Negli ultimi giorni sono emerse alcune novità legate alla divisione gaming di Microsoft: la prima è che la nuova Xbox si farà, il progetto è già stato approvato e i costi produttivi messi nero su bianco; la seconda è che probabilmente supporterà Muse, la tecnologia basata sull'intelligenza artificiale appena annunciata da Phil Spencer.
Uno strumento sulla carta molto interessante e dotato di un indubbio potenziale, ma presentato in maniera decisamente discutibile, al punto che sui social sono già comparsi molti commenti ironici rispetto ad esempio al video che trovate qui sotto, in cui viene mostrata una versione generata dall'IA del dimenticabile Bleeding Edge che gira in maniera ridicola.
Una nuova console senza esclusive?
Dopodiché c'è la questione legata all'ormai consolidato e ribadito approccio multipiattaforma della casa di Redmond, che dichiaratamente non mira più a convincere i giocatori ad abbandonare PlayStation o Nintendo bensì vuole sfruttare le proprie caratteristiche di (enorme) publisher per portare le sue ormai ex esclusive first party sul maggior numero di schermi possibile.
È buffo come la nuova strategia di Xbox arrivi in concomitanza con la crisi di PlayStation, che come sappiamo ha perso anni e risorse a inseguire i live service anziché impiegare quel tempo, quel denaro e quei talenti per realizzare i giochi che gli utenti si aspettano da questo brand. Il momento giusto per attaccare, giusto? Sbagliato.
Di fatto PS5 vedrà l'arrivo di più giochi first party Xbox che non PlayStation nel 2025; e sebbene sia suggestivo pensare che questa inedita apertura rappresenti in realtà un'astuta tattica per far conoscere le proprietà intellettuali degli Xbox Game Studios e poi tornare a un concetto di esclusività in concomitanza con il lancio della prossima Xbox, è francamente difficile che accada.
Così, mentre Phil Spencer continua ad affermare che Xbox non sarà la nuova SEGA, la realtà è che alla fine del prossimo anno potrebbe arrivare nei negozi una nuova console senza esclusive, potenziata da un'intelligenza artificiale che per ora sembra un po' la "TV, TV, TV" del reveal di Xbox One durante la gestione di Don Mattrick.
Un trend dai risvolti spesso discutibili, specie in ambito creativo, piuttosto che un contenuto di valore, capace di spingere le vendite dell'hardware: per quello servono le killer application, i giochi esclusivi, e chissà se a quel punto ne sarà rimasto ancora qualcuno. Voi che ne pensate? Parliamone.