Tutti gli amanti delle visual novel giapponesi, specialmente di quelle dal taglio investigativo, conoscono la santa trinità del genere: Kazutaka Kodaka, Rui Komatsuzaki e Kotaro Uchikoshi. Pronunciati uno dopo l'altro sembrano uno scioglilingua, ma i primi due sono noti per i loro indimenticabili Danganronpa; il terzo è letteralmente venerato per la serie Zero Escape e per i due capitoli di AI: The Somnium Files. Qualche anno fa, questi tre fuoriclasse hanno deciso di emanciparsi da Spike Chunsoft, con cui avevano pubblicato gran parte dei loro videogiochi, e di fondare uno studio tutto loro chiamato Too Kyo Games.
The Hundred Line: Last Defence Academy è un'occasione per riunire i tre talenti sotto lo stesso progetto ed è anche un discreto banco di prova per Too Kyo Games che, durante lo sviluppo del gioco, ha visto accumularsi costi incredibilmente maggiori a quanto preventivato. I lavori su questo titolo sono infatti iniziati nel 2017, poco dopo l'apertura dell'azienda, e hanno richiesto un considerevole sforzo economico. Kodaka, attraverso il suo account X, ha ammesso di aver "investito tutti i nostri soldi e le risorse umane in questo gioco".
A questo proposito, l'accordo con Aniplex è stato una manna dal cielo per il team che, grazie all'aiuto economico, è stato finalmente in grado di portare a termine The Hundred Line: Last Defence Academy, programmando un lancio in contemporanea su PC e Nintendo Switch per il 24 aprile 2025. Noi abbiamo avuto l'occasione di provare la corposa demo di circa 3 ore in anteprima, la stessa che sarà resa disponibile a tutti dal 18 febbraio.
Una vita qualunque
Takumi è uno studente come tanti. Ogni mattina si sveglia, fa colazione e poi fa il percorso fino a scuola insieme alla sua amica d'infanzia, Karua. I due sono fatti l'uno per l'altra e lo sanno: Takumi ha giurato di proteggerla da quando erano bambini e il mondo ha rischiato di andare incontro all'apocalisse. I due ragazzi, così come il resto dell'umanità, vivono all'interno di una riproduzione artificiale di Tokyo. Il cielo è schermato da un enorme scudo che alterna il giorno e la notte e, occasionalmente, un allarme squarcia la quotidianità delle persone costringendole a correre all'interno di rifugi sotterranei. Nessuno si fa domande: è così che è diventata la vita degli esseri umani.
Durante una di queste emergenze, però, la sirena dell'allarme sembra non voler terminare mai. Qualcosa fa breccia nello scudo della nuova Tokyo: degli esserini colorati atterrano per le strade della città, attaccando a vista gli umani e uccidendoli. Karua sta per essere eliminata e Takumi deve tener fede alla sua promessa a ogni costo. Fortunatamente per lui, un buffo fantasmino che si chiama Sirei gli offre il potere che stava cercando: dovrà conficcarsi una lama nel cuore per risvegliare il potere degli Hemoanima. Takumi non lo sa, ma la sua vita sta per cambiare una volta per tutte.
Quando si risveglia, dopo la battaglia, si trova all'interno di una scuola e con lui ci sono una decina di altri adolescenti. Il fantasmino Sirei dà loro il benvenuto nella Last Defence Academy, ovvero l'ultimo baluardo di resistenza che si frappone tra l'invasione e la nuova Tokyo. Takumi e gli altri dovranno soggiornare lì per cento giorni, difendendo la scuola dall'assalto degli alieni e impedendo loro di raggiungere i sotterranei della struttura. Lì è infatti nascosto qualcosa che, se cadesse in mano ai nemici, potrebbe decretare la fine dell'umanità.
In questo veloce incipit che ci viene raccontato durante la prima ora di gioco c'è un mix frizzante di molti dei classici della narrazione giapponese. Chiaramente molte situazioni ricordano i Danganronpa (svegliarsi in una scuola in compagnia di altri ragazzi è l'incipit del primo, indimenticabile, killing game di Kodaka) e anche i Zero Escape, con i personaggi che si trovano costretti in una struttura dalla quale non possono scappare, ma il riferimento più evidente è quello a Neon Genesis Evangelion: un gruppo di adolescenti è tutto ciò che si frappone tra un'umanità ai margini e un'orda di mistiche creature aliene che vogliono causare una nuova apocalisse.
Una visual novel che è anche uno strategico a turni
Non è solo l'incipit a essere genuinamente fuori di testa, con questo manipolo di ragazzini irascibili, insicuri e violenti, ma è anche l'idea di unire due generi apparentemente così distanti. Come succedeva nel bellissimo 13 Sentinels: Aegis Rim di Vanillaware e ATLUS, le due anime di questo videogioco sono quelle di una visual novel e di uno strategico a turni che potrebbe ricordare Fire Emblem.
