Il primo Baldur's Gate ha compiuto 25 anni. Sviluppato da una Bioware allora in piena forma, fu lanciato il 21 dicembre del 1998 in Nord America, modificando per sempre lo scenario dei giochi di ruolo elettronici di stampo classico.
Una grande eredità
Vale sicuramente la pena di festeggiare il compleanno di Baldur's Gate, un po' per l'importanza del titolo, un po' perché il successo planetario di Baldur's Gate 3 ha dimostrato come quella formula stia ancora producendo effetti nel mondo dei videogiochi, trovando una risposta del mercato che molti consideravano impensabile nel 2023... Larian stessa.
Fa anche riflettere sul fatto che Bioware abbia in buona parte abbandonato ciò che ha fondato e che l'ha resa una compagnia rinomata in tutto il pianeta, lasciando campo libero ad altri che ora in qualche modo la guardano dall'alto in basso, forti dell'aver impugnato e fatto evolvere quell'eredità.
Ambientato sulla Costa della Spada, una regione del continente di Faerûn, in Baldur's Gate il giocatore interpreta un orfano cresciuto a Candlekeep, cittadella a sud della ben più grande città che dà il nome al gioco. Costretto alla fuga da Sarevok, entra in contatto con altri personaggi e con dei pericoli che non poteva nemmeno immaginare esistessero. Nelle sue peregrinazioni, oltre ad affrontare quello che si rivelerà un personaggio chiave della sua vita, dovrà anche scoprire le macchinazioni di alcune delle principali fazioni di Baldur's Gate, collegate in qualche modo al suo passato e ai fatti che stanno piagando la Costa della Spada.
Considerate che Baldur's Gate è ancora oggi giocabilissimo (la grafica 2D disegnata a mano è invecchiata molto bene, a differenza di quanto è accaduto a quella di alcuni giochi 3D della stessa epoca), grazie anche all'opera di svecchiamento operata da Beamdog con Baldur's Gate: Enhanced Edition. Quindi, se vi è piaciuto Baldur's Gate 3, perché non provare l'intera serie? Intanto che meditate sul da farsi, ne approfittiamo per fare di nuovo gli auguri a questa splendida opera.