Era da molto tempo che ci si chiedeva quando e se il Ryu Ga Gotoku Studio si sarebbe dedicato a un progetto che non fosse un nuovo capitolo di Like a Dragon e durante l'ultima edizione dei The Game Awards abbiamo ricevuto una spettacolare risposta con il trailer d'esordio dell'ancora misterioso Project Century.
Il titolo è provvisorio, certo, e nulla esclude che alla fine SEGA decida di collocare in qualche modo questo affascinante action dall'ambientazione vintage all'interno dell'universo di Yakuza. Per il momento, tuttavia, possiamo solo limitarci ad analizzare ogni minimo dettaglio di questa presentazione a sorpresa, nella speranza di saperne presto di più.
Un'ambientazione davvero suggestiva
Giappone, 1915: un'epoca particolarmente significativa per l'impero nipponico, appena entrato in guerra in qualità di alleato della Triplice Intesa e determinato a portare avanti le proprie mire espansionistiche ai danni della Cina. È infatti l'anno delle famose Ventuno Richieste, che puntavano a trasformare la repubblica cinese in un mero "stato satellite" al servizio delle politiche giapponesi.
Fra le vie di Tokyo si respirava insomma un grande entusiasmo: i primi interventi militari ai danni dell'esercito tedesco si erano rivelati un successo e l'impero si trovava in una posizione di vantaggio, nonostante il paese stesse vivendo di fatto un non facile periodo di transizione dopo la fine dell'era Meiji e dello shogunato. Con questi presupposti, che tipo di storia intende raccontare Project Century?
Un trailer pieno di azione e violenza
Il trailer mostrato durante i The Game Awards 2024 si apre con un tipo di sequenza a cui i fan della serie Yakuza sono ben abituati, con la ripresa dall'alto di una strada commerciale che si rivela subito particolarmente vivace e affollata. Ci troviamo però nel 1915, non nel 2005 come nella prima avventura di Kazuma Kiryu, e lo scenario che si para di fronte ai nostri occhi è dunque sostanzialmente diverso.
Nel passaggio dal bianco e nero al colore, due cose colpiscono immediatamente: da un lato l'assoluta ricchezza visiva di questa ambientazione, che lascia senza fiato e dona all'esperienza una limpida connotazione "next gen"; dall'altro l'accompagnamento musicale, che parte con un brano tradizionale suonato da uno shamisen per diventare poi un pezzo swing cantato in inglese.
Messa in atto questa sorprendente trasformazione, che passa da quello che sembrava un filmato d'epoca in bianco e nero a una colorazione mista, di base seppia, ma con diverse concessioni alla vivacità delle tonalità più calde, la telecamera si sofferma sui dettagli della suggestiva carrellata: i banchetti del ramen per strada, le donne in abito classico, la corriera che attraversa lo scenario, alcuni suonatori di strada.
Arriva quindi il protagonista di Project Century, un uomo ancora avvolto dal mistero, ma che evidentemente ha più di un conto in sospeso, a giudicare dal fatto che viene immediatamente individuato e raggiunto da dei balordi che lo prendono a pugni: alcuni di loro hanno la peggio e finiscono a terra, tartassati dai colpi, ma lo scontro appare incerto e non si risolve in questa scena.
Combattimenti e ancora combattimenti
Mentre il brano swing continua a suonare, ritroviamo quello che crediamo essere il protagonista che passeggia in compagnia di una donna, in un momento di tranquillità, ma la sequenza viene rapidamente sostituita da un altro combattimento, che avviene in questo caso sotto una pioggia battente e mette in mostra un grado di violenza piuttosto spinto, che generalmente non appartiene alla serie Like a Dragon.
Vediamo infatti il protagonista che brandisce due grossi levachiodi, utilizzandoli per parare i colpi di coltello e di mazza dei suoi avversari, per poi affondare a sua volta devastanti attacchi; quindi intento a fracassare una bottiglia sulla testa di un nemico, trafiggendo l'addome di un altro uomo con ciò che rimane dell'oggetto di vetro, mentre il sangue sgorga copioso.
Alcune dinamiche fanno pensare a un gioco di ruolo di stampo action piuttosto che a un brawler arcade, ma ora come ora siamo nell'ambito delle pure e semplici speculazioni e non c'è tempo per ragionarci che arrivano ulteriori scene di lotta: prima contro un enorme boss che tenta di colpire il nostro personaggio con una gigantesca mazza, producendo scintille sul pavimento di quella che sembra una acciaieria.
A questo punto arriva un secondo colpo e il protagonista del trailer lo blocca, ma resta sbilanciato e mostra inevitabilmente il fianco a un ulteriore attacco del nemico, che con un calcio lo stende. Le ultime due scene di combattimento vedono l'uomo sferrare un pugno volante e piantare un coltello nel collo di un avversario ormai in ginocchio, probabilmente nell'ambito di una esecuzione.
La sorpresa finale
Siamo quindi in chiusura: il nostro uomo esce da un locale, a conferma del fatto che sarà possibile visitare l'interno di diversi edifici, proprio come in Like a Dragon, e si affaccia sulla strada mentre viene avvolto dall'intensa luce del sole. Torniamo a osservare il popoloso scenario, passa di nuovo la corriera e compare il logo del Ryu Ga Gotoku Studio a rivelare la paternità di questo misterioso Project Century.
Giusto in tempo perché la musica di sottofondo si trasformi in qualcosa di ben più moderno, che il personaggio addirittura accenna a ballare: una chiusura perfettamente in linea con le suggestioni sonore che lo studio giapponese promuove ormai da alcuni anni (vedi la sequenza introduttiva del logo del RGG), e che puntano probabilmente a conferire alle loro opere un sapore internazionale.
Per il momento, purtroppo, è tutto: nel momento in cui scriviamo SEGA non ha ancora rivelato alcun dettaglio sul gioco, il cui sviluppo potrebbe tuttavia già essere a buon punto se consideriamo la presenza di diverse sequenze di gameplay all'interno del trailer: fosse stata una produzione appena cominciata, si sarebbero limitati a mostrare poche immagini in computer grafica, come fatto dal un altro grande annuncio dei TGA, The Witcher 4.
La speranza, dunque, è che Project Century possa assumere connotati più precisi già nel corso dei primi mesi del 2025 e magari puntare a una pubblicazione entro il prossimo autunno: il team diretto da Masayoshi Yokoyama ha già dimostrato di saper sfornare nuovi prodotti a una velocità impressionante, anche grazie a una serie di espedienti ben noti (vedi il riutilizzo delle ambientazioni), dunque teniamo le dita incrociate.