Se la parte da avventura testuale è piuttosto classica e ci vede semplicemente poter navigare la scuola (con una visuale laterale in 2D simile a quella adottata in Danganronpa 2: Goodbye Despair), parlare con gli altri studenti per stringere rapporti e avanzare nella storia, il sistema di combattimento è la vera novità all'interno dei videogiochi di Kodaka e Uchikoshi. Certo: non è che le meccaniche siano rivoluzionarie. Si tratta di una canonica battaglia su scacchiera, nella quale i nostri personaggi vengono schierati a difesa di una base che non deve cadere vittima dei colpi nemici. Ogni protagonista ha un pattern d'attacco ben preciso, capacità uniche e una serie di mosse speciali per far fuori in fretta gli avversari. A differenza di Fire Emblem non esiste la morte permanente e quindi alla fine di ogni partita gli alleati caduti vengono resuscitati. Questo permette anche di sfruttare un ultimo attacco speciale quando i protagonisti sono in fin di vita, che determina la loro dipartita e infligge molti danni ai nemici. In generale, comunque, il sistema è strategico, sì, ma anche molto frenetico dal momento che i nemici tendono a correre verso la base per attaccarla, a volte scavalcando direttamente i nostri eroi.
Nella demo abbiamo avuto modo di affrontare diversi scontri, alcuni dei quali non prevedevano la presenza della base ed erano organizzati a ondate di nemici da eliminare. Quello che ci è dispiaciuto vedere è che non c'è alcun sistema di vantaggio nel posizionamento dei personaggi: attaccare il nemico dal lato o dalle spalle non porta alcun beneficio, né esiste - almeno nella demo - un sistema che stabilisca una gerarchia tra le armi utilizzate, stabilendo forze e debolezze degli eroi. Una peculiarità che ci è piaciuta, invece, è che tutti i nostri alleati utilizzano un paniere di punti azione condiviso, caratteristica che ci permette di muovere e attaccare diverse volte anche con lo stesso personaggio. È un sistema di combattimento semplice, forse anche troppo in queste prime fasi. Speriamo che riesca ad arricchirsi con il progredire dell'avventura.
Ci è piaciuta invece l'esplorazione della mappa esterna che avviene attraverso una sorta di Gioco dell'oca a caselle. Spostandosi su di esse è possibile trovare materiali che permettono di potenziare i personaggi, oppure incorrere in scontri con creature più o meno rare, prima di arrivare a destinazione e procedere con il classico scontro con il boss. Anche in questo caso, non si tratta di una novità, né di niente di complesso, ma può essere un piacevole intermezzo alle lunghe sessioni da visual novel.
Una classe violenta
The Hundred Line: Last Defence Academy è un concentrato di scorrettezza e di violenza gratuita. Come abbiamo già scritto, alcuni dei personaggi sono grotteschi come da tradizione dei due autori. Sadici e violenti, protagonisti di siparietti comici dissacranti che parodizzano anche le famose serie di videogiochi a cui questo titolo si ispira. Il tutto è esaltato dal tratto indistinguibile di Komatsuzaki, che per quasi un decennio ha caratterizzato l'aspetto della serie di Kodaka. Perfino Sirei, il fantasmino che gestisce la scuola, ricorda da vicino il perfido Monokuma, e alcuni dei personaggi inevitabilmente riportano alla mente i protagonisti di Danganronpa. A questo proposito, ci era piaciuta molto la svolta del bellissimo Master Detective Archives: Rain Code di portare finalmente in tre dimensioni ambienti e personaggi con cui interagiamo, regalando una regia ai lunghi dialoghi di gioco. Tornare agli sprite 2D, a nostro avviso, è un deciso passo indietro.
Come da tradizione di questi tre geni, The Hundred Line: Last Defence Academy sarà un titolo dal gusto esagerato, anche splatter in alcuni frangenti. La demo si chiude con una meccanica interessante che permette di giustiziare senza pietà i comandanti dell'esercito avversario. La scena è particolarmente crudele e ci viene permesso di scegliere quale tra i nostri protagonisti calerà il colpo finale così da ottenere un bonus permanente alle statistiche. Una perfida trovata in puro stile Kodaka.
Stiloso, violento, malato, The Hundred Line: Last Defence Academy è un'unione gustosa dei lavori di Kodaka e Uchikoshi, con un inedito sistema di combattimento a turni molto semplice, ma con del potenziale. La mancanza del crudele "killing game" tra i protagonisti si sente già, sostituita da una routine spezzata dagli scontri con questi alieni che vogliono sbarazzarsi dell'umanità. Siamo piuttosto convinti dello stile e della scrittura affilata del videogioco, quello che resta da capire è se il ritmo sarà abbastanza convincente e se la struttura da visual novel non finirà per sovrastare il resto. Lo scopriremo il 24 aprile 2025, quando il gioco arriverà su Nintendo Switch e su PC.
CERTEZZE
- Uchikoshi e Kodaka alla scrittura, si può chiedere di meglio?
- Lo stile di Komatsuzaki ci riporta dentro Danganronpa
- Alcune delle meccaniche di combattimento sono gustose
DUBBI
- La mancanza di profondità strategica negli scontri ci spaventa
- Saprà dosare la struttura visual novel per non sovrastare il resto?
- Il mistero che fa da motore all'opera non sembra molto intrigante