meno spettacolare e più o meno efficace in ogni situazione che gli si parerà d'innanzi. Anche il level design risulta un punto fondamentale del gameplay, dato che l'utilizzo strategico delle componenti della mappa e della sua struttura non solo è parte integrante del gameplay, ma è anche ciò che potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte. Le mappe ben ideate offrono diversi spunti sia a livello artistico (le mappe di Doom Eternal si presentano magnifiche visivamente) sia a livello pratico (soddisfacenti da esplorare sia in orizzontale che in verticale) con una componente di puzzle solving decisamente marcata, che integra benissimo il combattimento arrivando a far definire il titolo dagli sviluppatori un "puzzle combat".

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A margine del gameplay, la novità più importante forse risiede nell'introduzione di una componente narrativa più marcata rispetto al passato. Come anche intravisto nell'ultimo trailer la volontà di id Software è stata quella di cercare di dare non solo un background al Doom Slayer ma anche di offrire delle soluzioni narrative di contorno a quello che succede in questo capitolo. Nonostante abbiamo potuto scalfire solamente la superficie con i primi tre livelli, quello che si è intravisto tra sacerdoti, rituali, fantasmi e traditori ci è bastato per capire che tutto ruota attorno alla volontà di rendere più mitologica possibile la figura del Doom Slayer e accentuare la già sopra le righe brutalità del titolo.

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Oltre alle cutscenes e ai dialoghi però, anche il codex all'interno del gioco vi permetterà di approfondire la lore di gran parte degli elementi narrativi dal bestiario ai personaggi principali passando per gli avvenimenti più importanti. E proprio nel menù in cui si troverà anche il codex, troverete diversi altre sezioni dedicate al potenziamento del personaggio e delle armi. Con il progredire del gioco sbloccherete diversi punti come i punti arma o i punti armatura, destinati a essere utilizzati per migliorare diverse caratteristiche come la salute, il numero di munizioni e la quantità di armatura piuttosto che alcune caratteristiche specifiche di ogni arma che troverete. Insomma la progressione del personaggio sia in termini di caratteristiche che di abilità con le armi crescerà in base alle vostre azioni in-game, alle vostre abilità e al completamento più o meno totale dei vari livelli. Ultimo punto d'interesse è l'Hub rappresentato dalla nave del Doom Slayer, punto da cui si avviano i livelli e che racchiude una vera e propria intricata mappa a più livelli. L'immensa nave infatti conterrà diverse aree utilizzabili e caratterizzate da varie funzioni; l'unica disponibile nella build a parte la stanza di comando era la prigione che funge da zona di addestramento in cui allenarsi coi punti deboli dei nemici senza perdere munizioni o preoccuparsi di morire.

Doom Eternal si è mostrato in maniera solida e dirompente come da tradizione del franchise. Ogni piccolo tassello ci è sembrato una versione migliore, rifinita e ove possibile più adrenalinica del precedente. A partire dal gunplay, passando per le mappe visivamente incredibili finendo per la progressione dei potenziamenti di armi e armatura. Al 20 marzo manca ancora un po' di tempo, ma le porte dell'inferno ideato da id Software sono più calde che mai.

CERTEZZE

  • Visivamente potente
  • Adrenalina allo stato puro
  • Trasuda Doom fino al midollo

DUBBI

  • La nuova componente narrativa va valutata a tempo debito